domenica 31 maggio 2015

La Cina tende una mano al Giappone

Japan's Prime Minister Shinzo Abe shakes hands with China's President Xi Jinping at the start of their bilateral meeting on the side lines of the Asian-African Conference in Jakarta 

La gamba indiana dell'”Act East” è un pochino traballante? In ogni caso, “Look East” rimane ancora attuale e “Act East” dovrebbe muoversi in tandem. Agire senza tenere gli occhi aperti non è mai una buona cosa. Si consideri il fatto seguente. Un pezzo grosso nel partito di governo del Giappone guidava una delegazione di 3000 membri (sì, tremila) a Pechino; gli ospiti cinesi avevano preparato la grande cena per gli invitati giapponesi presso la Grande Sala del Popolo; il Presidente Xi Jinping vi apparve a sorpresa, ma con attenta coreografia; Xi fece un discorso straordinariamente conciliante amichevole smentendo la fama di leader assertivo, sottolineando gli imperativi dell’amicizia sino-giapponese, non solo per i due Paesi, ma per la regione e il mondo in generale; il pezzo grosso politico giapponese avanza dalla sua delegazione e consegna a Xi una lettera scritta dal primo ministro Shinzo Abe; Xi ricambia trasmettendo i suoi migliori saluti ad Abe. Il disgelo nei rapporti tra Cina e Giappone sembra essere in corso.

I cinici potrebbero dire che Abe ha l’abitudine di inviare lettere alle controparti con cui il Giappone ha relazioni tese, come la Corea del Sud. Ma c’è qualcosa che va oltre i riti della diplomazia qui, come risulta da contenuti e tono del discorso di Xi rivolto alla delegazione di buona volontà del Giappone. Un commento di Xinhua ha osservato che “Spetta ora ai leader del Giappone ricambiare il tono amichevole ed intraprendere azioni concrete per ricucire i legami logorati con la Cina“.

I due confinanti mostrano un pragmatismo considerato impensabile nel novembre scorso, a margine del vertice APEC in cui Xi e Abe ebbero una riunione gelida. Negli ultimi sei mesi, però, i rapporti vanno tranquillamente rilassandosi e quando Xi e Abe si sono incontrati a Jakarta ad aprile, a margine del summit dell’ASEAN, già parlavano di sostenere i propri interessi strategici. Ma il vero “disgelo” potrebbe esser iniziato sabato scorso a Pechino.

I resoconti dei media giapponesi dicono che Abe è entusiasta della presenza di Xi alla cena. Si leggano l’articolo dell’Asahi Shimbun qui, della vicenda di fine settimana a Pechino. Certo, la Cina spera di sfruttare i rapporti popolari puntando all’immenso serbatoio del pacifismo in Giappone. Il governo giapponese ha presentato al parlamento, dieci giorni fa, una nuova legislazione volta ad ampliare drasticamente la portata delle operazioni congiunte delle forze giapponesi all’estero. Infine, le parti valuteranno le azioni oltre le parole.

Alla vigilia dell’arrivo della delegazione giapponese a Pechino, la moglie di Abe visitava il tempio di Yasukuni, onorando i caduti in guerra del Giappone. Abe si rifiuta di scusarsi per i crimini di guerra del Giappone, mentre aerei militari cinesi per la prima volta sorvolavano lo Stretto di Miyako, tra Giappone e Okinawa. Nel frattempo sono in pieno svolgimento i preparativi per la grande parata militare a Pechino di settembre, in occasione del 70° anniversario della vittoria sul Giappone nella seconda guerra mondiale. Ciò nonostante, in modo chiaro, i due Paesi sembrano intenzionati a mettere da parte le controversie territoriali ingestibili e concentrarsi su rapporti reciprocamente vantaggiosi.

Tokyo è contenta delle entrate dai turisti cinesi che sciamano in Giappone, grazie alla debolezza dello yen e a visti più facili, favorendo l’economia in recessione. Più di 2,4 milioni di turisti cinesi hanno visitato il Giappone l’anno scorso. Il mercato interno cinese fa cenno all’industria e agli affari giapponesi. Da parte sua, Pechino affronta le tensioni sulla sicurezza nel Mar Cinese Meridionale e il recente aggiornamento dei legami sulla sicurezza USA-Giappone è anche preoccupante.

Dopo l’ultima visita di Abe negli Stati Uniti, sembra che i due Paesi si avviino a concludere i negoziati sull’accordo commerciale trans-Pacifico degli Stati Uniti. A dire il vero, Pechino ritiene di allentare le tensioni con il Giappone nutrendo la speranza che abbastanza presto il Giappone aderisca all’Asian Infrastructure Investment Bank.


MK Bhadrakumar Indian Punchline 27 mag 2015
China-Japan-South_Korea_trilateral_meeting_risultato 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/05/29/la-cina-tende-una-mano-al-giappone/ 

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