sabato 22 novembre 2014

Vice presidente USA a Kiev per ricordare il Maidan

Vice presidente USA a Kiev per ricordare il Maidan

In Ucraina oggi viene celebrato il primo anniversario del Maidan, campagna di protesta inscenata in Piazza dell’Indipendenza di Kiev terminata con il golpe del 21 novembre 2013.
 
Il presidente Petr Poroshenko ha emanato un apposito decreto sulle celebrazioni dedicate alla Giornata della dignitià e della libertà. Il 21 novembre nella capitale ucraina sono state aperte varie mostre, sono stati organizzati un corteo, un comizio e un grande concerto. L’ospite d’onore è il vice presidente degli USA Joe Biden, giunto a Kiev in compagnia di Viktoria Nuland, assistente al Segretario di Stato per le questioni dell’Europa e dell’Eurasia e principale curatrice del regime ucraino.

Il fatto che la Giornata della dignità e della libertà venga celebrata in concomitanza con la ricorrenza del golpe non sorprende. Le autorità di Kiev cercano di issare la motivazione iniziale del Maidan sviando l’attenzione dal suo contenuto attuale e dai suoi risultati, e inventando a tale fine iniziative sempre più strane. Celebrare la ricorrenza del golpe è assai strano, ma l’Ucraina non è la prima a farlo. In Europa era già stato fatto. Allora tutto finì nel 1945.

Riassumendo i risultati della rivolta, possiamo dire che si tratta di una crisi dello Stato ucraino e del fiorire di un’ideologia francamente nazista. Dopo il golpe i radicali sono riusciti ad occupare moltissime cariche al governo e nelle amministrazioni regionali, dice Viktor Pirozhenko della Fondazione ucraina della cultura strategica.
Il processo di proliferazione dell’ideologia dei nazionalisti di Bandera, di stampo francamente neonazista, pilotato dagli estremisti del “Settore destro” che in maniera centralizzata impongono questa ideologia alle amministrazioni statali, sta diventando sempre più profondo. Se prima si trattava di nazificazione della polizia, adesso questo processo ha investito anche l’esercito.
Da quando in febbraio scorso è stato rovesciato Viktor Yanukovich, l’Ucraina non è diventata più vicina all’Europa, ma ha distrutto i suoi legami con la Russia, che hanno per il paese un’importanza vitale, e si è trovata in situazione di una crisi economica davvero catastrofica. La valuta ucraina è stata svalutata del 100%, i prezzi stanno crescendo, la popolazione sta diventando sempre più povera, mentre la società è spaccata e il paese è travagliato dalla guerra nel sud-est che il regime di Kiev ha cominciato contro il proprio popolo.

Per me gli eventi del 21 novembre 2013 e le loro conseguenze hanno una valenza prettamente negativa, si è trattato in sostanza di una delle cosiddette “rivoluzioni colorate”, dice il noto storico e pubblicista polacco Bogdan Pientka.
Il Maidan è stato organizzato ad arte, in primo luogo dagli USA, per legare l’Ucraina alla sfera d’influenza dei paesi occidentali. Ciò è stato riconosciuto da Henry Kissenger e ne ha parlato l’ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus che ha ammonito che l’Euromaidan è una strada che conduce alla disgregazione dell’Ucraina. Peccato che queste manifestazioni si siano svolte all’insegna del nazionalismo radicale e dell’ideologia di Bandera.
Joe Biden ha già incontrato il presidente Poroshenko e il primo ministro ucraino Arseny Yatsenyuk. Una fonte della delegazione a seguito di Biden ha detto ai giornalisti che gli USA sono disposti a prestare a Kiev degli aiuti finanziari, ma non intendono farlo da soli, gli aiuti potranno essere erogati soltanto insieme all’UE e all’FMI. Ricordiamo che subito dopo la precedente visita di Biden, tenutasi nel mese di aprile, le autorità ucraine hanno intensificato le operazioni militari contro le regioni di Donetsk e Lugansk.


Andrey Fediašin


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