mercoledì 24 dicembre 2014

La FED interverrà nel mercato petrolifero?

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In senso ampio, la FED già interviene nel mercato petrolifero con la sua politica dei tassi zero (ZIRP) e la sua liquidità illimitata per la speculazione finanziaria. Il problema con la finanziarizzazione di un settore cruciale dell’economia è che la finanziarizzazione diventa un rischio sistemico. La traiettoria di ogni mercato finanziarizzato è la stessa: debito e leva finanziaria si accumulano sempre più su garanzie che alla fine crollano mentre aumenta il rischio della mostruosità di un eccesso di scambi. Una volta che il mostro perfora le paratie che avrebbero dovuto limitare il rischio, l’eccesso di scambi “sicuri” esplode incendiando rapidamente tutto il sistema finanziario. Ogni mercato finanziarizzato può quindi abbattere l’intero sistema finanziario.

Il settore dei mutui è un primo esempio di tale dinamica. La finanziarizzazione del mercato dei mutui ha creato la trappola dei mutui subprime, che inevitabilmente incendiandosi ha minacciato l’intero sistema finanziario globale. La banca centrale che ha incoraggiato la finanziarizzazione allora non ebbe altra scelta che intervenire per salvare il sistema dal domino della leva finanziaria e del rischio, una volta che il mercato dei mutui era totalmente finanziarizzato.

Cartolarizzato, diviso in segmenti confezionati da obbligazioni di debito collateralizzati e altri derivati, l’implosione dell’anello più debole (mutui subprime assistiti da garanzie bugiarde e falsi prestiti) fu accesa dal processo di finanziarizzazione. Come i domino sistemici iniziano a cadere, le banche Too Big to Fail (TBTF) hanno dovuto essere salvate con migliaia di miliardi di dollari in garanzie, sostegni e prestiti. Come il corrispondente Mark G. ha notato, i debitori soffrono la conseguenze dei loro debito di rischio, ma i grandi creditori sono salvati dalle conseguenze delle loro cattive scommesse. 

Questa è l’essenza dell’azzardo morale, il rischio scollegato dalle conseguenze grazie all’intervento della banca centrale. Gli utili vengono privatizzati, le perdite socializzate, a carico dei contribuenti e dei risparmiatori il cui interesse è dirottato alle banche private dalla banca centrale. Ora l’ultimo mercato finanziarizzato, quello petrolifero, si è fatto saltare in aria, precipitando in caduta libera da oltre 100 dollari al barile al minimo di 53. E ancora una volta, le perdite minacciano di minare i mercati non direttamente legati al petrolio.

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Quando le banche centrali fingono disinteresse nell’intervenire, allora è segno che sono intervenute o pianificano d’intervenire attivamente tramite prossimi. Le banche centrali giocano a due mani in ogni momento: la loro propaganda parla del loro intervento (“fare qualcosa”, ecc.) e i loro oscuri interventi avvengono tramite prossimi. Quando conviene alle banche centrali apparire attivamente impegnate nel salvare mercati azionari e obbligazionari dal collasso, i loro interventi sono pubblicamente riportati settimanalmente o addirittura giornalmente, ad esempio le campagne QE 1, 2 e 3. 

Quando i loro interventi superano il mandato manipolando i mercati, per esempio con l’acquisto di contratti future nell’S&P 500, negli ultimi 15 minuti di negoziazione, per riparare i mercati, il tutto avviene di nascosto al pubblico, tramite prossimi. 

Dati i rischi sistemici derivanti dal collasso del mercato petrolifero, perché la Federal Reserve lascia che l’implosione di quest’ultimo devasti l’intero sistema super-finanziarizzato? Dopo sei anni di intervento continuo nei mercati finanziari, perché la FED improvvisamente cessa dal trattenere l’implosione dei mercati che destabilizzerebbe il resto della struttura traballante? E’ incredibile che la FED non faccia nulla, mentre le tessere del domino finanziario, con il 50% del crollo del petrolio, iniziano a traballare. La questione non è perché la FED interviene sul mercato del petrolio? 

Ma perché la FED non interverrebbe sul mercato del petrolio? La FED, tramite prossimi, potrebbe acquistare contratti futures sul petrolio per sostenere le garanzie, e (ancora una volta tramite prossimi) potrebbe anche iniziare a comprare le deteriorate obbligazioni ad alto rischio basate sul petrolio. In un senso più ampio, la FED già interviene nel mercato petrolifero con la sua politica del tasso zero (ZIRP) e la liquidità illimitata per la speculazione finanziaria. Che la FED intervenga comprando futures e obbligazioni sul petrolio non è una politica nuova, ma semplicemente questione di grado. L’intervento è in corso in tutti i mercati dal 2008. L’implosione del mercato petrolifero è semplicemente l’ultimo caso di una catena di cause conseguenti.

Tyler Durden Zerohedge


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2014/12/23/la-fed-interverra-nel-mercato-petrolifero/ 

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