L’inchiesta russa sull'uso di armi chimiche sul territorio siriano è
stata effettuata in piena conformità con gli standard internazionali,
a differenza di una valutazione simile fatta da parte dei paesi
occidentali, è quanto dice il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Quest'oggi la Russia ha presentato all'ONU la sua analisi dei
campioni prelevati presso la città siriana dove sono state utilizzate le
armi chimiche. Prove studiate da scienziati russi indicano che un
proiettile con il micidiale agente nervino sarin è stato molto
probabilmente sparato a goutha un sobborgo a nord di Damasco, da parte
dei ribelli,e non dalle forze governative.
La Russia “garantisce” la qualità delle analisi, che è pienamente
conforme ai requisiti stabiliti dalla Organizzazione per la proibizione
delle armi chimiche (OPAC, in inglese Organization for the Prohibition
of Chemical Weapons OPCW), è quanto ha certificato Sergey Lavrov in una
conferenza stampa.
In risposta ai dubbi degli Stati Uniti per quanto riguarda i risultati
delle analisi, Lavrov ha sottolineato che i campioni delle armi chimiche
erano state prese nel luogo stesso in cui sono state utilizzate e sono
stati forniti da esperti russi piuttosto che passare attraverso le mani
di terze parti.
“Abbiamo presentato una serie completa di documenti [alle Nazioni
Unite] che è più di 80 pagine, comprese fotografie e le coordinate
geografiche precise, procedure e risultati “, ha sottolineato Lavrov.
“Garantiamo inoltre che i campioni sono stati prelevati da esperti che
non li hanno lasciati andare fino a quando non sono stati consegnati
al laboratorio”, ha detto Lavrov.
Le prove del presunto uso di armi chimiche da parte del regime siriano –
che è stato fornito dagli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia – non
fornisce alcuna informazioni su dove e quando sono stati prelevati i
campioni usati per l’analisi e sono stati maneggiati da terzi,
giornalisti ed estremisti islamici (ossia gli stessi in guerra contro la Siria).
“Tutto ciò contraddice totalmente le norme esistenti nell’OPAC”, ha dichiarato Lavrov.
Le prove studiate dagli esperti russi indicano che il 21 Agosto i
ribelli hanno sparato un missile non guidato Bashair-3 e diverse altre
granate a gas presso il sobborgo di goutha, alla periferia di Damasco.
Secondo i risultati, la shell usata conteneva sarin – un agente nervino
altamente tossico.
La Russia ritiene che la fabbricazione di testate del ‘Bashair-3′ sia iniziata a febbraio, ed è opera di Bashair al-Nasr, una brigata con stretti legami con l’Esercito siriano libero,
ossia i nemici di Assad. Gli ispettori delle Nazioni Unite hanno nel
frattempo chiesto altro tempo, per presentare la loro relazione ,ma appare sempre più debole la versione che a sparare gli ordigni siano state le forze governative.
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