Non ci sto,
non mi interessa, anzi, mi contraria ed infastidisce la contesa
gratuita, la lotta per bande, le fazioni mediatiche che si verificano
sui social.
Non mi
interessano, non mi appartengono. Ho da tempo scelto di essere altro
dalla competizione quotidiana, dal gioco ad intreccio delle piccole
invidie, dello sparlarsi addosso, dell'essere da una parte o dall'altra
di confini del tutto immaginari su discussioni e contese del tutto
arbitrarie … oltre che virtuali.
Sono stanca delle conseguenze che queste sciocche contese creano, delle inimicizie gratuite, basate su non conoscenze.
La dualità
non mi appartiene, ho impiegato anni ed anni di pratiche meditative per
comprendere come tutti noi siamo parte di un tutto. Ad uniformarmi alla
universalità della nostra anima. Ad accettare il mio e l'altrui karma e
l'intrecciarsi delle reciproche strade. Non sono disposta, mi dispiace, a
ricominciare daccapo ogni volta che qualcuno mi obblighi, con ricatti
morali ed affettivi, a fare mia una posizione che non sento, per
emettere un giudizio che non voglio emettere.
Sono profondamente contraria ai giudici, ai censori, a coloro che sanno e conoscono tutto ed hanno certezze assolute.
A coloro che
emettono con estrema facilità giudizi di merito ed assoluti.
Condannando e deridendo, ironizzando ed isolando, quando non addirittura
attaccando duramente il malcapitato di turno.
Applico alla
lettera come, dove ed ovunque posso il detto evangelico del non
giudicare. Anche perchè l'ho ritrovato in ogni conoscenza sapienziale io
abbia avvicinato.
Queste
contese si estendono a macchia d'olio, pur essendo basate, molto spesso,
su di un grande nulla, eppure assumono toni apocalittici, estremi e
definitivi, con momenti di ironia tagliente e cattiveria gratuita. A
volte esistono ragioni da una parte e dall'altra, ma più spesso no.
Il più delle
volte si parte da un equivoco, da una cattiva comprensione. Eppure si
pretende che ci si organizzi per bande, che questo rancore viaggi in
rete bannando i reciproci amici, che si estenda, alle normali attività
in rete del presunto avversario, ritagliando giudizi … anche importanti
senza nemmeno conoscere realmente la persona che sta dall'altra parte
della tastiera … senza sapere nulla della sua vita vera.
Questo è,
ovviamente reciproco, nemmeno in questo caso voglio prendere posizione,
nel dualismo, come nelle guerre non esiste una parte che ha ragione ed
una che ha torto...così come nelle separazioni e nei litigi fra amanti
in guerra non ci sono mai vincitori, perdono tutti.
Sono, una
persona che non ama queste cose, ho già detto che non giudico e non
voglio essere giudicata, amo la pace e cerco di praticare la
compassione. Soffro, a prescindere, nelle situazioni competitive. Cerco
sempre di non fare del male a nessuno, evito i conflitti, mi prendo la
responsabilità dei miei limiti e cerco di evitare, come posso e come so,
gli equivoci.
Non voglio avere nemici e spero che sia chiaro che voglio
mantenere una posizione di equidistanza nei conflitti, che non per mia
volontà avvengono, perché nel momento in cui accetto l'amicizia di
qualcuno lo faccio senza riserve e senza giudizio.
Rosa Bruno
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