Il
70° anniversario della giornata della vittoria a Mosca è stata
monumentale per due motivi principali (solenne venerazione di Shojgu,
amicizia russo-cinese), non ultimo il fatto che simboleggiava la morte
assoluta di qualsiasi rivoluzionaria colorata sperata ancora possibile
dall’occidente fin dai primi anni 2000. La resistenza patriottica
illustrata non si è placata quando la sfilata si concluse, ma invece si
elevò a proporzioni epiche con la marcia del Reggimento Immortale quando
le famiglie hanno reso omaggio ai loro cari che combatterono in guerra.
Questo sfogo emozionale della memoria storica ha visto oltre mezzo
milione di persone in piazza nella sola Mosca, tra cui il Presidente
Putin, a dimostrazione che la Grande Guerra Patriottica è veramente il
grande unificatore che trascende le linee etnico-sociali della società
sovietica. E’ fondamentale sottolineare la solidarietà nazionale che le
commemorazioni del Giorno della Vittoria suscitano, perché è proprio
questa sensazione di diffuso patriottismo partecipativo la difesa più
efficace contro le rivoluzioni colorate di oggi.
L’arma della Storia
L’autore ha scritto di recente sull’uso degli Stati Uniti della memoria storica come arma postmoderna, ma è necessario rivederne alcuni punti principali nel contesto di questo articolo. In sintesi, l’apparato statale profondo degli Stati Uniti si rende conto che il mosaico di ricordi (spesso contraddittori) dell’Eurasia fornisce terreno fertile per coltivare nuove divisioni tra i suoi partner. Se i Paesi dell’Eurasia saranno separati dai fantasmi del passato, allora i piani d’integrazione continentale promossi da Russia e Cina saranno nulli e, di conseguenza, gli Stati Uniti potrebbero estendere indefinitamente la propria egemonia sull’Eurasia continuando a dominare le leve chiave. L’attuazione più nota di tale strategia è il sostegno degli Stati Uniti alla memoria dell’estremismo nazionalista e fascista ucraino nel tentativo di trasformare il Paese in bastione russofobo, e l’aiuto alla rimilitarizzazione del Giappone contro la Cina ne è un altro un esempio calzante.
L’autore ha scritto di recente sull’uso degli Stati Uniti della memoria storica come arma postmoderna, ma è necessario rivederne alcuni punti principali nel contesto di questo articolo. In sintesi, l’apparato statale profondo degli Stati Uniti si rende conto che il mosaico di ricordi (spesso contraddittori) dell’Eurasia fornisce terreno fertile per coltivare nuove divisioni tra i suoi partner. Se i Paesi dell’Eurasia saranno separati dai fantasmi del passato, allora i piani d’integrazione continentale promossi da Russia e Cina saranno nulli e, di conseguenza, gli Stati Uniti potrebbero estendere indefinitamente la propria egemonia sull’Eurasia continuando a dominare le leve chiave. L’attuazione più nota di tale strategia è il sostegno degli Stati Uniti alla memoria dell’estremismo nazionalista e fascista ucraino nel tentativo di trasformare il Paese in bastione russofobo, e l’aiuto alla rimilitarizzazione del Giappone contro la Cina ne è un altro un esempio calzante.
Vulnerabilità storiche
Russia e Cina possono avere difficoltà nel contrastare le ingannevoli narrazioni storiche che gli Stati Uniti fabbricano per le menti impressionabili di ucraini e giapponesi grazie alla dominante informazione unipolare in questi Paesi (e la censura attuata in Ucraina in questo momento), ma hanno assai successo e flessibilità nel difendersi da tale perversione della memoria storica all’interno. Le due ancore eurasiatiche sono multiculturali e, quindi, intrinsecamente vulnerabili alla militarizzazione delle informazioni e della memoria diffusa da campagne mediatiche sovversive (con i media tradizionali e on-line) e le ONG facciate dell’intelligence.
Russia e Cina possono avere difficoltà nel contrastare le ingannevoli narrazioni storiche che gli Stati Uniti fabbricano per le menti impressionabili di ucraini e giapponesi grazie alla dominante informazione unipolare in questi Paesi (e la censura attuata in Ucraina in questo momento), ma hanno assai successo e flessibilità nel difendersi da tale perversione della memoria storica all’interno. Le due ancore eurasiatiche sono multiculturali e, quindi, intrinsecamente vulnerabili alla militarizzazione delle informazioni e della memoria diffusa da campagne mediatiche sovversive (con i media tradizionali e on-line) e le ONG facciate dell’intelligence.
Mentre questi due Stati
resistenti adottano misure attive per contrastare tale minaccia prima
che vada fuori controllo, rimarrà sempre la possibilità che alcuni
episodi storici di vasta portata possano ancora essere usati per
sminuire gli sforzi nazionali nel costruire l’unità. Nel caso della
Russia, si tratta del periodo stalinista, mentre per la Cina del grande
balzo in avanti e della Grande Rivoluzione Culturale. L’intenzione degli
Stati Uniti è provocare disordini antigovernativi più ampi della
destabilizzazione mirata rivolta a particolari minoranze nazionali, e in
molti casi, tali continue campagne (alcuna delle quali appare avere
possibilità di successo) non sono altro che test per procurare
all’intelligence dati su contro-strategie e ricezione del pubblico, in
previsione di una più seria futura offensiva.
Armatura Storica
Comunque, l’ultima commemorazione del Giorno della Vittoria dimostra che gli Stati Uniti portano avanti una strategia fallimentare, che non avrà sicuramente successo con la Russia neanche nei loro più sfrenati sogni. Il 9 Maggio 2015 ha decisamente dimostrato che i cittadini russi di tutte le classi, razze, religioni, orientamenti politiche possono naturalmente unirsi per celebrare il proprio Paese e mantenere la corretta memoria storica. L’enfasi è sul naturale e organico sostegno del pubblico alle commemorazioni parata militare e partecipazione al Reggimento Immortale, decisamente volontario e sua prerogativa. Contrasta questo patriottismo innato e relative espressioni di massa con la natura artificiosa delle rivoluzioni colorate, che devono essere create a tavolino all’estero e meticolosamente seguite nel loro svilupparsi.
Comunque, l’ultima commemorazione del Giorno della Vittoria dimostra che gli Stati Uniti portano avanti una strategia fallimentare, che non avrà sicuramente successo con la Russia neanche nei loro più sfrenati sogni. Il 9 Maggio 2015 ha decisamente dimostrato che i cittadini russi di tutte le classi, razze, religioni, orientamenti politiche possono naturalmente unirsi per celebrare il proprio Paese e mantenere la corretta memoria storica. L’enfasi è sul naturale e organico sostegno del pubblico alle commemorazioni parata militare e partecipazione al Reggimento Immortale, decisamente volontario e sua prerogativa. Contrasta questo patriottismo innato e relative espressioni di massa con la natura artificiosa delle rivoluzioni colorate, che devono essere create a tavolino all’estero e meticolosamente seguite nel loro svilupparsi.
Considerando che le manifestazioni in tutta la Russia del 9
maggio avevano il pieno supporto popolare, le rivoluzioni colorate di
Garner hanno solo l’illusione di un tale sostegno, dato che sottili
tecniche di gestione della percezione sono necessarie per ingannare
l’obiettivo (sia nazionale che estero) facendo credere che il movimento
sia assai più popolare di quanto lo sia in realtà.
Un confronto adatto è
paragonare gli eventi dello scorso fine settimana alle verdure
biologiche, e le rivoluzioni colorate alle loro controparti OGM;
entrambi sembrano reali, ma solo uno è naturale e gli altri hanno
richiesto anni di ricerca e sviluppo per perfezionarsi, e anche allora
sono sempre fasulle e un abominio della natura (non importa come
appaiono all’esterno). I cittadini russi che hanno marciato in tutto il
Paese il 9 maggio (e che si univano agli omologhi cinesi in reciproca
comprensione) sono l’opposto assoluto di ciò che gli Stati Uniti pensano
di usare per rovesciare il governo russo, così fungendo da perfetto
antidoto ai piani di Washington. L’armatura storica indicata dal titolo
di questo paragrafo si riferisce alle manifestazioni organiche
patriottico-storiche, come quella vista in Russia lo scorso fine
settimana, che rafforzano l’unità nazionale e respingono le narrazioni
false e contrarie.
A seconda del caso, ciò potrebbe più che compensare
eventuali incidenti storici che rischiano di essere regolarmente
sfruttati dai provocatori (ad esempio, il periodo stalinista). Facendo
un ulteriore passo avanti, l’armatura storica è fortificata da una
corretta educazione patriottica nelle scuole e dalla creazione di
organizzazioni non governative di supporto al governo, e quando questi
tre elementi si combinano con l’eventuale manifestazione
patriottica-storica, l’effetto risultante può ripulire il Paese dagli
effetti collaterali negativi delle fallimentari iniziative per la
rivoluzione colorata.
Le lezioni della storia
Russia e Cina sono immuni dagli intrighi degli Stati Uniti per una rivoluzione colorata, purché continuino a praticare un regime patriottico-storico con adeguata istruzione, ONG di sostegno e manifestazioni regolari. Lo stesso, però, non si può così facilmente dire per Stati che non hanno un’unica e solida eredità come queste due grandi civiltà. Mentre tutti i Paesi hanno una propria storia di cui essere orgogliosi, molti hanno confini arbitrari che a volte nemmeno indicano o rappresentano il loro ideale di stabilità (ad esempio, la maggior parte degli Stati ex-coloniali). In questi casi, ci deve essere assolutamente un’ideologia unificante capace di riunire le varie parti della società, sia fisicamente (demografia) che storicamente (memoria).
Russia e Cina sono immuni dagli intrighi degli Stati Uniti per una rivoluzione colorata, purché continuino a praticare un regime patriottico-storico con adeguata istruzione, ONG di sostegno e manifestazioni regolari. Lo stesso, però, non si può così facilmente dire per Stati che non hanno un’unica e solida eredità come queste due grandi civiltà. Mentre tutti i Paesi hanno una propria storia di cui essere orgogliosi, molti hanno confini arbitrari che a volte nemmeno indicano o rappresentano il loro ideale di stabilità (ad esempio, la maggior parte degli Stati ex-coloniali). In questi casi, ci deve essere assolutamente un’ideologia unificante capace di riunire le varie parti della società, sia fisicamente (demografia) che storicamente (memoria).
Siria:
La ragione per cui la Siria è riuscita a respingere il tentativo di rivoluzione colorata scatenatagli nel 2011 (successivamente trasformata in guerra non convenzionale per sostenere il fallito cambio di regime) fu dovuto a solidarietà e civiltà politica del popolo siriano. Il Paese, pur essendo geograficamente piccolo, è sproporzionatamente ricco di storia ed è sempre stato cosmopolita. Inoltre, la stragrande maggioranza dei cittadini capisce e rispetta l’ammodernamento e la stabilità data dal Partito Baath nel tumultuoso periodo post-indipendenza, quindi sostegno alle autorità legittime e netto rifiuto delle rivoluzioni colorate straniere (per lo più importate). Se non ci fosse stato un notevole e sincero sostegno interno alle autorità siriane dalla stragrande maggioranza della popolazione, il governo sarebbe crollato da tempo e il popolo non avrebbe continuato a combattere e morire per oltre quattro anni per salvare la propria cara civiltà di Stato laico.
La ragione per cui la Siria è riuscita a respingere il tentativo di rivoluzione colorata scatenatagli nel 2011 (successivamente trasformata in guerra non convenzionale per sostenere il fallito cambio di regime) fu dovuto a solidarietà e civiltà politica del popolo siriano. Il Paese, pur essendo geograficamente piccolo, è sproporzionatamente ricco di storia ed è sempre stato cosmopolita. Inoltre, la stragrande maggioranza dei cittadini capisce e rispetta l’ammodernamento e la stabilità data dal Partito Baath nel tumultuoso periodo post-indipendenza, quindi sostegno alle autorità legittime e netto rifiuto delle rivoluzioni colorate straniere (per lo più importate). Se non ci fosse stato un notevole e sincero sostegno interno alle autorità siriane dalla stragrande maggioranza della popolazione, il governo sarebbe crollato da tempo e il popolo non avrebbe continuato a combattere e morire per oltre quattro anni per salvare la propria cara civiltà di Stato laico.
Ucraina:
La Siria è un grande esempio di piccolo Paese che ha resistito con successo all’offensiva delle rivoluzioni colorate che all’improvviso l’ha aggredita; l’Ucraina ne rappresenta l’opposto, un Paese moderatamente grande che non è riuscito a respingere la rivoluzione del cambio di regime. La ragione per cui ciò è accaduto è proprio perché non ha un’ideologia unificante con cui integrare la popolazione intrappolata dai confini arbitrari dal 1991.
La Siria è un grande esempio di piccolo Paese che ha resistito con successo all’offensiva delle rivoluzioni colorate che all’improvviso l’ha aggredita; l’Ucraina ne rappresenta l’opposto, un Paese moderatamente grande che non è riuscito a respingere la rivoluzione del cambio di regime. La ragione per cui ciò è accaduto è proprio perché non ha un’ideologia unificante con cui integrare la popolazione intrappolata dai confini arbitrari dal 1991.
Che siano russi, ungheresi,
ruteni, tartari della Crimea o anche ucraini, nessun gruppo era
contento dell’Ucraina. Mentre le minoranze costantemente chiedono a gran
voce diritti e maggiore rappresentanza, gli ucraini non erano contenti
del potere avuto e continuavano a volerne di più. In tali condizioni,
quando l’apparato governativo che incredibilmente s’è tenuto su per
oltre vent’anni, è stato brutalmente sconfitto dai terroristi urbani
nazionalisti, la prima minoranza in Ucraina, la popolazione russa, ha
deciso di gettare la spugna e secedere dallo Stato fallito. Guardando al
passato e apprendendo le lezioni articolate in questo articolo, non
sarebbe dovuto accadere.
Il territorio dell’Ucraina ospita il magnifico
patrimonio della civiltà della Rus di Kiev; invece di essere settari e
sciovinisti per il loro complesso d’inferiorità nei confronti dei russi,
gli ucraini potevano celebrare il patrimonio comune e farne un ponte
per costruire migliori relazioni con i vicini. Dopo tutto, la
Federazione Russa è l’ultimo Stato successore dell’antica entità che il
territorio della moderna Ucraina diede alla luce, e sarebbe stato
sensato se le nazioni sorelle si fossero avvicinate il più possibile
negli anni post-indipendenza.
Ad esempio, l’Ucraina avrebbe potuto usare
il proprio patrimonio di civiltà comune con la Russia come trampolino
per creare la propria versione di Unione statale come quella tra Russia e
Bielorussia. Purtroppo, però, i capi ucraini non la vedevano così e,
quindi, le buone intenzioni della Russia espresse nel periodo
post-indipendenza furono respinte o sfruttate per vantaggi personali
dall’oligarchia ucraina. Pertanto, quando gli Stati Uniti erano pronti a
colpire il cuore dell’Europa orientale con le ultime tattiche
asimmetriche del cambio di regime, non sorprende abbiano incontrato
scarsa resistenza e avervi successo.
Conclusioni
La memoria storica è viva oggi, e invece di essere una sorta di concetto fossilizzato rinchiuso in una biblioteca, è un concetto attivo tangibilmente manifestato per le strade del mondo. In alcuni casi, è passivo e viene promosso senza alcuna considerazione politica di sorta, ma il più delle volte la tendenza è stata riconoscere l’influenza che ha sulla mente di milioni di persone ed adattarsi di conseguenza. Gli Stati Uniti hanno cominciato a militarizzare la storia per raggiungere i loro obiettivi geopolitici, mentre Russia, Cina e Siria hanno tradizionalmente usato la storia come bastione per difendere la propria civiltà. La lotta tra falsificazione e manipolazione storica postmoderna guidata degli Stati Uniti contro la difesa dei fatti storici orgogliosi e unificanti, così come enunciata dai suddetti tre attori, inizia solo ora ad attivarsi.
La memoria storica è viva oggi, e invece di essere una sorta di concetto fossilizzato rinchiuso in una biblioteca, è un concetto attivo tangibilmente manifestato per le strade del mondo. In alcuni casi, è passivo e viene promosso senza alcuna considerazione politica di sorta, ma il più delle volte la tendenza è stata riconoscere l’influenza che ha sulla mente di milioni di persone ed adattarsi di conseguenza. Gli Stati Uniti hanno cominciato a militarizzare la storia per raggiungere i loro obiettivi geopolitici, mentre Russia, Cina e Siria hanno tradizionalmente usato la storia come bastione per difendere la propria civiltà. La lotta tra falsificazione e manipolazione storica postmoderna guidata degli Stati Uniti contro la difesa dei fatti storici orgogliosi e unificanti, così come enunciata dai suddetti tre attori, inizia solo ora ad attivarsi.
Quindi, è prevedibile si ripetano gli scenari da
‘destabilizzazione storica’ visto in Ucraina, per esempio, divenendo
presto la nuova quinta colonna che apre le porte ad ulteriori
infiltrazioni delle informazioni (“per la democrazia”) e conseguenti
obiettivi di cambio di regime. Mentre Russia e Cina sono in prima linea
nel programma ‘di vaccinazione’ contro tale ‘malattia storica’ diffusa
dagli agenti della disinformazione degli Stati Uniti, Stati più piccoli
come Siria e Ucraina rimarranno obiettivo di tale accelerazione della
guerra, nonostante Washington abbia raggiunto risultati assai diversi in
ogni caso.
Le Sirie nel mondo riusciranno a resistere (ma probabilmente
pagando lo scotto del loro patriottismo), mentre le Ucraine crolleranno
sprofondando nell’incubo distopico dell’iper-autoritarismo. In
conclusione, la domanda a cui devono rispondere Stati similari sulla
scacchiera eurasiatica è se potranno difendere la propria Storia come la
Siria o se dovranno capitolare pateticamente come l’Ucraina.
Andrew Korybko The Saker 20 maggio 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/05/25/9-maggio-2015-la-russia-ha-mostrato-al-mondo-come-uccidere-le-rivoluzioni-colorate/
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