sabato 22 novembre 2014

"olivine" Ultima Frontiera

normalizzazione
Normalizzazione della geo-ingegneria: 
questa volta ci prova il New York Times

L’ultima trovata dei mistificatori della realtà è la normalizzazione della geo-ingegneria. La pratica più aberrante mai pensata, viene proposta in tutte le salse possibili affinché venga assimilata senza via di scampo. Ma potrebbe essere l’ultima cena consumata in un mondo che conosciamo.

La geo-ingegneria viene indicata come la risposta più giusta alle immissioni antropiche, ritenute la causa principale del riscaldamento globale. Nonostante privi di evidenze scientifiche, da qualche anno i mass media ci raccontano che la temperatura del pianeta sta aumentando per l’effetto serra dovuta all’anidride carbonica immessa dall’uomo nell’ambiente.

Dopo che il terreno è stato subdolamente lavorato, la geo-ingegneria può scendere in campo come salvatrice della patria in quanto si propone come la soluzione indispensabile per fermare il riscaldamento globale. Almeno questo è il volto con cui vuole mostrarsi, invece si sta rivelando il cavalo di troia per distruggere la vita planetaria. Questo piano criminale, escogitato da menti perverse, potrebbe costare caro ad ogni essere umano.

La normalizzazione delle irrorazioni chimiche clandestine rilasciate in tutto il mondo è in atto da qualche anno. I bambini crescono sotto un cielo sfregiato dalle scie chimiche, che ricadendo rilasciano nel terreno metalli pesanti ed altre schifezze, pensando che è tutto normale. Il materiale audiovisivo di intrattenimento  infarcito di immagini che riportano sullo sfondo le maledette scie chimiche contribuisce a mantenere in piedi questa sporca illusione. Chi si ricorda come era il cielo una volta non può che  denunciare il fenomeno, ma dai servi del regime viene tacciato di essere un complottista e rischia pure il TSO. 

Niente è lasciato al caso, tutto serve ad uno scopo ben preciso. L’umanità è a un bivio, la corsa verso la distruzione del pianeta accelera in maniera esponenziale e chi vuole vivere pienamente deve scendere in tempo dalle macchine della morte. Il volto rassicurante della geo-ingegneria sta cercando di raccogliere attorno a sé quella fiducia necessaria per sferrare  l’ultimo colpo, quello decisivo, ma la vita è più forte.

Pochi giorni fa, il New York Times ha sdoganato la geo-ingegneria usando la storia di Olaf Schuiling, un geochimico in pensione.  Secondo Olaf il mondo potrebbe essere salvato dall’effetto serra tramite un minerale verde di nome olivine. La pietra verde sarebbe in grado di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera, così la terra aiuterebbe a salvare la terra. Ma la proposta di Schulling non può bastare a chi vuole controllare il pianeta. L’ultima frontiera della geo-ingegneria, almeno quella che ci è data sapere, prevede di bloccare la luce che proviene dal Sole modificando l’atmosfera. 

 Un parco giochi ad Arnhem, nei Paesi Bassi, con una superficie di olivina, un minerale verdastro che prende l'anidride carbonica dall'atmosfera. Credit Jasper Juinen per il New York Times

Tutto ciò sembra fantascienza ma è quello che sta  succedendo sulla nostra testa. Il giornale di New York nell’avvertirci “premurosamente “che alcuni scienziati e responsabili politici prima o poi potrebbero utilizzare la geo-ingegneria , manipolando la natura, per combattere il cambiamento climatico arriva tardi. 

Il Consigliere scientifico di Obama, John P. Holdren, nel 2009 si era dichiarato favorevole alla geo-ingegneria, ma da allora non ha più rilasciato dichiarazioni in merito. La politica, per non perdere consensi, manda avanti gli scienziati, cioè lancia il sasso e poi nasconde la mano. Così mentre la Casa Bianca tace la National Academy of Sciences a breve, entro la fine dell’anno, elaborerà una relazione sulla geo-ingegneria.

scie 

In genere le attività militari sono avanti venti  anni rispetto al dibattito pubblico e ciò vale anche per la geo-ingegneria. Qualche mese fa di fronte al Senato David Walker, vice Segretario della Air Force per la scienza, la tecnologia e l’ingegneria ha dichiarato che l’esperimento Haarp progettato per controllare la ionosfera ha già dato i suoi risultati. 

Se ciò non vi bastasse come prova, un altro indizio lo potete rilevare giornalmente osservando come viene screziato il cielo dalle scie chimiche. Gli evidenti cambiamenti climatici che stanno causando tanta sofferenza in tutto il mondo, non possono essere addebitati soltanto all’emissione dell’ anidride carbonica come vogliono farci credere, ma  sono il risultato di una azione congiunta che ha come cardine il tentativo diabolico di formattare il pianeta. 

Contaminazione del suolo, oscuramento del cielo, inquinamento dell’aria, controllo del clima e deforestazione  fanno parte del piano, sono già attività di geo-ingegneria. Ci hanno raccontato frottole per troppo tempo. Non roviniamo il futuro dei nostri figli, non mettiamo la testa sotto la sabbia, diminuiamo pure le emissioni di co2, ma ricordiamoci di alzare lo sguardo verso il cielo, allora potremo gridare  in coro: basta geo-ingegneria! 

http://www.primapaginadiyvs.it/normalizzazione-della-geoingegneria-questa-volta-ci-prova-il-new-york-times/
http://www.nytimes.com/2014/11/10/science/earth/climate-tools-seek-to-bend-natures-path.html?_r=0 

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