mercoledì 6 settembre 2017

Riprenderci la sovranità

Riprenderci la sovranità non può andare senza riprenderci la sovranità monetaria e richiede una rivoluzione copernichiana che il popolo al momento non è preparato ad affrontare, perché richiede di rimettere in discussione tutti i dogmi inculcatici e un rimettersi in discussione nella propria vita.

Faccio richiesta esplicita a tutti i maestri spirituali del momento a informarsi e a passare il messaggio.

Tipo, che la moneta dev’essere “coperta” se non da oro, almeno da beni e servizi.
FALSO, la moneta è una convenzione sociogiuridica che non dev’essere coperta, semmai deve andare a coprire il rispetto della vita, ivi compresi i beni e i servizi ad esso finalizzati, perché se è coperta, come adesso, dai debiti, significa che noi, esseri umani debitori, ne diventiamo il sottostante e finiamo, come finiamo, con il sacrificarci all’altare dello sterco del diavolo.


Tipo, che con un reddito di cittadinanza più nessuno lavora
FALSO, va ribaltata la nozione stessa di “lavoro”, che al momento è assoggettata alla concezione di una moneta finanziaria indebitante e schiavizzante, alienante, il lavoro deve diventare quella realizzazione ed espressione dei nostri talenti e delle aspirazioni della nostra anima, AL SERVIZIO della nostra comunità, e non come adesso che è repressione dei nostri talenti AL SERVIZIO della casta dell’1% o di chi ha i capitali per sfruttarci.

Tipo, che il debito pubblico è dovuto agli SPRECHI
FALSO. Il Debito pubblico è dovuto al monopolio della stampa moneta da parte di un cartello di  banche dealer che negli anni si sono messe d’accordo sul “prezzo” della moneta, che hanno falsato le carte per declassarci il debito – e aumentare il divario di prezzo tra il bund e il bot – che hanno imbrogliato gli enti pubblici con i derivati con clausole capestro del tipo “banca vince se tasso cala“, o dalla separazione effettuata nel 1981 tra Banca d’Italia e Tesoro.

Tipo, che bisogna assecondare i “mercati”.
FALSO perché i mercati non sono i mercati, sono UN MONOPOLIO, lo stesso di quello della moneta. E gli investitori idem.

Tipo, che con la stampamoneta allo Stato aumenta l’inflazione
FALSO, ditemi voi perché se la moneta la creano le banche non creerebbe inflazione mentre se la creasse lo Stato si? Anzi, creata senza debito e spesa direttamente per beni e servizi e benessere, la moneta adempirebbe al suo ruolo di stabilizzare i prezzi e di incentivare l’economia, mentre adesso stiamo vivendo nella chemio economia, l’austerity appositamente imposta per farci stremare e consegnare il nostro paese.

Tipo, che la moneta è uno strumento che ha sostituito funzionalmente il baratto.
FALSO, prima della moneta vigeva l’economia del dono, esattamente come in una famiglia, come in un clan, come in una tribu, e la moneta è nata come strumento di controllo e di assoggettamento di un lavoro schiavizzante nei templi sumeri dove i sacerdoti che custodivano l’argento facevano circolare delle tavolette di argilla, crediti che fungevano da moneta e che andavano rimborsati ma che ogni 50 anni venivano cancellati.

Tipo, che con la blockchain abbiamo aggirato i banchieri.
FALSO. Forse i banchieri di basso livello si, ma dietro alla blockchain ci sono i soliti grandi banchieri che stanno scappando, dal 2008, dalle monete fiat alle cripto, proprio per evitare l’amnistia del debito o di perderci dall’eventuale non rimborso dei debiti e  trarre ancora lauti guadagni poiché il dollaro è risaputo che è tossico per il livello di debito che ha prodotto di non so quante volte il PIL mondiale e quindi non più riscattabile, non più redditizio.

Tipo, che con la blockchain assicuriamo l’anonimato.
FALSO, l’anonimato è per il gregge, ma per chi ha la chiave risale a tutte le transazioni di un dato individuo, dalla nascita alla morte, non solo ma contrariamente alla babilonica legge più niente sarà cancellato, più niente sarà abbuonato, più niente sarà come la massima, quel che è dato è dato, quel che è avuto è avuto, scordammoce o passato…

In poche parole si va verso una società CONTRO IL PER DONO.

Una società digitale dove tutto è tracciato, controllato, dove tutti diventiamo ricattabili negli strumenti di pagamento: o utilizzi tale strumento di pagamento in cambio della cessione dei tuoi dati, o muori di fame.

Riprendendoci la sovranità monetaria comporta quindi due cose:

imparare a rivedere la realtà con occhi diversi capendo tutti i trucchi della retorica
riuscire a ricreare una solidarietà di corpo con questa nuova visione ritrovata per rifondare un nuovo contratto sociale incorporato nella nuova moneta.

Una moneta di proprietà del popolo, non debito ma cassa, non coperta ma destinata a coprire il valore della nostra vita, non rappresentativa o solo in parte di un patrimonio, ma creatrice di benessere, non agganciata alla vita umana come sottostante, ma al servizio della stessa.


Nforcheri 01/09/2017


fonte: https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2017/09/01/riprenderci-la-sovranita/

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