"I vantaggi di uno stile di vita sano, basato su un'alimentazione vegetale completa, sono enormi." - C.T. Campbell, The China Study
Negli Stati Uniti ormai è inconcepibile
una fiera dello sport o del fitness senza la chia. Pare proprio che il
seme originario dell'America centrale sia destinato a scalzare la
melagrana, la magical pom con un business da 150 milioni di dollari. La
chia è amatissima in particolare dai mezzofondisti. È stato il
maratoneta estremo Scott Jurek, con il suo libro Eat and Run, a far
conoscere la chia nel suo ambiente. Nel libro Jurek descrive come una
tribù india del Messico, i Tarahumara, usino la chia per sopportare lo
sforzo delle lunghe corse portandosela dietro in sacchetti di stoffa,
come già fecero i guerrieri e i messaggeri degli antichi Aztechi.
L'ho provata anch'io, involontariamente.
Nel marzo 2013 stavo accompagnando il mio partner di allora alla
maratona di Hannover. Per solidarietà decisi di correre qualche giro
anch'io. Quel che non sapevo è che ogni giro prevedeva un percorso di 22
km. Come fonte di energia avevo con me solo una bustina di semi di
chia. I vari energy gel, pieni di ingredienti artificiali, mi causano
intolleranza. Per riuscire a tornare alla macchina non mi restava che
finire il giro da 22 km.
Con i semi di chia e un po' d'acqua non
gassata, che assumevo ai rifornimenti lungo il percorso, non ebbi alcuna
difficoltà. Strada facendo producevo, per così dire, il mio smoothie
alla chia. Il temuto "muro", cioè l'esaurimento dei depositi di
glicogeno, non si verificò. Il glicogeno è il carburante della vita e
viene immagazzinato soprattutto nei muscoli e nel fegato. Il fegato può
immagazzinarne circa 80 g, che bastano per circa 18 minuti di attività
sportiva. I muscoli arrivano a immagazzinarne 350 g, sufficienti per
circa 70 minuti di sport di durata.
Un maratoneta d'eccellenza di solito
incontra questo "muro" intorno al 32° km, un corridore medio invece lo
incontra tra il 25° e il 29° km. Per molti significa il ritiro dalla
corsa. Atleti che affrontano distanze fino a 10 km non corrono il
rischio di esaurire le riserve di glicogeno. Per tutti gli altri è
consigliabile l'assunzione, circa un'ora e mezzo prima della corsa, di
uno smoothie con aggiunta di chia.
La chia è un superalimento
poiché contiene gli elementi di cui abbiamo bisogno e che, spesso, non
sono forniti in misura sufficiente dalla nostra dieta: acidi
grassi Omega-3, preziose proteine, sostanze minerali, fibre, vitamine e
antiossidanti che ci proteggono dall'invecchiamento precoce e dalle
malattie croniche. Fino alla seconda guerra mondiale si assumeva una
quantità doppia di acidi grassi Omega-3 rispetto a oggi. Un pollo
ruspante (allevamento libero) produce uova con un contenuto di Omega-3
pari a 20 volte (!) quello di un pollo che – come è la norma oggi – non
può scegliere il suo cibo, ma viene alimentato a cereali. I nostri
antenati dell'età della pietra assumevano 60 g di fibre al giorno, noi
arriviamo a 15 (adolescenti) e 18 (donne), a fronte della dose di 30 g
raccomandata dai dietologi. Questi sono solo due esempi di quanto
carente sia la nostra alimentazione di oggi.
Il cambiamento del nostro modo di
alimentarci comporta non solo sovrappeso, alta pressione o allergie, ma
influenza anche la psiche, precisamente sotto forma di oscillazioni
d'umore, carenza di concentrazione, ansia e depressione. A mio avviso
non dovremmo tanto andare dallo psicologo per il troppo stress, quanto
piuttosto alimentarci in maniera sana per il corpo e per il cervello! La
chia contiene proprio quei principi attivi, per di più in forma
concentrata, di cui abbiamo tanto bisogno. Per me quindi la chia, il
segreto della salute degli Aztechi, è un dono del cielo per l'uomo
contemporaneo. La chia aiuta a vivere in modo ancor più sano chi già
cerca uno stile di vita salutare, e aiuta le persone in sovrappeso a
dimagrire in modo semplice.
La chia migliora la resistenza degli atleti,
previene numerosi disturbi, aumenta il livello energetico, combatte
diverse malattie e rende perfino più belli i capelli, la pelle e le
unghie. La chia, con i suoi piccoli e modesti semi, è il nuovo campione
tra i superalimenti. Il dottor Wayne Coates, noto esperto di semi di
chia e autore di diversi libri sull'argomento, scrive: "La chia può
davvero aiutare chiunque – bambini e adulti, atleti e fannulloni,
persone con disturbi acuti o cronici, e anche coloro che al presente
sono sani. Credo davvero che la chia possa migliorare lo stato di salute
del mondo". E anch'io sono di questa opinione.
Barbara Simonsohn
Tratto da “Il potere dei semi di Chia”
fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/potere-semi-chia.php
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