Nabil Fayyad ci racconta di una
bambina che si è salvata dai massacri della periferia di Lattakia,
fuggendo. Ma in Turchia qualcuno voleva prelevarle gli organi.
Vi parlerò della bambina Yasmin
Najdat Shahadeh, in base a quanto raccontatomi dal mio amico,
l’ingegnere Bashar Gharib, pertanto trascriverò fedelmente tutte le
informazioni che lui mi ha riportato.
La decenne Yasmin Najdat Shahadeh
In data 10/08/2013 telefonò a Bashar un
uomo dalla Turchia, di nome Sabah ed-Din Jamus, per informarlo della
presenza di una bambina di 10 anni non compiute, all’ospedale di Arash
Tarma, nel villaggio di Yeldz (Antiochia) in Turchia.
Jamus gli chiese di cercare i famigliari
della bambina, fornendogli il nome completo (Yasmin Najdat Mehrez
Shahhadeh), informandolo che la bambina era stata colpita da due
pallottole, in una gamba e all’addome, e che la ferita era stata cucita
con fili metallici, per cui era necessario salvarla al massimo in due
giorni, aggiungendo che non c’era tempo da perdere, altrimenti sarebbe
stata trasferita nei campi profughi.
Bashar, tramite altre persone, riuscì a
contattare il padre della bambina nel villaggio di Nbata, nella
provincia di Slenfeh, il quale era annientato dal dolore, convinto che
sua figlia fosse morta, dopo aver perso tutta la sua famiglia, al punto
che si rifiutò di andare in Turchia per timore di morire o di essere
ucciso dai terroristi.
Saputo che il padre non poteva mettersi
in viaggio per raggiungere la figlia, si provò un’altra strada. Si
contattò il signor Rafiq Yelmaz, membro del Parlamento turco, tramite il
signor Kheyrat ad-Din, fratello di Sabah ed-Din Jamus. Yelmaz promise
che in due giorni la bambina sarebbe stata fatta arrivare in Siria,
informando però Bashar che qualcuno voleva vendere gli organi della
bambina all’ospedale menzionato.
In data 14/08/2013, il signor Bashar
ricevette una telefonata dal suo amico in Turchia, il quale gli disse
che giovedì alle 11 in punto la bambina sarebbe stata consegnata, per
cui si richiedeva la presenza di qualcuno al confine siriano-turco al
punto di confine di Kasab. A quell’ora il signor Bashar, insieme al
padre della bambina, si trovava esattamente al confine al punto
indicato, e lì, dopo aver aspettato per cinque ore, vedendo che la
bambina non arrivava, il signor Bashar telefonò agli amici per chiedere
il motivo del ritardo. Questi gli dissero che uno dei membri del
personale dell’ospedale citato aveva contattato il campo profughi per
far venire una commissione del campo guidata da una persona dalla
famiglia Baydaq (il sig. Bashar non ricordava il nome proprio) della
città di Jisr Shaghour nella provincia di Idlib, per chiedere che la
bambina gli venisse consegnata, sostenendo che era un loro diritto, e
che doveva essere riportata al campo. Senonché l’insistenza del membro
del Parlamento e l’aiuto di un altro membro del Parlamento, ha evitato
che ciò accadesse.
Alle ore 15.30 la bambina è stata
finalmente consegnata, in pessime condizioni fisiche e psicologiche. Un
rapporto di quanto accaduto è stato redatto e archiviato presso il
dipartimento passaporti e immigrazione siriano a Kasab, mentre la
bambina è stata affidata alle cure dell’ospedale nazionale di Lattakia,
dove si trova fino a data odierna.
Il significato di Yasmin in Arabo è Gelsomino, il fiore simbolo della città antica di Damasco.
Vogliamo sottolineare che non è la prima
volta che atrocità del genere vengono ignorate e gli organi dei siriani
vengono commercializzati. Per saperne di più guardate Qui
A cura di F_Y per
http://www.Tg24Siria.com & http://www.syrianfreepress.net
Fonte: ☛ tg24siria.wordpress.com
http://guardforangels.altervista.org/blog/siria-cucito-fili-metallici-il-corpo-della-decenne-fuggita-dal-traffico-organi-video/
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