1. Quali sono i normali valori degli zuccheri nel sangue?
I valori normali del livello glicemico possono raggiungere 90 mg/100 ml (5,0 mmol/l) a digiuno e 140 mg/100 ml (7,8 mmol/l) a due ore dall’assunzione di un carico di 75 g di glucosio.
2. A cosa serve un test da carico orale di glucosio?
Con il cosiddetto test da carico orale di glucosio (o GTT), detto anche test orale di tolleranza al glucosio, si misura il livello glicemico dopo l’assunzione di 75 g di glucosio. Se i valori rilevati a una distanza di due ore sono superiori a 140 mg/100 ml (7,8 mmol/ l), si ha un disturbo della tolleranza al glucosio.
3. Quali valori glicemici portano inconfutabilmente alla diagnosi di diabete?
La diagnosi di diabete è inconfutabile se i valori glicemici superano, a digiuno, 110 mg per 100 ml (6,1 mmol/l) o se, due ore dopo l’assunzione di una dose di 75 g di glucosio (test di tolleranza al glucosio), superano 200 mg per 100 ml (11,1 mmol/l).
4. Cosa si ottiene con la misurazione dell’HbA1c?
HbA1c è la sigla che indica l’emoglobina (ovvero la principale componente dei globuli rossi) glicosilata (cioè carica di zuccheri). Nel nostro corpo, l’emoglobina si associa continuamente agli zuccheri: pochi, quando i valori glicemici sono bassi, o tanti, quando i valori glicemici sono alti. La misurazione dell’HbA1c permette di monitorare i valori medi della glicemia nei 120 giorni precedenti. Per questo, l’HbA1c viene considerato un indicatore glicemico a lungo termine, detto anche memoria glicemica.
5. Cosa si intende esattamente con «diabete di tipo 2»?
Quando l’aumento dei valori glicemici nel sangue è causato da una scarsa efficacia dell’insulina, in realtà prodotta a sufficienza dal proprio corpo, allora si parla di diabete di tipo 2. Le cause della scarsa efficacia sono il sovrappeso e la mancanza di attività fisica. Questo tipo di diabete veniva definito in passato come “diabete dell’adulto”, perché nella maggior parte dei casi si verifica dopo i quarant’anni.
6. Se dimagrisco, guarirò dal diabete di tipo 2?
Se si interviene tempestivamente con la riduzione di peso e l’introduzione di una regolare attività fisica, i sintomi del diabete di tipo 2 scompaiono. Ma affinché la scomparsa dei sintomi sia duratura occorre che il cambiamento dello stile di vita sia permanente, poiché la predisposizione genetica a sviluppare il diabete di tipo 2 resterà comunque invariata.
7. Quali sono i fattori di rischio per il diabete di tipo 2?
Più rispondete di sì alle seguenti domande, più siete a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2: Avete/avete avuto parenti di primo grado che si sono ammalati di diabete di tipo 2? Siete in sovrappeso? Il vostro girovita è troppo ampio (donne più di 88 cm, uomini più di 102 cm)? Avete la pressione arteriosa troppo alta? Avete una glicemia elevata? Avete valori dell’acido urico troppo alti? Assumete farmaci per tenere sotto controllo la pressione o i valori del sangue?
8. Un girovita troppo ampio rappresenta un fattore di rischio per il diabete. Come misurarne correttamente la circonferenza?
Con le mani rivolte all’indietro, tastate i lati della schiena, individuate in basso il bordo della cresta iliaca e in alto l’ultima costola. Il girovita da misurare scorre a metà tra questi due punti.
9. Il diabete comporta altri danni?
Quando i valori glicemici restano alti per un lungo periodo, vengono danneggiati vari organi. I disturbi più comuni sono legati all’alterazione dei grandi e piccoli vasi sanguigni e comportano danni al fondo oculare, ai reni e ai piedi. Il danno dei nervi, inoltre, ha come conseguenza disturbi sensoriali, neuropatie e una ridotta potenza sessuale.
Doris Fritzsche, Friedrich Bohlmann, Marlisa Szwillus
Tratto da "Diabete Mangiare con Gusto (164 ricette)" di Doris Fritzsche, Friedrich Bohlmann, Marlisa Szwillus
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