venerdì 19 dicembre 2014

Le due religioni

 
Ci sono solo due religioni in questo mondo.
 
Non cercarne una terza, perché non esiste.

Ho scritto questo articolo affinché TU possa decidere – una volta per tutte – a quale delle due appartieni.

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Secondo la prima religione, “Dio” è il nome che attribuiamo a quell’Assoluto che il nostro intelletto – essendo limitato – non riesce a comprendere.
 
Questo Assoluto è privo di dimensioni, è “a monte” di tutti i fenomeni, è ciò da cui scaturiscono tutti i fenomeni, è ciò che si manifesta attraverso tutti i fenomeni ed è ciò a cui ritornano tutti i fenomeni, dopo la loro cessazione.

Per la seconda delle due religioni, Dio è un essere a sé stante, intrinsecamente esistente, dotato di coscienza propria, al di fuori del tempo e dello spazio, perfetto e infallibile, responsabile della Creazione di tutto l’Universo, da cui però è distinto e separato.

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Secondo la prima religione, l’Assoluto (cioè Dio) può essere sperimentato direttamente, perché è dentro di noi e non è diverso da noi.
 
Anzi, lo scopo della vita umana consiste precisamente nel realizzare la nostra Vera Natura, che è l’Assoluto (cioè Dio).

Per la seconda religione, Dio è intrinsecamente superiore rispetto a noi, e noi intrinsecamente inferiori rispetto a lui (scrivo “lui”, perché la seconda religione lo dipinge preferibilmente come maschio).
 
Lo scopo della vita umana è credere in questo Dio superiore e sottomettersi alla sua volontà, giacché pensare di “realizzarlo in noi” sarebbe una bestemmia e un’eresia.

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Secondo la prima religione, i mondi, gli universi e gli esseri viventi che li abitano si evolvono: diventano sempre migliori, trascendono il proprio egoismo e senso di separazione, per diventare sempre più unificati all’Assoluto (cioè Dio).
 
In altre parole, la “perfezione” si trova alla fine, dev’essere conquistata.

Per la seconda religione, la perfezione si trova all’inizio, perché il Creatore (cioè Dio) è perfetto. Dopo la creazione, il creato può essere solo ed esclusivamente imperfetto (rispetto al suo Creatore).
 
Perché un Dio perfetto dovrebbe creare una realtà che è imperfetta, e colma di sofferenza? La seconda religione non ha mai dato a questa domanda una risposta adeguata, che sia in grado si soddisfare i criteri della comune logica umana.

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Secondo la prima religione, Dio è sinonimo di tutto ciò che è Assoluto, trascende il mondo della materia, trascende le capacità di comprensione dell’intelletto umano, non può essere descritto in parole né pensato attraverso i pensieri.
 
Di Dio, non si può affermare neppure che “esiste” o che “non esiste”, perché la normale categoria umana di “esistenza” non si applica al suo caso.
 
Dio non è il creatore del mondo della materia: questa è creata dalle illusioni degli esseri umani, è il prodotto dell’allontanamento da Dio ed è intrisa di ignoranza.
 
Dio non è contaminato da ciò che è “mondano” e “materiale”, né può essere afflitto da emozioni negative (come “preferenze” e “antipatie”) e dal pensiero egocentrico.

Per la seconda religione, invece, Dio “esiste” in modo concreto, personale, individuale, distinto e separato.
 
Dio non solo “esiste” in quanto tale, ma è il creatore del mondo materiale.
 
Non solo l’ha creato, ma continua a interagire con esso.
 
Non solo interagisce con esso, ma lo fa attraverso le stesse emozioni perturbatrici che affliggono la mente degli esseri umani: preferenze, antipatie, e indifferenza.
 
Per esempio: aiuta certi popoli o individui (considerandoli “eletti” o “prescelti”) e punisce coloro che non si sottomettono alla sua volontà.

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Secondo la prima religione, gli esseri viventi sono in realtà esseri spirituali immortali.
In ciascuno di loro brilla uno spirito, un’essenza, un’anima, un “flusso di coscienza e consapevolezza” che non viene distrutto al momento della morte, ma prosegue.

Per la seconda religione, un’anima individuale viene generata (dal Creatore, cioè Dio) al momento della nascita, o del concepimento. Prima non esisteva.

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Secondo la prima religione, la nostra parte spirituale immortale (spirito, essenza, anima o “flusso di coscienza”) esiste da sempre, fin da un tempo senza inizio, perché non è mai esistito un tempo in cui “le cose non esistevano”.
 
Dunque – benché debba essere purificata dei suoi difetti temporanei – la nostra parte spirituale immortale non è diversa da Dio: è quella “scintilla divina” che può e deve essere realizzata in ciascuno di noi.
 
Continuiamo a rinascere come essere confusi e “separati”, finché non ci riusciamo.
Per la seconda religione, c’è stato un tempo in cui non esisteva nulla. Tranne Dio, che però esisteva.
 
Dopodiché Dio ha creato i mondi, gli universi e gli esseri viventi che li abitano.
 
Questi ultimi NON hanno una parte spirituale immortale (spirito, essenza, anima o “flusso di 

coscienza”), bensì la loro anima è creata dal nulla al momento del concepimento.
 
Questa parte spirituale è intrinsecamente inferiore rispetto al Creatore che l’ha generata, e non ha nessuna speranza di evolversi fino a diventare come Lui.
 
Anzi, la sola idea sarebbe considerata una bestemmia e un’eresia.

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Secondo la prima religione, lo scopo di ogni essere spirituale immortale è realizzare la Liberazione dalla sofferenza, dall’illusione e dall’ignoranza.
 
Questa si ottiene spezzando l’identificazione con le cose e le situazioni del mondo materiale (che non durano, e non possono dare alcuna felicità a lungo termine) e realizzando la propria Vera Natura spirituale.
 
Questa realizzazione non è “intellettuale”, ma una profonda esperienza diretta (detta “illuminazione”) che trasforma radicalmente e per sempre la vita di un individuo, che diventa libero dalla sofferenza.

Per la seconda religione, non esiste un percorso di “perfezionamento evolutivo” dell’uomo e non esiste un traguardo detto “illuminazione spirituale”.
 
Un simile percorso viene condannato come arroganza e superbia umana, frutto di eresia ed errore (“Il prezzo spirituale di pratiche come lo yoga e la meditazione è la perdita della fede e la perversione della relazione uomo-Dio; queste pratiche rappresentano una specie di schizofrenia mentale, che può condurre perfino a disturbi psichici e, talvolta, ad aberrazioni morali”. Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI).
 
Gli esseri viventi sono intrinsecamente inferiori al Dio che li ha creati e il loro unico scopo consiste nel credere, obbedire e glorificare Colui che è onnipotente.

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La prima religione insiste enfaticamente sulla “bontà fondamentale” dell’essere umano.
 
L’essere umano ha natura divina (o “natura di buddha”, o “natura illuminata”) ed è solo a causa di oscurazioni mentali passeggere che non ne è consapevole.
 
La natura divina è permanente, i difetti mentali sono temporanei: possono essere purificati e trascesi.
 
L’essere umano è fondamentalmente buono.

La seconda religione insiste enfaticamente sul “peccato originale” dell’essere umano.
 
L’uomo è irrimediabilmente macchiato da una colpa primordiale, derivante dalla sua disobbedienza a Dio.
 
L’essere umano, lasciato a se stesso, è fondamentalmente peccaminoso e cattivo (benché sia stato creato da Dio).

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Secondo la prima religione, la nostra parte spirituale immortale (spirito, essenza, anima o “flusso di coscienza”) abbandona il corpo fisico al momento della morte, attraversa alcune esperienze di coscienza “intermedie” – la cui esistenza è documentata anche nella ricerca scientifica contemporanea – e ricomincia a vivere, associandosi a una nuova esistenza materiale.
 
Gli esseri muoiono e rinascono, facendo nuove esperienze ed evolvendo la propria coscienza e consapevolezza.

Per la seconda religione, esiste una sola vita, a cui viene abbinata – al momento del concepimento – una sola anima da parte del Creatore.
 
Lo scopo di questa unica vita non è l’evoluzione spirituale e la realizzazione del “divino” in se stessi; bensì l’obbedienza alla volontà di un Creatore intrinsecamente diverso e superiore.
 
L’osservanza di questa regola è ricompensata da un premio “eterno”, definito paradiso.
 
La disobbedienza è invece seguita da una punizione, anch’essa “eterna”, definita inferno.

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Secondo la prima religione: spiritualità, scienza e filosofia sono la stessa cosa.
 
Il processo di liberazione e “illuminazione spirituale” dell’individuo passa anche attraverso l’uso della ragione, cioè la comprensione corretta della propria mente e della realtà.

Per la seconda religione, la fede è assolutamente prioritaria, mentre la ragione è ingannevole e tendenzialmente erronea (“La ragione è la puttana del demonio”. Martin Lutero, fondatore del Protestantesimo).
 
La scienza e la filosofia sono discipline distinte e separate dalla religione e – nel corso dei millenni – sono state soggette a persecuzioni sanguinose.

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Secondo la prima religione, l’evoluzione spirituale dell’individuo si misura attraverso tre criteri infallibili: virtù, amore e saggezza.
 
La virtù consiste nel non arrecare danno al prossimo.
 
L’amore consiste nel desiderare la felicità degli altri, almeno quanto si desidera la propria.
 
La saggezza consiste nel realizzare la propria natura spirituale, sconfiggendo le emozioni perturbatrici e le illusioni del mondo materiale.
 
Secondo la prima religione, questi tre criteri non sono negoziabili.

Per la seconda religione, i tre criteri citati sono relativi e negoziabili a piacimento.
 
Virtù e amore possono essere praticati verso chi condivide il proprio stesso credo, e possono essere ignorati allo scopo di perseguitare e sopprimere chi la pensa diversamente.
La seconda religione, da due millenni a questa parte, è direttamente responsabile di milioni di morti ammazzati, nel nome della guerra (ritenuta “santa”) contro le diverse forme di eresia.

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Secondo la prima religione, il punto cruciale di ogni pratica spirituale consiste nel migliorare se stessi e “diventare come…” (…come il Buddha, come un Essere illuminato, come il Fondatore di una certa Tradizione, ecc.) per esperienza diretta.

Per la seconda religione, il punto cruciale non è “diventare come…” (il che verrebbe considerato una bestemmia e un’eresia) ma credere (e/o obbedire) a un principio intrinsecamente diverso e superiore.
 
Ciò che conta non è la trasformazione/realizzazione dell’individuo, ma l’adorazione/sottomissione nei confronti di un principio esterno all’individuo stesso.

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La prima religione insegna fondamentalmente la Liberazione e l’Illuminazione: la realizzazione di quell’Assoluto (o Dio) che è dentro ciascuno di noi.
 
È la più antica del mondo ed è presente da millenni in ogni angolo più remoto del pianeta.
 
È alla base di tutte le forme di spiritualità nativa e originaria, in tutte le sue varianti, inclusi lo sciamanismo e l’animismo.
 
È alla base di tutte le tradizioni spirituali dell’Oriente, inclusi l’Induismo, il Buddhismo e il Taoismo.
 
È alla base di tutti gli insegnamenti spirituali originari dell’Occidente (incluse le antiche Scuole dei misteri, lo gnosticismo, l’ermetismo e il cosiddetto paganesimo) e di tutto il pensiero filosofico occidentale, dall’Antichità classica all’Illuminismo.
 
Essendo una religione di natura evolutiva, è compatibile con la scienza e con il progresso delle sue scoperte.

La seconda religione insegna soprattutto la sottomissione dell’individuo a un Dio intrinsecamente diverso da lui e superiore.
 
È una religione recente e si è affermata (anche con l’aiuto del Colonialismo, dell’Inquisizione, delle “Guerre Sante” e altre forme di conversione violenta) solo negli ultimi 1500 anni.
 
È alla base delle tre religioni abramiche: Ebraismo, Cristianesimo e Islam.
 
Queste religioni sono dette “abramiche” perché tutte e tre riconoscono un comune predecessore spirituale nella figura biblica del patriarca Abramo.
 
Essendo una religione creazionista, che minimizza il ruolo dell’evoluzione (interiore ed esteriore), è spesso incompatibile con la scienza e con il progresso delle sue scoperte.

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La prima religione onora e rispetta, come suoi predecessori ed esempi viventi, figure dotate di esemplare rettitudine, compassione e saggezza: come il Buddha, Lao-Tsu, Krishna e gli innumerevoli Esseri Illuminati e Maestri spirituali venerati dalle diverse Tradizioni di tutto il mondo.

La seconda religione onora e rispetta, come suo principale predecessore e patriarca, un uomo come Abramo, che era pronto a immolare il proprio figlio Isacco in un sacrificio umano, come pura e semplice “prova di obbedienza” richiestagli da un Dio capriccioso.

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La prima religione è un Insegnamento di Liberazione.
 
La seconda religione è un Insegnamento di Sottomissione.

La prima religione potrebbe essere più accuratamente definita come un percorso di realizzazione personale e spirituale.
 
Alla seconda, invece, si addice più propriamente il termine “religione”, soprattutto nelle sue accezioni tradizionali, “ortodosse” e bigotte.

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Come vedi, non è vero che “le religioni sono tutte uguali” e che “la loro essenza è sempre la stessa”.
 
Quando qualcuno lo afferma, correggi con gentilezza la sua visione errata, e/o suggeriscigli di leggere questo articolo.

In questo mondo, esistono due religioni profondamente diverse.
 
Dal punto di vista dei criteri e delle angolature che ho elencato sopra, queste due religioni non potrebbero essere più distanti. Sono di fatto opposte.
 
L’una è il contrario dell’altra, e non possono essere praticate contemporaneamente, a meno di non essere vittime di una profonda confusione mentale.
Le due religioni sono di fatto incompatibili.

Dunque, se sei interessato a praticare una religione per migliorare la tua vita e per essere di beneficio agli altri (il che è molto bello e virtuoso) ti tocca fare una scelta di campo.
 
Non puoi fare finta che “tutte portano alla stessa meta finale”, perché questo non è vero e, anzi, possono portare a mete molto diverse.

Io ho preso la mia decisione

Italo Cillo

25 anni fa, io e mia moglie Francesca siamo diventati seguaci, studenti e praticanti della prima religione, l’Insegnamento di Liberazione.
 
Abbiamo cresciuto tre splendidi figli, ora tutti e tre maggiorenni, secondo i sani principi spirituali della prima religione, e siamo pienamente soddisfatti dei risultati.
 
I nostri figli, a loro volta, sono tutti e tre membri orgogliosi della prima religione, e stanno formando una propria famiglia che seguirà gli stessi principi.
 
Ciascuno di noi, ha ricevuto ricchezza interiore e doni straordinari, nella propria vita, dal seguire la prima religione.

Tu, hai preso la tua decisione?

Nessuno può obbligarti a sceglierne una rispetto all’altra: questa è una decisione interiore che solo tu, in cuor tuo, puoi prendere.
 
Se praticate in buona fede e per il bene degli altri, entrambe possono migliorare la mente e il cuore di una persona.
 
Però non puoi praticarle “entrambe”, perché sarebbe privo di logica ed equivarrebbe a non praticare nulla.

Dunque, prendi la tua decisione.
 
Non essere “tiepido”, decidi!
 
I “tiepidi” sono costretti a reincarnarsi mille volte, per prendere quella decisione che in precedenza non hanno avuto il coraggio di prendere.
 
Questo include gli atei, gli scettici, gli agnostici e tutti quelli che, in un altro articolo, ho definito i “bigotti irreligiosi”.
 
Questi sono persone “tiepide”, che non vogliono soffermarsi a riflettere su cos’è per loro Dio, l’Anima e la Vera Natura degli esseri viventi.
 
Non ci pensano, non sanno decidere, e non sanno come questo si può applicare a loro stessi, dunque “rimandano”.

Tu, vuoi ancora “rimandare”?
 
Io ti dico: decidi! Non essere “tiepido”!
 
I tiepidi lasciano questa vita pieni di rimpianti per le cose che non hanno fatto…

Quando avrai deciso, sii fiero della tua decisione!

Non nutrire complessi di inferiorità.
 
Non essere “tiepido” anche dopo aver deciso!
Alcuni studenti del percorso di realizzazione personale e spirituale che insegno da molti anni (e che, naturalmente, appartiene alla prima delle due religioni) mi domandano:
“Come faccio a dirlo agli altri?”.
“Come faccio a spiegarlo ai miei parenti?”.
“Cosa devo dire ai miei figli?”.
“Come la mettiamo col catechismo?”.
E così via…

Io ti dico: se hai fatto una scelta, getta alle ortiche i complessi di inferiorità.
 
Sii fiero della decisione che hai preso!

Se hai deciso di seguire la seconda religione, io ti rispetto. Possiamo essere amici e volerci bene, grazie a Dio (la prima religione non ha mai causato “guerre sante”, né versato il sangue di chi la pensava diversamente).
 
Ti rispetto e, naturalmente, mi aspetto di essere rispettato a mia volta.

Se hai deciso – come me – di seguire la prima religione, sii fiero della tua scelta: sappi che appartieni a un lignaggio spirituale nobile e virtuoso, che ha fatto sempre e solo il bene di tutti gli esseri viventi; non hai nulla da nascondere e nulla di cui vergognarti.

Al giorno d’oggi, moltissimi seguono la prima delle due religioni, l’Insegnamento di 
Liberazione, o sono d’accordo coi suoi principi…
 
…Ma non lo sanno! Non si sono mai soffermati a riflettere su questo!

I seguaci della seconda religione sono molto forti, fieri e uniti fra di loro, nel loro comune senso di identità.
 
Si riuniscono nelle loro chiese, sinagoghe e moschee e tutti gli altri… se stanno zitti, vuol dire che sono d’accordo con loro.

Io voglio che i seguaci della prima religione siano altrettanto forti, fieri e uniti fra loro.

Io voglio che quando si parla di spiritualità, anche casualmente e/o fra amici, chi appartiene alla prima religione abbia il coraggio di dire, a testa alta: “Io appartengo alla prima religione. Seguo l’Insegnamento di Liberazione”.

Impara a spiegarlo con parole semplici, oppure consiglia ai tuoi amici e/o parenti di leggere questo articolo.

I membri della prima religione devono iniziare a riconoscersi fra loro. Cerca gli altri che sono come te: sono tantissimi, e sono letteralmente ovunque!
Voglio che quando si parla di spiritualità o religione, tu non nascondi la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi.
 
Quando qualcuno dà per scontato che tu appartenga alla seconda religione (o mette in discussione il tuo pensiero, la tua educazione dei figli, la tua idea del “catechismo”, ecc.) voglio che tu affermi le tue convinzioni a testa alta e con fierezza.
 
Rispondi: Io appartengo a un’altra religione, l’Insegnamento di Liberazione, la prima e più antica religione di questo pianeta”.
 
Non vergognarti, sii fiero.
Sei in buona compagnia.
Quelli come te sono tanti.

Molti di quelli a cui dirai di far parte della prima religione, verranno a leggere questo articolo e scopriranno anche loro di farne parte!

Sii felice, sii fiero

Comincia subito: se senti, in cuor tuo, di far parte della prima religione, scrivilo qui sotto nei commenti a questo articolo, che tutti lo possano leggere!

Se hai un blog, cita questa pagina e dì apertamente ai tuoi lettori a quale delle due religioni tu e il tuo blog appartenete.
 
Il periodo buio dell’oscurantismo e della Santa Inquisizione è finito per sempre, non hai nulla di cui aver paura.
 
Perderai alcuni lettori, ma ne guadagnerai molti altri.
 
Chiedi anche ai tuoi lettori di decidere a quale delle due religioni loro appartengono.

E ricorda che lo scopo di tutto questo non è “contestare”, “contrapporsi” o “acquisire una nuova identità”…

Lo scopo di tutto questo è duplice:
1) indirettamente, contribuire all’evoluzione della cultura di questo Paese;
2) direttamente, diventare tu stesso una persona migliore, per essere di beneficio agli altri.
Infatti, questo è davvero lo scopo principale dell’Insegnamento di Liberazione…
Italo
P.S. 1 : Questo articolo è dedicato alla memoria di Giordano Bruno, bruciato vivo in Piazza de’ Fiori a Roma, appena quattro secoli fa, da esponenti della seconda religione, per aver fatto affermazioni molto più blande e “innocue” rispetto a quelle che ho fatto io in questa pagina.

P.S. 2 : Se senti, in cuor tuo, di far parte della prima religione, scrivilo senza paura qui 
sotto nei commenti a questo articolo, che tutti lo possano leggere!



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