venerdì 26 dicembre 2014

Kiev passa il Natale al freddo e al buio

Kiev passa il Natale al freddo e al buio

Kiev soffre di una acuta carenza di energia. Il reverse flow del gas europeo praticamente non esiste, il gas russo viene rigorosamente risparmiato. A causa della mancanza di carbone nel paese hanno cominciato ed essere imposti dei blackout a rotazione.
 
Le forniture del carbone dal Sudafrica sono cessate, le possibili consegne dall’Australia sono rimaste sospese nell’aria. Kiev non vuole acquistare il carbone dai miliziani dell’est, come neanche dalla Russia. Non solo, Kiev adesso è a corto di denaro e senza il denaro nessuno venderà a Kiev carbone e gas.

Kiev è venuta a trovarsi in un vicolo cieco. Il sistema energetico del paese si sta sgretolando. L’Occidente, che prometteva di aiutare in ogni modo l’Ucraina, non ha fretta di tradurre le sue promesse in passi concreti. Le invettive lanciate contro Mosca – come, ad esempio, “faremo a meno del vostro gas e carbone” – si sono definitivamente attutite sullo sfondo generale a Kiev.

L’Ucraina cerca in qualsiasi modo di ridurre le spese relative all’acquisto del gas da Mosca. Fino alla fine dell’anno Kiev acquisterà non più di 1 miliardo di metri cubi di gas. In precedenza il tubo è rimasto del tutto chiuso e i depositi sotterranei non venivano riempiti. Invece del gas russo vi doveva arrivare quello europeo. La Slovacchia promette di aumentare le forniture del 20% . Ma i discorsi altisonanti non possono riempire di gas il sistema di trasporto ucraino. La quantità di gas che arriva dalla Polonia è troppo poca. L’Ungheria ha cessato del tutto le consegne. Non solo, ma per acquistare gas dagli europei bisogna pagare, ma Kiev ha problemi anche con questo, dice Vladimir Fejghin, presidente dell’Istituto dell’energetica e delle finanze:
- L’Ucraina affronta problemi con tutto. Infatti, per il gas che riceve dall’Europa bisogna pagare, come fa qualsiasi acquirente dall’UE. Non esiste il concetto di debito. Forse sarà costruita l’infrastruttura per il reverse flow. Però, non per questo inverno ma probabilmente tra un anno o due.
È simile la situazione relativa alle forniture di carbone. A causa delle ostilità nel Donbass, che era il centro di produzione del carbone in Ucraina, il paese ha perso le miniere principali e, quindi, il combustibile. Al paese mancano 10-12 milioni di tonnellate di carbone per poter arrivare alla fine del periodo di autunno-inverno. In precedenza l’Ucraina importava carbone dal lontano Sudafrica. Ma questo carbone si sarebbe rivelato di qualità inadeguata. Il Sudafrica fornisce un’altra spiegazione: Kiev ha semplicemente cessato di pagare il carbone già consegnato. I sudafricani sono stati spaventati anche dall’indagine avviata sulla corruzione legata a questi acquisti.

È stata esaminata inoltre la possibilità di importare carbone dall’Australia, ma anche questa soluzione si è rivelata troppo costosa. D’altronde, questo fatto non ha impedito a Kiev di ordinare 90 mila tonnellate di carbone. In precedenza l’Ucraina ha condotto trattative con gli USA sulla fornitura di idrocarburi. La settimana scorsa le trattative sullo stesso argomemnto sono state condotte con compagnie francesi. Ma il risultato è zero. Dove trovare il carbone se gli acquisti dalla Russia o dalla Repubblica popolare di Donetsk sono in contrasto con le vedute politiche? Roman Tkačiuk, analista capo del gruppo di investimento Nord-Capital, dice:
- La soluzione ottimale per l’Ucraina sarebbe quella di importare carbone dalla Polonia. La Polonia produce molto carbone ma il grosso dello stesso viene usato per i propri bisogni. La Polonia non mostra quindi la disponibilità a fornire carbone all’Ucraina. Kiev si vede quindi costretta a cercare fornitori molto lontani: Australia, Sudafrica... Ma ciò è difficile, bisogna costruire terminali supplementari.
Ma l’aiuto è venuto non dall’Occidente ma dall’Oriente. Il Kazakhstan è pronto a fornire alcuni milioni di tonnellate di carbone. Ma è difficile dire quanto sollecitamente sia possibile avviare il relativo sistema logistico partendo da zero. Mentre il carbone, come i crediti, serve a Kiev urgentemente. In seguito alla carenza di gas e di carbone per la produzione del calore e dell’energia elettrica il paese è rimasto senza la luce. Nel ministero dell’energia e del carbone dell’Ucraina dicono che la situazione è supercritica. La popolazione aspetta con paura la pubblicazione dell’orario di disinserzione giornaliera della luce che riguarderà ogni appartamento nel paese. La popolazione fa scorte di candele che serviranno se gli amici occidentali non aiuteranno e il Kazakhstan non farà in tempo a fornire il carbone.


Tatiana Golovanova 


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