Le
ultime notizie parlano del drammatico crollo del rublo russo verso
dollaro ed euro, del prezzo del petrolio che oggi si aggira sui 57
dollari al barile, mentre a fine agosto era oltre i 100, dei ministri
dell’OPEC che si rifiutano di stabilizzare i prezzi. Il rublo russo è
costretto a fermare il trading a metà dicembre, quindi il Congresso
degli Stati Uniti vota ancora nuove sanzioni economiche contro la Russia
che attendono la firma del presidente Obama. Quando esaminiamo tutto
ciò da vicino si svela la grande confusione strategica delle élite
occidentali, soprattutto degli oligarchi statunitensi alla frenetica
ricerca del modo di mantenere la presa sul potere globale.
A volte uso l’aggettivo molto descrittivo “stupido” per parlare delle azioni di persone che siamo abituati a pensare come tutt’altro che stupide. Malvagie, demoniache, perfino sataniche direte, ma non stupide. Sempre più trovo la descrizione stupidi come la più appropriata. E’ infatti la loro stupidità è essere incapaci, nella loro tossicodipendenza da potere, di vedere le maggiori conseguenze globali delle loro tattiche o strategie. Se definiamo l’intelligenza come la capacità di cogliere l’interconnessione di tutto nel nostro universo, allora possiamo chiamare stupidi coloro che, nonostante le loro grandi risorse e l’accesso alle migliori menti, ignorano tutto ciò che è al di fuori della loro visione coi paraocchi.
La Guerra Fredda nel 1946-1990
ha stabilizzato la loro presa sul potere imperiale globale in Europa
occidentale, Terzo Mondo, Giappone e Asia. La fine della guerra fredda
ha visto la drammatica erosione del potere USA mentre parvenu come Cina,
Russia e Iran fanno valere i propri diritti sovrani nel mondo, e
possiamo immaginarne il pensiero: “Bene, allora torniamo a ciò che
ha funzionato allora. Ricominciamo una nuova Guerra Fredda o anche,
passo dopo passo, una nuova guerra globale non convenzionale per
mantenere il nostro Secolo Americano, il nostro Progetto per un Nuovo
Secolo Americano“, come Dick Cheney e amici lo chiamano.
Ora
cercano una replica della loro strategia saudita del crollo del prezzo
del petrolio del 1986 per far cadere Putin, Maduro in Venezuela e
l’Iran, secondo quanto riferito dall’affidabile ricercatore di
Washington Wayne Madsen. Nel 1986, il vicepresidente George HW Bush,
padre di George W., insieme al segretario di Stato George Schultz e
altri, convinse Riyadh, come fece John Kerry nel suo incontro con il re
saudita Abdullah nel settembre 2014, ad eseguire lo “shock petrolifero inverso”
che fece rovesciare un’Unione Sovietica iper-estesa. Ha funzionato nel
1986, perché non nel 2014? È il pensiero di qualcuno a Washington.
Ruolo della CIA e suicidio del prezzo del petrolio
Secondo Madsen, ex-collaboratore della NSA con buoni collegamenti a diverse fazioni della comunità d’intelligence di Washington, sono il capo della CIA John Brennan e agenti della CIA nell’azienda petrolifera statale saudita Aramco ad aver ideato la strategia diabolica per spingere sauditi e quwaytiani ad inondare i mercati mondiali di greggio e lasciare che le banche di Wall Street come Goldman Sachs, JPMorgan Chase e Citigroup facciano il resto del lavoro sporco vendendone i futures derivati.
Secondo Madsen, ex-collaboratore della NSA con buoni collegamenti a diverse fazioni della comunità d’intelligence di Washington, sono il capo della CIA John Brennan e agenti della CIA nell’azienda petrolifera statale saudita Aramco ad aver ideato la strategia diabolica per spingere sauditi e quwaytiani ad inondare i mercati mondiali di greggio e lasciare che le banche di Wall Street come Goldman Sachs, JPMorgan Chase e Citigroup facciano il resto del lavoro sporco vendendone i futures derivati.
Mentre non posso confermare l’affermazione di Madsen che l’inondazione
saudita durerà per altri cinque anni, dopo di che la produzione saudita
crollerà, dato che la CIA degli Stati Uniti avrebbe convinto Aramco
contro il parere di ingegneri petroliferi della Schlumberger e altre
società dei servizi petroliferi stranieri, a non utilizzare l’iniezione
di acqua salata; ma che Brennan, descritto da alcuni suoi conoscenti
come un “attaccabrighe”, sia pronto ad implementare la strategia saudita
come mossa anti-Putin è del tutto plausibile.
Solo c’è un problema. La
brillante strategia è in definitiva stupida, perché fa crollare
l’industria petrolifera nazionale degli Stati Uniti e sparire centinaia
di miliardi di dollari di investimenti nel settore energetico globale,
con l’abbassamento dei ricavi in dollari del petrolio russo e del rublo.
William Engdahl New Eastern Outlook
F. William Engdahl
è consulente di rischio strategico e docente, laureato in politica alla
Princeton University è autore di best-seller su petrolio e geopolitica,
in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2014/12/21/le-sanzioni-usa-alla-russia-e-le-stupide-guerre-del-petrolio-della-cia/
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