lunedì 7 novembre 2016

La Distruzione della Ragione in Occidente


L’Occidente sembra sempre di più un miscuglio irrazionale. Le banche sono folli. Anche l’austerità. Ma l’isteria anti-Russia ne è la goccia finale. Non è solo “anti-Russia”: è anti-verità ed anti-moderna. È il risultato finale del postmodernismo. Quello che era iniziato come ironia adesso è follia sistematica.

Tutto è sottosopra. O forse, alla fine è questo il lato giusto. Forse, tanto per iniziare, l’Occidente non è mai stato il Mondo Libero. Non era questo il punto di vista del modernismo? Il modernismo era autocritica. Il modernismo era critico nei confronti dell’Occidente. E poi è arrivato il postmodernismo. 

E l’Occidente si è subito tirato fuori dai guai. L’Occidente, indossando le vesti del postmodernismo è tornato di nuovo all’attacco.

Il risultato è che tutto va bene se a vincere è l’Occidente. Dimentichiamoci la verità. Dimentichiamoci i fatti. E dimentichiamoci la storia. Tutto apparentemente è finzione. L’Occidente può dire quello che vuole perché tutto è interpretazione. Questa è la bellezza del postmodernismo. Ci si può contraddire un milione di volte e riderne, finché si ha il potere. Ed è questa la parola chiave: potere. Perché il postmodernismo sin da quando ha preso il via è stato un progetto politico, studiato dall’Occidente per l’Occidente stesso.

Il risultato finale è l’odio per la Russia. E amore per “Al-Qaeda”. Perché? Perché la Russia ha tentato di razionalizzare il mondo. Ha tentato di applicare la ragione al ventunesimo secolo. E per questo l’Occidente irrazionale l’ha dovuta punire. Ascoltate Putin nel 2007 nel suo discorso a Monaco:
“Eppure, cos’è il mondo unipolare? Per quanto si possa abbellire questo termine, in conclusione si riferisce ad un tipo di situazione, cioè a un centro di autorità, un centro di forza, un centro in cui si prendono le decisioni.
E’ [un] mondo in cui c’è un padrone, un sovrano. E in conclusione questo è pericoloso non soltanto per quelli sottoposti al sistema, ma anche per lo stesso sovrano, perché si autodistrugge dall’interno.
E di sicuro ciò non ha niente a che fare con la democrazia. Perché, come sapete, la democrazia è il potere della maggioranza alla luce degli interessi e delle opinioni della minoranza.
Incidentalmente, alla Russia – a noi – vengono costantemente impartite lezioni di democrazia. Ma per qualche ragione gli stessi che insegnano non vogliono impararle.
Io considero il modello unipolare come qualcosa che, non solo è inaccettabile, ma è anche impossibile nel mondo di oggi. E questo, non solo perché se ci fosse una leadership individuale nel mondo di oggi – e parlo proprio di quello di oggi – allora le risorse militari, politiche ed economiche non sarebbero sufficienti. Ciò che è ancora più rilevante è che il modello stesso è difettoso perché alle sue basi non c’è e non ci può essere fondamento morale per la civiltà moderna.”
E ascoltatelo a New York nel 2015, quando ha parlato all’Assemblea Generale dell’ONU:
e quindi l’esportazione delle rivoluzioni, ora delle cosiddette rivoluzioni democratiche, continua. Sarebbe sufficiente uno sguardo alla situazione in Medio Oriente e in Nord Africa, come è già stato detto dagli oratori precedenti. Di certo i problemi politici e sociali in questa regione hanno continuato ad accumularsi per un lungo periodo, e i loro popoli naturalmente desiderano il cambiamento.
Ma come è avvenuto? Anziché creare riforme, un’aggressiva interferenza straniera ha causato una vergognosa distruzione delle istituzioni nazionali e dello stesso stile di vita. Invece del trionfo della democrazia e del progresso, abbiamo violenza, povertà e disastri sociali. Nessuno si cura dei diritti umani, neanche del diritto alla vita.
Non posso trattenermi dal chiedere a coloro che hanno causato questa situazione, ora vi rendete conto di cosa avete fatto?”
L’avete sentito l’appello alla ragione? Avete sentito il grido per la modernità? L’avete sentita la richiesta di un “fondamento morale” – per i valori universali – per le leggi internazionali? Avete sentito la difesa della sovranità nazionale e della Carta delle Nazioni Unite? L’Occidente non l’ha sentito. In questi due discorsi chiave (Monaco ’07 e New York ’15) l’Occidente ha sentito soltanto una minaccia al proprio potere.

La risposta dell’Occidente al razionalismo della Russia è e continua ad essere l’irrazionalismo. La pazzia dei media, la paranoia “Presidenziale” e la follia islamista è la risposta occidentale alla verità. E la verità non è segreta. Ma l’Occidente si limita a stringere le spalle e farcisi una risata sopra. La verità è l’imperialismo occidentale: il mondo unipolare, il dominio totale, la mendacità dei neoconservatori, la guerra ibrida, le sanzioni, le speculazioni, le forze speciali, la CIA, il fondamentalismo e l’Eccezionalismo americano. In breve: Putin ha colpito il chiodo.

E l’Occidente ha reagito. Perché? Perché l’Occidente non sa difendersi razionalmente. Non c’è un buon motivo per tutta la ricchezza che si trova in Occidente. Pertanto può esserci soltanto una cattiva ragione: potere imperiale. E il modernismo ha provato oltre ogni dubbio quanto ciò sia un male. Eppure quando questo potere è arretrato nei tempi moderni – man mano che le vittime dell’Impero riuscivano a liberarsene – i tempi postmoderni sono arrivati in soccorso dell’Occidente. In Nietzsche l’Occidente ha trovato il proprio campione. La volontà di potenza è stata la carta vincente dell’Occidente. E con la benedizione di Nietzsche l’ha giocata.

Per Nietzsche tutto ciò che contava era il potere. E chiunque lo detenga non ha bisogno di giustificazione o della ragione. La verità è una menzogna. E la moralità si applica solo ai deboli. Ma, se questo clima intellettuale è emerso ed è divenuto egemonico solo alla fine degli anni ‘settanta (si pensi a Reagan e alla Thatcher), è sempre stato presente dietro le quinte, negli angoli oscuri dell’imperialismo occidentale.  Per esempio: lo stratega principale in America (ed “esperto” di Russia) dopo la Seconda Guerra Mondiale, George F. Kennan, lo ha espresso a parole nel famoso Memo PPS23 (1948):
“Abbiamo circa il 50% della ricchezza mondiale, ma solo il 6.3% della popolazione… Il nostro vero obiettivo nel prossimo periodo è di creare un sistema di relazioni, che ci permetterà di mantenere questa posizione di disparità. Per farlo dobbiamo disfarci di tutti i sentimentalismi… Dobbiamo smetterla di parlare di vaghi… irreali obiettivi come i diritti umani, il miglioramento degli standard di vita, e la democratizzazione. Non è lontano il giorno in cui dovremo occuparci soltanto del concetto del potere. Meno siamo intralciati da slogan idealistici, meglio è.”
Lo stesso Nietzsche non avrebbe potuto dirlo meglio. La domanda quindi è: l’approccio di questa élite occidentale è cambiato dai tempi in cui Kennan ha scritto il Memo PPS23? No – è solo diventato più evidente. Il risultato è che adesso la Russia si contrappone a questa visione del mondo nicciana. Ma non abbiamo già assistito a tutto questo? Non ha forse Nietzsche già attaccato la Russia sotto altre forme? Non hanno le forze dell’irrazionalismo già invaso la Russia altre volte? E non ha la Russia già sconfitto a nostro vantaggio le forze dell’irrazionalismo? Abbiamo ancora un debito con la Russia.

Quindi sosteniamola oggi, seppellendo Nietzsche, e facendo risorgere la ragione universale e tutti gli ideali che su di essa si fondano. Diamo un’altra possibilità alla moderna vita secolare. Non solo in Siria, ma anche in Occidente.


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Articolo di Aidan O’Brien pubblicato su Counterpunch il 02/11/2016
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

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