Si torna a fare polemica sulla dieta vegana e in particolare sul dubbio che questo regime alimentare possa o meno essere seguito anche dalle donne in gravidanza e dai bambini piccoli.
A rilanciare l’argomento è stato questa volta un dossier presentato al
congresso della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
Secondo gli esperti della SIPPS
nessun pediatra dovrebbe consigliare una dieta vegana nei primi anni di
vita e anche sulla dieta vegetariana sono state espresse alcune
perplessità. Si tratterebbe infatti di un’opzione fattibile solo in caso
si faccia il giusto uso di latte, uova e alimenti fortificati con
vitamine e sali minerali carenti in questo tipo di dieta (in particolare
vitamina B12 e ferro) oltre che Omega 3.
Il tutto dovrebbe essere fatto
ovviamente evitando il fai da te ma rivolgendosi ad uno specialista.
Per arrivare a sostenere che le diete
vegetali sono inadeguate in fasi tanto delicate della vita delle donne e
dei bambini piccoli, i pediatri, riuniti in congresso a Mestre, hanno
fatto un lavoro di revisione di oltre 120 studi internazionali
sull’argomento.
Secondo gli esperti questi regimi alimentari, che
limitano o eliminano del tutto i derivati animali, sarebbero inadeguati
al corretto sviluppo del bambino a livello neurologico, psicologico e
motorio proprio a causa del rischio di carenze di alcuni micronutrienti
importanti poco o per nulla presenti in questo tipo di diete. Si
continua a consigliare dunque la dieta mediterranea, considerato lo
stile alimentare migliore per i bambini ma anche per gli adulti.
Affermazioni
molto forti che ovviamente hanno scatenato reazioni da parte delle
famiglie che crescono figli vegetariani e vegani e della Società
scientifica di nutrizione vegetariana (SSNV) che ha risposto
all’attacco.
La risposta della Società scientifica di nutrizione vegetariana
La risposta della Società scientifica di nutrizione vegetariana
In un comunicato stampa la SSNV risponde in maniera molto chiara:
“Chi si scaglia contro le diete vegetariane in gravidanza e infanzia fa fare passi indietro sulla via del progresso scientifico e della corretta informazione. (…)Il documento SIPPS non è congruente con le posizioni ufficiali espresse, da decenni, da importanti associazioni scientifiche e nega l'evidenza di migliaia di bambini vegetariani, nati da madri vegetariane (tra cui molti vegani) in ottima salute.”.
Secondo gli esperti della Società
scientifica vegetariana il position paper della SIPPS sbaglia
completamente prospettiva analizzando diete vegetali che non sono
affatto quelle seguite dai tanti vegetariani e vegani ben informati che
pianificano la propria alimentazione in maniera ottimale nella maggior
parte dei casi con l’aiuto di un esperto.
Si
definiscono infatti le diete veg come regimi alimentari che escludono
categorie di alimenti dimenticando però che in realtà si introducono gli
alimenti fondamentali proprio della dieta mediterranea consigliata dai
pediatri: vegetali crudi e cotti, cereali (meglio se integrali o
semintegrali), legumi e derivati, semi oleaginosi, frutta secca e grassi
vegetali. I nutrizionisti e specialisti in alimentazione vegetale
consigliano poi sempre l’assunzione di un integratore di vitamina B12 da sintesi batterica e giustamente ricordano che una carenza di vitamina B12 è frequente anche tra gli onnivori.
Chi segue una dieta vegana
o vegetariana ben pianificata, poi, non è affatto carente di ferro e
Omega 3. Diverso il discorso per la vitamina D che, come sottolinea la
SSNV, si ricava solo in minima parte dalla dieta e quindi, in caso di
carenza, va assunta attraverso integratori indipendentemente dal regime
alimentare che si segue.
Si ribadiscono inoltre autorevoli
posizioni di Società scientifiche internazionali sulla possibilità di
seguire una dieta a base vegetale in gravidanza e per i bambini.
L’American Academy of Pediatrics lo scorso agosto, in un documento
ufficiale firmato dal suo Presidente, si è fatta portavoce del fatto che
una dieta vegan pianificata in maniera corretta è adatta ad assicurare
una vita sana ad ogni età.
C’è poi l'Academy of Nutrition and Dietetics a sostenere che:
"le diete vegetariane, comprese le diete vegane, adeguatamente pianificate sono salutari, (...) possono conferire benefici per la salute (...) sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusa gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia"
Ci sono poi le esperienze concrete:
molti i bambini che, anche nel nostro paese, sono cresciuti seguendo una
dieta vegetariana o vegana fin dalla nascita e dal concepimento. Sono
loro la prova vivente che la SIPPS ha preso un abbaglio?
Francesca Biagioli
Nessun commento:
Posta un commento