"Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo."Il film Matrix spiega molto.
La maggior parte delle persone sono state allevate
fin dalla nascita all'interno del sistema - Matrix - e sono state
condizionate psicologicamente, socialmente e culturalmente ad accettarlo
come il loro mondo; il mondo come si suppone debba essere. E allora cos'è che separa le persone come noialtri da tutte le altre? In qualche modo, per qualche motivo, ci siamo posti delle domande. E a quel punto abbiamo individuato un difetto nel modello
(il codice binario a cascata del film, tanto per intenderci). Qualcosa è
scattato, e il sipario si è aperto. Abbiamo cominciato a realizzare
quanto integralmente ci abbiano mentito su quasi tutto. Abbiamo compreso
l'intrinseca violenza stante alla base del sistema. La menzogna celata dietro la facciata della 'democrazia' e del 'consenso dei governati.'
Una volta che riesci a vedere non puoi più tornare indietro. Il modello
diventa evidente, trasparente. E all'improvviso ogni cosa assume un
senso. Una sorta di cupo senso, per la precisione. Ma per la prima volta
comprendi realmente come funziona.
Il rovescio della medaglia è che da quel momento ti trasformi in un outsider, un individuo più o meno alienato dalla società in cui vive. E di fronte ai tuoi occhi le altre persone diventano come zombie - perché in effetti è ciò che sono. Proprio come nel film. Come nella vita reale.
Ho notato due elementi che distinguono la gente come noi dagli
indottrinati là fuori: in primo luogo, l'abitudine al pensiero
concettuale. All'analisi logico-deduttiva (e all'accettazione delle
conseguenze che ne scaturiscono). Così, ad esempio si capisce perché per
noialtri siano così profondamente intollerabili fattispecie come
i 'posti di blocco stradali' allestiti con lo scopo (formale) di
impedire che gli ubriachi si mettano al volante. Perché ne consegue che
se lo Stato si arroga la facoltà di trattenere (vale a dire, arrestare)
qualsiasi cittadino ed interrogarlo (non conta quanto superficialmente)
senza che abbia commesso un crimine, senza una ragione specifica, senza
una motivazione ben precisa e circostanziata, significa che in società
si è sdoganato un principio liberticida che non è un punto di arrivo, ma
una fase transitoria da cui si ripartirà per sdoganare nuovi principi
ancora più costrittivi.
Tutto ciò gli indottrinati non possono
comprenderlo. Si limitano a prendere atto delle motivazioni specifiche,
formalmente giustificate con il principio della 'sicurezza contro gli
ubriachi al volante' e lo stesso ordine di idee è applicabile quasi
universalmente. Prendiamo ad esempio il concetto di 'tasse.' Un
indottrinato si scandalizza se al bar scorge una persona che si infila
di nascosto una barretta di cioccolato nei pantaloni ed esce senza
pagare. E' programmato per percepire tale atto come un 'furto', cosa che
in effetti è. Tuttavia non riconosce come
furto quando egli (e molti altri) è obbligato dietro minaccia a
privarsi di oltre metà del proprio reddito per trasferirlo allo Stato. La
mente dell'indottrinato a questo livello non riesce a realizzare la
connessione concettuale. Il furto è in qualche modo trasformato in un
non-furto quando è realizzato sotto l'egida dello Stato.
Inoltre gli indottrinati hanno una capacità di empatia estremamente
sottosviluppata (se non del tutto nulla). Anche quando superficialmente
si atteggiano a benefattori dei loro simili, in realtà sono
più simili ai sociopatici al potere che vedono le altre persone come
sagome di cartone fatte per essere manipolate e controllate.
Prova ne sia il fatto che essi non sono o non possono affrontare la
violenza che si pone alla base di un certo modo di fare del 'bene.'
Pistole puntate alla testa di qualcun altro. Grezzi uomini in uniforme
pronti ad intervenire. Anche la disobbedienza al più insignificante
ordine si tradurrà inevitabilmente in violenza, a volte letale. Che tipo
di essere umano è questo?
Un essere umano che ha perduto - o non ha mai
sviluppato - capacità di empatia. Vera empatia. Non la finta empatia del soccorrere attraverso il controllo e la minaccia. Un
uomo empatico vede un altro essere umano in difficoltà e si offre di
aiutarlo in prima persona. Un indottrinato punta una pistola contro
qualcuno (o ha uomini in uniforme che lo fanno in suo nome) per
'aiutare' qualcuno nel modo che esso ritiene opportuno. E' così che
l'indottrinato soddisfa il proprio bisogno di controllare e dirigere -
usando la forza bruta - e giustifica il tutto con la scusa dei soccorsi umanitari, nonostante le sue vittime vengano trattate con violenza e costrizione.
Costoro sono dormienti, o sono malvagi. Non ci sono vie di mezzo.
Gli esseri umani empatici vedono il loro prossimo soffrire e ne soffrono
a propria volta. Ma soffrono anche di più nel considerare l'idea di una
violenza ufficiale, codificata e legittimata. La perversione assoluta
insita nel concetto di 'aiuto' che scaturisce dalla canna di una
pistola. La perversione assoluta di una simile umanità. La deformazione
di un tale nobile istinto in qualcosa di corrosivo e malvagio.
Insomma, o si assume la posizione che
nessuna persona abbia il diritto di usare violenza contro il suo
prossimo se non per legittima difesa - e tutto ciò che ne consegue -
oppure si assume la posizione che sia accettabile usare violenza contro
altre persone per motivi ritenuti soggettivamente appropriati. Il
problema, naturalmente, è che gli indottrinati avranno le proprie
personali idee su ciò che costituisce motivo appropriato di esercitare
violenza sul loro prossimo. Con il risultato che abbiamo sotto gli
occhi: un inferno sulla Terra in cui la violenza si pone alla base di
ogni scelta politica; in cui nessuno è sicuro in quanto ogni linea
politica è dettata da una 'maggioranza' espressa da un elettorato di
indottrinati, che elegge dei rappresentanti indottrinati i quali
costituiscono agenzie e burocrazie di indottrinati.
Questa è la nostra Matrix.
Solo pochi possono vederla. La maggior parte non ne è in grado.
Ma una parte di questa gente può essere risvegliata. Ed è su tale scopo
che dovrebbero concentrarsi i nostri sforzi. Perché il giorno in cui una
buona parte di essi si risvegliasse, la Matrix vacillerebbe. E poi
perderebbe il suo controllo. E quello sarà il giorno della liberazione
dell'umanità.
Si tratta di un obiettivo per il quale vale la pena lavorare, sebbene nessuno di noialtri vivrà abbastanza per vederlo coronato.
E. Peters
Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito Eric Peters Autos
Link diretto:
http://ericpetersautos.com/2012/10/28/on-us-vs-them/
Traduzione a cura di Anticorpi.info
http://www.anticorpi.info/2014/10/noi-vs-loro.html
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