In
senso ampio, la FED già interviene nel mercato petrolifero con la sua
politica dei tassi zero (ZIRP) e la sua liquidità illimitata per la
speculazione finanziaria. Il problema con la finanziarizzazione di un
settore cruciale dell’economia è che la finanziarizzazione diventa un
rischio sistemico. La traiettoria di ogni mercato finanziarizzato è la
stessa: debito e leva finanziaria si accumulano sempre più su garanzie
che alla fine crollano mentre aumenta il rischio della mostruosità di un
eccesso di scambi. Una volta che il mostro perfora le paratie che
avrebbero dovuto limitare il rischio, l’eccesso di scambi “sicuri”
esplode incendiando rapidamente tutto il sistema finanziario. Ogni
mercato finanziarizzato può quindi abbattere l’intero sistema
finanziario.
Il settore dei mutui è un primo esempio di tale dinamica. La finanziarizzazione del mercato dei mutui ha creato la trappola dei mutui subprime, che inevitabilmente incendiandosi ha minacciato l’intero sistema finanziario globale. La banca centrale che ha incoraggiato la finanziarizzazione allora non ebbe altra scelta che intervenire per salvare il sistema dal domino della leva finanziaria e del rischio, una volta che il mercato dei mutui era totalmente finanziarizzato.
Cartolarizzato, diviso in segmenti confezionati da obbligazioni di
debito collateralizzati e altri derivati, l’implosione dell’anello più
debole (mutui subprime assistiti da garanzie bugiarde e falsi prestiti)
fu accesa dal processo di finanziarizzazione. Come i domino sistemici
iniziano a cadere, le banche Too Big to Fail (TBTF) hanno dovuto essere
salvate con migliaia di miliardi di dollari in garanzie, sostegni e
prestiti. Come il corrispondente Mark G. ha notato, i debitori soffrono
la conseguenze dei loro debito di rischio, ma i grandi creditori sono
salvati dalle conseguenze delle loro cattive scommesse.
Questa è
l’essenza dell’azzardo morale, il rischio scollegato dalle conseguenze
grazie all’intervento della banca centrale. Gli utili vengono
privatizzati, le perdite socializzate, a carico dei contribuenti e dei
risparmiatori il cui interesse è dirottato alle banche private dalla
banca centrale. Ora l’ultimo mercato finanziarizzato, quello
petrolifero, si è fatto saltare in aria, precipitando in caduta libera
da oltre 100 dollari al barile al minimo di 53. E ancora una volta, le
perdite minacciano di minare i mercati non direttamente legati al
petrolio.
Quando
le banche centrali fingono disinteresse nell’intervenire, allora è
segno che sono intervenute o pianificano d’intervenire attivamente
tramite prossimi. Le banche centrali giocano a due mani in ogni momento:
la loro propaganda parla del loro intervento (“fare qualcosa”, ecc.) e i
loro oscuri interventi avvengono tramite prossimi. Quando conviene alle
banche centrali apparire attivamente impegnate nel salvare mercati
azionari e obbligazionari dal collasso, i loro interventi sono
pubblicamente riportati settimanalmente o addirittura giornalmente, ad
esempio le campagne QE 1, 2 e 3.
Quando i loro interventi superano il
mandato manipolando i mercati, per esempio con l’acquisto di contratti
future nell’S&P 500, negli ultimi 15 minuti di negoziazione, per
riparare i mercati, il tutto avviene di nascosto al pubblico, tramite
prossimi.
Dati i rischi sistemici derivanti dal collasso del mercato
petrolifero, perché la Federal Reserve lascia che l’implosione
di quest’ultimo devasti l’intero sistema super-finanziarizzato? Dopo sei
anni di intervento continuo nei mercati finanziari, perché la FED
improvvisamente cessa dal trattenere l’implosione dei mercati che
destabilizzerebbe il resto della struttura traballante? E’ incredibile
che la FED non faccia nulla, mentre le tessere del domino finanziario,
con il 50% del crollo del petrolio, iniziano a traballare. La questione
non è perché la FED interviene sul mercato del petrolio?
Ma perché la
FED non interverrebbe sul mercato del petrolio? La FED, tramite
prossimi, potrebbe acquistare contratti futures sul petrolio per
sostenere le garanzie, e (ancora una volta tramite prossimi) potrebbe
anche iniziare a comprare le deteriorate obbligazioni ad alto rischio
basate sul petrolio. In un senso più ampio, la FED già interviene nel
mercato petrolifero con la sua politica del tasso zero (ZIRP) e la
liquidità illimitata per la speculazione finanziaria. Che la FED
intervenga comprando futures e obbligazioni sul petrolio non è una
politica nuova, ma semplicemente questione di grado. L’intervento è in
corso in tutti i mercati dal 2008. L’implosione del mercato petrolifero è
semplicemente l’ultimo caso di una catena di cause conseguenti.
Tyler Durden Zerohedge
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2014/12/23/la-fed-interverra-nel-mercato-petrolifero/
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