mercoledì 12 novembre 2014

Migliaia di reperti recuperati nel tunnel segreto sotto la piramide di Teotihuacan

Un tesoro recuperato dal ventre della terra di Teotihuacan, città messicana della civilizzazione prima della conquista spagnola. Cinquantamila fra statue e artifatti che saranno esposti l'anno prossimo al Museo nazionale antropologico del Messico. Il tunnel potrebbe essere stato anche terreno funerario e lo studio dei reperti potrebbe regalare qualche informazione sui governanti dell'antica città, di cui non si sa nulla.

Gioielli, semi, ossa di animali e vasellame. Sono circa 50 mila i reperti scoperti nella città di Teotihuacan, situata a circa 50 km a nord est di Città del Messico, il più grande sito archeologico precolombiano del Nord America.


I reperti erano in un tunnel, scoperto nel 2003, sotto il Tempio del Serpente Piumato (Quetzalcóatl).

Gli archeologi hanno lavorato per nove anni, avvalendosi anche di robot a controllo remoto, e scavato fino a 18 metri di profondità.

Alla fine del tunnel, hanno riportato alla luce una grande quantità di oggetti posti davanti a tre camere scavate nella roccia che potrebbero quindi essere le tombe dei governanti, dei quali non si sa nulla.

Gli archeologi che hanno seguito e partecipato ai lavori pensavano di completare gli scavi quest’anno ma, data la quantità impressionate degli oggetti ritrovati, continueranno i lavori anche il prossimo anno.

L’archeologo Sergio Gomez si augura che il mondo intero possa vedere gli oggetti in mostra. “L’anno scorso abbiamo raggiunto l’ultimo tratto del tunnel, fino a 103 metri, e lì abbiamo ritrovato la maggiore quantità di reperti mai recuperati nella storia dell’archeologia a Teotihuacan”, spiega Gomez.

Tra gli oggetti venuti alla luce, e rimasti nascosti per 1800 anni, quattro straordinarie sculture in pietra (tre di donne, una di un uomo), abbellite con gioielli preispanici in giada e pietre verdi.


Dal 2009 (anno di inizio dei lavori) a Teotihuacan, nel Tempio del Serpente Piumato, sono state rimosse centinaia di tonnellate di blocchi di terra e di pietra. Percorrendo questa miniera sotterranea, a 15 metri di profondità, si raggiungono tre camere scavate nella roccia di un tunnel lungo 103 metri, posizionate appena sotto l’asse della piramide.

schema-tunnel

A impressionare gli archeologi sono state, oltre le quattro magnifiche sculture di pietra, decine di grosse conchiglie provenienti dal Golfo del Messico e dai Caraibi, ossa di grandi felini, coltelli in ossidiana, scheletri di scarafaggi, centinaia di recipienti in ceramica, una scatola in legno con decine di conchiglie intagliate con disegni geometrici e personaggi di Teotihuacan.

Alcuni collegamenti con Tikal in Guatemala e Copan in Honduras testimoniano l’immenso potere che questa città ha avuto in passato. Nel sito archeologico sono visibili tre colossali piramidi: il Sole, la Luna e il Serpente Piumato.

Secondo diversi studi effettuati da Julie Gazzola e Sergio Gomez, l’archeologo dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (Inah), responsabile del progetto Tlalocan-Camino, la cittadella nel cuore della quale si trova la Piramide del Serpente Piumato fu il centro del potere politico dei Signori di Teotihuacan.

Teotihuacan raggiunse il suo apice tra il 100 a.C. e il 650 a.C. con una popolazione di circa 200 mila abitanti grazie al commercio di ossidiana, usata per fabbricare armi. Il nome fu dato alla città dagli Aztechi secoli dopo la sua caduta, e significa “dimora degli dei”.

 



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