In caso di guerra in Siria, la Sicilia diventerebbe la
portaerei della Nato e, di fatto, si configurerebbe come facile e goloso
obiettivo per ogni rappresaglia da parte di Russia, Cina, Iran e Siria
stessa.
Con la notizia secondo cui una guerra in Siria potrebbe essere imminente, iniziano a sollevarsi anche i primi dubbi sul futuro della Sicilia. Il motivo è presto detto: l'isola nostrana è la portaerei della Nato, ovvero il luogo da cui partirebbe la gran parte delle azioni del Trattato dell'Atlantico verso il paese mediorientale.
Era già accaduto, d'altronde. Quando si trattò di intervenire contro Gheddafi,
la Nato, pur essendosi insediata a Napoli, fece partire tutte le
operazioni dalla Sicilia, in particolar modo dalla base aerea di Birgi.
In molti guardarono con occhio sospetto quanto accadeva sul nostro
territorio, ma non vi era nessuna coscienza di effettivo pericolo per i
siciliani né una sensazione di pieno coinvolgimento nella guerriglia che
si stava consumando in Libia contro il rais.
Questa volta, però, le cose sono ben diverse. Non si parla di andare a
catturare un rais, un singolo uomo, seppur appoggiato da una propria
fazione. Si parla di andare in Siria a guerreggiare per cacciare Assad. Che non è solo come Gheddafi e, dietro sé, può vantare potenze come l'Iran, la Russia e la Cina.
Superpotenze che a quel punto vedrebbero nella base italiana della Nato
un facile e goloso -ricordiamo sempre che questa è la più armata
dell'Alleanza- bersaglio per ogni rappresaglia.
Intanto, però, nessuno pare preoccuparsene. Nelle basi aeree e navali
della Sicilia non sembra esistere nessuno stato di allerta o di
inquietudine, sebbene nei mesi scorsi sia giunto sull'isola un nuovo contingente di Marines e una pattuglia di droni nuovi di zecca, così come sono aumentate anche le esercitazioni a terra.
Una
calma apparente, che si scontra con le mobilitazioni che, frattanto, si
stanno andando a definire in Medio Oriente, laddove, davanti alle coste
siriane, si sono stabilite unità della marina militare russa, mentre dal Libano e dall'Iran sono giunti ulteriori aiuti ad Assad.
Tutti pronti. E con gli occhi puntati verso occidente.
fonte: http://www.articolotre.com/2013/08/in-caso-di-guerra-in-siria-che-fine-fara-la-sicilia/199381
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