giovedì 21 settembre 2017

Te lo dice Al-Khelaifi stesso.

L’espressione (intento) di Henry Gadsen (direttore della compagnia farmaceutica Merck), “Il nostro sogno è quello di produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque”, indica chiaramente – anche – lo scopo dell’intera “industria” globale:
interpretare le "necessità" della Massa per, poi, venderle i rimedi?
Non solo. Di più:
indurre nella Massa le necessità dell’industria per, poi, venderle i "rimedi"
A quando la credenza che la “sete” rientri nel più vasto ambito della malattia? 
Se Gadsen pronunciò la sua famosa “massima” nel 1977 e, se (se) multinazionali come Merck non hanno, nel frattempo, cambiato “idea”... allora, pensa cosa può essere “già successo” durante questi quarant'anni. 
A quale strategia puoi essere stato espost3, in tutto questo lasso di tempo
Quali convinzioni sono “ora”, davvero, utili per la tua salute ed all’opposto, quali sono poco più che invenzioni? 
Non è semplice comprenderlo se (se) affronti la questione in maniera lineare e diretta: 
infatti, in un simile “caso”, ti ritroverai a discorrere con espert3 del settore, che non ti lasceranno alcuno scampo, nell'ambito di un dibattito assolutamente inesistente. 
Non solo. Infatti, avrai contro – nella sostanza – tutt3 “qua, così”. Persino la Massa stessa, che teme per la propria sopravvivenza, dopo essere stata a bagnomaria per – almeno – gli ultimi settemila anni di storia “moderna”. 
La spada di Damocle della morte, ha reso l’umanità il pallido riflesso di se stessa, perché costantemente esposta all’intenzione dell’industria dell’interesse sotto dominante (altre persone che, evidentemente, soffrono dello stesso tipo di “problema” ma… in qualche modo, lo hanno come “esorcizzato” pensando bene di dedicare la “propria” esistenza, alla pratica dello sfruttamento massivo altrui, molto spesso addirittura in maniera inconscia, alias, convint3 di…). 

Le persone espert3, di fatto, non sono tacciabili di essere nell’ingiustizia (giustizia di parte).
Ess3 dedicano la “propria” vita allo studio e, in molti “casi”, sono mosse da qualcosa che non coincide con la somma di tutto ciò che portano a termine. 
Quindi, nel muovere loro delle accuse... solitamente “qua, così” vai solo incontro ad immani fallimenti che, nella sostanza, lasciano tutto come già era (e continua ad essere).
Qualcosa che risuona d’incanto, dal momento in cui… una simile impotenza è persino sovrannaturale, data l’intensità e la densità con la quale si manifesta globalmente (così come l’estrema viralità di una malattia infettiva, se non una pandemia totalmente non curata). 
Avere a che fare con simili “auto” convincimenti professionali, che si motivano attraverso la respirazione nel/del paradigma “qua, così”… significa solamente “fare la fine del topo”.
Infatti, non puoi farcela contro l’interesse di una multinazionale, che non è mai solo “una” ma (ma) è l’intero “parco disponibile”:
umani
mezzi
legge
credo.
Quando affronti un medico e, in un certo senso, lo metti in difficoltà – ad esempio – ricordandogli il “Giuramento di Ippocrate”, ess3 può persino arrivare a rispondere mettendosi una mano sul cuore e sulla coscienza (come quei recitanti professionali, che riescono a produrre la lacrimazione a comando). 
E, un simile atteggiamento, significa solo una cosa:
l’esistenza di un incanto (campo magnetico, frequenza, grande concentrazione di massa sotto dominante), in grado di riprogrammare e comandare a distanza, in leva, il “personale (le persone)”. 
Sì perché, i medici sono anche – spesso – genitori e sicuramente prole. 
Ergo, non sono alieni, rispetto a te. 
Hanno le stesse problematiche, le stesse sofferenze e le stesse motivazioni di gioia. E non costituiscono nemmeno una eccezione, relativamente al “proprio” modus operandi professionale. 
Ti basti, a tal riguardo, osservare la stessa “dima” praticamente onnipresente in qualsiasi ambito della questione umana intenta a “lavorare”... sia che esista necessità del meccanico, del notaio, del farmacista, del muratore, etc. etc. etc.
Cioè, se trasformi la “cosa (caratteristica)” in una sorta di “crociata contro di…”, allora, peccherai di sottostima del “problema” che è paragonabile, altresì, ad una sorta di contagio globale “qua, così”. 

Infatti, non ti sembra che chiunqu3 – nell’ambito della “modernità” – si comporti sempre e solo (al 99%, con l’eccezione che conferma la regola) nello stesso modo, alias:
tendendo ad approfittarsi della situazione, appena possibile
Tanto che, ormai, la pianificazione degli studi parte proprio dall’assunto di “porsi nella situazione migliore, al fine di… farli fruttare al meglio”. 
Facendo “carriera”, infatti, si sale la scala gerarchica, in maniera tale da sfruttare la situazione, dal momento in cui la Massa “obbedisce (crede)” al parere informato esperto.
La gioventù che ha già le idee chiare, a tal proposito, “qua, così” è come un missile lanciato a velocità superiore alla norma, rispetto a coloro che, invece, “devono ancora pensarci” o rimandano certe decisioni, rispettando le tabelle di marcia relative all’età anagrafica... come in una sorta di "selezione naturale".
L’ambiente umano si regge su una diversificazione della prospettiva:
le famiglie che “sanno già come funziona”
e
le famiglie che, ripetutamente, cadono preda.
Inoltre, esiste una sorta di effetto emulazione (che non è né casuale né tantomeno una “conquista”, bensì, un effetto desiderato dalla sotto dominante, al fine di rendere sempre più automatica la Massa, alias, il poterla comandare in/da remoto, avendo nel conscio, l’inconscio: l’impianto ricetrasmettente su frequenza privata) che porta la Massa a comportarsi “preventivamente”, allo stesso modo degli esempi che riconosce socialmente… che, sembrano così tanto conferire vantaggio sulla rimanenza della platea umana.
Di conseguenza, divenire ad esempio avvocato, significa assurgere ad una certa qualità della vita a cui altre categorie lavorative non hanno accesso. E questo affascina ed auto convince (del resto, le numerose “pubblicità occulte” mass mediatiche, in tal senso, si sprecano)… 
A cosa ambisce la Massa? 
A sopravvivere nel migliore dei modi possibile ed immaginabile. No? 

Qualcosa che scambia per felicità, serenità, etc.
Ma, di più, qualcosa che tenta, auto convince e corrompe
Sì, perché… trattasi sempre di sopravvivenza, dal momento in cui non c’è alcuna apertura verso il potenziale umano singolare e, quindi, nessuna speranza di poter “cambiare sostanzialmente” qualcosa che sembra essere solo ed esclusivamente il/nel “qua, così”. 
Di conseguenza, la Massa ha sempre e solo “quello che merita”, essendo il riflesso di ciò in cui crede maggiormente:
sopravvivere.
Ciò avverrebbe attraverso un'opportuna campagna di sensibilizzazione finalizzata all'introduzione di quadri clinici non strettamente patologici, per indurre il consumatore e/o paziente alla ricerca di una soluzione alle sue "presunte" malattie, che lo rendono comunque sofferente, allo scopo di generare nuovi mercati di potenziali pazienti
I soggetti che normalmente beneficiano dall'utilizzo di queste strategie sarebbero le aziende farmaceutiche, i medici e le loro organizzazioni professionali e quelle dei consumatori.
Le "vittime" di queste strategie sarebbero i consumatori, gruppi particolari di pazienti o intere classi sociali
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Le “vittime”… intere classi sociali…
Questa è la prospettiva che ti avvicina maggiormente a comprendere e ricordare l’entità del “è già successo ‘qua così’”.
Qualcosa che riguarda la Massa umana intera ed, allo stesso modo, la globalità planetaria.
Qualcosa di inimmaginabile, vero?
Per cui, non lo credi possibile.

Quando una “società privata” ti presta del denaro a tassi d’interesse molto superiori al tasso ufficiale della Bce (in questo momento vicino allo zero), costei agisce come un impianto usuraio, anche se la legge definisce i tassi ufficiali, portandoli a livelli ridicoli (come se il dodici per cento – ad esempio – fosse normale e dunque legale).
Una simile “pratica” significa... approfittarsi della situazione; una situazione resa così, proprio dalle istituzioni che la controllano e la gestiscono.
Alias:
le istituzioni, alle quali devi limitarti ed adeguarti “democraticamente”, sono parti dell’impianto sotto dominante.
Del resto, quale più sottile strategia conosci… in grado di auto manutenere il territorio intero, senza per/con questo utilizzare la forza ed al contempo, farti credere che esista libertà e giustizia?
Tanto di cappello, per l’arguzia, ad una simile compresenza immanifesta (nel senso di… non più osservata dalla Massa).
“Qua così” vive e regna sovrana la “giustizia di parte”:
che non è giustizia universale (ad angolo giro) sostanziale.
Ancora, l’esito dell’incanto AntiSistemico sotto dominante “qua, così”.

Nel Bollettino 2114, è stato sviluppato il tema Neymar:
il suo corposo “passaggio di proprietà” da una sponda all’altra della tifoseria, nonché, della continuità dell’appartenenza al “mondo del calcio”.
Questa sorta di “commedia”, permette di comprendere il “come mai” dell’esistenza delle fake news:
il raccontare versioni di comodo
in maniera tale da coronare il proprio interesse.
Qualcosa che, da qualche tempo a questa parte viene additat3, invece, come un problema che deriva dall’operato della Massa, alle prese con i dispositivi dell’ultima generazione tecnologica disponibile (internet, smartphone, tablet, social media, etc.). 
Qualcosa che, “ti dicono”, è in grado di influire su una campagna elettorale o sulla sensibilità della platea che si nutre di informazione digitale
In buona sostanza, l’esatto riflesso frattale espanso… della pratica sotto dominante “qua, così”… scambiato come “lucciola per lanterna”.

A Parigi impazza… la Neymar-mania:
nel giorno dell'arrivo dell'ex Barcellona le 2 boutique parigine sono state letteralmente prese d'assalto dai tifosi per acquistare tute e t-shirt con il nome e il numero.
Nonostante la tenuta ufficiale costasse ben 150 euro, nessuno ha fatto lamentele.
Alla fine del primo giorno di Neymar in Francia, le maglie di Neymar vendute sono state oltre 10 mila, e anche su Internet le vendite hanno abbattuto ogni record.
Per la soddisfazione di Al-Khelaifi, consapevole che l'acquisto più costoso della storia porterà anche per il club guadagni mai visti prima
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Seguendo il pensiero del celebre Barnum,ogni minuto nasce un fesso”.
Nessuno ha fatto lamentele...tra coloro che hanno comprato. E la rimanenza sociale?
La società è interamente rappresentata da coloro che acquistano? 
A quanto pare, sì. 
E, perlomeno, è a questi che “si dà ‘voce’…”, riportandone gli effetti ma raccontati attraverso il filtro, indiretto, dei Media (che ti hanno fatto sapere che la clausola rescissoria è stata pagata da Neymar stesso, dopo avere ricevuto il denaro a seguito della famosa sponsorizzazione qatariota).
Ma (ma) allora, perché una simile espressione?
Di quei 222 milioni spesi, il Psg rientrerà in totale tranquillità
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Ti accorgi di essere il target (la ricevente) delle fake news? 
Ti accorgi che certi investimenti contano sulla tua totale complicità implicita ed automatica (conseguente)? 
Il denaro proviene dal suo legittimo proprietario? 
Solo sulla carta o nella memoria di un mainframe.
In realtà, tale denaro - “qua, così” - è sempre e solo di provenienza illecita, poiché fondata su strategia “giusta in/di parte”. 
Se non sei d’accordo è “solo” perché non comprendi (oltre che a non ricordare, a partire da quello che continua a succedere “qua, così”).

Come detto, l’operazione Neymar non è solo legata allo sport e agli obiettivi sportivi del Psg.
Neymar a Parigi significa tanto di più, più sponsor, più diritti televisivi con la beIN Sports (società, guardacaso, collegata alla Qatar Sports Investments) già contatta da diversi emittenti di tutto il mondo per vendere gli highlights della Ligue 1 (ogni emittente che ha i diritti può cedere immagini e guadagnarci senza passare dalla Lega calcio che ha già venduto il suo pacchetto di diritti).
Quando si rinegozierà il contratto con la Nike, il Psg avrà un potere contrattuale più importante per chiedere maggiori introiti; con Neymar in rosa in molti chiederanno il Psg come sfidante in amichevoli prestigiose e tournée estive.
Insomma, l’operazione Neymar è un’operazione di marketing che, inevitabilmente, porterà soldi al Psg.
Un vero e proprio investimento che fa innalzare la società parigina, o meglio qatariota, verso un’altra dimensione…
Difficile che i parigini inseriscano altri elementi; anzi, dovrebbero operare sul mercato in uscita (sulla lista dei possibili partenti ci sono… che potrebbero in qualche modo alleviare a bilancio quei 222 milioni spesi per Neymar)…
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Che potrebbero in qualche modo alleviare a bilancio quei 222 milioni spesi per Neymar (dunque, la clausola non è stata pagata da Neymar).
Tutto inizia con una sponsorizzazione da 300 milioni di euro, quella che la Qatar Sports Investment ha deciso di retribuire a Neymar per farne l’ambasciatore del Mondiale 2022.
Una somma che gli ha permesso di pagarsi in proprio la clausola rescissoria fissata dal Barcellona a 222 milioni di euro.
E, poi, di firmare per il Psg, guarda caso di proprietà di Nasser Al-Khelaifi, numero uno anche della stessa Qatar Sports Investment.
Qualcosa di mai visto prima. Anche perché, così, i conti del Psg rimarranno in perfetto equilibrio finanziario, dribblando ogni possibile sanzione del Fair Play Finanziario
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guarda caso…
anche perché, così, i conti del Psg rimarranno in perfetto equilibrio finanziario, dribblando ogni possibile sanzione del Fair Play Finanziario (da questa fonte, invece, sembra che Neymar abbia pagato da sé la clausola. Certo, ricevendo i soldi della stessa “emittente”, per altra via).
Che “cosa” è Neymar, nella sostanza? Né più né meno, quello che sei già anche tu:
"bisogna guardare Neymar come brand, e in questo senso non è costoso:
guadagneremo più soldi con lui di quanti ne abbiamo spesi.
Siamo trasparenti:
abbiamo uno staff che lavora giorno e notte per cercare di aderire alle regole della Uefa"…
Altra domanda per Al-Khelaifi:
chi ha pagato la clausola al Barcellona? Neymar tramite la Qatar Sports Investments, oppure il Psg?
"Non l'ha pagata lui, l'abbiamo fatto noi. E in modo totalmente legale"…
Link 
"Non l'ha pagata lui, l'abbiamo fatto noi. E in modo totalmente legale"…
Ok?
È Al-Khelaifi stesso che parla e risponde ad una domanda diretta.
Allora, perché si continua ad insistere con la versione del pagamento Neymar su Neymar? E "come la metti" con la questione Fair Play Finanziario?
Così, i conti del Psg rimarranno in perfetto equilibrio finanziario, dribblando ogni possibile sanzione del Fair Play Finanziario...


Tu non devi capirci niente ed, alla fine, 1) lasciar perdere (dimenticare) e 2) credere di avere capito, ugualmente.
Questo è un riflesso del significato di ciò che continua ad accadere “qua, così”.
È la “tua” dichiarazione di fallimento, in quanto a essere umano sovrano. È la “tua” resa. La “tua” bandiera bianca. Il “tuo” dimenticare che “già” sei. 
Il “tuo” potenziale, che si auto distacca da te, mentre lo continui a rifiutare, ignorandolo costantemente
 Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque”.
Henry Gadsen, Direttore Generale di Merck & Co., su Fortune 1977
L'espressione in lingua inglese disease mongering indica in modo dispregiativo la tendenza ad incrementare la nosografia, ossia la descrizione e la classificazione delle malattie.
Termini equivalenti sono corporate disease mongering... o, traslando, commercialization of disease... che in italiano si può tradurre come "mercificazione della malattia"... (o "commercializzazione della malattia").
Con tali termini si vuole insinuare che gran parte delle voci nosografiche siano inventate al solo scopo di avere un profitto.
Il tutto avverrebbe a cause di presunte strategie di marketing, che sarebbero finalizzate all'utilizzo di pratiche mediche non strettamente necessarie (se non infondate), come ad esempio un protocollo terapeutico, una procedura diagnostico/terapeutiche o un farmaco.
Secondo i sostenitori della teoria, ciò avverrebbe attraverso un'opportuna campagna di sensibilizzazione finalizzata all'introduzione di quadri clinici non strettamente patologici, per indurre il consumatore e/o paziente alla ricerca di una soluzione alle sue "presunte" malattie, che lo rendono comunque sofferente, allo scopo di generare nuovi mercati di potenziali pazienti...
I soggetti che normalmente beneficiano dall'utilizzo di queste strategie sarebbero le aziende farmaceutiche, i medici e le loro organizzazioni professionali e quelle dei consumatori.
Le "vittime" di queste strategie sarebbero i consumatori, gruppi particolari di pazienti o intere classi sociali
Il termine disease mongering è stato coniato nel 1992 dalla giornalista medica Lynn Payer, in riferimento a un collutorio contro l'alitosi…
Il concetto di malattia è un concetto molto scivoloso
Con il termine non-malattia si intende "un processo umano o un problema che alcuni hanno definito come una condizione medica, ma in cui le persone possono avere risultati migliori se il problema o il processo non viene definito in questo modo…"…
Senza con ciò dire che la sofferenza delle persone che soffrono di queste "non-malattie" non sia realmente autentica, ma solamente che le stesse persone soffrono più di quanto non soffrirebbero per malattie realmente riconosciute come tali
Gli autori di queste affermazioni in una indagine condotta su 570 persone nel 2002, ha rilevato che vi sono 200 condizioni umane ritenute patologie, ma molte di queste sono condizioni fisiologiche e non patologiche secondo l'accezione medica (di seguito l'elenco delle prime 20 individuate):
invecchiamento
lavoro
noia
borse sotto gli occhi
ignoranza
calvizie
efelidi o lentiggini...
orecchie grandi (a sventola)
canizie
bruttezza
parto
allergia al XXI secolo
jet lag
infelicità.
Alcune di queste non-malattie già appaiono in classifiche ufficiali di malattia, e alcune che attualmente... non sono ufficialmente tali forse lo saranno presto…”.
Secondo... Lynn Payer le metodiche comuni a tutte queste pratiche di disease mongering prevedono:
affermare che normali esperienze umane sono anormali e quindi bisognose di cure
riconoscere una sofferenza che spesso non è presente
ricondurre la definizione di malattia come presente nel più ampio numero di persone possibile
ricondurre le causa di una malattia a una qualche vaga carenza o ambiguo squilibrio ormonale
creare opportune campagne di pubbliche relazioni associate a una malattia
dirigere l'elaborazione di discussione pubblica per una determinata malattia
abusare intenzionalmente di statistiche prodotte per esagerare i benefici del trattamento
proporre end point clinici scientificamente oggetto di dubbi nel campo della ricerca medica
produrre campagne pubblicitarie che suggeriscono un trattamento senza effetti collaterali (o gravi effetti collaterali)
suggerire con la pubblicità la presenza di un sintomo normalmente comune come una malattia grave
Link 
L’infelicità è, dunque, una malattia?
Trova e ricorda il “significato”, piuttosto che il “suggerimento.
“Qua, così”, perché sei infelice?
Perché sei malat3, oppure (oppure), perché sei (nel) “qua, così”?
Sciogli ogni dubbio, poiché non ne devi avere... nel loop sotto dominante.
Se, per te, tutto ciò non corrisponde alla sostanza di un “incanto”, allora cambia la definizione attraverso la quale “riconosci ufficialmente la tal caratteristica sociale globale”:
cambia definizione
cambi prospettiva
cambi… “idea”
Ma (ma) la sostanza di ciò che continua ad accadere “qua, così”, rimane sempre la stessa (in attesa di te).
Accorgiti e “Fai… che ti abitui ad accorgerti”.
Non sei malat3. Sei, al limite, “solo” fess3 (intortat3). 




Ricordi il Gatto e la Volpe, con Pinocchio?
    
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2115
 

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