venerdì 8 settembre 2017

Il cambiamento e il bisogno di sicurezza


La vita è un sistema di biofeedback e, come tale, ti manda costantemente segnali e indicazioni su dove ti trovi e su dove stai andando. Per coglierli devi diventare uno sciamano e iniziare a vedere la realtà a livello simbolico in ogni istante e in ogni evento.

Qualunque cosa accada nella tua vita porta in sé una informazione preziosa su quello che il tuo subconscio sta proiettando lì fuori, quindi per un Mago Errante in formazione è essenziale apprendere l'arte dell'osservazione e dell'ascolto silenziosi.

Infatti non è possibile osservare né ascoltare profondamente con una mente piena di pensieri e opinioni. Non è possibile abbracciare l'essenza della vita senza rinunciare a credere di sapere qualche cosa.

La crisi (lì fuori) fa parte della disintegrazione di vecchie tradizioni di pensiero e schemi che non hanno più ragione di esistere e ci sta dicendo a livello simbolico di lasciar andare tutto ciò che sappiamo sulla realtà.

Questo è chiaro a molti di noi, tuttavia una gran parte dell'umanità è ancora aggrappata a quello che sa sulla realtà. Coloro che sanno (o credono di sapere) fanno e faranno più o meno sempre le stesse cose in virtù del fatto che uno dei tre veleni, il bisogno di sicurezza, li tiene prigionieri dell'illusione della conoscenza, che come un angusto ripostiglio limita l'essere il quale non è così più capace di esprimersi, gioire, giocare, cambiare.

Il bisogno di sicurezza è il secondo dei tre veleni che disintegra la vita degli umani (gli altri due sono il bisogno di approvazione, di cui già abbiamo detto, e il bisogno di controllo, di cui diremo) ed è uno dei principali responsabili del nostro non cambiare e non ascoltare la vita in maniera profonda.

L'esistenza infatti è molto spesso imprevedibile e chi ha imparato a cogliere i segnali può facilmente accorgersi di quando qualcosa sta iniziando o finendo o di cosa significhi davvero un determinato evento. Il bisogno di sicurezza distrugge e limita tutto ciò che è novità, freschezza, gioia, riducendolo in pezzi e rinchiudendolo dietro sbarre fatte di doveri e principii (anche spirituali) e soprattutto impedisce di 'vedere' la realtà.

A quanto pare, come evidenzia anche Igor Sibaldi, in questa epoca quelli che sono disposti a rinuciare al bisogno di sicurezza (come anche agli altri bisogni) e, aggiungo io, quelli che sono disposti a non credere alla tragedia, al senso comune e alla giusta indignazione per i fatti di cronaca, hanno accesso a un database di possibilità finora accessibili solo a pochi.

Più critico è il momento storico\politico, maggiori sono le possibilità di risolvere problemi accedendo alla sfera invisibile dell'esistenza poichè, come dissero i miei maestri anni fa, all'inizio della nostra amicizia, 'solo chi è disperato e rinuncia a qualunque altra soluzione può ricevere aiuto dall'invisibile'.

Mi viene quasi da pensare che la crisi collettiva in cui sembra ci si trovi sia in realtà un gigantesco tentativo di portarci alla rinuncia del controllo e della sicurezza per guidarci al di là delle limitazioni umane, ma forse è un punto di vista un po' arrogante e non sono comunque sicuro si tratti solo di questo.

Tuttavia vedo molti abbracciare il cambiamento, lasciar andare la paura e le sicurezze e farcela. E inevitabilmente quelli che lo hanno fatto si sono trovati a contatto con un universo parallelo fatto di segnali, coincidenze e soluzioni inaspettate. Lo stesso è ed è stato per me.

Quando nei momenti di crisi ho gettato la spugna e ho rinunciato alla sicurezza sono scivolato in un'altra realtà quasi senza accorgermene e senza sforzo da parte mia. Rinunciare al bisogno di sicurezza può essere per molti il peggiore dei loro incubi e non posso affatto biasimare chi non riesce a farlo, magari ipnotizzato dalla minaccia di una vita senza lavoro dipendente o terrorizzato dalla fine di una relazione tossica ma comunque 'sicura' perchè conosciuta.

In fondo anche io sono stato e a volte sono ancora come loro. E a tutti i fricchettoni, new ager, figli della pace e del 'siamo amore' che puntano il dito contro quelli che non si sono ancora evoluti e che sono ancora attaccati alle vecchie strutture sociali, io consiglierei di fare silenzio per un po' e provare e smettere di giudicare, perchè se molta gente non si è liberata da queste cose è anche perchè noi stessi che ci professiamo evoluti non abbiamo fatto abbastanza pulizia dentro di noi (tutto infatti è uno specchio della nostra coscienza).

Ognuno ha la sua storia e ognuno è differente e procede con i propri tempi sul sentiero evolutivo. A tutti però consiglio di cominciare a non preoccuparsi dei cambiamenti per quanto disastrosi possano sembrare all'inizio e di immergersi con fiducia nel flusso dell'esistenza provando a cercare le soluzioni non solo nel visibile e nel conosciuto, ma anche in ciò che ancora non si vede.

A tutti consiglio di iniziare a rinunciare al bisogno di sicurezza.


Andrea Panatta


fonte: http://quantum73.blogspot.it/2011/10/il-cambiamento-il-bisogno-di-sicurezza.html

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