Siamo definitivamente
spacciati, perché abbiamo accettato tutte le clausole-capestro dei
trattati europei. Prima Maastricht, poi il Fiscal Compact, il Mes e
l’Europact, cui ora si aggiungono le concessioni di spesa pubblica
offerte il 3 luglio all’Italia dalla Commissione Europea e il futuro Rf,
il trattato per la nascita del Redemption Fund per i debiti pubblici
dell’Eurozona. Tutto questo, avverte Paolo Barnard, a patto che il paese
aderente adotti “stringenti misure di aggiustamento della spesa
pubblica”. E cioè: dovremo «tagliare la spesa pubblica in servizi,
sanità, istruzione e infrastrutture», amputare ulteriormente salari e
pensioni, «privatizzare tutto ciò che è rimasto pubblico, inclusa
l’acqua e le infrastrutture vitali del paese». Non
solo: dovremo anche «licenziare fette d’impiego pubblico anche tra gli
impieghi vitali come insegnanti, vigili del fuoco, polizia e sanitari»,
oltre a «liberalizzare ogni settore dell’economia, anche quelli
strategici per l’interesse pubblico», nonché «ridurre al minimo il
welfare e gli ammortizzatori sociali».
La verità, sostiene Barnard nel suo intervento, è che ormai «il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e non più a Roma, in virtù dei Trattati europei», tutti ratificati dal nostro paese. Trattati-capestro che «hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte». Di conseguenza, «il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata, con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza».
Devastante, quindi, il corollario dell’odierno funzionamento dell’Unione Europea e soprattutto dell’Eurozona, i cui trattati contengono tutti queste severissime imposizioni. «Ora – aggiunge Barnard – la cosa da capire è che esse sono il dogma, la Bibbia, la spina dorsale dell’ideologia neoliberista e neoclassica delle élite del Vero Potere, cioè degli speculatori finanziari, dei tecnocrati bancari e dei mega-industriali».
I diktat che stanno per “terminare” definitivamente la nostra economia «sono la loro linfa vitale, la loro mira primaria, il loro tutto: sono in realtà questi dogmi, Bibbia, spina dorsale, raccolti in quella clausola, che devono essere imposti a milioni di cittadini e ai loro governi, e i trattati assieme alla Ue stessa e all’Eurozona sono solo il veicolo per imporli». In altre parole: «A noi hanno raccontato che i trattati, la Ue e l’Eurozona sono il cuore di tutto, sono il goal finale di un grande lavoro, le istituzioni-cardine del futuro europeo. Ma non è vero. Il cuore di tutto, il goal ultimo, l’istituzione-cardine del futuro europeo è quella clausola neoliberista e neoclassica socialmente distruttiva, che deve devastare intere società ed esautorare gli Stati per il profitto di pochi».
Tutto il resto, «cioè i trattati, la Ue stessa e l’Eurozona» sono solo «uno scivolo ben oliato con cui imporre quella distruzione del bene pubblico». Senza questo scopo, l’attuale Europa – compreso l’euro – perde significato. Sicché, oggi accade che «quell’impotente pupazzetto anemico di Letta deve in realtà obbedire all'adozione di “stringenti misure di aggiustamento della spesa pubblica”», e ovviamente lo farà. Tagliare l’Italia, o quel che ne resta, «per l’esclusivo profitto di un nugolo di grandi speculatori del Vero Potere, portando ulteriore distruzione all’ economia vitale per noi cittadini, che siamo milioni». Ebbene, «sta accadendo», mentre l’agenda politica nazionale si attarda ancora a divertirsi con Renzi e Berlusconi.
Fonte: www.libreidee.org
La verità, sostiene Barnard nel suo intervento, è che ormai «il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e non più a Roma, in virtù dei Trattati europei», tutti ratificati dal nostro paese. Trattati-capestro che «hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte». Di conseguenza, «il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata, con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza».
Devastante, quindi, il corollario dell’odierno funzionamento dell’Unione Europea e soprattutto dell’Eurozona, i cui trattati contengono tutti queste severissime imposizioni. «Ora – aggiunge Barnard – la cosa da capire è che esse sono il dogma, la Bibbia, la spina dorsale dell’ideologia neoliberista e neoclassica delle élite del Vero Potere, cioè degli speculatori finanziari, dei tecnocrati bancari e dei mega-industriali».
I diktat che stanno per “terminare” definitivamente la nostra economia «sono la loro linfa vitale, la loro mira primaria, il loro tutto: sono in realtà questi dogmi, Bibbia, spina dorsale, raccolti in quella clausola, che devono essere imposti a milioni di cittadini e ai loro governi, e i trattati assieme alla Ue stessa e all’Eurozona sono solo il veicolo per imporli». In altre parole: «A noi hanno raccontato che i trattati, la Ue e l’Eurozona sono il cuore di tutto, sono il goal finale di un grande lavoro, le istituzioni-cardine del futuro europeo. Ma non è vero. Il cuore di tutto, il goal ultimo, l’istituzione-cardine del futuro europeo è quella clausola neoliberista e neoclassica socialmente distruttiva, che deve devastare intere società ed esautorare gli Stati per il profitto di pochi».
Tutto il resto, «cioè i trattati, la Ue stessa e l’Eurozona» sono solo «uno scivolo ben oliato con cui imporre quella distruzione del bene pubblico». Senza questo scopo, l’attuale Europa – compreso l’euro – perde significato. Sicché, oggi accade che «quell’impotente pupazzetto anemico di Letta deve in realtà obbedire all'adozione di “stringenti misure di aggiustamento della spesa pubblica”», e ovviamente lo farà. Tagliare l’Italia, o quel che ne resta, «per l’esclusivo profitto di un nugolo di grandi speculatori del Vero Potere, portando ulteriore distruzione all’ economia vitale per noi cittadini, che siamo milioni». Ebbene, «sta accadendo», mentre l’agenda politica nazionale si attarda ancora a divertirsi con Renzi e Berlusconi.
Fonte: www.libreidee.org
Nessun commento:
Posta un commento