La dichiarazione del presidente degli
Stati Uniti Trump all’ONU di voler “distruggere totalmente” la Corea
democratica e la sua declamazione della forza militare statunitense sono
pari all’invocazione alla “Guerra Totale” del Terzo Reich. La facilità
con cui Trump e i suoi funzionari parlano di “opzioni militari” verso la
Corea democratica e qualsiasi altra nazione che gli si oppone, non è
solo una violazione della Carta delle Nazioni Unite, ma anche dei
principi del diritto internazionale stabiliti al processo di Norimberga
dei capi nazisti.
Ogni ricorso o minaccia di guerra che non sia per
autodifesa è un'”aggressione”. Gli Stati Uniti del presidente Donald J
Trump sono più che mai pronti ad accettare apertamente il “diritto” di
dichiarare guerre. La sua affermazione isterica sull'”autodifesa” verso
la Corea democratica è una cinica scusa per l’aggressione.
Quando Trump
dice che il leader della Corea democratica Kim Jong-un “non sarà in
circolazione per molto”, è motivo ragionevole per i nordcoreani di
credere che gli Stati Uniti “dichiarano guerra”, soprattutto nel
contesto delle ripetute minacce da parte degli statunitensi di
utilizzare “tutte le opzioni sul tavolo”. L’indiscutibile indirizzo di
Trump all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è uno sconvolgente
ripudio della missione ufficiale di creare la pace dell’ente mondiale.
La bellicosità di Trump portava alcuni commentatori a confrontarla coi
discorsi nazisti nei raduni di Norimberga nel 1938-39. L’autore Paul
Craig Roberts l’ha riassunto in maniera sconcertante dicendo che gli
Stati Uniti sono ora il Quarto Reich, i successori del Terzo Reich
nazista. Quando qualcuno della statura di Paul Craig Roberts fa
un’osservazione così grave, bisogna ascoltare. Non si tratta della mera
iperbole sparata da un avventizio.
Le credenziali di Roberts sono
impeccabili. Ha lavorato nell’amministrazione Reagan negli anni ’80,
come assistente del segretario del Dipartimento del Tesoro. Roberts ha
anche lavorato come redattore del Wall Street Journal ed è un autore
premiato. Per tale famoso autore dichiarare che gli Stati Uniti sono il
“Quarto Reich” indica come il Rubicone sia stato attraversato dal Paese.
La verità è però detta, gli Stati Uniti hanno da tempo passato il
Rubicone per un territorio oscuro. Paragonare il potere statale
statunitense con la Germania nazista non è mera metafora. C’è una
connessione storica assai reale.
Quest’anno
è il 70° anniversario della nascita dell’agenzia d’intelligence
centrale (CIA) nel 1947 dopo la seconda guerra mondiale e la sconfitta
della Germania nazista. Come ha recentemente osservato l’autore Douglas
Valentine, la pietra miliare della CIA sono “70 anni di criminalità
organizzata”. I dirigenti della CIA e del Pentagono degli Stati Uniti
sono in vario modo i successori della Germania nazista. Migliaia di
militari, agenti dell’intelligence, scienziati e ingegneri nazisti
furono immediatamente assunti dal Pentagono e dalla nascente CIA dopo la
Seconda guerra mondiale.
L’operazione Paperclip, approvata dai Capi di
Stato Maggiore Riuniti statunitensi alla fine del 1945 fu cruciale
nell’adozione della tecnologia missilistica nazista. Il Maggiore delle
SS Werner Von Braun e centinaia di altri esperti furono utili nello
sviluppo delle armi statunitensi, così come nel programma spaziale della
NASA. L’operazione Sunrise diretta da Allen Dulles e da altre figure
della prima CIA (l’organizzazione era nota fino al 1947 come Ufficio di
studi strategici) istituirono le “linee dei ratti” per i capi nazisti
che fuggivano dalla giustizia e dall’Europa. Tra gli alti ufficiali
nazisti aiutati e sostenuti dalla CIA c’erano il generale Karl Wolff e
il maggiore-generale Reinhard Gehlen.
Il legame tra intelligence e
militari statunitensi e i resti del Terzo Reich, portarono a creare
l’organizzazione e l’ideologia da guerra fredda della CIA e del
Pentagono verso l’Unione Sovietica. Gli statunitensi beneficiarono non
solo dell’oro nazista rubato ai Paesi europei, ma adottarono
l’intelligence e la tecnologia militare segreta del Terzo Reich. (Vedi,
ad esempio, il libro di David Talbot, La scacchiera del diavolo, sulla
formazione della CIA).
Il maggior-generale Reinhard Gehlen dopo
l’arruolamento postbellico a Washington creò l’Organizzazione Gehlen coi
suoi numerosi contatti tra i fascisti ucraini per condurre operazioni
di sabotaggio dietro le linee sovietiche nei decenni successivi alla
seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale, la struttura
del potere degli Stati Uniti divenne una dicotomia. Da un lato c’era il
governo formale dei presidenti e del Congresso. D’altra parte, vi erano i
veri detentori del potere del “governo segreto”, composto da CIA e
complesso militare-industriale statunitense. Il “governo segreto” o
“Stato profondo” degli Stati Uniti ha governato negli ultimi sette
decenni.
L’elezione di politici democratici o repubblicani non ha avuto
alcun peso sulla politica governativa. Agivano CIA e “Stato profondo”
rispondendo all’élite dominante del potere aziendale. Qualsiasi
presidente che non lo rispettasse veniva trattato come John F. Kennedy,
assassinato nel novembre 1963. Di qui la capitolazione di Trump dopo
l’elezione.
Alimentati da bottino di guerra nazista, russofobia e disprezzo per il diritto internazionale, CIA e militari statunitensi sono divenuti inevitabilmente una macchina da guerra. A cinque anni dalla Seconda guerra mondiale, gli statunitensi entrarono in guerra con la Corea, presumibilmente “per sconfiggere il comunismo mondiale”. Gran parte della nuova tecnologia militare utilizzata dagli statunitensi durante la guerra del 1950-53 fu sviluppata dagli ingegneri nazisti reclutati tramite l’operazione Paperclip. La distruzione genocida inflitta alla Corea dagli statunitensi non fu diversa dalla barbarie del Terzo Reich.
Negli ultimi sette decenni, i governanti statunitensi hanno intrapreso
guerre, colpi di Stato, assassini e guerre per procura contro decine di
Paesi nel mondo. Il numero di morti globale di tale distruzione
statunitense è stimato a 20 milioni di persone. Quando i capi degli
Stati Uniti esaltano “l’eccezionalità americana”, si fa eufemismo per
“supremazia” e “diritto” di usare la forza per interessi strategici.
Ciò
non è diverso dal suprematismo che il Terzo Reich invocava per
giustificare la conquista degli altri. Quando Trump e la sua
amministrazione minacciano di annientare la Corea democratica, esprimono
un pensiero già noto. Quasi ogni capo statunitense dalla Seconda guerra
mondiale ha esibito la stessa violenza unilaterale verso altre nazioni
considerate “Stati nemici”. Ciò che Trump rappresenta è semplicemente
una versione più cruda di tale aggressività.
Oltre al terribile numero
totale di vittime delle violenze statunitensi, va notato che gli Stati
Uniti attualmente spendono circa 700 miliardi di dollari ogni anno per i
militari, 10 volte ciò che spende la Russia, o 10 volte quanto allocato
dalle successive 9 maggiori nazioni per spesa militare. Gli Stati Uniti
hanno basi militari in oltre 100 Paesi e nell’ultimo quarto di secolo è
in stato permanente di guerra illegale. Non è affatto un’esagerazione
dire che gli Stati Uniti sono il Quarto Reich, il cui precedente fu la
Germania nazista.
L’espansione della CIA e del Pentagono con personale
nazista e fondi illeciti dopo la Seconda guerra mondiale, assicurò che i
governanti statunitensi adottassero l’ideologia del Terzo Reich.
L’eredità del Quarto Reich statunitense è evidente a chi vuole
comprendere: guerre di aggressione, genocidi, guerre per procura, colpi
di Stato, squadroni della morte, sorveglianza di massa dei cittadini,
propaganda dai mass media e tortura di massa, tutti inflitti con
impunità e autocraticamente.
Finian Cunningham, SCF 27.09.2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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