giovedì 17 novembre 2016

Antibiotico resistenza: in Italia è raddoppiata in dieci anni


Avanza la resistenza dei super batteri agli antibiotici, soprattutto in Italia, dove in dieci anni è più che raddoppiata. A lanciare l'allarme è l'Ocse che ha pubblicato un nuovo report sul tema con i dati aggiornati al 2014.
“L’antibiotico resistenzariferisce l'Ocse - pone un onere significativo sui sistemi sanitari e bilanci nazionali. Gli ospedali spendono, in media, tra i 10.000 e i 40.000 dollari per il trattamento di un paziente infettato da batteri resistenti. I costi sociali possono essere alti come i costi sanitari, a causa della perdita di produttività e di reddito. È tutto ciò è preoccupante perché stiamo andando verso una 'era post-antibiotica', dove le infezioni comuni possono diventare, ancora una volta, fatali”.
Negli ultimi 10 anni il consumo (anche per l'uso massiccio che se ne fa negli allevamenti) è cresciuto in media nei Paesi Ocse del 4%, arrivando fino alla media di 20,5 dosi ogni 1.000 abitanti. Il Paese che ne consuma di più è la Turchia (41 dosi ogni 1.000 abitanti), seguita dalla Grecia (34), Corea (31,7), Francia (29), Belgio (28,4) e Italia (27,8). Lo stato che ne consuma di meno è invece il Cile (9,4 dosi) e i Paesi Bassi (10,6). Nel nostro Paese negli ultimi 10 anni l’uso degli antibiotici sia cresciuto del 6%.



All'aumento dell'uso degli antibiotici corrisponde la crescita dei livelli di antibiotico resistenza che è cresciuta in media del 5% attestandosi nei Paesi al 15%. Si tratta di un fenomeno globale: tra il 2005 e il 2014 la prevalenza di antibiotico resistenza è aumentata in 23 paesi su 26 mappati.

In questa graduatoria l’Italia è il terzo paese con la più alta percentuale di antibiotico resistenza: 33-34% nel 2014, raddoppiata dal 2005 quando era al 16-17%.





Fonte: quotidianosanità.it
http://www.informasalus.it/it/articoli/antibiotico-resistenza-raddoppiata-italia.php

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