lunedì 25 settembre 2017

Il sesamo


E’ originario dell’Africa, ma si coltiva in gran parte dell’Asia, dall’India fino al Giappone, e in alcune regioni del Sud America. Sulla base della documentazione archeologica, il più antico utilizzo da parte dell’uomo risale alla civiltà Harappa (Valle dell’Indo, 2000 a.C.) e all’antico Egitto (1300 a.C.).
 
Gli Egizi riducevano i semi in farina per farne prodotti alimentari. Ancora oggi in Asia e nel Mediterraneo con la farina si produce il Tahini, una crema che viene poi utilizzata come condimento o per la preparazione di piatti tipici, oltre che come vera e propria medicina popolare. Nell’antica Babilonia, le donne consumavano regolarmente l’halva, una mistura di sesamo e miele che si credeva aiutasse a mantenere la giovinezza e la bellezza. I legionari Romani, invece, utilizzavano una mistura simile come fonte energetica, soprattutto durante le lunghe ed impegnative campagne belliche.

Semi di sesamo – la dura cuticola esterna deve essere rimossa prima del consumo, perché molto ruvida, irritante e ricca di acido ossalico (2-3%). Il colore dei semi può variare dal giallastro-bianco al nero. In generale sono considerate tre varietà principali: nera, bianca e rossa. Quella nera produce il miglior olio ed è la più efficace dal punto di vista terapeutico. La seconda è la più ricca di calcio ed è utilizzata per tutte le forme di carenza di questo minerale. La forma rossa è in assoluto quella più ricca di ferro. Il sesamo “bianco” irrancidisce più facilmente degli alri. In generale, i semi sono considerati nutrienti, tonici, emmenagoghi (stimolano le mestruazioni), emollienti, antinfiammatori, lassativi e diuretici.

Dal punto di vista dell’energetica ayurvedica, i semi sono dolci e leggermente scaldanti. Pacificano Vata, ma possono aumentare Pitta e Kapha. Sono tonici, rivitalizzanti e nutrienti. Nutrono tutti e sette i tessuti e gli organi interni, così come la pelle. Promuovono la crescita sana dei capelli, dei denti e delle ossa. Sono ottimi nei casi di debilitazione e nelle convalescenze. Il tipo nero è in assoluto il migliore come tonico.

Olio di Sesamo – è stato impiegato fin dall’antichità, per scopi medicinali, cosmetici, alimentari e rituali. Ha un aspetto giallo-dorato e un sapore leggermente amaro, ma con una piacevole nota di nocciola. Contiene un’alta percentuale di acidi grassi essenziali (ac. linoleico fino al 48%), oltre ad antiossidanti come sesamolo e sesamolina. Inoltre, contiene buone quantità di lecitina. La qualità migliore si ottiene tramite spremitura a freddo.

E’ ottimo come olio da massaggio ed è utilizzato diffusamente nella medicina Ayurvedica, sia nella cosmetica che nella medicina. Ha un’azione delicata, riscaldante e disintossicante. E’ adatto ad ogni tipo di pelle, ma soprattutto per il tipo Vata. Si impiega nel trattamento di reumatismi muscolari e articolari, spasmi, disturbi della circolazione, psoriasi e dermatiti. E’ anche utilizzato per la cura del capillizio, di cui previene l’incanutimento. Ottimo anche come olio carrier nell’aromaterapia.

Ho già scritto, in questo sito, sull’oil pulling, una sorta di lavaggio della bocca con l’olio puro di sesamo. Secondo l’ayurveda questa pratica rafforza denti, gengive, mandibole, previene la carie, l’alitosi, il sanguinamento delle mucose, la secchezza della faringe e delle labbra. I benefici dell’oil pulling sulla salute della bocca sono stati indagati e confermati da alcuni studi (1, 2, 3)

L’impiego dell’olio di sesamo si è mostrato efficace anche nel potenziare l’effetto di alcuni farmaci antidiabetici e antipertensivi (4,5).

Nutrienti
 

I semi sono ricchi di rame, manganese, triptopfano, calcio e magnesio. In oltre, contegono ferro, fosforo, zinco, vitamine B1 ed E, fibre, lignani furofurani (fino a 2,5%) e fitosteroli. In particolare, i lignani sesamina, sesamolina e sasaminolo hanno mostrato di regolare il metabolismo degli acidi grassi, l’assorbimento e la biosintesi del colesterolo, di avere un effetto di risparmio della vitamina E, antiossidante, antiaging, anticancerogeno, antipertensivo e di miglioramento del metabolismo epatico (soprattutto nei riguardi dell’alcol) (6,7). 

Tuttavia, secondo alcuni, la notevole presenza di acido fitico, oltre che di fibre, potrebbe interferire sulla capacità dell’intestino di assorbire in modo completo ed efficace molti di questi nutrienti. Per ottenere il massimo dal sesamo, quindi, è consigliabile frantumare o polverizzare i semi poco prima (per non esporre il ottenuto dei semi all’ossidazione) di consumarli e/o leggermente tostarli o cucinarli. Ad ogni modo, è bene considerare il sesamo come un complemento alimentare, un condimento, un’ integrazione, piuttosto che un alimento vero e proprio su cui basare il proprio apporto di minerali e vitamine. 


Francesco Perugini Billi ©copyright – vietata la riproduzione senza esplicito consenso dell’Autore
 

Bibliografia

1) Asokan S et al Mechanism of oil-pulling therapy -In vitro study. Indian J Dent Res. 2011 Jan-Feb;22(1):34-7.
2) Asokan S et al. Effect of oil pulling on plaque induced gingivitis: a randomized, controlled, triple-blind study. Indian J Dent Res. 2009 Jan-Mar;20(1):47-51.
3) Asokan S et al. Effect of oil pulling on Streptococcus mutans count in plaque and saliva using Dentocult SM Strip mutans test: a randomized, controlled, triple-blind study. J Indian Soc Pedod Prev Dent. 2008 Mar;26(1):12-7.
4) Sankar D at al Sesame oil exhibits synergistic effect with anti-diabetic medication in patients with type 2 diabetes mellitus. Clin Nutr. 2010 Dec 15.
5) Sudhakar B Effect of combination of edible oils on blood pressure, lipid profile, lipid peroxidative markers, antioxidant status, and electrolytes in patients with hypertension on nifedipine treatment. ) Saudi Med J. 2011 Apr;32(4):379-85.
6) Kamal-Eldin A Sesame seed lignans: potent physiological modulators and possible ingredients in functional foods & nutraceuticals.  Recent Pat Food Nutr Agric. 2011 Jan 1;3(1):17-29.

fonte: http://www.dottorperuginibilli.it/ayurveda1/783-il-sesamo

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