Nel mondo
cattolico/bizantino la giustizia terrena è sempre stata una chimera. Non solo
per le evidenti parzialità delle parti giudicanti ma anche per una qual
nebulosa aspettativa della giustizia divina che, prima o poi (post mortem?)
avrebbe riparato a tutti i torti subiti.
L’impero romano tentò
di imporre un sistema legale certo e buono per tutte le latitudini, seppure
anche nel loro ordinamento, favoritismi e compromessi erano all’ordine del
giorno.
Attendersi quindi
giustizia terrena in questo paese mediterraneo ove regnano sette, mafie e massonerie
varie è pura illusione. Gli apparati di stato sono inficiati a monte dalle
raccomandazioni e dai concorsi truccati e poi sabotati ad hoc per procedere in
modo nascosto, illecito e tendenzioso senza dare troppo nell’occhio.
Ogni provvedimento
sgangherato potrà essere imputato ad inefficienza o distrazione senza per
questo cercarne un colpevole oppure (non sia mai) motivazioni occulte.
La giustizia
naviga quindi in questi mari a dir poco torbidi, ove le mani dei poteri palesi
e non, agiscono in modo preponderante. Da un post dell’Avvocato Paolo Franceschetti, dal titolo eloquente ‘Perché ho smesso di fare l’Avvocato’, riporto:
Perché la difesa dei deboli non è mai stata
possibile nei secoli scorsi, e non si poteva pensare che dopo millenni di
soprusi il cambiamento di un sistema legislativo potesse comportare anche un
cambiamento di mentalità. Ed inoltre: Perché nelle cause più
importanti ho sempre vinto dove avevo torto e perso dove avevo ragione. Infine: Perché le leggi sono fatte da chi commette i crimini più
innominabili, e quindi sono già pensate in anticipo per mandare assolti i
colpevoli.
Se lo dice un
Avvocato di mestiere … cosa aspettarsi quindi dalle aule dei tribunali?
Non rimane che
affidarsi alla giustizia divina oppure disconoscere lo stato ed i suoi tragici
apparati, rifugiandosi in un cantuccio esistenziale, provando a tessere
relazioni autentiche al di fuori (o perlomeno il più possibile lontani) dalla
putrida matrix, di cui la sedicente giustizia è un elemento essenziale.
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