giovedì 23 ottobre 2014

Kiev e l’assurda vicenda del gas: siamo d’accordo sul prezzo, ma non pagheremo

Kiev e l’assurda vicenda del gas: siamo d’accordo sul prezzo, ma non pagheremo

Le elezioni parlamentari in Ucraina il 26 ottobre avverranno al freddo: a Bruxelles si è conclusa praticamente nel nulla l’ultima tornata di negoziati trilaterali sulla fornitura di gas all'Ucraina.

Kiev è d'accordo sul prezzo di 385 dollari per mille metri cubi, ma non è disposta a pagare. Né di pagare per il gas, né di saldare il debito di miliardi con Gazprom, né dare un anticipo per la fornitura invernale. 

Sullo sfondo di questa riluttanza a coprire i debiti e pagare tutte le altre modalità di consegna, i colloqui di Bruxelles si sono trasformati in una finzione. Kiev era e rimane incapace nel proseguire gli accordi.

Un’altra serie di colloqui è prevista per il 29 ottobre. Qui va notato che i poteri del Commissario europeo per l'Energia Günther Oettinger, che ha sei mesi di tempo per mediare nei negoziati sul gas e per prendere familiarità con tutti i dettagli del problema, scadranno il 31 ottobre.

L’atteggiamento ucraino riguardo al gas continua da molti anni. Ora la Russia e l'Europa semplicemente vedono un altro nuovo ricatto. Il debito totale di Kiev nei confronti di Gazprom per il gas ricevuto e mai pagato ammonta a 5,3 miliardi di dollari. Oettinger ha sarcasticamente commentato i tentativi della stampa ucraina e occidentale di considerare i problemi di gas causati da motivi politici. Dopo l'incontro di Bruxelles, ha lanciato ai reporter la frase: "Se non pagate per sette mesi, diciamo, il vostro macellaio, allora avrete, naturalmente, un grosso problema con la carne".

Kiev ai colloqui ha proseguito con lo stesso atteggiamento e con la stessa furbizia. Ha chiesto a Gazprom il prepagamento per il gas non ancora fornito, poi ha insistito che il mediatore cominci ad acquistare il gas direttamente al confine con la Russia per poi rivenderlo a Kiev, poi ha accusato Gazprom di violazione degli obblighi contrattuali, poi ha minacciato di interrompere il transito "inverso del gas" "a causa della intransigenza" della Russia. In linea di principio, anche Mosca ha accettato di fornire gas per l'inverno garantendo il pagamento delle rate del debito. Ma per questo scopo, è necessario effettuare un pagamento anticipato a Kiev di 1600 milioni di dollari per la consegna nel mese di novembre e dicembre.

Ci impegniamo a pagare, ma nessuno dà garanzie giuridiche e di nuovo non si dice da dove il denaro reale debba venire, ha detto dopo la riunione, il Ministro dell'Energia russo Alexander Novak:
Fino alla fine non è chiaro nemmeno il volume di gas che sarà richiesto in regime di prepagamento dall’Ucraina nei mesi di novembre-dicembre di quest'anno. E, soprattutto, non viene affrontata la questione del pagamento delle forniture in corso in modalità prepagata e della disponibilità di risorse finanziarie. L'Ucraina non ha confermato fonti di finanziamento per le forniture correnti. La Commissione, inoltre, non ha confermato le fonti di finanziamento che potrebbero essere assegnate da Bruxelles.
La Commissione Europea dopo l’incontro a Bruxelles non ha dato alcuna garanzia e non ha subito alcun obbligo di rimborsare il debito dell’ucraina Naftogaz alla russa Gazprom. “Cerchiamo ancora una volta solo di essere pagati da Maidan e da tutto il Governo di Kiev" ha detto il Capo di Gazprom Alexey Miller:
La posizione della Russia è stato annunciata dal Presidente Putin a Milano. Ha detto che non prenderemo nuovi impegni di finanziamento dell'Ucraina. Sono già enormi. Stiamo parlando di 1,6 miliardi dollari. Ma l'Ucraina non deciderà più sulla questione a spese della Russia. Inoltre, non si affronta la questione se tale gas per l'Ucraina sarà acquistato da qualche mediatore europeo al confine tra Russia e Ucraina.
Introdurre ancora tra la Russia e l'Europa proprio un intermediario per la vendita di gas è il “sogno d’oro” di Kiev e di un certo numero di società europee. In questo caso, Gazprom dipenderebbe completamente dai Paesi di transito e dagli intermediari, che sarebbero in grado di fare tutto ciò che vogliono con il prezzo del gas. La stessa UE, come è diventato chiaro a Bruxelles, non intende destinare a Kiev, come ha chiesto, 2 miliardi di euro per "credito di gas". Nessuno crede che l'Ucraina darà i soldi. L'Europa non ha intenzione di sovvenzionare Kiev, dice il Professore della Scuola Superiore di Economia Andrei Suzdaltsev:
La nostra posizione su questo tema è molto semplice. L'Europa, che è molto attiva nella lotta per l'indipendenza ucraina, dovrebbe pagare questa indipendenza. E si scopre che le attuali autorità ucraine vogliono mettere tutto sulle spalle della Russia. In realtà, la Russia sarà costretta a pagare per il movimento ucraino verso l'Unione Europea.
Nell'Unione Europea, ora temono che Kiev, come è avvenuto prima, in vista dell'inverno, inizi a rubare gas russo. E per la maggior parte dell'Europa. Questo è già accaduto nel dicembre del 2009, quando Naftogaz iniziò a rubare il gas destinato a Bulgaria, Slovacchia, Ungheria e Serbia e quasi congelò questi Paesi.

Le illusioni sul gas delle autorità di Kiev è manifestato chiaramente in molte dichiarazioni del Ministro dell'Energia ucraino Yuri Prodan. Ha già detto ai giornalisti dopo i colloqui che la parte ucraina "prende il prezzo concordato per l'inverno" e che per l'estate il prezzo sarà molto più basso. Il Ministro dell'Energia russo Alexander Novak ha detto in risposta che né dei prezzi estivi, né delle forniture estive si è parlato a Bruxelles e non sono stati ancora discussi i problemi irrisolti del pagamento anticipato del debito ucraino e in generale della fonte di denaro.

 
Andrey Fediašin 


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