venerdì 19 dicembre 2014

Vladimir Putin: su interesse nazionale, mura del Cremlino e popolo russo

Vladimir Putin: su interesse nazionale, mura del Cremlino e popolo russo

I muri tra la Russia e l'Occidente, la soluzione della crisi in Ucraina, lo sviluppo delle relazioni con l'Iran sono solo alcune delle questioni di politica estera che sono state affrontate nel corso della grande conferenza stampa del Presidente della Russia. Vladimir Putin ha risposto alle domande dei giornalisti nel corso di più di tre ore.
 
I nuovi "muri" tra la Russia e l'Occidente non sono stati eretti ora. Il muro di Berlino è caduto 25 anni fa, ma l'Occidente ha da subito iniziato a costruire nuovi ostacoli virtuali. In violazione di tutti gli accordi, la NATO ha subito iniziato ad espandersi verso l'Oriente, ha ricordato ai giornalisti il Presidente russo.

Oggi, la Russia non attacca l'Occidente, in quanto sta cercando di far comprendere a Washington e Bruxelles che l’accusa a Mosca di aggravare le tensioni militari è infondata. La Russia ha solo due basi militari nei Paesi vicini, mentre le basi militari statunitensi, tra cui quelle con le armi nucleari, sono distribuite in tutto il mondo. Tuttavia la Russia ora difende più fortemente i propri interessi. Ed è questo, piuttosto che la riunificazione della Crimea con la Russia, la causa della crisi nei rapporti con l'Occidente, ha sottolineato Vladimir Putin.
Abbiamo sentito dirci ripetutamente dai funzionari: è ingiusto che la Siberia con la sua ricchezza appartenga a tutta la Russia. Come è ingiusto? Ma occupare il Texas del Messico, invece, è giusto. E il fatto che stiamo sviluppando la nostra terra questo è ingiusto? Il problema non è la Crimea. Ma il fatto che stiamo difendendo la sua indipendenza, la sua sovranità e il diritto all'esistenza. Questo è quello che tutti noi dovremmo capire.
Se parliamo di minacce, esse vengono create dagli Stati Uniti, schierando lo scudo antimissile nell’Europa orientale. Proprio gli USA si sono ritirati unilateralmente dal trattato ABM che è senza dubbio uno dei capisaldi dell'intero sistema di sicurezza internazionale. E ora Washington sta dislocando questi elementi di difesa missilistica strategica, non solo in Alaska, ma anche in Europa: Romania, Polonia, proprio accanto al confine con la Russia, ha detto il Presidente.

Per quanto riguarda la crisi ucraina, le sue origini si trovano nel colpo di stato, ha detto il leader russo. Il problema è che, dopo il colpo di stato (e che altro sarebbe se non un colpo di stato armato) una parte del Paese non era d'accordo con questo sviluppo. Kiev non ha ritenuto necessario avviare un dialogo con loro, ha detto Putin:
Invece di avviare almeno un qualche dialogo politico, ha iniziato ad inviare le forze dell'ordine, la polizia; quando non ha funzionato, è stato inviato l'esercito e quando non ha funzionato, è stato introdotto il blocco economico. Spero che riusciremo, e siamo disposti ad agire da intermediari, ad avviare il dialogo politico diretto e con questi mezzi risolvere la situazione fino al ripristino di uno spazio politico unitario.
Tutti i tentativi di fare pressione da parte di Kiev sono senza speranza, afferma il capo di Stato russo.

Rispondendo alla domanda di un giornalista iraniano, Putin ha promesso di lavorare insieme a Teheran per risolvere la questione nucleare iraniana. Il Presidente ha osservato che la parte iraniana dimostra flessibilità e ha espresso la speranza che la decisione finale sul programma nucleare sarà firmata nel prossimo futuro. E presto vedremo cambiamenti significativi nelle relazioni economiche tra i due Stati. Il Presidente ha ricordato che la Russia ha già costruito la prima centrale nucleare in Iran:
Non abbiamo limiti relativi a qualsiasi pressione esterna. Abbiamo promesso che avremmo costruito centrali nucleari e l'abbiamo fatto. Abbiamo appena firmato un nuovo contratto per il proseguimento del nostro lavoro insieme e lo faremo.
È stato chiesto a Vladimir Putin se non ha paura di golpe di palazzo. Il Presidente ha detto che in Russia questo non può accadere perché non ci sono palazzi. Abbiamo una residenza ufficiale: il Cremlino. È ben protetto e questo è anche il fattore di stabilità del nostro Stato, ha detto Putin. Anche se la vera base della stabilità è il sostegno del popolo russo.


Igor Siletskij


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