Se nei titoli di coda di Lucy non avessi letto che è stato scritto e diretto da Luc Besson, avrei creduto che a pensare e realizzare questo film fosse stato Ahriman in persona.
Houston, 7 Ottobre 2014 -
Ci sono, a volte, lo sappiamo, dei libri o dei film che hanno in sé
delle forze profetiche o di anticipazione del futuro. Naturalmente il
futuro può essere visto nei suoi aspetti utopici e nobili o anche
distopici e terrifici.
Ma
ci sono altresì delle volte in cui vi si intravede un disegno
manipolatorio inquietante, in cui si percepisce che ‘qualcuno’ vuole
inoculare certi pensieri nell’umanità.
Ebbene, personalmente, non sono affatto d’accordo con il critico Bruce C. Steele, che ha definito Lucy “silly fun”[1], uno
spettacolo divertente e sciocco; no, qui non c’è nulla di sciocco, c’è
una mente raffinata che vuole comunicare determinate forme-pensiero.
Ora,
in quest’opera cinematografica – che, a mio avviso, vale la pena di
vedere esclusivamente per rendersi conto di quanto seguirà in queste
considerazioni – si esprime, nella forma e nella sostanza, con una
precisione terrificante, esattamente quello che l’entità che conosciamo
come Ahriman vorrebbe che l’umanità diventasse.
La protagonista, Lucy – Scarlett Johansson - una ragazzotta un po’ sprovveduta che studia a Taiwan, si trova coinvolta in un mostruoso traffico di un nuovo tipo di droga.
Questa ‘droga’ si scopre essere, in realtà, il CPH4[2],
un ormone prodotto dalle donne incinte in quantità infinitesimali per
supportare lo sviluppo del feto. Il CPH4, invece, se assorbito in
notevoli quantità, produrrebbe un effetto allucinatorio.
Ma
non solo, tanto che Lucy, a sue spese, si accorge che questa sostanza –
se assunta in quantità molto elevate - può portare a potenziare
esponenzialmente il livello di utilizzo delle proprie facoltà cerebrali.
E questa è la chiave di volta del film.
Il potenziamento del cervello umano.
Ci viene detto per voce di un altro personaggio del film, il neuro-ricercatore Norman – Morgan Freeman
- che noi utilizziamo, di regola, solo una minima parte del nostro
cervello. Norman, nel film noto scienziato parigino, ipotizza scenari
straordinari se l’uomo fosse in grado di utilizzare non più solo il
normale 10% delle proprie cellule cerebrali, ma una percentuale
crescente. Che cosa succederebbe, allora, se i neuroni attivi
aumentassero percentualmente?
La
nostra protagonista si trova dunque ad assumere – suo malgrado – una
grande quantità di questa sostanza, che su di lei ha l’effetto di
consentirle di utilizzare percentuali sempre maggiori del proprio
cervello, ed ecco che le sue capacità si amplificano a dismisura. Forza
sovrumana, una capacità di autoguarigione istantanea, un grado inaudito
di sopportazione del dolore, visione a distanza, controllo della
gravità, fino a prendere possesso di reti elettroniche, addirittura
fondendosi con esse.
Qual è dunque la tesi dell’autore e regista?
Se il motivo centrale è quello dell’evoluzione, come afferma Besson anche al termine dell’intervista a Crave online[3],
si tratta di un’evoluzione intesa naturalmente in senso assolutamente
fisico, in cui tutto nasce da una cellula – nata da dove? - che si
divide in due, poi in quattro, poi in otto e così via, sino a giungere
ai sistemi complessi degli animali superiori ed allo stesso cervello
umano, ancora sotto-utilizzato.
Besson ci vuole dire, insomma, che se mai raggiungessimo un dominio totale del nostro cervello saremmo, di fatto, degli dei, esseri in grado di influenzare tempo e spazio.
Ma che tipo di dei?
Degli dei che limitano il proprio campo d’azione al cosmo materiale, alla materia.
Non a caso Lucy
è anche il nome che è stato dato alla prima donna di cui
l'antropoarcheologia abbia conoscenza. Lucy – prima donna della specie Australopithecus afarensis – inizia il suo cammino di evoluzione della specie e un’altra Lucy – quella immaginata da Ahriman, oh scusate, da Besson, inizia una nuova fase evolutiva.
In cosa consiste allora questa fase?
Dunque, anzitutto la trasformazione del nostro personaggio non avviene mediante azione cosciente, ma grazie all’assunzione di sostanze chimiche. Tramite qualcosa di assolutamente materiale.
Nulla
di non fisico esiste – secondo l’autore - ma solo una fisicità
raffinata, estremamente evoluta in grado di oltrepassare gli stessi
confini della materia.
Quando
la crescita mozzafiato della percentuale di cervello – naturalmente
fisico – utilizzata inizia a donarle dei poteri particolari, vediamo che
nulla di umano si congiunge con essi.
Anzi, assistiamo a una gelida spietatezza nel comportamento della protagonista, tanto che a chi obietta che lei sta uccidendo delle persone, Lucy ribatte: “non si muore mai davvero”.
Crescita di conoscenza e di poteri, dunque, completamente avulsa da qualsivoglia elemento morale, etico.
Alla
fine la percentuale dell’utilizzo del suo cervello giungerà fino al
100% e, a quel punto, assistiamo alla fusione dell’uomo con la rete
elettrico-magnetica, la sua espansione nello spazio sub-umano, tanto che l’ultima battuta del film, la risposta di Lucy a chi la sta cercando dopo la sua sparizione, è “io sono ovunque”.
Ebbene si, Lucy è “ovunque”, ha pienamente ragione, se la riconosciamo come una perfetta, fedele espressione di quella che è l’entità ahrimanica.
Ahriman
– o Satana per chi preferisce un nome più aulico – vuole, infatti, che
tutta l’evoluzione terrestre rimanga al livello cui l’uomo è pervenuto
esclusivamente grazie all’evoluzione terrestre.
E qual è questo livello?
Quello della struttura minerale. Ahriman vuole fortemente rendere gli uomini perfetti, ma solo a livello di struttura minerale.
Ora,
per fare questo ha bisogno di afferrare realmente l’essere terrestre,
minerale dell’uomo, strappandolo dall’evoluzione successiva e
isolandolo.
Ma
la Terra, come pianeta, la quarta ‘sfera’ dell’evoluzione, va verso una
progressiva spiritualizzazione. È necessario, pertanto, strappare
l’uomo da questa dimensione per portarlo in un’altra che possiamo
definire l’ottava sfera.
Un‘pianeta
a sé stante’, composto di materia terrestre, qualcosa di assolutamente
contrario rispetto all’evoluzione, che, se progredito a sufficienza,
verrà separato dalla Terra per intraprendere un proprio percorso
evolutivo.
“Questa è un’iniziazione arimanica, solo che appartiene a una sfera del cosmo diversa dalla nostra. Ma si tratta di un’iniziazione che ha in sé il potere di strappare dalla Terra la civiltà umana, di spazzar via dalla Terra tutto ciò che si è formato come civiltà umana”[4].
È emblematico, ad esempio, per comprendere questa direzione evolutiva, il progetto del motore Keely[5]di cui iniziamo a vedere oggi un certo tipo di sviluppo, che consiste nell’utilizzare le vibrazioni dell’organismo umano
“per poi trasferirle alla macchina, cosicché, mentre l’uomo sta davanti alla macchina, le sue vibrazioni più sottili siano in grado di potenziare la macchina, in modo che le vibrazioni nervose umane si trasferiscano alla macchina”[6].
Nella volontà di Ahriman, dunque, c’è la fusione dell’elemento meccanico-materiale con lo spirituale.
Ma Ahriman è altresì l’entità che agisce nell’elemento elettrico-magnetico, di cui il web è la prima manifestazione.
Ora – secondo Rudolf Steiner – davanti all’uomo si aprono solo due strade; quella della regolare evoluzione spirituale, che passa per il riconoscimento della figura del Christo,
o quella dell’incapacità di pensare indipendentemente dal cervello
fisico, il che produrrà – così Steiner quasi cent’anni fa – nel prossimo
futuro
“una rete, tessuta da orribili ragni che nella loro organizzazione non s’innalzano neppure al livello vegetale [dunque di carattere minerale, elettrico-magnetico], anche se si tratterà di un tessuto di enorme saggezza. Ragni mostruosi che s’intrecceranno l’uno con l'altro, che nei loro movimenti esteriori imiteranno tutto quello che la gente, che non avrà saputo trarre ispirazione da una nuova capacità immaginativa come quella della scienza spirituale, penserà con il proprio intelletto oscurato” [7]
Questa ottava sfera
– l’Inferno, l’Abisso, sempre per chi ama denominazioni più
tradizionali - è un pianeta in formazione che coinvolgerà l'umanità
rimasta ad un livello di evoluzione inferiore.
Ecco cosa Ahriman vuole che l’uomo diventi.
Un
essere che creda di poter evolvere solo grazie a sostanze chimiche, che
pensi che l’evoluzione sia esclusivamente materiale, che consideri meta
evolutiva utilizzare il 100% del proprio cervello fisico, che non lasci
posto all’amore nel proprio cuore, che cerchi di collegarsi fino a
fondersi con la macchina, che si muova all’interno di reti
elettro-magnetiche dove si può conoscere tutto ma in cui nulla della
personalità animica dell’uomo possa passare.
Insomma Lucy, ovvero l’”ottava sfera”.
E che nessuno mi venga a dire che il disegno che sottende questo film, che tutto ciò che vuole comunicare, sia casuale.
[1] http://www.citizen-times.com/story/entertainment/2014/07/28/movie-review-lucys-silly-fun-scarlett-super/13281953/
[2] Anche se questo non è il vero nome della sostanza come si evince da questa intervista di Besson: http://www.craveonline.com/film/interviews/734585-lucy-luc-besson-on-philosophy-action-and-the-real-cph4
[3] v. nota 2
[4] Rudolf Steiner O.O.197
[6] v. nota 4
[7] Rudolf Steiner, O.O.204
Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete magazine e Altrainformazione)
fonte: http://www.liberopensare.com/articoli/item/776-lucy-e-l-ottava-sfera
Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete magazine e Altrainformazione)
fonte: http://www.liberopensare.com/articoli/item/776-lucy-e-l-ottava-sfera
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