Sandman |
Volendo essere molto sintetici, i frattali servono a trovare una nuova rappresentazione che parta dall'idea di base che il piccolo in natura non è nient'altro che una copia del grande…
Benoît Mandelbrot
Il piccolo in natura non è nient'altro che una copia del grande... (un
concetto molto ma molto... "pericoloso, per lo status quo", per tutto
quello che sai e per la fiducia che riponi nel "tuo" futuro).
Infatti, se "il piccolo è così misero, come vedi nell'attuale società umana", allora... come può essere il "grande", da cui il "piccolo" (de)riva? Sei su/in una via controllata a monte, dalla sua "origine" (e lo puoi comprendere bene, come e quanto/quando vuoi. Basta che ti guardi attorno ma, con "fare diverso dal solito"; senza "paraocchi" e senza paura)...
SPS ha approfondito in leggerezza (senza patemi d’animo, né di tempo, né in termini di aspettative),
in questi cinque anni, l’ambito frattale del tutto, portando alla luce o
ridando luce a ciò che, ha sentito, di poter e dover chiamare “Analogia Frattale”:
un modo prospettico auto osservativo, che unisce tutto – potenzialmente – attraverso l’applicazione di una semplice constatazione (auto esperimentabile in ogni istante, a partire da ciò che è più vicino e comprensibile):
le “cose”, ogni genere di “cose”, si ripetono nella sostanza anche se non nell’apparenza.
Ogni “cosa” è ricavabile a partire da qualsiasi situazione (d)entro alla quale si versa. Ciò lo è, come già enunciato, a livello potenziale… perché il proprio status s’interpone (fa da filtro) alla lucidità necessaria affinché si possa ben applicare la legge d’Analogia Frattale.
Tutto è “democratico” ed aperto ma la… “visione”, dipende dal livello di auto intrattenimento ed auto suggestione, che ogni individuo reca con/in sè, nell’attimo “ora”.
Esiste come una sorta di “cecità” auto indotta, in grado di velare l’Analogia Frattale e, ciò, non la invalida ma, semplicemente, la rende meno accessibile, afferrabile e praticabile.
Ma, un simile risultato è sempre e solo temporaneo e frutto di una “intermediazione”, che ha come scopo ed obiettivo l’oscuramento della visuale, di modo che l’individuo vaghi senza meta e, dunque, che riveli una natura differente rispetto a quella inerente all’imprinting potenziale naturale, qualsiasi origine incarni un simile riferimento.
Spirali, loop, livelli: ogni "piano è abitato". |
Tutto tende a ripetersi, dando luogo a loop (auto intrattenimento), che vengono scambiati – ai vari livelli dell’osservazione – come abitudini, leggi, imperi, monopoli, status quo, Vita…
In questo
ripetersi, auto esistono le forze che si sostengono d’insieme, dando
luogo ad una vicendevole alternanza duale, in presunta lotta eterna,
dalla quale sono sorte tutte le leggende che, dunque, non esistono nella
chiave d’interpretazione usuale e demotivante (drenante l’epica).
In questo ripetersi… ti perdi, smarrendo ogni senso e (ri)trovandoti semplificato o complesso o, meglio, (ri)assunto, per mezzo dei pochi “sensi” e della mente (ri)formulata e (ri)programmata da sé ma, in realtà, tramite l’ausilio (in)diretto di una (com)presenza, che non è Dio né il Diavolo bensì è… l’unica (com)presenza che esista oltre a te stesso.
È il tuo “doppio”; colui/colei che avresti sacrificato attuando il tutto, che auto trasportavi in qualità di “missione”.
Chi lo ha detto che… la tua origine è... come credi di pensare? Perché questa origine dovrebbe essere “buona”? Per essere “buona”, che cosa dovrebbe sacrificare? Beh… perlomeno tutto ciò che si (ri)trova al di là di un simile “confine mentale”. Ma, ogni confine è convenzionale ed affermando ciò, SPS si esprime solo (ri)correndo all’Analogia Frattale, (ri)osservando il Mondo, la società d’insieme che gli umani hanno via via dato alla luce o scolpito alla luce o... all'ombra.
Una società perlomeno “misera”, visto che tutto è scarso e tutto è controllo.
Una società che seppellisce tutto ciò che va “contro” ad un futuro migliore per tutti.
Una
società avio controllata non localmente e, dunque, che non crede altro
ed oltre a quello che (ri)esce a vedere… Un perfetto esempio di vortice
attorno alle proprie limitazioni artificiali.
Una società piramidale. Un lungo declivio verso la morte… generando energia d’ogni tipo, ricavata dalla (con)sequenzialità del cammino fine a se stesso.
- È vero, quindi, che noi ignoriamo tutto ciò che non riusciamo a vedere?
- È ampiamente sperimentato che la convinzione che un fenomeno non esista ce ne preclude la visione:
un uomo che non ha mai visto un aereo e non ne ha mai sentito parlare non identifica quell’oggetto volante come un aereo. Noi ci rendiamo conto solo di ciò che già conosciamo.Ervin Laszlo
"La verità… si manifesta ovunque in modo chiaro, facile da essere scoperta… La verità, quanto più è chiara, tanto più è facile…Tutte le cose, poiché sono, sono uno".Nicolò Cusano
Poni attenzione all’idea di far parte di qualcosa di globale, nella modalità "come ti dicono".
Da questa prospettiva:
di che cosa fai/sei parte?Di una società umana o… di che altro?
A livello frattale ed in maniera oltremodo semplificata:che fine ha fatto la schiavitù d’altri tempi?
Essa non è
stata trasmutata nel relativo opposto, stanne certo. Essa si è solo
travestita d’altri abiti ed apparenze. In maniera tale da convincerti
che “tu sia andato avanti”, di modo ché “tu rimanga sempre fermo” (l'interesse per te non è mai venuto meno).
Tra le leggi e i fenomeni dei diversi piani di vita, c’è sempre una corrispondenza.
Comprendere questa regola, significa risolvere molti dei tanti paradossi e dei segreti della natura. Anche se al di sopra della nostra portata vi sono molti piani d’essere:
con l’applicazione di questo principio della corrispondenza, ne possiamo scoprire molti lati che altrimenti rimarrebbero oscuri. Inoltre, essendo questa una legge universale, essa vale su tutti i piani:materiale, mentale e spirituale.
La sua importanza presso gli ermetisti era tale, da essere considerata uno dei mezzi mentali più efficaci per l’eliminazione degli ostacoli che impedivano al nostro sguardo di infrangere i muri del mistero.
Il Kybalion
Quale
“corrispondenza” esiste tra questa realtà e quella “ideale”, che è
stata propagandata da sempre per mezzo delle religioni, del buon senso e
della spiritualità?
Forse, che… il “Creatore è buono” (giusto, equo, perfetto)?
Ne sei completamente certo? L’espressione “ad immagine e somiglianza”, che cosa ti suggerisce, se osservi bene com’è la società d’insieme umana?
Non ti sembra, forse, che gli individui – presi ad uno ad uno – siano una “cosa” e – presi d’insieme – siano un’altra “cosa”?
Perché una persona non corrisponde all’effetto d’insieme?
Cosa c’è nel “mezzo”?Che cosa sai? Che cosa sei indotto a credere di sapere?
Per mantenerti qua, nel loop, sei stato auto convinto (da dentro, respirando il fuori)
che tutto esiste nei termini ideali solo inscritti nel tuo sentire. Ma
tutto ciò non è detto che sia solo vero, o che sia vero nella gradazione
di vero assoluto (livelli di verità); un concetto che la mente
non capisce, essendo imrpontata su una focale che si disperde
nell'ambiguità strategica di termini non finiti come "(in)finito" (una trappola).
In pratica, tu non sei mai certo di nulla, ma… ti limiti a “credere”.
Ti mancano le risposte, come se vivessi in un vuoto dal quale “esce di tutto” (Big Bang).
Non sei mai certo di nulla, nella sostanza; tuttavia imponi il tuo “non sapere” a tutto ed a tutti.
Perché? Perché vuoi apparire diverso da come sei?
Perché vuoi dominare e possedere?Perché… sei smarrito in te stesso e se non facessi nulla di simile… impazziresti dal suono assordante del tuo “sapere parziale o non sapere”.
A volte preferiresti essere tonto, motivo per cui… lo divieni e, come te, lo divengono tutte le generazioni a (con)seguire.
Chi lo dice? Bankitalia! Nel 2015... sanno già come andrà. Perché? Beh… perché lo decidono loro, no?
Questo è Metodo Indiretto ed Analogia Frattale a cui puoi aggiungere anche il Doppio Specchio (che cosa “rimbalza” tra causa ed effetto?). He He He…
Queste
tre semplici regolette, da sole, possono (ri)scrivere tutto quello che
ora credi di sapere non nella sostanza ma nella “non sostanza”.
Farti cadere in un certo stato, “serve”… ma se tu non (ri)esci a visualizzare un “terzo incomodo, che gode dalle tue disgrazie”, allora non esiste nulla al di fuori di te e della “tua” specie.
Intanto continui a distruggere il Pianeta, però. Come? Non sei tu che lo distruggi? Tu sei attento/a a tutto quello che fai? Raccogli le cartacce sparse per strada, quando le (ri)trovi? Bravo/a!
Se non sei anche tu, allora sono solo gli altri?
Chi sono questi “altri”? Essi non sono forse autorizzati dalle leggi, che il tuo tacito assenso permette di scolpire ad hoc, al fine di mantenere tutto sempre a ragionevole distanza da te e dal tuo bel Mondo illusorio? Che cosa si anima (d)entro di te?
Ciò a cui sei abituato a dare un “nome”, che lo (ri)collega puntualmente a qualcosa di “vuoto/inanimato” , che cosa è, “nella sua sostanza”?
Tempo fa, all’incirca nel 2011, SPS concluse una serie di articoli percependo che il “Voladores” era una entità a parte, facente capo ad un insieme, che sostanzialmente… corrisponde all’espressione sfumata e generica di “Io”.
Così come lo è un globulo rosso, un enzima, una piastrina, una cellula, etc.
L’Io è come fumo che esce da una ciminiera di un complesso industriale (insieme produttivo).
Come puoi pensare di essere del “fumo”? Come puoi credere che del “fumo”, formato dallo scarto e dagli effetti d’insieme di una lavorazione, vada a formare la "tua" coscienza? Come
puoi anche solo immaginare di essere un effetto collaterale di qualcosa
che auto avviene ad altri livelli, ma/e dotato di una "propria
intelligenza"?
Lo puoi (ri)comprendere, ad esempio, attraverso l’applicazione dell’Analogia Frattale.
Auto osservati da fuori mentre sei nella società. “Lì” c’è tutto. Ogni risposta frattale, sintetica… semplice o complessa, ad immagine somiglianza tua e del principio che ti accompagna perché lo “disegni” e lo rendi (im)possibile.
In questa dimensione fisica e/ma non solo, ciò accade sempre...
Il dubbio di sé può essere un demone…
Repentance
Che cos’è un “sentimento, una emozione, uno stato d’animo, una sensazione, l’intuito, il sesto senso, il talento, la dipendenza, la passione, il…sentire”?
I greci classici associavano “stati interiori”, che oggi sono completamente slegati, a “esseri viventi esteriori, più o meno ad immagine e somiglianza umana”.
Esistevano, infatti e ad esempio, le Muse… ossia, gentili damigelle che volteggiavano leggiadre per la natura in fiore.
La Musa della Poesia, una volta attirata verso di sé o, perché no, catturata (comprata, schiavizzata e "oggi", forse, resa estinta come molte altre "forme di Vita"), garantiva “ispirazione poetica infinita”…
Nella mitologia greca Calliope (in Greco Καλλιόπη, ossia "dalla bella voce") era la musa della poesia epica, figlia di Zeus e Mnemosine, conosciuta come la Musa di Omero, l'ispiratrice dell'Iliade e dell'Odissea…
È stata anche ispiratrice di Dante nella Divina Commedia, che la invoca nel II canto dell'Inferno e nel I canto del Purgatorio...
Il personaggio di Calliope è presente in un racconto della serie a fumetti The Sandman: Dream Country…
Link
Sandman: Le Terre del Sogno. |
Storia delle Muse… Come venivano chiamate le Muse.
Le Muse, che rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, ne erano anche patrone e ad esse vennero attribuiti molti appellativi, spesso riferiti alle località in cui esse soggiornavano…
Esiodo, che scrisse il poema mitologico Teogonia circa 700 anni a.C., le enumera fissandone il numero in nove, ma non specifica quale sia il raggio d'azione di ognuna.
Sempre secondo il mito, Apollo era il loro protettore, e le muse venivano invitate alle feste degli dei e degli eroi perché allietassero i convitati con canti e danze.Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria, infatti era con il canto ripetuto, delle gesta degli dei e degli eroi greci, che esse contribuivano a mantenere negli uomini la memoria del passato…
Link
- non specifica quale sia il raggio d'azione di ognuna (libero arbitrio, specializzazione, grado di libertà)
- Apollo era il loro protettore (toh! Che novità)
- le muse venivano invitate alle feste degli dei e degli eroi perché allietassero i convitati con canti e danze (auto intrattenimento)
- esse contribuivano a mantenere negli uomini la memoria del passato (oblio)…
Questo “oblio” è… un incanto e una “App-licazione”.
Ciò è ancora a pieno rappresentato dal sistema di potere, che si avvale della professione più antica del Mondo:
la prostituzione.
Un "qualcosa" di vagamente... egizio. |
Che cosa stai, dunque, (ri)cordando? Ehm… evidentemente, qualcosa di già “caduco”. Un tempo già invaso e conquistato da qualcosa. Qualcosa che… già (s)fuggiva al proprio “principio”.
Nulla può
convincere SPS, che tutte le informazioni sono sul banco, ufficialmente.
L’Analogia Frattale parla di una sorta di auto inganno, che gli umani
giocano a se stessi, come se il corpo fisico ed il sé, fossero delle arche sulle/nelle quali siano imbarcate più “personalità, caratteri, entità, sostanze, etc.”…
Che cosa ti ispira? Ciò che i(n)spiri… ciò che ti ha invaso e conquistato:
il tempo attraverso l’aria che, infatti, frattalmente è “inquinata”. Ok? È un gioco di sottili riflessi ed ombre, una partita a scacchi…
Ispirazione:
l’ipotesi dunque è che Pieczenik abbia fatto in modo che le Brigate rosse si convincessero, maturassero o rafforzassero la propria idea che la conclusione “ineludibile” del rapimento del leader democristiano era la sua uccisione…
LinkUn umano dietro a tutto (piano).
Un essere vivente con (d)entro una… "idea".
Apollo e le "sue" Muse. Una parte del "tuo carico"... |
Ervin Laszlo: “Anche l’etica può creare profitto”.Il filosofo ungherese invita l'uomo a riscoprire l'istintività proprie delle culture precedenti e a considerarsi una parte dell'universo…Oggi a 82 anni... Ervin Laszlo è considerato tra i fondatori della teoria dei sistemi e teorico di un nuovo paradigma nella scienza…
Professore, Lei è solito affermare che l’uomo sta esagerando con l’individualismo. Quanto influisce questo individualismo nel declino delle società occidentali contemporanee?Quando l’individuo non riesce più a contemplare la visione d’insieme e fa prevalere l’idea della separazione tra sé e l’universo in cui vive non possono che prodursi effetti negativi. Nessuno può dimenticare di essere parte di un “tutto”.Per questo è necessario un nuovo paradigma di pensiero per la nostra società?È importante tornare a scoprire ciò che era istintivo nelle culture precedenti, il senso di appartenenza e di amore che deriva dalla consapevolezza di non essere esseri solitari e, quindi, di non poter pensare esclusivamente ed egoisticamente soltanto a noi stessi. Non viviamo in isolamento, ma in società organizzate. Occorre riscoprire l’empatia verso l’altro, un elemento che era presente nella cultura tradizionale e che oggi tende a essere dimenticato.Com’è possibile alimentare il cambio di pensiero in una collettività votata all’egoismo e all’edonismo?Ci sono almeno due strade. La prima è molto personale e prende le mosse dalla riscoperta di un sentimento di appartenenza che, in maniera molto semplicista, i giovani chiamano “amore” e può essere esercitato con l’aiuto della religione e della meditazione. L’altra strada passa, invece, attraverso l’osservazione e l’applicazione delle scoperte scientifiche che non mettono mai al centro l’individuo in quanto tale, ma in quanto elemento di un sistema che confluisce nell’universo.Tutto il suo pensiero, che l’ha portata a elaborare la teoria dei sistemi e a studiare la fisica della coscienza e del cosmo, parte da una curiosità di fondo mai nascosta. La sua affermazione più conosciuta è : "A me interessano i problemi"…Da giovane ero un musicista, suonavo il pianoforte quando ho cominciato a pormi il problema di cosa facessi realmente nella vita. La domanda successiva fu:
“qual è il senso della mia esistenza?” per arrivare al quesito che, prima o poi, non risparmia alcuno:
“Cosa è la vita?”.
Da tutto ciò non sono più riuscito a tornare indietro perché dopo ogni risposta mi sovveniva un’altra domanda come ognuno che si occupa di teorie filosofo-scientifiche sa bene.La filosofia, però, oggi non fa più parte del pensiero dell’uomo come è stata dall’antichità a tutto il Novecento. Generalizzando i concetti ci si allontana dalla filosofia perché l’elaborazione di un certo tipo di pensiero può far male. E l’uomo del Ventunesimo secolo non è disposto a soffrire…Pensare è pericoloso, non solo per l’uomo comune ma soprattutto per i filosofi. Anche il mondo della filosofia accademica è diventato troppo tecnico e ha smesso di interrogarsi sulla vita, sull’universo e sull’evoluzione. È come se le conoscenze scientifiche avessero banalizzato millenni di pensiero, mentre sarebbe utile che anche il mondo accademico trovasse uno spazio per discettare sulle domande fondamentali senza confinarle alla semplice spiritualità...La scienza considera l’uomo un sistema?L’uomo è un sistema che, a sua volta, fa parte di sistemi più complessi sociali e fisici. Nella cultura tradizionale c’è sempre stata consapevolezza che l’uomo fosse una parte del cosmo. Anche la nuova scienza deve andare verso questo paradigma dell’uomo come elemento dell’universo olografico...Riscoprire l’etica può salvare la società?L’etica non deve essere separata dalla società, ma deve farne parte. Oggi, però, non è considerata produttiva e viene messa da parte. Fortunatamente ci sono aziende e manager che la stanno riscoprendo dimostrando che anche l’etica può essere di successo e creare profitto.Link
Il “Programma” e al suo interno “LSD” e la sua "base"... sono una risposta che va al di là persino di tutto ciò che, evidentemente (se lo intendi concedere) indica solo un diverso modo di permanere sempre all’interno del medesimo solco d’aratro.
Il “buono” è dappertutto ma, nella solita “salsa”, serve solo per aprire la serratura di casa tua ed entrare a proprio piacimento (apparenza, cavallo di Troia, interesse).
L’etica
non crea profitto solo quando il modello economico attuale non esiste
più. Quando la necessità mentale di denaro su base di scarsità, viene
meno. Il denaro è una risorsa naturale infinita e, pertanto, ogni umano ne ha diritto in quando diretto beneficiario. In questo flusso d’abbondanza si supera la dipendenza dal denaro stesso…
È un tuo diritto. Perché hai rinunciato a vivere di passioni, trasformando tutto quello che “fai”, in quello che “sei”?
Arte allo stato puro.
Il “conoscerti”, autenticamente, significa il prendere atto delle “tue” parti, ma non in qualità di possessore delle parti imbarcate in te. (Ri)conoscerle significa prenderne atto e crescere di (con)seguenza, senza paura, al di là del perimetro della paura… perchè tu non sei solo "fumo".
- Ok, quello che è! Non ho voluto! Trecento anni e sono il primo Vichingo a non aver voluto uccidere un drago.
- E il primo che ne ha cavalcato uno. E allora...?
- Non ho voluto ucciderlo perché aveva l'aria spaventata quanto me. Ho guardato lui e... e ho visto me stesso…
Dragon trainer
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
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