Nell'immagine qui sopra vedete la definizione che si leggeva a pagina 800 de il nuovo DIZIONARIO ITALIANO GARZANTI,
anno 1984. Ogni riferimento alle scie degli aerei è assolutamente
assente, mentre si parla di scia delle navi o di altri mezzi nautici
("galleggianti"):
Solco spumeggiante lasciato in acqua dietro di sé per qualche tempo da un galleggiante in moto; per estensione traccia luminosa, di fumo, di vapore, ecc. che rimane nell'aria dopo il passaggio di qualcosa o di qualcuno.
Se
davvero gli aerei lasciassero quasi sempre dietro di sé una scia di
condensa, visto che in 20 anni il traffico aereo può essere si e no
raddoppiato, come dimostrato in un precedente articolo,
ciò vuol dire che nel 1984 dovevano esserci decine e decine di aerei
che solcavano il cielo lasciandosi dietro questa benedetta "scia di
condensa"; infatti oggi ne vediamo persino 100 al giorno. Di fronte ad
un evento così frequente, appare quanto mai curiosa l'assenza di ogni
riferimento ad esso.
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Come mai allora il riferimento agli aerei compare solo nei dizionari moderni? Vedi ad esempio il dizionario Garzanti on line:
solco spumeggiante che uno scafo in movimento lascia sull’acqua dietro di sé (...) traccia di fumo, di vapore, di odore ecc. che rimane nell’aria dopo il passaggio di qualcosa o di qualcuno: la scia di un reattore; lasciare una scia di profumo
C'erano una volta le scie di condensa, alte nel cielo
Dovrebbe
ormai bastare osservare continuamente il cielo e notare l'irregolare
frequenza con cui passano gli aerei per avere la certezza dell'esistenza
delle scie chimiche; se poi chi nega l'esistenza delle scie chimiche nega persino tale irregolare frequenza dovremmo già avere chiara quale sia la situazione, se ci decidiamo ad osservare autonomamente e costantemente il cielo.
Ma ci sono ulteriori dati che ci permettono di comprendere come quasi tutte quelle scie (persistenti e non) abbiano ben poco a che fare con la condensa di vapore acqueo. A tal riguardo la questione della quota di sorvolo degli aerei è fondamentale, e la seguente digressione è una delle tante cose che sono state tagliate dalla lunga intervista fattami dalla redazione di Mistero in occasione della mia partecipazione a quella trasmissione.
A pagina 11 di un vecchio testo La fisica della particelle di Kenneth W. Ford (Arnoldo Mondadori Editore, Milano), anche nella seconda edizione del 1970, si legge:
Ma ci sono ulteriori dati che ci permettono di comprendere come quasi tutte quelle scie (persistenti e non) abbiano ben poco a che fare con la condensa di vapore acqueo. A tal riguardo la questione della quota di sorvolo degli aerei è fondamentale, e la seguente digressione è una delle tante cose che sono state tagliate dalla lunga intervista fattami dalla redazione di Mistero in occasione della mia partecipazione a quella trasmissione.
A pagina 11 di un vecchio testo La fisica della particelle di Kenneth W. Ford (Arnoldo Mondadori Editore, Milano), anche nella seconda edizione del 1970, si legge:
“Quando
un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una
nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è
possibile scorgere l’apparecchio. È veramente una bella fortuna per
l’uomo che i più piccoli oggetti di cui egli sa qualche cosa, le
minuscole entità di materia e di energia che egli chiama particelle
elementari, si comportino grosso modo in maniera analoga. Una
singola particella elementare è oltre dieci milioni di volte più
piccola del più piccolo oggetto visibile al microscopio, eppure, quando
essa attraversa una camera a bolle, lascia al suo passaggio una
traccia visibile a occhio nudo che può essere fotografata e studiata
con tutta comodità”.
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Anche
se oggi circolano aerei leggermente più grandi di quelli di un tempo, e
quindi più facilmente osservabili da lontano, questo brano è una
testimonianza storica del fatto che un aereo che vola alla quota di
crociera (intorno ai 10 km) è così lontano che generalmente non si vede o
lo si vede a malapena.
In
condizioni di buona visibilità se ne potrà distinguere appena la
sagoma, ma di certo non lo si può vedere chiaramente e distinguerne i
particolari. Certo, se proprio ci troviamo al di sotto della traiettoria
dell'aereo, ovvero sulla perpendicolare condotta dal velivolo alla
superficie terrestre, se ci troviamo proprio sotto il corridoio aereo da
lui percorso (e se la visibilità è buona) possiamo anche scorgere
qualcosa di quell'aereo. Ed è questa un'altra cosa molto strana delle
scie che vediamo adesso nel cielo: scorgiamo benissimo l'aereo anche
quando visibilmente si trova ben lontano dalla nostra verticale.
Per altro alla quota di crociera degli aerei (le sole quote alle quali si potrebbero formare scie di condensa, come conferma lo stesso colonnello dell'aeronautica militare De Simone,
che pur nega le scie chimiche) il rumore da esso prodotto non è
distinguibile a livello del suolo (vedi appendice in fondo
all'articolo), e vedere la scia di un aereo sentendone forte il rombo e
distinguendo nettamente muso coda e ali dell'aereo costituisce prova
tangibile della manifestazione di una scie chimica ... se poi l'aereo
non è nemmeno sulla nostra verticale occorre rendersi conto che la
distanza aumenta secondo le note leggi della trigonometria.
Ciò
vuol dire che di regola è molto difficile scorgere un aereo che voli
intorno ai 10 km di quota, a meno che non sia un aereo militare (cui sono assegnate quote fra i 5 ed i 6 km) o un aereo in decollo/atterraggio dall'aeroporto più vicino.
Se continuiamo a leggere il testo summenzionato troviamo scritto in maniera assolutamente inequivocabile:
“al
fisico moderno resta il compito, ancopra molto difficile, di
ricostruire dalle tracce tracce e dagli scatti dei contatori la natura
delle varie particelle elementari, impresa che equivale a ricostruire il disegno di un aereo a reazione studiandone la scia ad alta quota
Se
viene considerata improba l'impresa di ricostruire il disegno di un
aereo a reazione studiandone la scia ad alta quota, ciò vuol dire che
tale sagoma non è ben visibile ad occhio nudo, che se va bene è una
sagoma indistinta.
Per
quanto riguarda la quota di sorvolo di questi aerei oltremodo sospetti
c'è chi ha fatto diversi esperimenti per misurarla sia con metodi metodi trigonometrici che con l'aiuto di un laser, ed i risultati sono assolutamente incompatibili con l'ipotesi di normali scie di condensa.
Per altro c'è la prova del cumulo ovvero
il fatto che si vedono spesso aerei rilasciare scie passando
attraverso cumuli, ovvero nubi appartenenti alla categoria delle nubi
basse che si formano a quote comprese tra i 1.500 ed i 2.300 metri.
Anche il passaggio sotto gli stratocumuli (altre nubi basse) è emblematico.
Appendice - Trasmissione del suono ed aerei chimici - Stima delle quote
Data
una sorgente di suono, questo si propaga allo stesso modo in tutte le
direzioni secondo fronti d’onda sferici. La superficie del fronte
d’onda aumenta in proporzione col quadrato della distanza dalla
sorgente. Di conseguenza l’energia che possiede il fronte d’onda si
distribuisce su tutta la superficie, per cui su una singola unità di
superficie avremo un’energia che decresce proporzionalmente al quadrato
della distanza.
Insomma
secondo leggi elementari della fisica legate alla propagazione delle
onde se la distanza raddoppia l’intensità diventa un quarto, se la
distanza triplica l’intensità diventa un nono, se la distanza diventa
10 volte più grande, l’intensità del suono diventa 100 volte più
piccola (10*10). Fisica elementare.
Il
decibel è un’unità di misura del suono che si calcola in base ad un
rapporto, ovvero in base al logaritmo di un rapporto. Se due grandezze
misurano una A e l’altra A/2 (la metà di A) la loro differenza è A/2,
ma se calcolo il rapporto espresso in decibel fra le due grandezze
fisiche (vedi definizione di decibel),
dal momento che il rapporto tra la prima grandezza e la seconda è 2,
ottengo un numero che è uguale a 10*log(2)=3,01 [il logaritmo è per
definizione un logaritmo in base 10]
Se
due grandezze misurano una A e l’altra A/4 il decremento in decibel è
quindi pari a 10*log(2)=6,02. Otteniamo un numero esattamente il doppio
del precedente perchè per le proprietà dei logaritmi
log(b*c)=log(b)+log(c) e quindi log (2*2)=log(2)+log(2)
Secondo
le normative in vigore (legge quadro 447/95, propagazione del rumore
in ambiente esterno) il rumore di un aviogetto ad 800 metri di quota
sulla verticale non deve superare i 75 db (voce forte ad un metro). Dal
momento che raddoppiando la distanza, l’intensità sonora decresce di 6
dB, possiamo dedurre che un aereo che sorvola a 1600 metri trasferisce
a terra, in media, un rumore pari a 69 db (conversazione normale ad un
metro).
Decuplicando
la distanza l’intensità sonora diventa un centesimo, e quindi il
decremento in decibel dell’intensità udita è pari a
10*log(100)=10*2=20, e quindi si passa da 75 a circa 55 db (intensità
sonora paragonabile a quella di una conversazione tranquilla in un
salotto). Mano a mano che si sale di quota, ovviamente il suono si
attenua, sino a diventare irrilevante e questo spiega perché un velivolo
che incrocia a 12.000 metri non può essere percepito. Qualcuno ha mai
udito gli aerei di linea prima dell’inizio delle operazioni di aerosol?
Infatti il rumore corrisponderebbe in teoria a circa 45 db (il brusio
udibile in una biblioteca dove è fatto divieto di parlare e si può solo
sussurrare), ma anche meno se si tiene conto dell’energia dissipata
dall’onda sonora nell’aria. Per quanto riguarda i livelli del suono
espresso in decibel a cui si fa riferimento in precedenza potete
guardare in fondo a questa pagina di wikipedia già segnalata in precedenza.
Per
di più, a riprova del fatto che ci sia una reale cospirazione dei mass
media e di tutta una serie di organizzazioni che cerca di nascondere
la realtà del fenomeno delle scie chimiche, è il caso di riportare le
parole pronunciate dal signor Toselli (membro del CICAP) ad una conferenza sulle scie chimiche
ad Alessandria (consiglio vivamente di ascoltare l’intervento
registrato di tale conferenza al per capire che mezzucoli utilizza il
sistema di potere per confutare l’esistenza delle scie: non confutare i
dati, le notizie, le osservazioni, ma screditare con ogni mezzo le
persone che ne parlano, ridicolizzarle, ridicolizzare le loro
affermazioni su argomenti diversi da quelli delle scie etc.)
Non lo so, lo studio … si è detto che il suono, quando sentiamo il suono di un aereo sulla verticale vuol dire che questo è al si sotto di una certa quota, senza pensare che il suono si propaga a 360° quindi lei può essere totalmente spostato rispetto alla verticale.
C’è chi si arrampica sugli specchi per “dimostrare” che le scie chimiche non esistono?
Guarda caso il signor Toselli da allora in poi ha abbandonato la sua "lotta" per negare l'esistenza delle scie chimiche.
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