venerdì 13 novembre 2015

L’intervento russo in Siria fa infuriare Stati Uniti, Stato islamico e al-Qaida

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I ‘taliban siriani’, l’incidente del Sinai e ‘Gladio-B’ fanno riflettere Mosca

L’intervento della Russia in Siria ha scatenato rabbia nella regione e nel mondo. Appena gli aerei russi iniziarono ad attaccare in Siria, i media occidentali hanno iniziato a lamentarsi che la Russia bombardava i terroristi sbagliati. [1] Dopo che il Pentagono non trovava che una dozzina di “ribelli moderati” per il suo assai pubblicizzato programma di addestramento, [2] le bombe russe riuscivano a trovare innumerevoli “ribelli moderati siriani” e i funzionari degli Stati Uniti improvvisamente ricordavano che la CIA aveva un programma di addestramento molto più efficace di quello del Pentagono. [3] Il governo e i media degli Stati Uniti ancora fingono che la CIA 
abbia iniziato un’operazione segreta nel 2013 per armare, finanziare e addestrare un’opposizione moderata ad Assad” e che tale programma segreto “sia l’unico modo per gli Stati Uniti di sconfiggere Assad militarmente“. [4] 
Come Boiling Frogs ha denunciato quattro anni fa, le operazioni segrete degli USA iniziarono fin dall’aprile-maggio 2011, quando un campo di addestramento congiunto USA-NATO fu istituito nella base aerea di Incirlik in Turchia. [5]

L’intervento di Mosca ormai complica gli sforzi per nascondere la reale portata del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, così come gli obiettivi reali di Washington. Anche i comici neocon de The Daily Beast non possono fare a meno di chiedersi perché i “ribelli” addestrati dalla CIA si siano schierati con Jabhat al-Nusra contro le forze governative siriane, invece di combattere il cosiddetto Stato islamico (ISIS). [6] A peggiorare le cose, la mossa della Russia ha fatto fallire i piani della coalizione degli statunitensi per una no-fly zone in Siria, come il Financial Times giustamente ha indicato. [7] 

Con la scusa d’istituire una “zona libera dal SIIL”, Stati Uniti e Turchia guidavano gli sforzi per creare una no-fly zone e occupare il Governatorato di Aleppo della Siria. I media turchi avevano già allegramente proclamato Aleppo come 82.ma provincia della Turchia prima che i russi rovinassero tutto. [8] Anche se non è proprio un segreto che “un’azione imminente per aumentare le attività della coalizione in Siria” forzasse la mano di Mosca, [9] gli stessi Paesi che operano illegalmente in Siria [10] hanno cercato di rivendicare una superiorità morale quando l’Aeronautica russa si univa alla lotta su richiesta del governo siriano. Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e gli altri membri della coalizione invitavano la Russia
a cessare immediatamente gli attacchi all’opposizione siriana e ai civili” e avvertivano che le azioni militari russe “alimenteranno solo estremismo e radicalizzazione“. [11] 
Nel caso qualcuno non avesse recepito il messaggio, una fonte del Qatar ha detto a Middle East Eye che i russi “imploreranno il Qatar per 10 anni di negoziare un cessate il fuoco con i ‘taliban siriani’” se non si ritirano. [ 12]

SIIL e ramo siriano di al-Qaida, Jabhat al-Nusra, invocano la jihad contro la Russia. [13] I terroristi evidentemente non condividono la valutazione del governo degli Stati Uniti secondo cui l’85-90 per cento degli attacchi aerei russi colpisce “l’opposizione siriana moderata”. [14] Ormai, lo Stato islamico ha probabilmente capito che di The Daily Beast non ci si può fidare. [15] Invece del supporto aereo ai combattenti dello SIIL, l’Aeronautica russa in realtà ne bombarda le linee di rifornimento vitali dalla Turchia, dopo che gli USA avevano permesso che “tali linee di rifornimento continuassero a funzionare“. [16] Ciò potrebbe spiegare perché lo SIIL fosse così ansioso di rivendicare l’abbattimento dell’aereo passeggeri russo schiantatosi nella penisola del Sinai in Egitto. Secondo lo Stato islamico della “provincia” di Aleppo , l’aereo è stato attaccato in rappresaglia dell’intervento della Russia in Siria. [17] 

Mentre gli investigatori ancora cercano di capire cosa abbia causato l’incidente, un ex-diplomatico statunitense dal passato interessante [18], che appare su The Lone Gladio di di Sibel Edmonds, si allineava allo SIIL e dava al presidente russo Vladimir Putin un piccolo consiglio: Matthew Bryza e il Cremlino hanno chiaramente una diversa interpretazione di come “combattere veramente lo SIIL“. I russi non si fanno illusioni sulla campagna degli USA contro lo SIIL e la vera natura del cosiddetto Stato islamico. Dopo aver detto che la coalizione degli Stati Uniti “fa finta” di bombardare lo SIIL [19], l’influente parlamentare russo Aleksej Pushkov ha recentemente spiegato che la Russia lotta in Siria per la propria sicurezza, perché 
dietro lo Stato islamico vi sono le stesse persone che in passato destabilizzarono l’Asia centrale e tentarono di staccare la Cecenia dalla Russia“. [20] 
L’accenno di Pushkov alle operazioni di ‘Gladio B‘ del Pentagono in Asia centrale e Caucaso è particolarmente interessante alla luce delle recenti notizie secondo cui il capo di al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, che partecipò a tali operazioni, [21] abbia ora un ruolo più importante nel conflitto siriano. In un messaggio audio appena diffuso, Zawahiri ha esortato i “fratelli mujahidin in tutti i luoghi e di tutti i gruppi” a unire le forze contro la Russia e l’occidente. [22] Secondo notizie non confermate, ha già inviato il vecchio capo di al-Qaida Saif al-Adil in Siria per mediare tra Jabhat al-Nusra e SIIL. [23] In considerazione del passato di Zawahiri, è sicuro dire che sia più interessato a combattere la Russia che l’occidente. Mentre Stati Uniti e alleati intensificano le forniture di armi ad inesistenti “ribelli moderati siriani”, [24] i russi potrebbero chiedersi se non vi sia alcuna differenza tra “taliban siriani” e i loro prototipi afgani.

Christoph Germann, BFP 10 novembre 2015

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Christoph Germann è un analista e ricercatore indipendente residente in Germania dove studia scienze politiche. Il suo lavoro si concentra sul Nuovo Grande Gioco in Asia centrale e Caucaso. È possibile visitare il suo sito web

Note:
[1] Nancy A. Youssef, “Putin Hits West’s Rebels Instead of ISIS,” The Daily Best, 30 September 2015.
[2] Tom Vanden Brook, “Pentagon’s failed Syria program cost $2 million per trainee,” USA Today, 5 November 2015.
[3] Ken Dilanian, “Officials: CIA-backed Syrian rebels under Russian blitz,” The Associated Press, 10 October 2015.
[4] Ibid., Dilanian.
[5] Sibel Edmonds, “What & When We Exposed, and the MSM- Quasi Alternative Culprits Who Fought Our Exposés,” Boiling Frogs Post, 29 August 2013.
[6] Nancy A. Youssef, Michael Weiss and Tim Mak, “U.S. Admits: We Can’t Protect Syrian Allies From Russia’s Bombs,” The Daily Beast, 1 October 2015.
[7] Sam Jones, “Moscow scuppers US coalition plans for no-fly zone in Syria,” Financial Times, 4 October.
[8] Selin Nasi, “Conquering Aleppo,” Hürriyet Daily News, 18 August 2015.
[9] Ibid., Jones.
[10] Theo Farrell, “Are the US-led air strikes in Syria legal – and what does it mean if they are not?,” The Telegraph, 23 September 2014.
[11] “Joint Declaration on Recent Military Actions of the Russian Federation on Syria,” Republic of Turkey Ministry of Foreign Affairs, 1 October 2015.
[12] David Hearst, “Putin’s Syrian bombing ‘will spark jihad against Moscow’: Qatar source,” Middle East Eye, 8 October 2015.
[13] Joanna Paraszczuk, “Islamic State, Al-Nusra Front Call For ‘Jihad’ Against Russia,” Radio Free Europe/Radio Liberty, 14 October 2015.
[14] Arshad Mohammed and Patricia Zengerle, “85-90 percent of Russian strikes hit moderate Syria rebels: U.S.,” Reuters, 4 November 2015.
[15] Michael Weiss, “Russia’s Giving ISIS An Air Force,” The Daily Beast, 8 October 2015.
[16] Angelo M. Codevilla, “U.S. And Russian Airpower In The Desert,” War on the Rocks, 5 November 2015.
[17] Thomas Joscelyn, “Islamic State video congratulates Sinai ‘province’ for downing Russian airliner,” The Long War Journal, 6 November 2015.
[18] Sibel Edmonds, “Obama Appoints a Not-Too-Long-Ago-Hatched Neocon Larva,” Boiling Frogs Post, 27 July 2010.
[19] Astrid Wendlandt, “Russian air strikes in Syria to last three-four months: Putin ally,” Reuters, 2 October 2015.
[20] “Lawmaker: IS sponsors once tried to break Chechnya from Russia,” TASS, 23 October 2015.
[21] Nafeez Mosaddeq Ahmed, “Why was a Sunday Times report on US government ties to al-Qaeda chief spiked?,” Ceasefire Magazine, 17 May 2013.
[22] Vasudevan Sridharan, “Al-Qaeda: Ayman al-Zawahiri urges jihadis to unite against Russia and West,” International Business Times, 2 November 2015.
[23] J.J. Green, “Mysterious al-Qaida figure emerges in Syria,” Washington’s Top News, 5 November 2015.
[24] Adam Entous, “U.S., Allies to Boost Aid to Syria Rebels,” The Wall Street Journal, 4 November 2015.


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/11/12/lintervento-russo-in-siria-fa-infuriare-stati-uniti-stato-islamico-e-al-qaida/ 

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