giovedì 30 ottobre 2014

La tua morte (è) la mia vita.

Mors tua vita mea… comunemente usata per descrivere efficacemente un comportamento connotato da caratteri opportunistici…
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Se esiste una struttura sociale “classicamente” impostata sulla condizione di “ceto”, esiste dunque una gerarchia perlomeno sottintesa (derivante), nonostante qualsiasi nome si voglia dare alla forma di gestione del potere, del Paese così amministrato.
Orbene, se esiste una simile struttura auto separata in sé (e, fai bene attenzione, perché… esiste) allora quando entra in funzione il “modello capitalistico” (qualcosa che avviene progressivamente e per “tacito assenso”, visto che la propaganda ufficiale non fa altro che “educare al-la base”), il denaro e la possibilità/speranza (tutto) si riparametra “naturalmente” (d)entro ad una siffatta struttura sociale auto contenitiva.
È, ovvio, come scivolare su un piano inclinato (gravità).
Che cosa accadrà alla Massa? In quale maniera/misura ella parteciperà alla “festa”?
Bah… questa è la storia di tutti i giorni, da che si è iniziato a “contare la storia, a partire da un certo passato… di comodo, al fine di giustificare agli occhi dei più, ciò che avviene nell’eterna particella di tempo presente”… 
Se la società è amministrata sin da prima che divenisse “società(creazione, previsione, progetto, programma, intento, interesse), significa che esiste una struttura di “amministratori” che ha concepito la società stessa.
Se tu che (con)segui, non (ri)esci a collegare gli avvenimenti cardinali che, comunque, sono sotto ai tuoi occhi se procedi con la giusta attenzione… allora rimarrai recluso/contenuto o, meglio, auto contenuto in ciò che a tutti gli effetti diventa ed è un perfetto piano di inclusione ed intrattenimento a “forma di loop”.
Qualcosa che ti mantiene sempre “(pre)occupato”, perché basato sulla scarsità di tutto, e che ti fa domandare senza rispondere mai direttamente, fra “chi è nato prima? L’uovo o la gallina?”.
La struttura sociale gerarchizzata non s’improvvisa ma, frattalmente parlando, rispecchia qualcosa ad “immagine e somiglianza”; un “non luogo” inteso come l’interno della mente degli “amministratori”:
una intenzione, senza coordinate geografiche, impalpabile, senza “fissa dimora” se non all’interno del nucleo di qualcosa che “non è di questo Mondo” (piano mentale).
La sua inaccessibilità fisica (pre)vede, dunque, che la si possa raggiungere (comprendere) in maniera analogia, ossia, interfacciandola a livello “immaginifico”. Un discorso che vale per il singolo che, eventualmente, giunge a (ri)comprendere una simile via, nonché opportunità per… fare cosa? 
Per (ri)trovare, ancora una volta, il modo di “annullarsi”, visto che da solo nulla potrà... contro una simile struttura di potere. La Massa che fa? Dorme? In un certo senso. Ella vive in un sogno altrui, entro il quale si ricava dello spazio da “arredare” perché, in fondo, se lo fa andare bene anche se, in realtà, “va male” (abitudine).
SPS lo “vede” e vorrebbe non essere coinvolto dalla “sofferenza” che trae e s’emana da una simile visione.

Lo vorrebbe, tuttavia, non ce la fa. Per qualche motivo, SPS è a pieno coinvolto ed il paradosso è che:
la dimensione del “veduto” e quella del “vissuto” rimangono sempre e solo separate da un “velo di strategia altamente efficace”, nel mantenere la Massa addormentata in se stessa.
La realtà è una lavagna, che obbedisce alle molte intenzioni che, come gessetti, tendono ad imprimere in essa le proprie “idee di esistenza” ma, ancora una volta se… la società/lavagna è stata organizzata gerarchicamente (strategia dominante), allora le “idee/intenzioni” dei tanti e singoli individui, non possono che essere riparametrate all’interno di una struttura di gestione e controllo del potere, inevitabilmente disposta nel diluire gli effetti dei singoli, “premiando” altresì la (com)presenza degli “amministratori”.
A livello frattale, ad esempio, com’è la legge elettorale in vigore in Italia?
He He He
Senza entrare nei dettagli, perché “qua non si fa politica”, il voto è gestito (pre)ventivamente già sapendo... da coloro che hanno accesso alle stanze ove si concepiscono le leggi.
La democrazia è un dolce ma affilato velo zuccherino e, si sa che… il troppo dolce, alla fine, distrugge da dentro la funzione degli organi.
Le altre forme di gestione sociale (ri)entrano tutte nella medesima categoria che, nel tempo, necessita della continuità dell’amministrazione della speranza di poter anche solo annusare la possibilità di un “futuro migliore” che, puntualmente, si auto rinnova nei soli panni della speranza…
Con il “Programma”, SPS, (ri)trova quella autentica via di "giustizia basilare" (sferica) che tanto tempo trascorso “così”, ha persino levato dalla possibilità anche del solo immaginare.
Se elimini il denaro o, meglio, la sua presunta e centrale necessità mentale (paradigma), che cosa accade all’insieme? Beh… un effetto di pulizia interiore.
La giustizia e la sua "cecità".
(Ri)esci ancora a capire cosa significhi il termine “robotico” di… giustizia?
È giustizia quella che si amministra in un Tribunale? Quella che “basta avere denaro ed un buon avvocato per…”? Quella che, a sua volta, (ri)entra nella gerarchia del ceto (appartenenza) e che “pesce grande mangia pesce piccolo”?
 
È giustizia, questa?
Il “Programma” (pre)vede un ordine di giustizia ancestrale, da “libro cuore”, da “leggenda”, ossia, un livello di "giustizia" (come altro definire la giustizia se non ricorrendo al termine di "giustizia"?)...
Qualcosa che si basa sulla (com)partecipazione/coesione sociale, (ri)definita nelle/sulle passioni personali degli individui, che concedono parte del loro tempo in virtù di un’opera volta al bene di tutti (p-Arte).
L'alternativo concetto di denaro, diventa tutto ciò che trai, a livello di sentimenti, da quello che (s)volgi per passione (ex lavoro).
Per cui, la giustizia – fintanto che sarà ancora il caso di essere amministrata (doppia circolazione) – (ri)entrerà nell’attività libera e per passione di individui che agiscono al di sopra di ogni tipo di interesse.
La società (ri)comprende da sé, il livello del “giusto” se, è messa nella condizione di potersi esprimere come meglio crede; il che non significa l’attuazione di un nuovo Far West, bensì, di una forma di coesistenza pacifica auto regolantesi in funzione del grado di emancipazione dalla (com)presenza virale di ogni forma di “interesse utile solo al singolo ed alla propria linea di continatività”…
Eni: cash flow operativo record 3, 98 mld, Descalzi "soddisfatto".
Nel terzo trimestre dell'anno Eni ha conseguito un utile operativo adjusted di 3,03 miliardi di euro (-11,8%), oltre le stime degli analisti.
L'utile netto adjusted, spiega la società, è stato pari a 1,17 miliardi (+2,5%). Il cash flow operativo del trimestre si è attestato a 3,98 miliardi di euro, il più elevato tra gli analoghi periodi negli ultimi 5 anni, evidenzia la società aggiungendo che nei nove mesi è stato di 9,72 miliardi di euro, +24% rispetto ai nove mesi del 2013.
Il leverage si è attestato a 0,25 invariato rispetto al 31 dicembre 2013. "Sono particolarmente soddisfatto degli eccellenti risultati nella generazione della cassa, record degli ultimi 5 anni nonostante uno scenario non favorevole, conseguiti grazie agli sforzi compiuti negli ultimi mesi. Ciò rende ancor più credibile l'obiettivo di crescita della generazione di cassa dichiarato al mercato lo scorso luglio". Lo ha affermato l'ad di Eni, Claudio Descalzi, commentando i dati del terzo trimestre...
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Tutto questo “utile” (o come Diavolo lo vuoi chiamare, non importa) dove va a finire? Di chi è? a che cosa serve?
È, forse, anche tuo? È forse, anche, della società intera? 
Al limite “gonfia” il tuo orgoglio (artificiale) quando pensi che l’Eni è una società italiana. Bah, è utile nella misura in cui, ad esempio, sei contento quando la tua squadra di calcio vince:
una utilità "sulla carta" o a livello di "trasporto", in molti casi del tutto simile all'effetto termporaneo ma (ri)tornante di una droga.
L'utile Eni è “utile a qualcuno che non sei tu”. E tutto questo è “utile” per mantenere questa realtà così com’è perché, ovviamente, sta bene a coloro che ne traggono un ampio beneficio superficiale. A costoro non interessa davvero permettere che la società cambi, perché di conseguenza sanno che verrebbe meno il loro “interesse” (utile).
La “torta” val bene di essere mangiata dai pochi. No?

Come può, allora, cambiare ciò che non può cambiare? Come avviene qualcosa, che non è (pre)visto/a dal livello gerarchico via via più alto, rispetto a quello della Massa?  
Che cosa ti aspetti che accada nel futuro? A cosa brami? In cosa riponi le speranze? Tu non te ne accorgi ma, in realtà, "tifi" per questo stesso esatto tipo di realtà, entro il quale "soffri".
Forse ti sei abituato a trarre piacere dal tuo (s)offrire?
La classe di potere in auge non sarà mai disposta a (con)cederti qualcosa, che sia più rilevante, rispetto a quello che sin da ora già disponi. Essa ti nutrirà di illusioni, che la lingua e la legge permettono tra le righe ed al di là di quello che sei convinto a/di pensare. Sei in un modello che ti auto contiene, (ri)cordalo sempre. E da “” non puoi (ri)uscire, perché è “una forma di strategia totale che si auto perfeziona istante dopo istante, anche grazie a te”.
Nel grande esperimento sociale d’insieme… tu (con)segui e vivi la differita della tua Vita.
SPS è certo che anche tu “hai subito una qualche forma di ingiustizia, in questa tua esistenza”, per cui… perché eviti ancora di alzare la testa?
La possibilità di farlo c’è, ma è diluita nell’opera infinitesimale dell’offerta che, ad esempio, ogni “sedicente esperto” giunge a portare sino a te. E, bada bene… gli esperti sono anche coloro che, come te, sopravvivono ed hanno difficoltà e che “per non andare in rovina” non esitano ad inventarsi letteralmente qualcosa "dal nulla", al fine di (con)seguire un “utile personale”.
È, cioè, ancora la stessa musica (uno spartito che sembra vuoto, perchè "suona a memoria").
La forma d’onda emessa è auto paralizzante. Tu sei il primo essere vivente nella storia, che ha trovato il modo di auto narcotizzarsi, piuttosto che prendere il “toro per le corna”
All’interno del “Programma” è (pre)visto un iter auto realizzativo, concepito ad hoc per (pre)venire lo stato di vuoto, che conseguirà allorquando la società si sarà liberata dalla necessità mentale del possesso di denaro:
qualcosa che è auto contenuto nella sfera umana (virus) al fine di resettare tutto (sicurezza dell’attuale forma di paradigma) qualora la società venisse a capo di se stessa (seme, reset, ciclo).
Capisci? È già accaduto, forse anche più volte, nel passato. All’interno di quel tempo che ora non (ri)cordi, perché è stato cancellato da/in te. Ma che esiste, allo stesso tempo (memoria).
Sino a quando non (ri)terrai (auto convinzione) che esiste una fazione di potere che controlla l’intero Pianeta, allora, non (ri)uscirai a mantenere fisso in te quel centro individuale ed originale, che preserva la tua essenza da quella di altri (gerarchia).
Ciò non significa il (ri)torno al Far West, perché non sei mai uscito da una simile condizione, essendo fissata a livello di fondamenta sociale.

Chi teme perché questo paradigma cambi?
Chi “ha”. Chi “possiede”. Non tu. Tu non hai nulla da perdere, chiunque tu sia!
Ci sono milioni di disoccupati, solo in Italia. Ok?

Che cos’hanno da perdere? Una casa in affitto? Una casa di proprietà che devono ancora pagare per venti anni? Una famiglia? Dei ricordi dell’infanzia? Che cosa? (Un disoccupato può perdere la sua condizione di "non occupato", diventando un "occupato", ossia, qualcuno/qualcosa che può cambiare idea dall'oggi al domani; una base instabile dal punto prospettico del più autentico cambiamento)...

D’insieme, i milioni di disoccupati (spalle al muro) non trovano il modo (possibilità) di poter far valere la propria “intenzione” (separazione). Ma, in definitiva, qual è la loro intenzione? Ne hanno una? Che cosa si augurano? A cosa ambiscono? 
Immagina... se, ad un disoccupato venisse offerto un posto di lavoro, qualsiasi posto di lavoro… Che cosa farebbe immediatamente? Lo accetterebbe! E a cosa andrebbe incontro? Alla propria “rovina” come essere vivente sovrano.
La condizione di schiavitù non è mai venuta meno…
Solo che “ora”, gli schiavi non lo sanno più di esserlo.

Lo so, lo so che lo sai. Però… perché ti sta comunque bene? Perché?

Perché non aderisci ad un’altra forma del possibile? Invece di condividere cazzate su Facebook, ad esempio, perché non approfondisci la tua conoscenza del “Programma”?

Perché ti sembra, a sua volta, l’ennesima cazzata del giorno? 
Ok. Allora prova a formulare una tua idea. Proponi tu qualcosa. Animati. Trova il modo di dare una mano a SPS (e a darti una mano), nel completare e rendere più “affine” la bozza proposta... di/per un Mondo davvero anche a tua misura.

Giudicare è sin troppo facile. Prova ad andare oltre a qualsiasi auto convincimento artificiale abbia messo radici nella tua mente. Sappi però che ogni formula troppo avveniristica, senza passare da step di attuazione, porta solo con sé il profumo acre del rinnovo dell’attuale forma di paradigma.
Sei auto blindato interiormente, a livello (in)conscio.
Chi “gode di un certo tenore di notorietà” tende a mantenerlo, per cui puoi inquadrare da questa prospettiva il fatto che sempre più “vip” concedano interviste, nelle quali affermano di avere subito violenza nell’infanzia, di avere rischiato la propria Vita quella volta che…, di avere subito la tal ingiustizia tremenda, di avere rischiato di perdere tutto, etc.
Jennifer Lopez: "Ho subito abusi psicologici".
Conosce bene le dinamiche dell’abuso Jennifer Lopez, che nella sua nuovissima autobiografia "True Love" ammette di essere stata vittima di violenza psicologica e verbale in passato.
"Nessuno dei miei ex partner mi ha mai fatto un occhio nero, ma ho vissuto relazioni in cui l’abuso era comunque presente, che fosse mentale, emotivo o verbale", scrive la star in un estratto del libro ottenuto in anteprima da People Magazine.
"So cosa si prova quando la tua anima viene costantemente sminuita dal modo in cui ti tratta la persona che ami… purtroppo ogni giorno in cui non prendi la porta e te ne vai, ogni giorno in cui accetti tutto questo, è un giorno in cui in pratica dici che ti sta bene essere trattata così"...
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Nella forma di pubblicità... anche porzioni di "vero":
ogni giorno in cui accetti tutto questo, è un giorno in cui in pratica dici che ti sta bene essere trattata così...
Simili esternazioni pubblicitarie (business), quando accadono così massivamente, diventano una strategia per mantenersi sulla cresta dell’onda. Anche se parti del "contenuto" sono "perle"… è il “modo” con il quale viene annunciato il fatto, che (s)vuota l'intero contesto, lasciando tutto alla corrente spazzante del gossip, della curiosità morbosa dei lettori/fan:
  • un modo che permette di “vendere”
  • di (ri)tagliarsi uno spazio univoco all’interno della psiche delle persone
  • di portare un "utile" al tal canale, giornale, società… che usufruisce del bacino d’utenza.
La villa da sogno, che sarà la nuova residenza della famiglia Trussardi, si estende per una superficie di 1000 mq e conta 10 camere da letto, 7 bagni, 2 enormi saloni con camino, uno scenografico terrazzo e un curatissimo giardino all'italiana. Comprato alla modica cifra di 5 milioni di euro, dista solo pochi tornanti dal Palazzo Trussardi
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Chi “ha” non tifa certo per il cambiamento. Sai cosa può fare?
Beneficienza (un modo per "passare alla storia", in pratica, a "costo zero", per la profondità delle proprie tasche e, magari, anche ottenere un beneficio fiscale, chissà; sono infinite le vie del "commercialista", che legge tra le maglie della legge come se fossero fondi di caffè).
Un modo sottile di farsi ancora una volta della “pubblicità”, di poter apparire diversamente da come le notizie di gossip (ri)prendono fedelmente e senza pietà alcuna, (ri)portando il livello della costruzione artificiale a quello corrispondente alla più dentellata realtà (coerenza).

Il gossip (da un certo punto di vista) non è solo “scoop” fine a se stesso.
È anche “rabbia”, compressa nella professione di fotografo, autore, umano... dotato di capacità propria di manifestare qualcosa che tende a non apparire ma che, in realtà, gode dall’apparire (recita, parte).

La storia del ritorno del Ponte sullo Stretto di Messina.
1,3 miliardi di euro stanziati nel Def per il progetto sospeso dal governo Monti. Ma il Ministero smentisce:
errore di lettura delle tabelle...
A volte ritornano. È il caso del famigerato ponte sullo Stretto di Messina, colossale progetto per il quale l’Italia, nel corso degli anni, ha speso cifre impressionanti senza che mai i lavori iniziassero e che sembrava relegato al passato, tra i sospiri di sollievo di quanti - non solo ambientalisti - lo ritenevano uno scempio e un pericolo ambientale.
Il capitolo sembrava essere stato definitivamente chiuso nel 2012, ma sarebbe invece improvvisamente e inaspettatamente ricomparso in un allegato del Documento di economia e finanza: 1.287.324.000 euro stanziati in favore della Società Stretto di Messina S. p. a.
Il fondo sarebbe stato scoperto dai deputati di Sel all’interno delle tabelle di aggiornamento del Programma infrastrutture strategiche. Un errore? Pare di sì
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  • il fondo sarebbe stato scoperto
  • all’interno
  • delle tabelle di aggiornamento del Programma infrastrutture strategiche...
Che cosa si annida (d)entro la legge? 
La storia del Mondo ti insegna che non è mai cambiato nulla, nella sostanza.
Bund, in asta domanda inferiore all’offerta: rendimento allo 0,87%.
La storia si ripete. L’asta di titoli decennali tedeschi ha visto la domanda del mercato inferiore all’offerta. In particolare, l’Agenzia tedesca delle finanze aveva come obiettivo quello di vendere fino a 4 miliardi di Bund a 10 anni. La richiesta degli investitori è stata di 3,264 miliardi. Quindi, l’asta è “tecnicamente” fallita.
Il perchè di questa situazione è facile da comprendere:
il tasso offerto durante il collocamento è praticamente inesistente
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Lo Stato si finanzia così. Ma… lo Stato non dovrebbe ricavare il denaro che “serve” dalle tasse e dal modello aziendale che possiede? Perché si finanzia in questa maniera? Lo Stato non può “battere moneta” da sé?
Perché si finanzia in questa maniera?
Lo Stato s’indebita con te, se aderisci all’asta. Ma tu sei una parte dello Stato. Tu paghi le tasse.  Tu lavori (se sei messo nelle condizioni di farlo). Tu sei da entrambe le parti ma, per qualche arcano motivo, non è chiaro cosa puoi fare quando sei “lo Stato”. Sei tu che, allora, invii le comunicazioni che tanto fanno inviperire la tua “parte cittadino”? Sei tu che decidi per questo livello di assurdità a norma di legge? Sei tu che voti ma sei tu che, poi, controlli che il tuo voto sia andato classificato nella giusta misura? 
Sei tu che decidi per tutti?
E, allora, chi è che decide anche per te?
Questo giro del fumo che supponi di conoscere è, appunto, solo fumo negli occhi. Qualcosa che non ti fa capire. Qualcosa che ti permette di girare sempre attorno alle questioni ma, mai, di approfondirle, capirle e, soprattutto, cambiarle.

Un buon avvocato potrebbe non permettertelo.
Una legge interpretabile come si vuole ma... soprattutto, gerarchicamente, potrebbe impedirtelo.
Nel "passato", per ovviare a questo modello di auto prigionia (che è sempre auto esistito) alcune persone compivano “colpi di Stato”, ossia, (ri)correvano all’uso della forza. E, nel fare questo, erano incoraggiati a farlo per via di una cordata di potere, che ambiva ad aumentare i limiti del proprio “interesse”.
A cose fatte (se l’azione aveva successo) la realtà (con)seguente non cambiava mai, nel suo senso sottinteso al medesimo tipo di paradigma.
Questa azione di (rin)fresco "reale" delle sue facciate più apparenti, è sempre stata l’azione che ha convinto chi “stava male” a prestarsi per “tentare di stare meglio” (burattini).
Il “mezzo vettore” del malcontento popolare è, da sempre, stato (ri)utilizzato dai “pezzi di sottopotere”, che ambivano ad usufruire di un grado di libertà maggiore, permesso dall’ordine superiore del potere di controllo.
Come può, allora, il “Programma” avere anche la benché minima speranza di auto realizzarsi?
Fai tu.
Fed chiude programma quantitative easing, lascia tassi a minimo storico
Al termine degli acquisti il bilancio della Banca centrale Usa si attesta a 4.500 miliardi di dollari. La Fed della nuova presidente Janet Yellen ha precisato nella dichiarazione odierna che non inizierà a vendere questi asset prima che non saranno alzati i tassi a breve termine in modo da "mantenere condizioni finanziarie accomodanti"…
I sostenitori delle politiche della Fed degli ultimi anni sostengono che il quantitative easing ha permesso all'economia di rafforzarsi, riducendo il tasso di disoccupazione dal 10% del 2009 all'attuale 5,9%. I critici ritengono al contrario che la Fed farà fatica a disfarsi delle proprie massicce partecipazioni senza creare turbolenze sui mercati finanziari e temono inoltre che i soldi pompati nell'economia possano aver creato pericolose bolle finanziare.
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  • non inizierà a vendere questi asset prima che non saranno alzati i tassi a breve termine in modo da "mantenere condizioni finanziarie accomodanti"
  • disfarsi delle proprie massicce partecipazioni.
Di che cosa stiamo esattamente parlando? 
Di una gigantesca operazione per “salvare capra e cavoli” ed, alla fine, anche (con)seguendo un immane guadagno, del tutto “gratuito” (la Fed s’inventa il denaro, dal nulla).
Ecco i due livelli dell’interesse in gioco:
  1. salvare lo scenario sociale, che permette l’inscenamento dominante di qualsiasi “estrazione energetica” (interesse per il controllo)
  2. generare utili in grande quantità (interesse per l'utile).
Quindi:
  1. controllo “spirituale/evolutivo” (giocare a fare Dio, essere)
  2. controllo “commerciale” (giocare a fare cassa, avere).
Tieni anche conto che, semplicemente, la banca centrale può fungere da "aspirapolvere", ossia, fare letteralmente scomparire dal/nel suo "bilancio" (tasca senza fondo) gli "asset tossici" eliminati dal "Mercato". Lo può fare perchè... chi controlla chi? Forse... tu?
Bce, banche dell'area euro usano Tltro per la redditività...
"Le banche indicano che la partecipazione alle operazioni Tltro è determinata soprattutto da motivi di redditività - si legge nel comunicato della Bce - e gli istituti prevedono che l'effetto dei fondi Tltro sui crediti verrà trasferito in larga parte in termini di allentamento delle condizioni".
Dunque i finanziamenti a basso costo Tltro destinati all'economia reale al momento non sono impiegati per soddisfare una domanda aggiuntiva di credito, piuttosto per rendere più convenienti gli impieghi
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Le banche, dunque, continuano a "fare affari" (chi, nella discesa dei corsi azionari, inoltre, impedisce di fatto alla banca di puntare anche contro se stessa, sapendo molto bene sia lo stato dell'economia che il proprio).
Lavoro, oltre 1700 curricula per 30 posti nel McDonald's di Mestre.
La crisi c'è, e si manifesta soprattutto quando si tratta di cercare lavoro. Lo sanno bene gli oltre 1760 candidati che in poche ore hanno letteralmente bombardato coi loro curricula la pagina dedicata alle risorse umane di McDonald's, nella speranza di ottenere uno dei 30 posti da addetti alle vendite e preparazione di cibi per il nuovo punto vendita di Mestre…
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Giappone, fondo pensioni pubblico riduce quota Jgb sotto 50%.
Il fondo pensioni statale giapponese (Gpif) ha ridotto nell'ultimo trimestre l'esposizione ai governativi sovrani nipponici (Jgb), scesi sotto quota 50% per la prima volta nella storia...
Il Gpif, che ha in pancia asset per 1.100 miliardi di dollari ed il più grande fondo pensioni statale al mondo, renderà pubblica a novembre la composizione del portafoglio dell'ultimo trimestre.
La politica del fondo è oggetto di una revisione sollecitata dal governo guidato da Shinzo Abe, che spinge perchè il sistema pensionistico investa di più in asset rischiosi e meno in titoli nazionali che garantiscono ritorni molto limitati…
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Il denaro su base di scarsità ti rende un (pre)vedibile schiavo senza evidente “etichetta da schiavo”; chi “ha” denaro può comprare tutto, anche la “giustizia” che, di conseguenza, è “scritta” da e per coloro che “hanno”.
Tu "ambisci", solitamente, a diventare uno che “ha” e, per questo, la realtà non cambia.
Il tuo “prezzo” è sempre sin troppo “a sconto”, per coloro che “hanno” e che dispongono di (con)seguenza di te.
 
Lo sai che è così, ma… non (ri)trovi la forza per cambiare…

Esiste, a tal proposito, il “Programma”. E…sai anche questo.
 
Egli sostiene che la settorizzazione del lavoro in tanti sotto lavori di minor difficoltà e maggior monotonia facilitino il processo produttivo in quanto evitano uno spreco di tempi
Sostiene infatti che la tendenza alla divisione del lavoro non sia una intuizione a priori, ma derivi da un fatto naturale.
Infatti un uomo è portato a fare ciò di cui è capace, cercando di ottenere dal proprio tempo il massimo consentito dalle sue capacità, affinché la sua produzione sia la maggiore possibile; in questo modo poi, attraverso il mercato, potrà scambiare ciò che ha prodotto in tempi brevi con merci che avrebbe prodotto in più tempo (l’esempio del cacciatore, pescatore e fabbricatore di archi fornito da Smith è esemplificativo)…
La ricchezza delle nazioni – Adam Smith
Beh… cosa sia "naturale"... hai permesso che altri lo scegliessero in vece tua, infatti "oggi" tu non sei più “libero” nemmeno di poter scegliere quale tipo di lavoro compiere, all’interno di questo paradigma.
Credi che quei 1700 individui che hanno chiesto a McDonald’s di essere assunti, bramassero ardentemente con tutto se stessi di "vendere schifezza in un luogo simile”?
He He He

Caro “Adamo”, avrai avuto anche degli intenti nobili, al tuo tempo, ma oggi tutto ciò che è (con)seguito ai tuoi "studi" (teoria e pratica)... è (ri)entrato in un “processo produttivo” che rende “monotona” anche la Vita stessa.
La locuzione latina Mors tua vita mea, di origine medioevale, significa morte tua, vita mia (o:
la tua morte (è) la mia vita).
Al di là del tono drammatico del senso letterale, tale espressione si usa quando all'interno di una competizione o nel tentativo di raggiungere un traguardo ci può essere un solo vincitore:
il detto indica cioè che il fallimento di uno costituisca requisito indispensabile per il successo di un altro.
Viene comunemente usata per descrivere efficacemente un comportamento connotato da caratteri opportunistici
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È la condizione di “totalità”, che ti mancama solo in ciò che sei abituato a (ri)tenere non possibile. Per il "possibile", invece, sei totalmente - anche senza saperlo - volto ad essere coerente con ciò che ti ispira ad esserlo (il lamentarsi non conta perchè... secondario).
 
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014

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