Radici, fiumi, città, neuroni, muffa, saldatura, etc. |
In hoc signo vinces: frase latina, dal significato letterale: "con questo segno vincerai", traduzione del greco "Εν Τουτῳ Νικα" (letteralmente: "con questo vinci").
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Il potere di un simbolo è sfuggevole. Ma che cos’è un simbolo, alfine?
Che tipo di informazioni? Non c’è limite, in quanto l’eventuale “mancanza” è sempre rapportabile alla tecnologia utilizzata e, dunque, al “momento” dell'osservatore che la utilizza/sviluppa.
Una civiltà cosa vede o misura? Ciò che riesce a mettere a fuoco attraverso se stessa ma… indirettamente, attraverso la tecnologia direttamente raggiungibile. Diversamente dal recarsi personalmente sulla Luna, ad esempio, si utilizzano telescopi. Il “mezzo ottico”, tuttavia, risente della componente d’interferenza che si genera tutt’attorno come “effetto filtro”.
Un filtro, a prescindere dalla definizione umana che gli si può assegnare (naturale o artificiale), è sempre e comunque un qualcosa che modifica il veduto.
In assenza di una locazione in carne ed ossa, la visione di ciò che è lontano risulterà sempre “deviata”. Allo stesso modo, anche ciò che si può direttamente osservare sulla Terra, risente del medesimo tipo di effetto distorcente, annullando in questo la presenza della distanza dall’obiettivo e riducendo il tutto ad una questione di “appannamento mentale/routine/abitudine/programmazione/gravità/incantesimo”.
La
sfera visiva non è solo imputabile alla "salute dell’occhio", ma anche
al tipo di elaborazione che, in seguito, svolge la mente. Se la mente applica dei filtri, l’immagine perfetta che l’occhio trasmette, risulterà “deviata”. Il
fatto stesso che l’occhio umano riesce a distinguere/decodificare solo
all’interno di un certo spettro della radiazione luminosa, fa
comprendere quanta limitazione caratterizzi il piano di osservazione
umano.
L’occhio vede solo quello che è "utile" per (soprav)vivere quotidianamente sulla Terra 3d.
E tutto il resto? Chi ha giudicato “tutto il resto” come inutile al vivere quotidiano?
I termini che si accumulano indicano chiaramente la presenza di un qualcosa che è stanziato al di fuori del campo visivo dell’individuo:
- filtro
- limitazione.
Che cos’è lo Zodiaco?
Lo zodiaco (dal greco ζώον, zòon, "animale") è una fascia celeste divisa in 12 settori di 30 gradi ciascuno che si estende all'incirca per 8° da entrambi i lati dell'eclittica (il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo) e comprendente anche i percorsi apparenti della luna e dei pianeti.
Le suddivisioni dello zodiaco sono costellazioni in astronomia e segni zodiacali in astrologia…
Astronomia.
In astronomia, lo zodiaco è la parte della volta celeste che comprende l'eclittica, ed è una regione utile da definire per le implicazioni pratiche nelle osservazioni della superficie terrestre:
- tutti i pianeti e la maggior parte degli altri corpi celesti del sistema solare sono visibili solo nella regione dello zodiaco.
- un osservatore che vedesse un oggetto molto luminoso al di fuori della regione zodiacale sa che non può trattarsi di un pianeta.
- gli osservatori vicini ai poli terrestri non possono osservare facilmente i pianeti perché lo zodiaco è troppo vicino all'orizzonte…
Lo Zodiaco, a prescindere dalla pratica convenzionale, è un “filtro”:
il filtro dello Zodiaco è una interfaccia applicata al Pianeta. Esso è un insieme di dati codificati, formanti un programma divenuto immanifesto, talmente compresso e miniaturizzato da averlo reso un “simbolo”…
Se ciò che vedi dipende dal tipo di tecnologia sviluppata, renditi allora conto di quanto tu sia stato allontanato dall’osservazione derivante dalla tua viva/vera partecipazione. Ossia, tu dipendi da quello che il livello di sviluppo tecnologico apparente rilascia per te (disponibilità).
Ma tu hai a disposizione un satellite, per vedere? O uno Space Shuttle? No, vero? E allora cosa potrai mai vedere? È come se nel 2013 utilizzassi una tecnologia vecchia di almeno 50 anni, per osservare ciò che ti sta attorno (dentro e fuori).
Un moderno smartphone o un tablet corrispondono al massimo della potenza tecnologica disponibile?
Beh… sei libero di pensarlo, tuttavia, quello che ha a disposizione la Nasa, ad esempio, non corrisponde proprio a questo livello di sviluppo. Come? Quel tipo di apparecchiature sono costose per essere pubblicamente disponibili? Certamente...
- il denaro serve proprio per tenerti in disparte.
- è quello che ti dicono e, dunque, che pensi.
Nel metterti l’Anima in pace, hai appeso al chiodo ogni impulso personale relativo al "vedere" in maniera autonoma. Ecco che, allora, oggi dipendi dalla qualità di apparecchiature artificiali.
Strumentazione contenente e regolata da software, da codice, da
istruzioni e, quindi, da una intenzione altrui codificata e compressa
apposta per te (filtro).
Osserva, tanto per capire, con quale ritardo la Fed (Fomc) comunichi i verbali, del proprio incontro mensile, al grande pubblico:
- le “minute” dell’incontro del 30 e 31 luglio 2013 sono state divulgate il 21 agosto 2013
- 3 settimane di delta, ti separano dal Tempo della banca centrale americana o di chi per essa.
Un simile ritardo può corrispondere ad almeno 50 anni di differenza, anche nella distribuzione tecnologica a livello mondiale? Certamente…
Dunque, il Nucleo Primo di quale forma tecnologica potrà mai disporre?
Ricordiamo gli step ricavabili dal pensiero di Rudolf Steiner:
- l’umano ha perduto la chiaroveggenza per ottenere l’intelligenza
- lo sviluppo dell’intelligenza riaggancerà la chiaroveggenza
- lo stadio successivo comprimerà (consapevolezza) le due facce della stessa medaglia, in un unico“spessore”.
Il risultato finale dell’esperienza umana è raffigurabile, per analogia, all’ottenimento, per lavorazione fine, di un manufatto – a prima vista “grafico” – il quale sarà forgiato in profondità con la sostanza stessa dell’esperienza umana condensata.
Una sorta di valente “chiave” portatile, a prescindere dal livello di chi la potrà “indossare” (talismano). Un codice che s’interfaccerà al campo energetico del “portatore”, interagendo a vari livelli.
Questo “manufatto” può essere lavorato ulteriormente, attraverso l’intenzione che muove l’osservatore di turno:
- ancora se stessi (Anima)
- oppure, dell’altro.
Del resto, l’umano ha imparato a sfruttare/utilizzare il “lavoro” dei vari regni naturali, a proprio uso e consumo.
Quando cerchi di mettere in discussione un “luogo comune”, puoi percepire come una sorta di “tremore” fisico o psicologico. Qualcosa inizia a vibrare o a tremare, anche solo in maniera apparente…
Perché? Perché stai andando a lambire i confini dello spazio a te assegnato. Il “filtro” ti è così vicino da interagire in maniera molto più intensa del consueto (lo zodiaco è troppo vicino all'orizzonte).
Chiedersi quale sia la forma della Terra potrebbe sembrare una cosa sciocca. Tutti sanno che la Terra è tonda.
In realtà la rappresentazione della Terra come una sfera è solo un’approssimazione…
Ciò che più si avvicina alla forma della terra è il geoide, un solido irregolare che si ottiene considerando una superficie sempre perpendicolare ad un filo a piombo, cioè alla direzione della forza di gravità.
Il geoide quindi tiene conto delle irregolarità gravitazionali prodotte dalla presenza di ammassi montuosi o di materiali meno densi come l’acqua degli oceani. Ci si potrebbe aspettare che la figura che emerge sia piuttosto bitorzoluta. In realtà l’entità delle deformazioni rispetto alla dimensione della Terra nel suo complesso è così piccola che il risultato finale ha l’aspetto di una superficie appena increspata più liscia della buccia di un’arancia.
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Com'è la classica forma di un asteroide o di un meteorite? Una forma perfettamente tonda? Mhm... No! Vero?
Realtà vs Convenzione |
Inizia a scalfire la "forma della convenzione":
ci si potrebbe aspettare che la figura che emerge sia piuttosto bitorzoluta…
Geoide.
Dal punto di vista cartografico il geoide non può essere utilizzato per la determinazione planimetrica di una porzione di terreno perché, se anche si riuscisse a mettere in corrispondenza i punti della superficie fisica della Terra con quelli del geoide, non si potrebbe poi mettere in corrispondenza i punti del geoide con un sistema cartesiano piano.
In pratica non è possibile utilizzare il geoide per la creazione di piante perché i dati derivanti dalla proiezione sul geoide della superficie terrestre non possono essere descritti su un piano. Di conseguenza questa superficie viene utilizzata solo in riferimento alle quote.
Questo accade perché non è possibile descrivere il geoide con una formula matematica risolvibile:
per conoscere l'andamento del geoide, infatti, sarebbe necessario conoscere in ogni punto della superficie terrestre la direzione della forza di gravità, la quale a sua volta dipende dalla densità che la Terra assume in ogni punto. Questo, tuttavia, è impossibile da conoscere senza una certa approssimazione, rendendo poco operativa dal punto di vista matematico la definizione di geoide.
Assumendo certe semplificazioni è però possibile ricavare delle superfici utili nella topografia. Ipotizzando infatti la densità simmetrica rispetto all'asse di rotazione si definisce lo sferoide, mentre ipotizzando la densità, oltre che simmetrica rispetto all'asse di rotazione, costante si definisce l'ellissoide.
È necessario porre molta attenzione sulle differenze che intercorrono tra il geoide e l'ellissoide (altra superficie di riferimento utilizzata nella creazione di carte topografiche):
mentre il primo ha una rigorosa definizione fisica ma non è descrivibile matematicamente, il secondo ha una ben definita equazione matematica che lo descrive ma non ha alcun significato fisico per quanto riguarda la superficie terrestre. Inoltre esiste una certa deviazione della verticale tra le due superfici.
Sei alle prese con diverse “definizioni” della realtà, a formare la "tua realtà". Diverse dimensioni presenti allo stesso Tempo. Che cosa scegli di vedere? Quello che la scienza deviata afferma, non quello che puoi “comprendere” tu.
- il geoide…ha una rigorosa definizione fisica ma non è descrivibile matematicamente
- l'ellissoide (superficie di riferimento utilizzata nella creazione di carte topografiche) ha una ben definita equazione matematica che lo descrive ma non ha alcun significato fisico per quanto riguarda la superficie terrestre.
Il linguaggio è matematico, ma la matematica non riesce tuttavia a risolvere/tradurre il “tutto” e l’esempio del geoide lo conferma.
Il geoide…ha una rigorosa definizione fisica ma non è descrivibile matematicamente.
La cosa molto interessante è che la “scienza” arriverà a dimostrare anche questa “conversione”, mediante sviluppo di modelli tecnologici, che risentiranno inevitabilmente dell’imprinting (spin) impresso a monte e, proprio per questo, in definitiva “non dimostrerà nient’altro che la materializzazione del proprio intento (riflesso)”; il tutto a rafforzare maggiormente la presa e l’impatto dell’Impero Antisistemico in questa versione della realtà 3d.
Alle carte topografiche manca la “verticale” (non hanno alcun significato fisico per quanto riguarda la superficie terrestre). Ciò che manca, nella sostanza, è il grado biodiverso derivante dal fatto che esiste un “piano” di dominio ben preciso ed affermato.
Il codice è un simbolo:
in hoc signo vinces (con questo segno vincerai).
Osserva, da una sufficiente distanza, la forma di:
- una foglia
- una città
- un chip.
Osserva la forma apparente della Terra e la sua forma geoide.
- equivale al tuo intrattenimento.
- tutto tende a trattenerti.
Frattalmente, le scienze deviate tendono a replicare lo stesso percorso (nanotecnologie).
Il principio dell’autostereogramma è direttamente applicabile anche alla superficie della Terra ed alla tua pelle (Calligaris). Le informazioni sono impresse ad un livello non fisico della realtà. Le puoi raggiungere attraverso posture speciali, coadiuvate dalla predisposizione mentale e dalla consapevolezza che “esiste altro”.
Hccb.
Gli High Capacity Color Barcode (Hccb) sviluppati dalla Microsoft:
Si usano i colori ma invece dei puntini ci sono dei triangoli senza nessuno spazio tra loro, il codice funziona tramite la letture delle sequenze di colori ed ha il vantaggio di poter essere letto facilmente anche se l’immagine ad esempio non è messa perfettamente a fuoco dal vostro cellulare, in più può essere molto più piccolo degli altri, permettendo quindi di contenere più informazioni nello stesso spazio di un codice QR.
La ricerca in questo campo comunque va avanti, le possibilità sono infinite, i dati sono dati, quindi è possibile immagazzinare qualsiasi cosa con questi sistemi, pensate ad un film stampato su un pezzo di carta. O il backup del vostro Hard Disk su un immagine A4.
Rainbow Technology.
un sistema che utilizza forme geometriche e colori e che dichiara di poter immagazzinare 256 Gb di dati su un singolo foglio A4, inoltre tali dati sarebbero leggibili da un qualsiasi scanner casalingo.
Questa tecnologia è ancora in via di sviluppo, ma Sainul prevede anche di creare dei Rainbow Versatile Disks (RVDs) con una capacità da 90 a 450GB.
L’Rvd (Rainbow Versatile Disc) permette di immagazzinare, quindi, fino a 450GB di dati codificati su un foglio di carta in formato A4.
Sembra incredibile, ma è la pura verità.
Per
l’evento, Sainul, ha presentato la sua idea tramite un esperimento
durato circa 45 secondi che ha dimostrato la possibilità di codificare un film su un foglio di carta,
utilizza per tale scopo una speciale procedura di scansione e stampa e
permette di salvare su un pezzo cartaceo una quantità di dati enorme. La
trovata, oltre che essere suggestiva, si dimostra interessante in primo
luogo per la sua praticità (estendendo il progetto ad altre
applicazioni potrebbe divenire possibile contenere un numero infinito di
informazioni in uno spazio ridottissimo) ma anche e soprattutto per la
sua economicità, nel momento che i costi di produzione di questa
soluzione si aggirano intorno a un decimo di quelli necessari per i
tradizionali Cd e Dvd.
Una
cosa del genere, se portata dunque a termine, significherebbe una
rivoluzione globale del mondo dell’informatica e dell’intrattenimento
generale, e potrebbe tranquillamente spazzare via qualunque tipo di
supporto di lettura attualmente qualificato.
In
attesa di avere altre informazioni, incrociamo le dita perché una così
bella idea non resti appunto tale e venga presto progettata su vasta
scala.
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Un film stampato su un pezzo di carta. O il backup del vostro Hard Disk su un immagine A4…
Quando si parla di Akasha (etere) s’intende un “banco di memoria” e, dunque, un sistema “naturale” di stoccaggio di dati ed informazioni (backup).
Dove si può trovare/consultare? Dov'è? Sfugge questo discorso, vero? Quando cerchi il collegamento fisico di un qualcosa, anche molto convincente, ma relativo ad una sfera immateriale, inevitabilmente… tendi a smarrirti.
La mente applica i propri codici interpretativi; quelli relativi alla programmazione ultima subita.
Le aree di memoria, in realtà, sono dappertutto. Tutto parla, anche in Natura. Non occorre andare a leggere a livello atomico (irreale) o chissà in quale dimensione. La tecnica degli autostereogrammi fornisce chiare indicazioni, ad esempio, per comprendere come la trama di una città vista dall’alto possa contenere un simbolo, per l’occhio in grado di vedere.
Il fatto basilare è che, però, quel simbolo emanerà una precisa forma d’onda anche per coloro che non lo sanno vedere.
Il simbolo è costituito da tratti d’insieme. Nella sua interiorità tutto lavora in maniera polarizzata all’intento (gravità) che lo alimenta/immagina/crea.
È come del materiale radioattivo (frattale) che emette, appunto, la forma caratteristica della radioattività.
Lo puoi anche nascondere ma la sua presenza sarà comunque diluita nell’ambiente circostante.
Che dire, allora, degli antichi manufatti ritrovati dagli esperti di turno? Se esposti ad una visione differente dal solito, essi possono esprimersi in maniera diversa, rispetto al luogo comune riportato dalla storia deviata. La più grande storia ricomprende tutto, alfine. È solo una questione di Tempo e di “presenza”:
la tua presenza.
Centuripe (En) |
Riparti da te stesso.
Dipende da te.
Davide Nebuloni
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/08/simbolo-con-questo-vinci.html#more
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