L’Italia vanta il più alto tasso di consumo del
territorio d’Europa ed al contempo, secondo l’Unesco, fra il 60 e il 70 per cento del
patrimonio archeologico, storico e architettonico mondiale. Tutela? Pari a zero. Ecco un
esempio d’attualità.
Un gigantesco deposito costiero (da 60.200 metri cubi) di
gas a petrolio liquefatto, a rischio di incidente rilevante, su un’area
protetta dell’Europa, una dolina carsica ricca di testimonianze archeologiche
(villaggi neolitici) e storiche, compresa tra le chiese medievali di San Leonardo e di Santa Maria di
Siponto.
Invece di puntare sull’energia rinnovabile si accontenta
lo Stato del Kuwait a cui si vendono armi in cambio di petrodollari, ed i profittatori nostrani. Come al solito
lo Stato italiano è fuorilegge a livello nazionale ed internazionale. Infatti, dai
dati ufficiali del vecchio continente emerge che il gpl non è strategico per l’Europa
e nemmeno per l’Italia o la Puglia; tantomeno per la Daunia e meno che mai per
Manfredonia.
I combustibili fossili sono stati messi al bando dall’ONU con l’Accordo
di Parigi (Paris Agreement) entrato in vigore il 4 novembre 2016. L’Italia ha
obbligo di ridurre i gas serra - incluso il gpl - del 38 per cento entro il
2020, senza deroghe. Inoltre, il governo pro tempore dell'ineletto Renzi non ha un valido piano energetico.
La legge 4 aprile 2012, numero 35 (Disposizioni
urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo), all’articolo 57
impartisce provvedimenti in contrasto con l’articolo 9 della Costituzione
repubblicana, con la Convenzione europea sul paesaggio e perfino con il nostro
Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il comma 7
della predetta norma parla chiaro: «Sono esercitati dallo Stato, anche avvalendosi dell'Autorità per
l'energia elettrica e il gas, i seguenti compiti e funzioni amministrativi: … i)
l'individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti strategici, ai sensi
della legge 21 dicembre 2001, n. 443, e del decreto legislativo 20 agosto 2002,
n. 190, al fine di garantire la sicurezza strategica, ivi inclusa quella degli
approvvigionamenti energetici e del relativo utilizzo, il contenimento dei
costi dell'approvvigionamento energetico del Paese, lo sviluppo delle
tecnologie innovative per la generazione di energia elettrica e l'adeguamento
della strategia nazionale a quella comunitaria per le infrastrutture
energetiche; l) l'utilizzazione del pubblico demanio marittimo e di zone del
mare territoriale per finalità di approvvigionamento di fonti di energia».
Ciò vuol dire, che il referendum del 13 novembre
organizzato dal sindaco Riccardi, non ha alcuna valenza giuridica, ovvero
nessun effetto legale e/o amministrativo per arrestare il folle ed obsoleto
progetto imposto alla Daunia da Diamante Menale & soci arabi, in quanto
decide unicamente il ministero dello Sviluppo economico.
Onorevole Bordo,
consigliere Campo, sindaco Riccardi, a Roma l’autorizzazione unica è già pronta per
dare il via libera all’Energas? Come è possibile dare un parere favorevole,
dopo numerosi dinieghi (2000, 2005) opposti dai ministero dell’ambiente e dei beni culturali?
Per quale ragione questo progetto non definitivo risalente
al 1997 non è stato vagliato ai sensi
della direttiva 2012/18/ue?
Come mai non è stata preso minimamente in
considerazione il dominante rischio sismico accoppiato a quello
idrogeologico? Come faranno le navi gasiere ad attraccare al pontile
"alti fondali", impiantato senza il minimo rispetto delle normative
antisismiche? Perché distruggere la prateria di Posidonia, alterando l'habitat naturale? Con quali risorse sopravviveranno i pescatori locali? E l'economia turistica legata alla salvaguardia ecologica del territorio?
Ex sindaco Prencipe, ex sindaco Campo, ex assessore Riccardi, perché nel 1998 Manfredonia non è stata deindustrializzata, bensì ferocemente reindustrializzata fagocitando anche il territorio a sud della realtà urbana? Nel 2001 chi in maniera rocambolesca ha fatto escludere la zona di Santo Spiriticchio dall'area del parco nazionale del Gargano, con apposito decreto ministeriale?
Ex sindaco Prencipe, ex sindaco Campo, ex assessore Riccardi, perché nel 1998 Manfredonia non è stata deindustrializzata, bensì ferocemente reindustrializzata fagocitando anche il territorio a sud della realtà urbana? Nel 2001 chi in maniera rocambolesca ha fatto escludere la zona di Santo Spiriticchio dall'area del parco nazionale del Gargano, con apposito decreto ministeriale?
Cosa dire della vicina base militare di Amendola, che invece di essere riconvertita all'uso civile, poiché Foggia non ha più in uso un aeroporto funzionale, diventa invece un avamposto bellico per cacciabombardieri nucleari F-35, in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione, nonché del trattato di non proliferazione nucleare (Tnp)?
Qualcuno pensa che i Dauni abbiano l'anello al naso e siano sottomessi a qualunque sopruso istituzionale? In vandali contemporanei sono in errore, e devono ripassare la storia, quantomeno da Federico II in poi.
In questo labirinto è necessario trovare la strada
maestra, perché l’apatia dei cittadini è la migliore alleata dei predatori
senza scrupoli. Il gigantesco ordigno va disinnescato dalla volontà popolare,
ma non basterà un banale quesito referendario per salvare la Daunia.
Gianni Lannes
riferimenti:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01443l.htm
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/la-montagna-del-sole.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/in-puglia-i-primi-cacciabombardieri.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/energas-il-doppio-gioco-comunale.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/la-montagna-del-sole.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/in-puglia-i-primi-cacciabombardieri.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/energas-il-doppio-gioco-comunale.html
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