lunedì 10 ottobre 2016

Ecologisti, per favore sganciatevi dal racket bipolare del Cambiamento climatico!

Il miglior esempio di (…) grossolanità neoliberale è, senza dubbio, il dibattito su come affrontare il cambiamento climatico. I progressisti si sono buttati subito sulla questione argomentando che, se qualcosa si deve fare, questo deve prendere la forma della creazione di un semi-mercato per le esternalità negative (uno schema di scambio per le emissioni), poiché solo i mercati “sanno” quale prezzo assegnare in modo giusto alle cose buone e a quelle cattive.” (Yanis Varoufakis)
(Estratti da Vivian Warkentin’s “The Real Inconvenient Truth” (tratto da The Berkeley Daily Planet), scritto in risposta a Chloe Maxmin’s ‘What the Climate Movement can Learn from the Neoliberal Coup” (“We know that we need Hillary, and we must do everything we can to elect her.”)

Vivian Warkentin scrive: Da decenni, appoggiando la sinistra, ascoltando e pubblicizzando la KPFA (radio progressista californiana ndt), facendo la pendolare in bicicletta, facendo il compostaggio, evitando la plastica, portando la mia borsa di stoffa da attivista ambientale piena di generi alimentari, sto vedendo tanta ipocrisia e compiacimento tipico di una mentalità chiusa, e mancanza di pensiero critico da parte di coloro che io ho sempre considerato la mia gente.

Sono giunta alla conclusione che quelli come me che hanno radici progressiste, sono stati indirizzati su impegni da stupidi, risucchiati in un’ideologia e in una religiosità obbedienti da un apparato ambientalista corporativo ben finanziato, che ci spaventa calandoci dall’alto, false soluzioni preconfezionate che non hanno mai avuto un input pubblico e che sono disegnate per arricchire i banchieri, diminuire i diritti delle persone, e incanalarci verso una società controllata da tecnocrati.

E’ mia opinione che tutti gli orientamenti dei media alternativi di sinistra, dai settimanali progressisti alla radio KPFA, stanno guidando l’ala ambientalista della guerra globale al terrore, non perdendo mai l’opportunità di spaventarci e farci venire sensi di colpa sul fatto che provocheremo “la fine del pianeta”se non votiamo per “la legislazione sui cambiamenti climatici”, le cosiddette tasse sull’emissioni e il commercio delle emissioni, e il sostegno alle politiche della “crescita intelligente”. Siamo stati indotti a pensare che solo dei pazzi destrorsi potrebbero mettere in dubbio “la scienza ufficiale” e i rimedi “stabiliti”. La Commissione intergovernativa sui cambiamenti climatici (IPCC) è da sempre menzionata come un organo fidato di esperti, anche se la loro integrità è stata screditata dallo scandalo del “Climategate” basato sulle mail trapelate, nelle quali i capi scienziati dell’IPCC, Michael Mann del Penn State and Phil Jones della East Anglia University, discutono per falsificare i dati sul grafico dei picchi di temperatura creato da Mann e castigano gli scienziati e le riviste scientifiche che pubblicano prove contraddittorie 
(nota di Wayne Hall: lo Scandalo del Climategate esplose subito prima della Conferenza sul clima di Copenhagen, con l’obiettivo di farla fallire. Fu da questo punto di vista letteralmente un successo. Due parti, entrambe corrotte, partecipavano a questo gioco.)
Dal momento che tanti ormai si nutrono alla mangiatoia del cambiamento climatico provocato dal capitalismo dei disastri, un dibattito aperto e razionale è quasi impossibile. I consigli comunali in tutto il paese curiosamente si affidano tutti allo stesso autore, le politiche della “crescita intelligente” che arricchiscono i banchieri e sottraggono le terre. 

Innumerevoli commissioni regionali non elette, costituite da funzionari locali selezionati, insieme a multinazionali e organizzazioni non-governative, elaborano piani regionali dittatoriali che soppiantano i governi delle città, privando i cittadini del diritto di influenzare il loro territorio attraverso la politica. 

Nel nome del contrasto al cambiamento climatico, ci raccontano che dobbiamo mettere più persone in porzioni più piccole di terreno, come ad esempio le nostre città che si stanno trasformando in città mega-Manhattanizzate con alti edifici abitativi multi-unità che ci sottraggono la luce solare e in definitiva la nostra connessione con la terra e la natura. Il vicinato dei vecchi edifici e le comunità vengono abbattuti e rimodellati per adattarsi alla visione di una elite ideologizzata di urbanisti. 

Nello sconvolgimento provocato, la rete locale fatta di piccoli negozi indipendenti viene rimpiazzata da catene commerciali nazionali. Questa non è protezione della natura, ma un sottrazione ai cittadini di ricchezza, di potere, di diritti di proprietà, e di autonomia delle città, dei paesi e delle aree rurali.

Gli “ambientalisti” di oggi stanno lavorando per l’aumento del controllo dei governi e delle multinazionali, e la sorveglianza sulle nostre vite attraverso tecnologie che mettono a rischio la salute, come le reti e i contatori smart, con nessun riguardo per migliaia di studi scientifici indipendenti che provano che le radiazioni delle microonde danneggiano la vita. 

Invece di un appello a decentralizzare, semplificare e conservare, i cittadini in ogni parte del mondo sono costretti a applicare i contatori “intelligenti” nelle loro abitazioni, anche se soffrono di problemi al cuore, di affaticamento, di confusione mentale, di perdita del sonno, mal di testa, fischio agli orecchi, vertigini e altro. Una tecnologia non è “verde” né “sostenibile” se i suoi effetti secondari danneggiano umani, insetti, piante e animali. 

Questo inquinamento invisibile delle reti e dei contatori smart sta crescendo esponenzialmente senza alcuna obiezione degli ambientalisti ufficiali. A differenza dei vecchi contatori, quelli smart usano l’energia per ricaricarsi. Costituiscono un vantaggio solo per un modello centralizzato di gestione dell’energia.

Ancora più scioccante, la sinistra, che rivendica a sé il campo dell’amministrazione ambientale, ha al suo interno chi dà credito alla tecnica geoingegneristica di gestione della luce solare (la diffusione nell’atmosfera di nano particelle di ossido di alluminio e biossido di zolfo tramite aerei al fine di bloccare la luce solare), quale soluzione per combattere il riscaldamento globale. 

Il 9 maggio 2013, l’Earth Island Institute pubblicizzò altezzosamente un dibattito denominato: “Violare il cielo?” che si teneva al Brower Center di Berkeley (California). I supposti avversari erano geoingegneri di Stanford, come Ken Kaldeira, e il cosiddetto “eticista”, Clive Hamilton, che appartiene allo stesso gruppo che promuove il Solar Radiation Management di Kaldeira e di altri geoingegneri. 

Quella mattina i due inviati al “dibattito” fecero una comparsa nella trasmissione progressista “Your Call” sulla radio KALW. Pochi mesi più tardi gli apprendisti su “Full Circle” in onda sulla radio progressista KPFA hanno ospitato la stessa prestazione del duo. 

Perché i gruppi ambientalisti e i media di sinistra allestiscono finti dibattiti che legittimano e fanno apparire normali tecnologie insensate, che avvelenano e profanano la natura, e che possono solo causare danni irreparabili, quando esse dovrebbero invece lanciare allarmi sul fatto che gli scienziati stanno imprudentemente giocando a fare Dio con il nostro pianeta. Questi mezzi di comunicazione di sinistra stanno incoscientemente intimorendo i loro ascoltatori e lettori rendendo accettabile in sostanza niente di meno che l’intervento sul meteo e sul clima da parte della corporazione scientifica.


L’establishment ambientalista ha scelto di ignorare un’intera area di indagine rilevante e cruciale per l’equazione del cambiamento climatico; quella della sperimentazione scientifica, militare, universitaria e governativa (della NASA e del NOAA) sulla nostra atmosfera e sul meteo, cosa che va avanti da molti decenni. Il libro “Angels Don’t Play This HAARP” di Nick Begich e Jeanne Manning, documenta la storia della sperimentazione militare coll’atmosfera terrestre, e racconta dello sviluppo (includendo 12 brevetti) del Progetto HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project), una superficie di antenne gigantesche in grado di surriscaldare la parte più alta dell’atmosfera con un raggio elettromagnetico indirizzato di miliardi di watt di potenza, così da far rimbalzare le onde elettromagnetiche su punti stabiliti a terra al fine di causare mutamenti nelle correnti a getto e nel meteo. Il Dipartimento della Difesa e i suoi appaltatori (ciò coloro che si aggiudicano gli appalti) operano al di fuori delle leggi che proteggono l’ambiente.

Gli attivisti del cambiamento climatico di oggi riguardo alla diagnosi e alla cura per le nostre calamità naturali danno ascolto e credono a quelle entità molto danarose e potenti che ci hanno condotto sul baratro del collasso ecologico e ci hanno costretto alla dipendenza dai combustibili fossili. I Rockfeller, tra i più grandi finanziatori e donatori del “movimento” ambientalista attuale, hanno per decenni, usato la loro ricchezza e influenza derivata dall’industria del petrolio per mantenere il controllo del settore energia. 

Finanziarono il Proibizionismo degli anni ’20 e ’30 per impedire agli agricoltori di produrre il carburante derivato dall’alcool, e si dettero d’affare per criminalizzare la canapa, da cui veniva prodotto il carburante. Fecero fuori l’auto elettrica e le ferrovie elettriche municipalizzate e influenzarono il nostro governo affinché sopprimesse oltre 5000 brevetti relativi a tecnologie energetiche, che avevano il potenziale di mettere fine alla nostra crisi energetica.

La retorica che sentiamo sul fatto che si crea equità economica e ambientale tra i popoli e le nazioni, suona falsa quando ti rendi conto che l’establishment ambientalista è stato comprato ed è guidato dai più ricchi e vecchi volponi del mondo, che posseggono mezzi spropositati per creare equità nell’immediato, e per fermare le loro pratiche distruttive dell’ambiente, se questo fosse il loro vero proposito. 

Invece stanno finanziando e producendo una campagna popolare falsa per scaricare la vergogna della devastazione ambientale sull’uomo “qualunque” che abita in un mondo disegnato dalle elite delle multinazionali della finanza. Il loro messaggio è che il mondo diventerà impossibile a meno che noi, il popolino, non ci sottomettiamo alle misure da loro stabilite. 

Hanno impaurito, terrorizzato, e demoralizzato la tanta gente che un tempo li avrebbe combattuti fino all’ultimo respiro trasformandola nel braccio che realizza la loro visione e il loro futuro. La paura dei cambiamenti climatici è stata manipolata per spingere la sinistra ad aiutarli a sottrarre i diritti dei cittadini e a imporre la gestione corporativa dei governi locali, delle terre, degli affari, della natura e del tempo meteorologico. 

Mentre gli ambientalisti si fissano col riscaldamento climatico, proseguono senza arresti gli incidenti nucleari, le emissioni tossiche, la contaminazione da pesticidi, le perforazioni petrolifere nelle profondità marine, il fracking, l’abbattimento delle foreste, le radiazioni elettromagnetiche, l’introduzione nell’ecosistema di composti tecnologici pericolosi e di organismi come gli OGM, la biologia sintetica, le nano particelle, la geoingegnerizzazione dei nostri cieli, la guerra e le armi di distruzione, e molto altro ancora.

Adesso i commentatori della sinistra come Mark Hertsgaard di The Nation, si dicono stupiti del fatto che grandi intrallazzatori e truffatori della finanza, tipo “Hank” Paulsen, miliardari di fondi speculativi, come Tom Steyer e Michael Bloomberg, salgano a bordo col cambiamento climatico, come se non ci fossero sempre stati. 

La Guerra al Cambiamento Climatico è diventata di dominio pubblico come le abitudini di BP, Goldman Sachs, J.P. Morgan, Dow Chemical, di finanziare la “People climate march” di New York del settembre 2014.

No. E’ venuto il momento per la sinistra di mettere in discussione dove ci sta portando la fede cieca in un miliardario, un banchiere che finanzia l’ambientalismo.

Conclusioni di Wayne Hall:
Il dibattito sul cambiamento climatico è da decenni un’arma di distrazione a carattere bipolare (i pro e i contro ndt) di grande successo da ciò che dovrebbe invece essere la prima preoccupazione non solo degli ecologisti, ma di tutti i cittadini, ovvero la diffusione clandestina su scala planetaria di aerosol tossici, che qualche volta in via confidenziale (i suoi fautori ndt) provano a giustificare appoggiandosi a una delle due parti del dibattito sul cambiamento climatico (affermando da una parte che la diffusione nell’aria degli aerosol non è la migliore soluzione al problema reale del cambiamento [ vale a dire che è una “soluzione” imposta dagli scettici del cambiamento climatico], o dall’altra che i primi colpevoli della diffusione degli aerosol sono coloro che sostengono che il cambiamento climatico sia un falso problema [vale a dire gli ecologisti]. Entrambe le parti di questo finto dibattito rivelano prima di tutto la loro fedeltà alla discussione sul cambiamento climatico, non all’indagine sulla diffusione degli aerosol, che è in verità totalmente ignorata da tutte le “autorità”.


SOURCE http://www.defenddemocracy.press/ecologists-please-delink-bipolar-climate-change-racket/

(traduzione per nogeoingegneria.com dell’articolo originale pubblicato sul sito http://www.nogeoingegneria.com/news-eng/ecologists-please-delink-from-the-bipolar-climate-change-racket/  )


Traduzione by NoGeoingegneria

Nessun commento:

Posta un commento