... ed iniziare ad usare la forza che sta alla base dell’esistenza.
"Il coraggio non è non aver paura, ma avere la forza di superarla."
In ogni momento mi “scontro” con persone che pur riconoscendo alcune
teorie di queste fantomatiche medicine alternative nonché alcuni
processi corporei si intimoriscono quando si parla di cancro o altre
malattie di forte impatto sociale; non riescono a superare la massiccia
programmazione mediatica, perché di questo si tratta, che è andata
avanti in questi ultimi decenni sulla vicenda e mi risulta difficile in
poco tempo far sopraggiungere la consapevolezza che “il diavolo” non è
così cattivo come lo si dipinge.
Vorrei spiegare a parola mie e con le più genuine motivazioni come sfuggire al fenomeno globale e sociale del terrore del cancro e delle altre malattie di rilevante entità, con una disamina molto semplificata di un argomento per il quale servirebbero migliaia di libri, che peraltro già esistono; invitando per i dovuti approfondimenti alla visione dei link e dei consigli di lettura citati a fondo articolo.
Tiziano Terzani
Chiariamoci subito: tutti abbiamo paura, è naturale ed è biologico che
sia così, essa ha la sua funzione e guai se non ne avessimo, tuttavia se
essa dipende da una mancanza di conoscenza e determina un atteggiamento
inadeguato al superamento delle situazione della vita appare opportuno
ridurla nei limiti entro i quali possa essere utile alla nostra
esistenza.
Abbiamo paura del cancro, della leucemia, della sclerosi multipla,
dell’aids ecc. semplicemente perché non abbiamo la minima idea di cosa
sono nel dettaglio e quello che ci viene detto giornalmente non fa altro
che incrementare questo timore in quanto si diffonde in ogni dove
l’incapacità di arginare tali fenomeni patologici che spesso portano
alla morte.
Siamo proprio sicuri che quello che ci dicono sia reale? ...
Vorrei spiegare a parola mie e con le più genuine motivazioni come sfuggire al fenomeno globale e sociale del terrore del cancro e delle altre malattie di rilevante entità, con una disamina molto semplificata di un argomento per il quale servirebbero migliaia di libri, che peraltro già esistono; invitando per i dovuti approfondimenti alla visione dei link e dei consigli di lettura citati a fondo articolo.
I PRO E I CONTRO DELLA MALATTIA
Parto subito col darvi una notizia positiva: le malattie in genere,
quindi anche il cancro, non sono un male ingiusto, al contrario sono un
bene poiché costituiscono un processo di riparazione del corpo, quindi
non temiamole a priori, ma cerchiamo di comprenderle nel dettaglio.
Altra notizia di eccelsa utilità è il fatto che il nostro corpo ha il potere dell’autoguarigione e in casi non gravissimi, fa tutto da solo anche e soprattutto senza farmaci. Ora però non pensiamo subito al peggio, alle gravi patologie o altro, c’è il metodo di giungere ad una soddisfacente guarigione anche per quelle con un ponderato aiuto.
La notizia meno piacevole invece è che le malattie non possono essere prevenute; tuttavia si può predisporre il corpo in modo da consentirgli il superamento di tali processi vitali in maniera autonoma e con il minor disagio possibile.
Basta mantenere molto alte le energie (ossigenazione del sangue ed altro) corporali tramite un’alimentazione corretta, un adeguato esercizio fisico e soprattutto con un’attività mentale sempre positiva e tesa al superamento delle odierne difficoltà imposte dal sistema di vita; beh sicuramente non è facile, ma per la nostra saluta uno sforzo consapevole credo che ne valga la pena giusto?
Non ho certo le competenze adeguate per poter spiegare il fenomeno nella sua complessità tuttavia vorrei fornire degli elementi conoscitivi di base validi per tutte le patologie in maniera il più semplice possibile.
Da quanto asseriscono varie medicine alternative (non solo la Nuova Medicina Germanica) si è appreso che la stragrande maggioranza dei nostri traumi psico-fisici sono di origine mentale/emotiva/biologica, con conseguente calo d’energia in una o più parti del corpo, quindi in sostanza derivano dal nostro “vissuto” abbinato ad un determinato evento della vita presente o passata (gli eventi passati sono registrati nelle nostre cellule) che ci coglie impreparati e ci ingenera uno shock.
Puntualizzo subito che per “vissuto” non si intende solo l’esperienza diretta ma anche esperienze “riflesse”(la Medicina Ufficiale direbbe genetiche) che risultano registrate nel nostro splendido organismo biologico.
Quando questo shock ci coglie impreparati, cosa succede?
La mente, che non distingue la vita reale dalla nostra immaginazione,
invia un segnale di pericolo al corpo per indurlo ad una variazione di
condotta che gli consenta di superare il “pericolo” quindi, in relazione
al sentito/percepito, si attiverà un programma(registrato nei nostri
tessuti nel corso dell’evoluzione della specie) che altererà la funzione
di uno o più organi e/o tessuti.
Durante questa fase, che generalmente non comporta sintomi, l’aumento o
la riduzione dell’attività o delle dimensioni di una componente del
corpo consente di salvaguardarci dalla minaccia incombente (es. se ci
troviamo in una situazione improvvisa di sfida, non necessariamente
fisica, si avrà un aumento di zuccheri nel sangue per donarci il giusto
vigore per superare l’eventuale “disputa”; - se ci troviamo in una
circostanza con un pericolo di vita automaticamente si attiva l’asse
ipotalamo-ipofisi-surrenale, viene secreto l’ormone dello stress, il
sangue viene fatto confluire agli arti per consentire un attacco/difesa o
una fuga, le altre funzionalità del corpo vengono drasticamente
ridotte, viene ridotta la funzionalità cosciente(ragionamento) del
cervello ed aumentata quella istintuale (cervello antico) ecc.), al
termine di tale situazione incresciosa si attiva la normalizzazione
delle funzioni di base che richiede un notevole dispendio di energie; il
corpo dovrà far aumentare/ridurre quel componente corporeo che aveva
alterato, anche demolendo eventuali tessuti/organi che aveva
incrementato nelle dimensioni(leggasi tumore), ripristinandone la piena
funzionalità.
Questa fase è quella più importante ed è l’unica fase riconosciuta a
livello ufficiale, quella precedente del pericolo percepito è
sconosciuta ai più e di certo non insegnata nelle opportuni sedi, è
definita calda in quanto aumenta la velocità delle reazioni biologiche
per giungere presto alla vita normale, in questo momento il corpo
necessita di molte energie per recuperare la regolarità delle sue
funzioni e quindi invia il segnale del dolore, associato ad altri
(sudore, febbre, infiammazioni ecc.), che ha lo scopo di far
rallentare/fermare le attività coscienti dell’individuo per utilizzare
le energie nell’auto-guarigione.
LA FUNZIONE DELLA MALATTIA
Lo scopo della malattia è quello di ripristinare le funzionalità
dell’organismo, quindi è utile per la nostra stessa sopravvivenza.
Analizzando l’utilità del meccanismo biologico automatico (che la NMG chiama SBS speciale programma biologico sensato) da cui scaturisce quella che noi definiamo a torto malattia, quando in realtà è un sintomo di una fase cruciale del citato programma, non possiamo fare a meno di notare la sua necessità al fine di garantire la sopravvivenza del nostro corpo per ragioni ben più elevate della mera vita fisica e consente all’organismo di evolversi per adattarsi all’ambiente circostante.
Analizzando l’utilità del meccanismo biologico automatico (che la NMG chiama SBS speciale programma biologico sensato) da cui scaturisce quella che noi definiamo a torto malattia, quando in realtà è un sintomo di una fase cruciale del citato programma, non possiamo fare a meno di notare la sua necessità al fine di garantire la sopravvivenza del nostro corpo per ragioni ben più elevate della mera vita fisica e consente all’organismo di evolversi per adattarsi all’ambiente circostante.
Anche qui non potrò essere esaustivo per la vastità dell’argomento, ma
qualche piccola ed essenziale informazione sul male del secolo la
ritengo doverosa.
PREVENZIONE
Due righe sulla prevenzione (vedasi anche articoli correlati): credete davvero che le case farmaceutiche rinunceranno mai agli inimmaginabili introiti derivanti dall’affare cancro o delle malattie invalidanti che necessitano di cure a vita?
PERCEZIONE E VISSUTO
QUANDO IL CIBO FA “MALE”
Il fumo e le altre sostanze nocive
Il nostro corpo ha molti sistemi di difesa e tra essi c’è anche quello
di espellere tutto quello che non è compatibile con esso, quando
ingeriamo qualcosa di nocivo il corpo secerne tutte le sostanze
endocrine che ha a disposizione per scomporre tale veleno per poi
eliminarlo in vari modi(tosse, defecazione, urina, vomito ecc.); le
sostanze che non possono essere disciolte vengono incapsulate per
renderle innocue e in caso di eccesso depositate in loco(i polmoni neri
dei fumatori=sostanze tossiche incapsulate).
La proliferazione controllata, non certo impazzita come vogliono farci
credere, di cellule di un particolare tessuto/organo è indotta dal
nostro essere biologico per fargli aumentare la sua efficienza (es
tumore al polmone per avere più aria e non morire, tumore alle ovaie per
aumentare la possibilità di rimanere incinta, alla prostata per
aumentare le capacità riproduttive maschili ecc. ecc.) ma ci sono anche
procedimenti opposti, cioè di riduzione dell’organo, come ad esempio
l’osteoporosi, cancro ai dotti lattiferi ecc.) e non avviene certo per
caso, è essenziale per superare biologicamente alcuni shock in corso o
vissuti, non ha certo lo scopo di arrecarci del danno, ma esattamente
l’opposto.
Trattandosi di un aumento o riduzione delle dimensioni dell’organo/tessuto per aumentarne o ridurne l’efficienza tale evento è spesso connesso ad eventi di considerevole entità emotiva, se invece lo shock non è di forte entità il corpo non influisce sulle dimensioni ma solo sulla funzionalità accelerandola o rallentandola.
Trattandosi di un aumento o riduzione delle dimensioni dell’organo/tessuto per aumentarne o ridurne l’efficienza tale evento è spesso connesso ad eventi di considerevole entità emotiva, se invece lo shock non è di forte entità il corpo non influisce sulle dimensioni ma solo sulla funzionalità accelerandola o rallentandola.
Essendo un processo di rilevante gravità anche la sua fase riparativa
sarà molto intensa e pertanto i sintomi saranno così forti tanto da
indurci ad andare dal medico, qui però inizia il vero dramma, quello che
invece vorremmo che terminasse, con sintomi molto marcati chiaramente
il dottore oltre a prescrivere i soliti farmaci farà anche eseguire
degli esami diagnostici che evidenzieranno il problema
all’organo/tessuto dolente e se tale problema, come spesso avviene,
viene diagnosticato come cancro (proliferazione ormai in fase di
disfacimento) allora cominciano i guai e le paure.
Il primo guaio è la diagnosi, sentirsi dire che si ha un cancro qui o
lì, piccolo o grande che sia, e che si deve intervenire subito è un
evento devastante per la maggior parte di noi, altro che shock e quindi
…. ricordate cosa succede nel corpo se noi viviamo uno shock? Un nuovo
processo biologico si attiva per la paura di morire o di sentirsi
spaesati o soli al mondo ecc..
Il secondo guaio, come se il primo non bastasse è il protocollo
sanitario. Si inizia un calvario interminabile fatto di dottori, esami,
ospedali, cure infernali, controlli a tappeto che si protrae per diversi
anni, evento che non fa altro che aumentare il forte shock già attivato
con la diagnosi.
Il terzo guaio può avvenire se si sono vissuti male i primi due guai e
si verifica in seguitoquando siamo tornati alla normalità della vita,
oramai salvi da quel maledetto cancro, succede che l’organismo ritornato
ad una situazione di non pericolo avvii il programma riparatorio dello
shock della diagnosi e del protocollo e si ricomincia tutto daccapo.
Dagli esami diagnostici risulterà che una cellula impazzita è sfuggita
al trattamento chemioterapico ed è andata a far danno in un altro organo
(es. il polmone o le ossa), tale processo viene definito metastasi ed
ora dovrebbe essere chiaro chi/cosa le genera no?
Uscire da questo circolo vizioso è difficile solo perché non lo si conosce altrimenti si manda a quel paese tutti e si avvia un processo di cura consapevole, rivolgendosi a medicine differenti da quella ortodossa, che ci consenta di aiutare il nostro corpo di giungere quanto prima all’autoguarigione.
Uscire da questo circolo vizioso è difficile solo perché non lo si conosce altrimenti si manda a quel paese tutti e si avvia un processo di cura consapevole, rivolgendosi a medicine differenti da quella ortodossa, che ci consenta di aiutare il nostro corpo di giungere quanto prima all’autoguarigione.
Due righe sulla prevenzione (vedasi anche articoli correlati): credete davvero che le case farmaceutiche rinunceranno mai agli inimmaginabili introiti derivanti dall’affare cancro o delle malattie invalidanti che necessitano di cure a vita?
Basterebbe ascoltare i messaggi che ci invia il nostro corpo per
percepire la nostra salute, non servono analisi ed esami diagnostici di
ogni genere che vengono pubblicizzati in ogni dove per la nostra salute,
questo senza tener conto delle probabilità molto alte di falsi positivi
e che si traducono in cure farmacologiche e/o chirurgiche non
necessarie.
PERCEZIONE E VISSUTO
Ma se come detto prima le malattie non sono prevedibili considerato che
scaturiscono da eventi inattesi e imprevisti allora non c’è scampo?
Beh, vederla in questo modo costituisce la prova di non aver compreso la funziona della malattia, cioè quella di farci sopravvivere non di farci morire, quindi la prima cosa da fare è di non temerla, tuttavia non è piacevole essere ammalati e ancor meno avere delle patologie invalidanti quindi sarebbe opportuno evitare di far scattare il meccanismo biologico di sopravvivenza. Come?
Cosa determina per ognuno di noi se una situazione è pericolosa o meno? Le nostre percezioni consentono al nostro organismo di adattarsi e vivere nell’ambiente in cui ci troviamo, quando percepiamo un qualcosa (persona-situazione-cibo-altro) come pericoloso chiaramente ci sarà una risposta a tale “sentito biologico” che a seconda dell’entità della percezione sarà più o meno incisiva.
Eliminando dalla nostra mente le paure indotte e le programmazioni distruttive, tramite una cancellazione consapevole determinata dalla conoscenza, potremo vivere una vita serena e stare al riparo da molte patologie, se ci ritroviamo in situazioni “indesiderate” di forte intensità, ricordiamoci di quanto avverrà dentro di noi e limitiamo volontariamente la tensione associata all’evento per non incappare, al termine del conflitto, in un brutto male.
Inoltre c’è la possibilità di conoscere la causa specifica delle varie malattie in modo tale da conoscere il sintomo che seguirà ad un determinato evento traumatico, chiaramente dovremmo cercare di alleggerire il conflitto per avere una riduzione della successiva malattia. Anche questo non è certo una passaggio facile, ma tant’è.
Beh, vederla in questo modo costituisce la prova di non aver compreso la funziona della malattia, cioè quella di farci sopravvivere non di farci morire, quindi la prima cosa da fare è di non temerla, tuttavia non è piacevole essere ammalati e ancor meno avere delle patologie invalidanti quindi sarebbe opportuno evitare di far scattare il meccanismo biologico di sopravvivenza. Come?
Cosa determina per ognuno di noi se una situazione è pericolosa o meno? Le nostre percezioni consentono al nostro organismo di adattarsi e vivere nell’ambiente in cui ci troviamo, quando percepiamo un qualcosa (persona-situazione-cibo-altro) come pericoloso chiaramente ci sarà una risposta a tale “sentito biologico” che a seconda dell’entità della percezione sarà più o meno incisiva.
Eliminando dalla nostra mente le paure indotte e le programmazioni distruttive, tramite una cancellazione consapevole determinata dalla conoscenza, potremo vivere una vita serena e stare al riparo da molte patologie, se ci ritroviamo in situazioni “indesiderate” di forte intensità, ricordiamoci di quanto avverrà dentro di noi e limitiamo volontariamente la tensione associata all’evento per non incappare, al termine del conflitto, in un brutto male.
Inoltre c’è la possibilità di conoscere la causa specifica delle varie malattie in modo tale da conoscere il sintomo che seguirà ad un determinato evento traumatico, chiaramente dovremmo cercare di alleggerire il conflitto per avere una riduzione della successiva malattia. Anche questo non è certo una passaggio facile, ma tant’è.
La morte biologia e il suo senso.
La malattia non è altro che la fase finale del programma biologico di
sopravvivenza agli “attacchi” dell’ambiente, se si supera questa fase
l’organismo si è un po’ evoluto e riuscirà a rispondere meglio a tale
trauma. Nell’ipotesi, che il conflitto prosegua per un periodo di tempo
piuttosto lungo, la fase riparativa potrebbe essere di una intensità
devastante, tanto da non poter essere superata e cagionare la morte.
Considerato che l’organismo non ha saputo superare il conflitto(non si è
saputo adattare) il programma biologico della natura non trova altra
soluzione se non quella definitiva. Tranquilli di solito non si muore
per questo, ma per i devastanti trattamenti farmacologici, ma quelli
però sono a norma di legge e quindi va bene....
A volte il nostro corpo reagisce negativamente(allergie, intolleranze,
crisi epilettiche ecc.) ad alcuni alimenti specifici o altro (es
pollini, metalli sulla pelle, ecc.) in quanto ha memorizzato in
precedenza come “pericoloso” un evento associandolo a quello specifico
elemento che in qualche modo presente all’atto dello shock e ogni volta
che torna in contatto con esso attiva il programma di sopravvivenza.
Ecco perché le allergie e le intolleranze possono far capolino in
qualsiasi momento della nostra vita; vengono attivate dagli eventi che
viviamo drammaticamente.
In questi casi ci sono dei metodi efficaci per dissociare tale registrazione dal nostro organismo (vedasi metamedicina) in alternativa provare a riprogrammare il corpo inducendolo ad accettare amorevolmente quel cibo tanto amato con piccolissime dosi aumentandole molto lentamente.
In questi casi ci sono dei metodi efficaci per dissociare tale registrazione dal nostro organismo (vedasi metamedicina) in alternativa provare a riprogrammare il corpo inducendolo ad accettare amorevolmente quel cibo tanto amato con piccolissime dosi aumentandole molto lentamente.
Chiaramente se
l’intossicazione (tossiemia) è di eccessiva entità il corpo reagirà come
se avesse subito un vero e proprio attacco all’organo interessato e ci
darà dei fortissimi sintomi(malattia) che ci impediranno ogni attività
fino al ripristino della normalità.
La tossiemia più diffusa e che costituisce la prima causa di morte in America ed io credo anche in Italia è quella indotta dai farmaci. Chiaro!
LA QUESTIONE GENETICA
Anche qui il discorso è molto lungo e non può essere sviscerato nel
dettaglio, volendo però ridurre in poche parole possiamo dire che i geni
non c’entrano niente con la nostra malattia, anche quando si nasce già
malati si tratta di una reazione biologica di sopravvivenza registrata
dalle nostre cellule (nella membrana) in fase di gestazione/parto o da
quelle dei nostri genitori e che si tramanda nelle nostre per
consentirci di superare i conflitti che abbiamo vissuto direttamente/di
riflesso nel grembo o quelli dei nostri genitori e trovarci preparati
biologicamente al mondo in cui vengono alla luce. Si tratta di
evoluzione (piccolo es. se ci trasferiamo in Africa, la nostra pelle
inizia a modificarsi ed assume una colorazione scura per proteggerci
autonomamente dal sole intenso a cui ancora non siamo abituati, vivendo
diversi anni in tale situazione le cellule registrano tale comportamento
come usuale e lo tramandano alle generazioni future che nasceranno
sempre più scure per poter sopravvivere nell’ambiente in cui già vivono i
genitori).
Chiaramente la questione è molto più articolata, ma comunque perfettamente in linea con le regole della natura tese all’evoluzione ed alla sopravvivenza.
Naturalmente se abbiamo un forte timore di una sostanza/alimento e la
ingeriamo di frequente alla lunga la nostra paura attiverà una risposta
difensiva del corpo (es. a tutti i fumatori è stato detto che il fumo
causa il tumore ai polmoni e glielo hanno anche scritto sul pacchetto di
sigarette, convivendo con questa paura alla lunga…., la verità, come
spero avrete capito, potrebbe essere un’altra), quindi quando si
mangia/ingerisce qualcosa è meglio non pensarci su troppo, non
somatizzare l’evento in maniera negativa, ma godersi il momento con
molta calma e senza esagerare per evitare la tossiemia acuta.
L’intossicazione genera di riflesso un abbassamento delle energie del
corpo che è costretto a un superlavoro di pulizia, in questi casi una
buona alimentazione (vegetali e frutta in abbondanza, meglio crudi)
fornisce la miglior energia al nostro corpo consentendogli un facile
smaltimento dei “rifiuti”.
La tossiemia più diffusa e che costituisce la prima causa di morte in America ed io credo anche in Italia è quella indotta dai farmaci. Chiaro!
Chiaramente la questione è molto più articolata, ma comunque perfettamente in linea con le regole della natura tese all’evoluzione ed alla sopravvivenza.
UNA CURA PER TUTTO
Pian piano anche la scienza ultra riduzionistica si sta avvicinando a
comprendere il potere delle emozioni, ci si è avveduti che esse muovono
delle enormi energie in grado di modificare la realtà fisica, ecco
perché il sistema ci tiene alla larga da esse incentivando le nostre
abilità razionali, tipiche del lato sinistro del cervello tramite
l’istruzione pubblica, la tv, gli svaghi moderni, l’occupazione totale
del nostro tempo libero ecc. ecc, guai se prendessimo coscienza delle
nostre reali potenzialità.
Proviamo a fare "un salto" nelle nostre profondità potremo così scoprire la pace che vi alberga, la nostra vera essenza, il mistero del nostro respiro e la connessione permanente a quella forza che tutto pervade. Troviamo il tempo da dedicare al nostro esssere interiore che non fa parte di noi, ma che siamo noi. Noi siamo essenzialmente dentro e solo in parte fuori, limitatamente al nostro corpo fisico, non identifichiamoci nelle cose che abbiamo o che facciamo, in esse non troveremo quella forza sconosciuta che sostiene la vita e quindi ne sentiremo la mancanza e ci ammaleremo.
Se manca l'amore non arriva soltanto la malattia, ma sopraggiunge anche la morte e non solo per gli esseri viventi, ma per tutto il creato. Riuscire a comprendere questo fondamentale quanto complesso concetto è necessario per vivere bene e capire la natura della nostra esistenza.
LA RICERCA PERSONALE
Non vorrete credere a tutte queste sciocchezze vero? Dove sono le prove? Dove sono gli studi di settore?
Chi cerca trova, purché non si pretenda di trovare la verità assoluta, considerato che essa è variabile così com’è variabile(evoluzione) la natura in genere e l’uomo stesso.
Il percorso di conoscenza è personale, non si può imparare qualcosa solo perché l’ha detto qualcun altro, bisogna giungere ad una personale e profonda consapevolezza per poter accettare una verità. Gli altri possono solo indicarci la strada sta a noi decidere di percorrerla.
"Oltre il dominio della paura c'è una strada sicura, si chiama VITA."
Marcello Salas
APPROFONDIMENTI NECESSARI PER CAPIRE E PER CAMBIARE
LIBRI:
Biologia delle credenze (B.H. Lipton); Grazie dott. Hamer (C. trupiano); La medicina del futuro (G. Mambretti); La malattia è un’altra cosa (M. Pfister); Alimentazione naturale 1 e 2 (V. Vaccaro); Guarire con il metodo Gerson (C. Gerson); Cancro S.p.A. (M. Pamio); Il pensiero che cura (M. Pamio); Programmazione mentale (E. Taylor);Neuroschiavi (M. della Luna); L’Universo organico e l’utopia reale (G. Conforto); Il gioco cosmico dell’uomo (G conforto); Bleep (W. Antz); ecc. ecc.
LIBRI GRATUITI
Kankropoli (A. R. Mondini)
Il tradimento della medicina (A. R. Mondini)
1000 piante per guarire dal cancro senza chemio (G. Nacci)
Fonte: compressamente.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento