L’India ha una bassa incidenza di Alzheimer, che può essere legata alla genetica o ad una particolare assunzione di alimenti specifici. Dai risultati di recenti studi emerge che una delle motivazioni principali sia da attribuire all’elevata assunzione di curcuma in Asia. Mentre la curcuma contiene una media di 5-7% di curcumina, l’apporto giornaliero medio di curcumina in India si pensa sia di circa 125 mg.
La curcuma è spesso disciolta e estratta in sostanze grasse come ad esempio il ghee (burro chiarificato), e insieme ad altre spezie come il pepe nero e lo zenzero che si è dimostrato che aumentano la biodisponibilità della curcumina.
Infatti, studi sugli animali hanno dimostrato che il modo in cui la curcuma viene somministrata influenza la sua distribuzione nel corpo. La curcumina non è molto assorbibile e biodisponibile, e quindi questo tipo di preparazione ne migliora notevolmente l’assimilazione a livello del corpo e quindi a livello cerebrale. Se la curcuma o la curcumina non sono assunte correttamente, vengono espulse senza essere assimilate.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of Neurology nel 2008 ha svelato che la curcumina possiede dei meccanismi antiossidanti, anti-infiammatori e disintossicanti naturali che aiutano a migliorare la memoria nei pazienti con demenza.
Tradizionale spezia da cucina che è stata usata abbondantemente in tutta l’India e Sud-Est asiatico per molti millenni, la curcuma è oggetto di innumerevoli studi scientifici negli ultimi anni.
Il professor Murali Doraiswamy, della Duke University in North Carolina, afferma che le persone che mangiano piatti a base di curcuma una o due volte a settimana hanno un rischio più basso di demenza; ora la sua equipe sta studiando quale sia l’effetto dell’assunzione di dosi più alte – e non solo contro la demenza, ma anche per prevenire altre malattie, come artrite e cancro.
“Si può modificare geneticamente un topo in modo che a 12 mesi il suo cervello sia pieno di placche. Se a questo punto si nutre il topo con una dieta ricca di curcumina, le placche si dissolvono. La stessa dieta ha evitato in topi più giovani la formazione delle placche. Il prossimo passo sarà testare la curcumina sulla formazione delle placche amiloidi nell’uomo“, dichiara il professor Doraiswamy.Si è scoperto che i sistemi circolatorio, digestivo e neurologico del corpo, sono tutti positivamente influenzati dalla curcuma, e la lista apparentemente infinita di malattie per le quali la spezia è nota per aiutare la guarigione è in continua espansione.
Questa è sicuramente il caso per quanto riguarda l’impatto della curcuma sulla salute cognitiva, come evidenziato da una nuova ricerca effettuata in Giappone.
Il medico capo al Kariya Toyota General Hospital e i suoi colleghi hanno valutato tre casi distinti che coinvolgono la curcuma ed è venuto ad alcune conclusioni affascinanti sul valore terapeutico della pianta.
In ogni caso, la curcuma si è dimostrata in grado sia di alleviare i sintomi di demenza che di migliorare le funzioni cognitive in generale.
“In uno studio condotto su tre pazienti con malattia di Alzheimer, il cui declino comportamentale e psicologico, sintomi della demenza cognitiva, sono stati gravi, esibendo irritabilità, agitazione, ansia, e apatia. La supplementazione con capsule di polvere di curcuma per più di un anno è stato trovato essere associato con miglioramento dei sintomi“, ha scritto dello studio nel loro sommario gli autori.Consumare semplicemente più di questa spezia saporita come parte della propria dieta normale, in altre parole, ha il potenziale di trasformare positivamente la salute del cervello e ridurre anche i sintomi di demenza.
Riccardo Lautizi
Riferimenti
1. Shrikant Mishra and Kalpana Palanivelu. The effect of curcumin (turmeric) on Alzheimer’s disease: An overview. Ann Indian Acad Neurol. 2008 Jan-Mar; 11(1): 13–19.
2. Curcumin suppresses soluble tau dimers and corrects molecular chaperone, synaptic, and behavioral deficits in aged human tau transgenic mice. Ma QL, Zuo X, Yang F, Ubeda OJ, Gant DJ, Alaverdyan M, Teng E, Hu S, Chen PP, Maiti P, Teter B, Cole GM, Frautschy SA. J Biol Chem. 2013 Feb 8;288(6):4056-65.
3. Oral curcumin for Alzheimer’s disease: tolerability and efficacy in a 24-week randomized, double blind, placebo-controlled study. Ringman JM, Frautschy SA, Teng E, Begum AN, Bardens J, Beigi M, Gylys KH, Badmaev V, Heath DD, Apostolova LG, Porter V, Vanek Z, Marshall GA, Hellemann G, Sugar C, Masterman DL, Montine TJ, Cummings JL, Cole GM. Alzheimers Res Ther. 2012 Oct 29;4(5):43.
4. Improvement of neuropathology and transcriptional deficits in CAG 140 knock-in mice supports a beneficial effect of dietary curcumin in Huntington’s disease. Hickey MA, Zhu C, Medvedeva V, Lerner RP, Patassini S, Franich NR, Maiti P, Frautschy SA, Zeitlin S, Levine MS, Chesselet MF. Mol Neurodegener. 2012 Apr 4;7:12. doi: 10.1186/1750-1326-7-12.
Immagine di copertina: Le placche neuritiche sono una delle caratteristiche anomalie strutturali che si trovano nel cervello del paziente con Alzheimer. Credit: © Annals of Indian Academy of Neurology
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fonte: https://www.dionidream.com/curcuma-recupero-da-sintomi-di-demenza/
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Disclaimer: Questo articolo ha solo fine illustrativo e non sostituisce il parere del medico. Non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento. Disclaimer completo
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