Oggi voglio parlarvi di un comportamento ormai comune all'umanità
odierna e meccanica: il lamentarsi. In particolare voglio occuparmi del
lamentoso. Chi è il lamentoso? Il lamentoso è colui il quale vede tutto
"nero", senza via d'uscita, osserva ogni problema col microscopio
fissandosi su di esso ed ingigantendolo.
Tutto "normale" fin qui, visto anche il periodo in cui versa l'umanità,
periodo di grandi cambiamenti climatici, sociali, politici, economici,
insomma in tutti i campi. Il problema è che il lamentoso cerca qualcuno
sul quale sfogare le proprie frustrazioni rendendolo, per ciò stesso
(che palle!), partecipe dei propri problemi e "sciagure".
Sì, perchè il lamentoso fa della Vita mera sopravvivenza rendendosi
proprio per questo vittima del caso. Il lamentoso crede in un destino
già scritto, del resto questo gli conviene così non deve effettuare
nessuno sforzo per migliorare se stesso e, di conseguenza, la propria
Vita.
Quando incontrate un lamentoso (che libidine!) non aspettatevi di poter
dialogare a doppio senso perchè, prima o poi, lui comincerà a parlare di
se e dei suoi problemi senza concedervi spazi per poter, a vostra
volta, conversare. Del resto, secondo lui, i problemi sono solo suoi e
sembrano perseguitarlo. Il lamentoso ingrandisce ogni accadimento che
non riesce ad accettare, trasformandolo in tragedia.
Chi si lamenta è una vittima inconsapevole del mondo e attrae a se,
secondo la legge dell'attrazione (nel mio libro L'arte della
consapevolezza, Youcanprint editore, ho dedicato un capitolo alla legge
dell'attrazione. Il capitolo omaggio lo puoi trovare anche nel blog
digitando Legge dell'attrazione nel motore di ricerca se vuoi
approfondire l'argomento), solo problemi, rifiuti, licenziamenti e chi
più ne ha più ne metta.
Oltre a ciò, il lamentoso tortura chi gli sta accanto, siano essi amici, parenti, partner o chi ha la "fortuna" d'incontrarlo sulla sua strada. Se poi qualcuno prova a fargli vedere i suoi "drammi" in modo diverso cercando di sgonfiarli ai suoi occhi, subito lui si offenderà perchè non si sentirà capito, perchè per gli altri è facile parlare, perchè lui soffre più di tutti, perchè, perchè, perchè.....
Oltre a ciò, il lamentoso tortura chi gli sta accanto, siano essi amici, parenti, partner o chi ha la "fortuna" d'incontrarlo sulla sua strada. Se poi qualcuno prova a fargli vedere i suoi "drammi" in modo diverso cercando di sgonfiarli ai suoi occhi, subito lui si offenderà perchè non si sentirà capito, perchè per gli altri è facile parlare, perchè lui soffre più di tutti, perchè, perchè, perchè.....
Il lamentoso, col suo continuo lamentarsi spreca un sacco di energie
proprio come un'auto fuoriserie. La differenza è che lui è "fuori
consapevolezza"! Di conseguenza, non appena vedrà una persona allegra e
tranquilla sarà subito pronto a buttargli addosso tutte le sue paranoie a
raffica tipo mitragliatrice e senza alcuna considerazione.
La persona che si lamenta è pure furba perchè, in genere, quando finisce
di dialogare chiede scusa "se ha annoiato l'altro coi suoi problemi".
Non sa che questo è il minimo danno che gli ha arrecato perchè il grosso
è stato fatto attraverso la sottrazione di energia vitale della quale
lui si nutre proprio come un vampiro.
La sua mente è particolarmente "golosa" dell'altrui energia che gli
servirà a continuare ad alimentare i pensieri paranoici e ripetitivi nel
corso della giornata (mesi, anni...). Ovviamente, se avete per amico un
lamentoso non dovete per forza allontanarlo, prima magari provate a
farlo smettere di lamentarsi in vostra presenza cercando di aiutarlo ad
essere consapevole del proprio schema di pensiero.
Se, malgrado ciò, lui non si sentirà capito e continuerà a lamentarsi
(magari anche di voi che non lo ascoltate) allora le cose sono due: o lo
allontanate da voi oppure gli ponete delle soluzioni valide ai suoi
"problemi". Qualora non accettasse (cosa molto probabile per chi non
vuole lavorare su di se) potete sempre rimanere suoi amici smettendo di
frequentarlo con la stessa assiduità di prima visto che, diversamente,
diventerete il suo nutrimento energetico.
Va detto che il lamentarsi è tipico della nostra società fatta di falsi
bisogni, con delle esigenze e traguardi costruiti dalla pubblicità per
poterci ingabbiare in una prigione di inadeguatezza e scontento. Come
cambiare? Innanzitutto smettendo di lamentarsi. Ciò perchè,
lamentandosi, non si fa altro che mandare energia al problema facendolo
crescere e mantenendolo in Vita.
Con la lamentela, inoltre, si attrarranno a se eventi che avranno come
unico scopo quello di continuare a farci lamentare, ciò grazie alla
legge dell'attrazione che c'invierà sempre e solo ciò di cui abbiamo
bisogno, consciamente o inconsciamente, in un determinato momento della
nostra Vita.
No al lamentarsi quindi e allontanare chi ci potrebbe indurre alla
lamentela "di gruppo", altrimenti si rischia di aprire un "club dei
lamentosi" dove ci si incontrerà ALMENO 3 volte la settimana per
piangersi addosso tutti assieme.
LA VITA E' CELEBRAZIONE SE ACCETTATA COSI' COM'E'. NESSUNO, TRANNE NOI,
POTRA' MAI GARANTIRCI LA FELICITA'. TUTTO CIO' DI CUI ABBIAMO BISOGNO SI
TROVA' GIA' DENTRO DI NOI, BASTA SOLO RICONTATTARLO E FARCI AMICIZIA.
Vincenzo Bilotta
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