Se ne va un altro anno ed è tempo di bilanci. Negli ultimi dodici mesi, quello delle famiglie italiane, già disastrato dalle innumerevoli tasse, spesso da pagare in anticipo e interamente, ha ricevuto un piccolo regalo dal Premier Renzi, che sembra aver trovato la medicina per tutti i mali che affliggono gli abitanti del Belpaese.
Se sia uno sciroppo dal gusto dolciastro, oppure
una supposta il dibattito resta aperto. Al centro c’è il bonus di 80
euro in busta paga, stabilito dal decreto legge 66 del 24 aprile scorso,
che ha disposto l'erogazione di 80 euro al mese per i lavoratori
dipendenti che guadagnano meno di 24mila euro lordi all’anno. Entro la
soglia dei 26 mila euro poi c’è una fascia in cui il bonus viene
ridotto, fino ad azzerarsi completamente per i redditi oltre tale
soglia. In burocratese si scrive cosi:
“Il bonus di 640 euro viene erogato per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 26 mila euro diminuito del reddito complessivo e l'importo di 2 mila euro (formula disponibile nella relazione tecnica alla norma), se il reddito lordo è compreso tra 24 mila e 26 mila euro”.
Tradotto
in un linguaggio più facile, il bonus di Renzi significa grossomodo
quello che un follower di twitter ha scritto il 28 aprile 2014,
commentando la nuova legge sotto l’hastag #80euro:
Caro contribuente non so se avrai diritto o no a questa detrazione, io intanto te la riconosco in base a quello che mi dici tu, lo so, ti chiedo di ipotizzare a maggio quanto percepirai per tutto il 2014, vabbè, tira a indovinare, poi se scopro che ti ho dato più soldi l'anno prossimo me le restituisci... ah, non dimenticare che a Novembre mi dovresti pagare l'anticipo delle tasse del 2015 per i redditi del 2014 che ipotizzo in base alla tua dichiarazione del 2014 sui redditi del 2013..."
Insomma, 80 euro posson bastare e sono
bastati almeno per garantirsi il successo alle elezioni europee del 24 e
25 maggio scorsi, dove, giusto poche settimane dopo l’annuncio del
bonus, il partito del premier Renzi ha ottenuto una percentuale record
di voti. Che gli italiani si siano fatti comprare con 80 euro? Certo che
no, eppure a pensar male... Del resto, mentre imperversava la polemica
sull’opportunità del bonus e sulle coperture a garanzia dello stesso, il
premier ha messo a tacere le proteste con un twitter in cui, il 9
maggio, annunciava festante:
“Oggi @PCPadoan mi ha portato a vedere i primi cedolini degli #80euro. Le coperture dunque ci sono. Gli #80euro pure”
Gli
80 euro ci sono dunque e continueranno a esserci, se è vero che il
premier Renzi ha già promesso di estendere il bonus a tutto il 2015 ed
anzi, estenderlo ad altre categorie. Le neo mamme, ad esempio,
soprattutto se telespettatrici del programma di Barbara d’Urso dove il
premier ha dato l’annuncio. Oppure i vegani:
“I vegani hanno fatto una scelta di vita rispettabilissima ed etica, ma molti di loro non possono permettersi prodotti veg in quanto molto costosi. Credo sia giusto che lo Stato aiuti questa gente; è il cibo che ci fa sopravvivere!”dice il premier.
Il quale,
da ex sindaco della città d’origine della bistecca fiorentina ci
dovrebbe spiegare quali siano i requisiti per essere riconosciuto
vegano. Altrimenti c’è da aspettarsi una conversione di massa al
veganesimo pur di avere 80 euro in più al 27 del mese.
Ma
in che modo hanno speso questi 80 euro i tartassati consumatori
italiani? In tasse (guarda caso) oppure in una cena con gli amici e
qualche capo d’abbigliamento (ma aspettando i saldi estivi) come rivela
il rapporto pubblicato da “Voices from the blogs”, osservatorio
scientifico sui social media dell'Università Statale di Milano, svolto
analizzando i tweet sul tema degli 80 euro:
Il 40% sostiene di aver utilizzato il bonus fiscale per pagare le tasse, e lo fa sfogando non pochi malumori ("#renzi: tra poco la conferenza dove spiegherà che vi da 80euro e ve ne toglie 90 con la Tasi. 80 euro solo x quest'anno, la Tasi proseguirà") e manifestando più di qualche ironia ("Ma #renzi e #Picierno avranno calcolato che gli #elettori impegnati a spendere gli #80euro domenica potrebbero non andare a votare?!?").
In
totale circa il 58% dei twitter lasciava trasparire un’opinione
negativa sul bonus da 80 euro, a fronte di un misero l’11,2% di post con
pareri esplicitamente positivi. Il 20,7% dei tweet giudicava il bonus
una scelta tattica per accattivarsi il consenso degli elettori, mentre
solo il 9,6% legava il bonus alla prospettiva di rilanciare i consumi.
Più
che la fiducia, di questi tempi l’ironia resta uno dei tratti
distintivi degli abitanti dello Stivale e per l’occasione qualcuno ha
anche disegnato una banconota da 80 euro, di colore violaceo e abbellita
(abbellita?) dalla faccia di Matteo Renzi. Se 80 euro non vi bastano
per preparare il veglione di Capodanno, potete sempre venire a spenderli
in Russia, in rubli: in quel caso il bonus ne varrà ben 5600.
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