martedì 17 maggio 2016

Un linguaggio costituito da esempi.


Facile, difficile; cosa?
Cosa, non capisci? SPS? Talune espressioni?
Il linguaggio utilizzato? Gli "esempi"?
Oppure, non capisci ciò che non vuoi, o non puoi, capire?
Come quando studi/studiavi, ad esempio, la matematica, la geometria, la fisica, etc. Che cosa è che non capivi?
Non “ti entrava in testa” il senso, non tanto di quella forma di studio, quanto proprio dello studiare fine a se stesso.
Non “funzionavi”, a partire dal meccanismo di studio (dal "perchè?") che, per forza maggiore, eri obbligato a mettere a punto, per far fronte all’obbligo scolastico.
Qualcosa che crea una condizione a senso unico, che “devi fare”, che sei chiamato/a a sostenere, pena… un sacco di problematiche successive, nonché la “serenità” dei “tuoi” genitori.
Che cosa non capisci, di SPS, allora? E, ancora:
come puoi non capire, "qualcosa che si muove... ad esempi"?

La complessità è un tratto caratteristico, che definisce te - piuttosto che la presunta “fonte” (la parte sulla quale cade il tuo giudizio, di parte… che risente, ancora e sempre, dell’educazione scolastica ricevuta, durante quei 13 anni, minimi, di frequentazione obbligatoria, imposta – praticamente – dall’intero modello sociale di riferimento unico e senza alternativa “qua, così”.
Cinque + tre + cinque = tredici… (+ sei = diciannove). A diciotto, sei “maggiorenne” (una volta, a ventuno).
Ossia, quando vieni giudicato, dalla società, “pronto/a” per affrontarla?
Una volta terminato il ciclo “di base” degli studi.
Una volta completato lo “sviluppo” psico-fisico.
Una volta ricevuto, in toto, l’imprinting.
Che cosa succede, dopo? Terminata la grossa “parentesi” dell’anno di militare (nel senso che, per ora, non esiste più una simile “necessità”), inizi a pretendere di entrare nel “mondo del lavoro”. Ossia, “cerchi un impiego”. Cioè? Da te, trovi il modo per sopravvivere, accettando di “prestare il tuo tempo, in cambio di… altro tempo, quantificato secondo altra scala di principio:
in cambio di denaro”.
Questa via ti sembra l’unica via percorribile, poiché, sembra non avere alternativa sostanziale manifesta, sostenibile.
Certo, puoi sempre evitare di lavorare se la tua famiglia se lo può permettere, ma… questa è una condizione altrettanto difficile da ottenere, perché – in caso di famiglia benestante – lo sforzo di gruppo è sempre relativo al mantenimento dello stesso tenore, stile di vita, anzi… lo “sforzo è teso ad aumentare un simile stato di possedimento privato della propria ‘fortuna’”.
Ergo:
anche se sei un rampollo reale, allo stesso modo, devi formarti frequentando le migliori scuole ed università, dalle quali uscirai sempre “meno te stesso/a” e sempre “più ‘te’ stesso/a”.
Convinto/a di… esserti impiegato/a nel migliore dei modi, in maniera tale da permettere al tuo lignaggio... di continuare a sopravvivere, convinto del contrario (ossia, mediante lo sfruttamento del patrimonio, accumulato... in che maniera?).
Il ceto sociale lavora complessivamente in maniera da permettere la continuazione storica di qualcosa che, nel complesso, tende a sfuggire poiché, apparentemente (e causalmente), senza una ragione fondamentale.
È questa la complessità, di SPS? 
Basterebbe un “glossario”, in una pagina specifica, del Blog?
Fai attenzione a ciò che giudichi difficile, paranoico, fuori di zucca, etc. perché – ad esempio – negli anni della scuola, via via sempre più specializzata e, dunque, sempre più difficoltosa – hai dovuto studiare e, molto probabilmente, “capire” - argomenti estremamente “tosti, scomodi, bitorzoluti, ostici, astratti seppure poco fantasiosi, etc.”.
Dunque, la tua ritrosia nei confronti degli argomenti di SPS, non è tua ma “tua”, cioè… come dopo avere vissuto in un dramma, durato decenni, ora eviti come la peste tutto ciò che in un certo senso, ti ricorda quegli anni.
Ovvio, SPS – ora – si rivolge a te, sia che tu sia un laureato ultra specializzato, sia che tu abbia conseguito la licenza elementare, media o il diploma, nel ciclo di studi successivo.
La Massa, nel “nuovo” secolo/millennio – iniziato sedici anni or sono – dove si colloca, scolasticamente, ormai? Facendo media, è possibile posizionarla alla fine dei tredici anni di studio obbligatorio.
Anche se... l’apporto delle generazioni più datate, all’opposto, la appesantiscono retrogradandola tra la fine delle scuole medie ed il biennio delle scuole “superiori”. Ma, in generale, lo stato culturale massivo è aumentato progressivamente, dal “dopo guerra”, in poi.
E che cosa è successo, nel frattempo?
Che la società si è trasformata (senza cambiare sostanzialmente) nella “società dei consumi, massivi, 'moderni'”.
Le aziende sono diventate sempre più grandi e sempre più internazionali. Anche l’Italia ha conosciuto questa tendenza, secondo un mix di “tradizione ed importazione a stelle e strisce”… che la sta, ancora, ristrutturando secondo dinamiche che non sono mai chiare, così come non ti è mai del tutto chiaro, come funzioni il “ciclo economico, misurabile per mezzo del concetto di business, denaro, interesse, finanza, creazione di valore, debito, Pil e, dulcis in fundo… modello di educazione/indottrinamento scolastico, di base e specializzato… proiettato in ottica di lavoro e di tappe preconfezionate della ‘tua’ vita, etc.”.
"Semplice, composto, complesso, etc."... trattasi sempre di linguaggio (status quo). Per cui, sostanzialmente, non esiste alcuna differenza.
Tutto quello che “andrai a fare” è una realizzazione che ha poco a che fare con te
Al contrario, tenderai (poiché… tendi) a concretizzare tutto ciò che è stato previsto, per te”.
E, “qua” si arriva al nocciolo della questione, per il quale “tu” tendi a prendere le distanze da SPS. Quale, “nocciolo”? Quello che ti si è formato “dentro”, proprio soggiornando “qua, così”, nel “tuo reale manifesto”:
quello che ti preordina, prevede, previene.
Che “cosa”? Qualcosa che, dal “tuo” punto prospettico diventa un vuoto da colmare in vari modi (tutti auto collimanti, in termini di status quo):
  • con la “figura divina (credendo)”
  • con lo “spirito accademico (credendo)”
  • con la “rassegnazione depressiva (annichilendoti)”.
Ora, se tu non hai un “tuo centro, con te al centro, lato tuo, centrale (questa ‘formula’ è un rafforzativo, del tipo: occhi aperti, sempre, sia davanti che dietro)”, consegui “qua, così”… poiché tendi (scivoli) a lasciarti andare, nel tempo (tempo, che è tutto dalla parte dello status quo) e, così, ad assumere (respirando ed alimentandoti) una “forma diversa da quella che già sei”.
La realtà manifesta che cosa è, per te? Natura?
Qualcosa da prendere “a scatola chiusa”?
E, allora, perché la scienza tende ad interagire, con la natura, sempre in maniera maggiormente invasiva, modificante, ristrutturante, etc. secondo un “alibi”, che tende ad anteporre presunte “ragioni di specie (sopravvivenza)”, allo status di naturalità perfetta della “natura”?
Ossia, c’è veramente necessità di alterare l’ambiente, in nome della “lotta alla fame nel mondo”, quando la stessa è, all’opposto, procurata intenzionalmente dalla forma piramidale “a consumo”, della società in toto?
Quello che percepisci come complesso, di/in SPS, è un andare all’origine della “forma” emersa; alla ragione fondamentale, che mantiene “sotto scacco” un intero spettro di variazione sul tema, umano:
alla dominante.
E, questo, proprio non ti va giù e non lo puoi accettare, perché, “questo mette in gioco il ‘tuo’ credo, le ‘tue’ convinzioni, la ‘tua’ condotta di vita, il ‘tuo’ passato, il ‘tuo’ tenore e stile di vita, etc.”.
Sei, infatti, disposto/a a mettere “in cima a tutto… Dio (in qualsiasi sua forma simbolica, di parte)”, accettando una simile prospettiva, dopo aver smarrito la tua (insieme alla tua memoria), durante i primi due decenni di esistenza “qua, così”… allorquando, sei giudicato/a “pronto/a” per affrontare e diventare un meccanismo ad orologeria, perfettamente “oliato” per funzionare sempre di più, senza troppa “manutenzione”, ossia, senza intervento diretto della ragione fondamentale (per la quale sei, ora, impiegato/a “qua, così”).
Il “tuo” problema non è, dunque, la complessità presunta di SPS. Il “tuo” problema è, semmai, la semplicità effettiva di SPS:
  • il metterti di fronte ad un modello compiuto (e perfetto)
  • di auto intrattenimento
originato
  • da un “input originale dominante”
  • che si “guarda bene dal manifestarsi, pena il perdere il vantaggio atmosferico e stratosferico, accumulato nel tempo, su di te”.
Questa prospettiva è “troppo semplice”, per te. Motivo per il quale la giudichi come “troppo complessa”.
  
Il massimo comune divisore è la particella “troppo” e non importa “cosa viene subito dopo”.
È il “troppo” che ti impaurisce, che ti mantiene alla larga… come quei fili percorsi da corrente elettrica, sufficientemente forte da scuoterti se li tocchi. In seguito, farai grande attenzione a non scherzare con una simile intensità di forza. Qualcosa che avrà avuto la capacità di modificare il “tuo” centro d’attenzione, imponendoti un vincolo che prima non esisteva in te. Certo, puoi sempre trovare il modo di/per… bypassare, intelligentemente, la recinzione ma… “quanti lo fanno e per quanto tempo”?
Dopo un “po’”, ti annoi e cambi idea, direzione, ma… il monito rimane sempre vivo, in te. E qualcosa, dentro, è stato registrato in profondità. Qualcosa ti ha posseduto. Qualcosa è cambiato. E, ciò, non funziona solo per le mucche, da contenere
Dunque, la troppa semplicità (la “riduttività”) viene da “te” giudicata come “assurda (complessa)” (così come comprendi cosa puoi o non puoi fare, prendendo una scossa, anche solo per una volta), colorandola di qualche pretesto, sufficiente a farti cambiare strada, ogni volta che t’imbatti in SPS.
La linearità è una forma di coerenza.
E SPS è lineare, con ciò che percepisce, relativamente al “reale manifesto ‘qua così’”.
Una simile condivisione “non è” quello che sei portato/a a… pensare, ogni volta. Perché tu non sei “te”. Seppure esistano ancora le “due voci”, ne percepisci sempre molto chiaramente, solo una:
  • quella AntiSistemica, che ti rende prociclico/a “lato dominante, centrale”.
Ed eccoti al dunque
SPS si “muove” per “lente frattale espansa”.
Altro motivo di osticità presunta, da/per parte “tua”. Non capisci, anche se… hai studiato formule complesse e arzigogolate a scuola.
Anche se hai imparato a ragionare secondo funzioni “teoriche e per assurdo”; secondo assiomi, corollari, dogmi, imposizioni iniziali, fondamentali, bias di conferma, etc.
Accetti, ad esempio, la “teoria della relatività” di Einstein (non capendola affatto) solo perché è stata “adottata” dalla comunità scientifica internazionale:
  • non capendola affatto
  • giudicandola complessa (difficile)
ma
  • in una maniera tale, come può fare solo chi... non è all’altezza”
ed, in questo
  • rassegnandoti a “non capire”
ma
  • “accettando, conseguentemente ed ugualmente” ciò che – non evidentemente – è “buono, utile e giusto, anche, per te”…
Quando t’imbatti in SPS, dopo qualche istante, ti ritrovi al cospetto di espressioni tipo “frattalità espansa”:
come a dire? Boh. Non lo sai. Sai, forse, che cosa è un frattale. Sì, ma che cosa te ne fai, in soldoni? Nulla
Dopo svariati anni di “attività 'In Coerenza' (condivisa)”, in SPS, è emersa una prospettiva sostanzialmente alternativa, rispetto ad ogni tipo di scelta, preconfezionata, che puoi decidere di “prendere”.
E tutto questo è possibile evidenziarlo, in semplicità, per via frattale espansa, poiché (anche “qua, così”) tutto è comprensibile, secondo la funzione che è all’origine di un simile modello sociale/esistenziale.
Certo, quando SPS s’esprime, ricorre all’interfaccia linguistica in uso, per cui quando utilizza forme composte del tipo “sistema operativo frattale espanso”, risuona molto strano per te.
Tu che sei abituato/a a digerire, sempre più, termini che vengono adottati dalla lingua, ad esempio, inglese… di stampo Usa. Tu che sei abituato/a a “capire tutto”… come puoi accettare che una “fonte anonima”, come SPS, possa avere la presunzione di avere qualcosa da condividere, di tanto centrale, da meritare la “tua” attenzione più profonda e consapevole?
Un simile trattamento, semmai, lo riservi per altre valide argomentazioni, che ritrovi socialmente, giorno per giorno. Del resto, i Media ti riempiono, letteralmente, di stimoli in tal senso.
No?
La frattalità espansa è un “esempio (pratico, concreto, vicino a te)”.
A parte il termine, essa indica qualcosa che continua ad accadere, il perché accade ed il perché non te ne accorgi, livello per livello, senza dipendenza alcuna se “lato tuo, centrale”
Ossia, richiede che tu ci sia, che tu ci sei. Dove? Ma… in te, dentro a te, al tuo posto originale, centrale. E “dove”, altrimenti?
In qualsiasi posto, ma… sempre in te “lato tuo, centrale”.

A quel "punto", tutto inizierà a poter essere decodificato, secondo la tua originale caratteristica, poiché le informazioni, in un ambiente frattale espanso (la condizione di memoria, frattale espansa), non mancano mai.
Infatti, è sempre più di moda “dirti tutto” ma, secondo modalità trasversali che ti rendono dubbioso/a, piuttosto che certo/a.
La “tua” è paura. Paura, pertutto.
Qualcosa che inizia nel momento di “è già successo (e dimenticato)”.
Infatti, che cosa genera un profondo trauma, anche a livello psicologico? La paura vive per sempre dentro/con te, ma… camuffata, ignorando la causa originale (il “trauma”, l’accaduto, il “è già successo”).
Questo non è un processo di protezione, attuato a livello automatico ed inconscio. Questa è una risposta frattale espansa, verso ciò che “è già successo” e che nascondendosi può, così, perfettamente continuare a dominare “come se… non esistesse affatto, per ‘te’, che diventi una sua conseguenza, da sfruttare ‘nei secoli dei secoli’”…
Troppo “semplice/complesso”. Vero? È molto meglio, continuare a credere o a non credere... in “Dio”.
Stando di “qua o di là”, ma… sempre e solo “qua, così”.
La dualità non è tutto. Essa è parziale. Alias:
  • non puoi credere di esserti schierato da una parte, se… ignori che – come in un bilanciere – le due parti sono equilibrate da un centro, a costituire una tri-unità conscia/inconscia, allo stesso tempo.
La parti inconsce, sono le due estremità, che emergono come un iceberg dal pelo dell’acqua.
La parte conscia, è quella centrale, immersa e sotto al pelo dell’acqua.
Ovviamente, “per te” la prospettiva s’inverte (poiché, questa, appena riportata, è quella dominante):
  • l’inconscio diventa il conscio e viceversa.
Qualche esempio? Sì.
 
Ma fai attenzione: gli esempi di SPS, ti sembreranno le uniche esemplificazioni esistenti sul pianeta che, all’opposto, verranno percepite come complessità (poiché, la dominante non lascia nulla al caso, “te” ricompreso/a).
Per ora, SPS continua ad “emettere in condivisione e 'In Comunione'”, per cui… non rimani che “tu”, sul quale agire, annichilendo la “tua” capacità di ricezione del segnale portante by SPS.
Anche se, SPS rientra nell’azione di offuscamento ambientale, della dominante:
infatti, SPS potrebbe (può) fare molto di più, ma… “per qualche ragione, ciò non avviene”.
Geometria e riflessi, forma e sostanza: informazione frattale espansa, da "consultare, come un archivio centrale"...
L’interferenza è molto forte, intensa, coerente “lato dominante, centrale”.
E, non paradossalmente, l’interferenza arriva e si profonde sempre per mezzo frattale espanso:
  • in delegazione frattale espansa, by grande concentrazione di massa, dominante.
  • il sistema operativo (ricordi?) è frattale espanso, essendo, questa condizione...
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria.
Mentre, “la dominante è solo il pilota”.
Di per sé, non ha alcun potere, malo assume in leva, non localmente, per mezzo della caratteristica ambientale frattale espansa (il “Genio”). Ergo:
il potere dominante si avvale della propria grande coerenza, con se stesso, in maniera tale che… tutto il resto avviene da sé (per interposta… funzione, programma, automatismo, condizione ambientale, etc.).
Te ne devi accorgere e per farlo lo devi essere, dentro. Quindi, piuttosto che “capire”, trova il modo per/di “intuire”.
L’intuizione è come una saetta, mentre il capire è solo il tuono:
poi, viene la… pioggia, che ti cade sulla testa (a quel punto, giungi tu “qua, così”).
Esempi… frattali… espansi… “lato tuo, centrale”, che narrano di te e della “tua” condizione in cattività.
Se apri un conto con una “casa delle scommesse”, ti vedrai assegnare un “bonus”. Anzi, tendi ad aprire il conto se vieni allettato anche da una simile possibilità di “piccolo lucro”.
Qualcosa che non ti viene regalato, bensì, che si serve di te (come al solito, “qua, così”).
Bonus (virtuali) che generano denaro reale, per mezzo del tuo “fare”… Ok?
Allo stesso modo di una “banca centrale”, che s'inventa dal nulla il denaro da prestarti, affinché ti possa indebitare concretamente:
uno scambio virtuale/reale, che ti risucchia in un mondo dominato allo stesso modo ed alla stessa stregua.
Usa per la prima volta svela treasury posseduti da Arabia Saudita.
Per la prima volta il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha pubblicato quanto debito americano detiene l'Arabia Saudita.
Il paese è tra i primi 14 e alla fine di marzo aveva 116,8 miliardi di dollari in Treasury. Nulla rispetto ai primi due possessori di titoli di Stato Usa:
la Cina è al primo posto con 1.250 miliardi mentre il Giappone al secondo con 1.130 miliardi.
Il Tesoro ha dovuto rendere noti i finanziatori del debito americano in seguito a una richiesta resa possibile grazie al Freedom of Information Act, la legge del 1966 che garantisce la libertà di informazione.
Gli Stati Uniti avevano diffuso per la prima volta informazioni sui Treasury nel 1974, senza mai dare dettagli sull'Arabia saudita.
Il Paese è infatti quasi sempre compreso all'interno della lista di Paesi esportatori di petrolio, in cui si trovano anche Ecuador, Venezuela, Indonesia, Bahrain, Iran, Iraq, Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Gabon, Libia e Nigeria.
Ma diversi analisti sostengono che le informazioni pubblicate oggi non bastano per far chiarezza sulla divisione del debito americano.
Alcune nazioni infatti accumulano Treasury all'estero e così non compaiono come detentori diretti. In tutto questo la notizia non è da sottovalutare, soprattutto perché il mese scorso Riad aveva minacciato di vendere Treasury e asset americani per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari.
Questo se il Congresso americano adotterà una legge che obbligherebbe la monarchia a rispondere negli Stati Uniti di un eventuale ruolo avuto negli attacchi terroristici dell'11 settembre del 2001.
Link
Osserva, a livello frattale espanso, quanto "ritardo" ti contraddistingue (seppure, ti dicano che, la legge ti tutela):
  • per la prima volta il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha pubblicato quanto debito americano detiene l'Arabia Saudita
  • il Tesoro ha dovuto rendere noti i finanziatori del debito americano in seguito a una richiesta resa possibile grazie al Freedom of Information Act, la legge del 1966 che garantisce la libertà di informazione
Ok? Ti accorgi da solo/a, oppure?
Nota bene:
  • per la prima volta (avviene nel maggio 2016)
  • la legge del 1966 che garantisce la libertà di informazione (dovresti, a questo punto, come minimo, "svenire").
Quanto ritardo hai accumulato nell’accorgerti?
Circa:
50 anni (questa è la prospettiva che ti divide “tra te e te” e dalla dominante).
Potresti immaginare questo "ritardo", come la distanza, tra i due fronti della lunghezza d'onda, divisi dal tempo di fronte d'anticipo/ritardo. Così che "l'orizzonte degli eventi" massivo, sia sempre non comprensivo della posizione della dominante, che anticipa e, così, è libera di potere preventivare anche il "tuo" destino (vedi figura, qua sotto)...

Quanto tempo serve per pianificare il “tuo” destino? Molto meno, di 50 anni. Figurati, allora, come sei messo/a “qua, così”.
Ma non è mica finita qua. Continua, please…
  • diversi analisti sostengono che le informazioni pubblicate oggi non bastano per far chiarezza sulla divisione del debito americano 
  • alcune nazioni infatti accumulano Treasury all'estero e così non compaiono come detentori diretti
  • in tutto questo la notizia non è da sottovalutare, soprattutto perché il mese scorso Riad aveva minacciato di vendere Treasury e asset americani per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari 
  • questo se il Congresso americano adotterà una legge che obbligherebbe la monarchia a rispondere negli Stati Uniti di un eventuale ruolo avuto negli attacchi terroristici dell'11 settembre del 2001
Questo insieme espressivo è una autentica “bomba nucleare”, se solo la frattalità espansa fosse osservata alla stessa maniera della “legge di gravità” o, della “prova del Dna” o della “prova scientifica, derivante dal rilevamento delle impronte digitali”, etc.
È un loop. Sei nell’AntiSistema. Sullo sfondo c’è sempre la dominante.
E, tutto questo, è possibile perché la condizione ambientale originale (il "sistema operativo") è centralizzata, rispetto alla condizione frattale espansa (la “famosa” e tanto ricercata – e per questo, mai trovata – formula unificata del tutto).
La pietra filosofale. Il santo graal. La chiave di Volta. L’arco a tutto sesto, etc. Quello che “vuoi”, tanto l’esempio non cambia mai, nella sostanzala sostanza.
Usa, Amazon e la guerra silenziosa per tenere lontano i sindacati
Diversi sindacati da anni cercano di entrare senza successo. Per Andy Powell dell'International Association of Machinists & Aerospace Workers, Amazon vede con timore la possibilità di organizzarsi dei lavoratori.
E così fa in tutti i modi che questo non accada.
In che modo? In alcuni casi, scrive il New York Times, ha detto ai lavoratori che se entrasse il sindacato loro non avrebbero più la possibilità di discutere direttamente con i vertici del gruppo
Link
  • ha detto ai lavoratori che se entrasse il sindacato loro non avrebbero più la possibilità di discutere direttamente con i vertici del gruppo...
Invece, “se entrasse il sindacato? Che cosa succederebbe? Che “loro non avrebbero più la possibilità di discutere direttamente con i vertici del gruppo...”.
Non cambia nulla. L’incantesimo spira troppo forte “qua, così”.
Ergo: la discussione a cosa serve? Serve.
Intanto, passa il tempo e lo status quo rimane invariato, seppure si trasforma…
Il movimento francese di protesta delle Nuit Debout (le notti in piedi) o… seduti sulla tazza del cesso, è la stessa cosa".
Gérard Depardieu
Papa: terrorismo islam? Abbiamo esportato modelli occidentali
“L'idea di conquista è inerente all'anima dell'islam, è vero. Ma si potrebbe interpretare, con la stessa idea di conquista, la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni
Di fronte all'attuale terrorismo islamista, bisognerebbe interrogarsi sulla maniera in cui si è esportato un modello di democrazia troppo occidentale in paesi dove c'era un potere forte, come in Iraq. O in Libia, con una struttura tribale. Non si può andare avanti senza tenere conto di questa cultura…”.
Link
"Abbiamo esportato modelli occidentali (“abbiamo”).
E non è, nemmeno, la prima volta.
La più efficace (e piacevole) ricetta per proteggere il nostro cervello.
I migliori amici per la nostra salute cognitiva?
Siamo noi stessi e le nostre abitudini.
Mangiare bene, ridere in quantità, amare e dormire:
sarebbero questi gli ingredienti perfetti per mantenere il nostro cervello giovane anche in età avanzata.
La notizia arriva direttamente dalle pagine della rivista Nature, dedicate alla salute cerebrale perché, nonostante la medicina stia progredendo, grazie a farmaci in grado di proteggere i neuroni o potenziarli, sembra ormai chiaro che i piccoli gesti quotidiani siano quelli che possono realmente fare la differenza.
L'essenziale, secondo gli esperti, sarebbe iniziare ad avere un comportamento "regolare" durante la giovinezza:
una dieta sana, astenersi da fumo e alcol, praticare sport e dormire a sufficienza, non terrebbero solamente lontane malattie cardiovascolari ma proteggerebbero anche la nostra salute mentale.
Tutti gli effetti positivi di uno stile di vita senza eccessi possono manifestarsi fin da subito e mantenersi per decenni.
Il nostro cervello è dotato di molti circuiti di riserva, ma se questi vengono utilizzati e sprecati nella prima parte della vita per colpa delle cattive abitudini non potremmo più averli a disposizione durante l'ultima parte della nostra vita. Fumo, alcol e traumi cranici, uniti a una dieta inadeguata finiscono per avvelenare il sangue che comprometterebbe le nostre capacità cognitive una volta arrivato al nostro cervello.
Che cosa fare allora?
La dieta è la base, che deve essere ricca di grassi omega-3, antiossidanti e povera di zuccheri.
I "supercibi" esotici e ricercati non servono:
la dieta mediterranea sembra essere ancora lo stile alimentare più adatto per prevenire deficit cognitivi...
l’alimentazione salva-cervello è più semplice del previsto.
Seconda e semplice regola, dormire quanto basta:
durante il giorno infatti, le cellule cerebrali immagazzinano un'infinità di informazioni e il sonno, elaborandole, dà forma ai ricordi, andando a eliminare tutti i "dati" utili, in modo da lasciare spazio alle successive esperienze che ci attendono.
Una sola notte di sonno irregolare sarebbe sufficiente per avere difficoltà di concentrazione e di pensiero il giorno successivo.
Link
Proprio quello che il modello sociale ti permette di conseguire. Vero?
Andando a eliminare tutti i "dati" utili ("utili"?).
Anche se ti alimenti con questi cibi, ormai, essi non corrispondono più a ciò che “sai di loro”. “Loro” non sono più… loro (come, esattamente, "è già successo" anche a te. Hanno subito l’invasione di infinite sostanze chimiche, giudicate come “sicure” dai limiti imposti per legge, alla legge stessa.
Grazie all’accordo con Tinder, l'app per i cuori solitari, sarà possibile fare nuovi incontri con WhatsApp. Basterà modificare le nuove impostazioni della privacy (di default disattive), cliccando su “geolocalizzazione on“.
In questo modo chi si trova nelle vicinanze e ha attivo il servizio, può contattarsi e iniziare una conversazione. Anche senza sapere il numero. Siete pronti a incontrare finalmente l'anima gemella?...
Link
Tutto si presta al tipo di vita che ti viene indicato come “sano”? No.
Bere alcolici è di moda. Andare male a scuola, è di moda. Divertirsi distruggendosi, è di moda. Dormire poco è di moda...
E “qua, così”tu non sei più “in te”. Al tuo centro c’è dell’altro:
c’è la dominante, che ti sfrattato/a da te stesso/a.
Accorgiti.
SPS è un “punto fermo” seppure nel “qua, così”.
Un “momento” alternativo sostanziale, rispetto al “è già successo”.
Tutto questo è molto semplice, anche se ti sembra “troppo…”.
Facile? Difficile? Non importa. L’intuizione è la “centralità, lato tuo”.
   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1821 
  

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