La Percezione del Mondo è la fissazione del Punto d'Assemblaggio
Alla nascita l’essere umano sperimenta
percezioni totali ed è immerso in un senso oceanico di Unità. Il Punto
d’assemblaggio ondeggia su e giù. Successivamente interviene una potente
forza esterna che via via fissa il Punto d’unione in una posizione
precisa. Questa forza è la visione del mondo che genitori ed educatori
trasmettono al bimbo attraverso il processo della socializzazione.
«Fin da quando nasciamo gli altri ci dicono che il mondo è in un determinato modo, e naturalmente noi non abbiamo altra scelta che accettare che il mondo sia come gli altri ci hanno detto che è.» Don Juan Matus (1)
Il bambino apprende come deve percepire il
mondo per essere pienamente integrato.
Come conseguenza di questo
processo il Punto d’assemblaggio viene poco a poco fissato in una
posizione, nella quale il bambino poi condivide questa realtà ed i suoi
precetti e quindi impara ad interagire con essi in maniera sensata e
coerente. Passo dopo passo, gli viene resa familiare una descrizione dei
mondo, che egli impara a percepire, mantenere e difendere come “la vera
realtà”. In altre parole, il bambino impara a mantenere fissa la
posizione del Punto d’assemblaggio.
Quest’ultimo, che gli sciamani
Toltechi vedono nell’emanazione dei corpi energetici di ogni essere
umano, si fissa così tra le scapole a circa un metro di distanza dal
corpo fisico. Il guscio luminoso che circonda ogni essere umano rimane
sempre in contatto con la totalità dell’Energia Universale, ma l’uomo
non ne è cosciente. Il Punto d’assemblaggio si configura dunque come una
sorta di binocolo che si può fissare solo su un piccolo obiettivo per
permetterne una visione. Ma quel piccolo obiettivo è per ogni essere
umano la propria visione del mondo!
L’intero mondo che si percepisce non è che la fissazione del Punto d’unione in una delle infinite posizioni possibili!
Spostando il Punto d’assemblaggio verso
altre parti del proprio guscio luminoso si possono percepire altri
mondi. «Ma la forza della fissazione nella sua posizione consueta è
talmente grande, il senso di realtà che ne risulta talmente avvincente,
che non resta più alcuna via di fuga. Tutta l’energia a nostra
disposizione viene quindi impiegata per il mantenimento del mondo che
conosciamo, così che non ne resta più a sufficienza per riuscire a
vedere oltre il bordo del piatto della nostra realtà, per non parlare
poi del riuscire a lasciarla. Le piante di potere diedero agli stregoni
dell’antichità l’energia necessaria per uno spostamento del
Punto
d’assemblaggio, tuttavia questo movimento era incontrollato e violento e
le sue conseguenze energetiche e fisiche catastrofiche. Così essi
cominciarono a servirsi del vedere per trovare delle alternative. Videro
quindi che il Punto d’assemblaggio si muoveva anche in presenza di
condizioni estreme come la fame, la febbre, la malattia, la debolezza
senile e così via. Anche l’assenza di sonno, il digiuno, privazioni
sensoriali e la meditazione profonda risultavano utili allo scopo, ma
gli spostamenti così ottenuti risultavano ancora molto instabili, ed il
prezzo da pagare era alto.
La scoperta decisiva la fecero quando diressero il loro vedere
sul fenomeno del sonno: al momento di addormentarsi, il Punto
d’assemblaggio cominciava a vibrare e poi si muoveva all’interno
dell’uovo luminoso. Più lontano esso si spostava, più bizzarri e strani
erano i sogni che le persone esaminate poi raccontavano.» (2)
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
(1) Carlos Castaneda, Una Realtà Separata
(2) Norbert Classen, Carlos Castaneda e i Guerrieri di don Juan
(2) Norbert Classen, Carlos Castaneda e i Guerrieri di don Juan
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