martedì 26 maggio 2015

Legge sugli ecoreati o legge truffa?



Martedì 19 maggio 2015 era il D-Day per la legge sugli ecoreati. Un provvedimento che porta la firma del MoVimento 5 Stelle.
Commenta Giulietto Chiesa:
Il Senato della Repubblica, con il voto dei 5 stelle, ha approvato una devastante legge degli orrori a proposito degli eco-reati. 
Basti come esempio la faccenda del “disastro ambientale abusivo”. Che ci informa dell’esistenza prossima ventura di un “disastro ambientale non abusivo”. Cioè ci saranno disastri ambientali “autorizzati”, quindi non perseguibili per legge.
A questo è giunto il nostro paese: all’assurdo. Che Renzi e il Partito Democratico fossero questo non ne sono stupito. Sbalordisce che i 5 Stelle abbiamo messo il loro sigillo a questa assurdità. (G.Chiesa facebook) 
Legge ecoreati: la parola “abusivamente” è un problema?

L’ombra nera sulla legge festeggiata: in base all’art. 452 sarebbe punibile solo chi cagiona “abusivamente” un disastro ambientale o un inquinamento rilevante. Questo vuol dire che ne è responsabile solo chi è “abusivo”, cioè non protetto da autorizzazioni?La stragrande maggioranza dei danni procurati ambientali riceve il benestare e il timbro di enti e istituzioni. I malfattori sono protetti da questa legge?
Gianfranco Amendola, uno dei padri dell’ambientalismo italiano: “Il primo problema si pone sul termine ‘abusivamente’: mette paletti rispetto alla punibilità di alcuni importanti reati come il ‘disastro ambientale’. La legge non prevede che sia punito chi commette un omicidio ‘abusivamente’ o chi provoca un incendio ‘abusivamente’. È un termine superfluo”…Anch’io,… all’inizio pensavo “meglio poco che niente”, ma c’è un limite oltre il quale non si può andare.FONTE 
A difesa della legge sugli ecoreati si sono schierate … Libera e Legambiente secondo cui, con l’introduzione del provvedimento, “chi inquina pagherà di più”, considerata l’introduzione di “cinque nuovi delitti che oggi non esistono nel codice penale (inquinamento, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, omessa bonifica, impedimento del controllo) con sanzioni gravissime”  FONTE
Nulla è cambiato?
Ne è convinto Raffaele Guariniello, magistrato a Torino e Pubblico Ministero nei processi contro la multinazionale dell’amianto: 
Punisce solo se il disastro ambientale è cagionato abusivamente, i 5 Stelle non votino la legge”. VEDI QUI
Il ddl sugli ecoreati arriva al Senato per l’approvazione definitiva e continua il dibattito. Il primo a esprimere le sue perplessità sul Fatto Quotidiano è stato il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli che ha chiesto al gruppo M5S di non appoggiare il provvedimento per alcune falle che lascerebbero impunite situazioni. FONTE
Alle critiche sollevate contro il provvedimento ha risposto Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera, membro del direttorio M5S  secondo cui l’avverbio “abusivamente” “è un falso problema”. “Occorreva inserire – afferma Di Maio – una formulazione rispettosa del principio di tassatività della norma (nessuno può essere punito se non viola una legge) e si è ottenuto che fosse utilizzata quella più ampia: l’abuso si verifica anche quando la condotta viola i principi generali a tutela del bene protetto. È una formula ben più ampia rispetto a ‘in specifiche violazioni normative’, contenuta in disegni di legge presentati in passato”.  FONTE
VIDEO Conferenza stampa M5S: Ecoreati, la stretta finale



Ecoreati, ecco i delitti contro l’ambiente: dal disastro alla morte per inquinamento
LA SCHEDA – Il provvedimento approvato introduce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, che comprende tra gli altri inquinamento ambientale (da due a sei anni di carcere), morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale e omessa bonifica. Introdotta l’aggravante ambientale per i reati già esistenti.
L’aula del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge sugli ecoreati che introduce nel codice penale i delitti contro l’ambiente. Il provvedimento (che questa volta non è stato modifcato) era tornato a Palazzo Madama in seconda lettura per il suo quarto passaggio parlamentare dopo che la Camera, due settimane fa, ha stralciato dal testo il divieto di utilizzo dell’air gun, la tecnica di ricerca degli idrocarburi in mare. In sintesi il provvedimento inserisce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis (dei delitti contro l’ambiente), che comprende i seguenti nuovi reati: inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica.

È prevista inoltre una aggravante ambientale applicabile a tutti i fatti già previsti come reato. Sconti di pena, tra le altre cose, per chi si adopera per il ripristino dello stato dei luoghi e raddoppio della prescrizione per questo genere di reati. Il provvedimento approvato oggi in via definita ha iniziato il suo iter in Parlamento il 20 giugno 2013 nella commissione Giustizia della Camera, a partire da tre proposte di legge (del Pd, di Sel e del Movimento 5 stelle). Nel corso del suo iter in Parlamento la proposta ha subito diverse modifiche rischiando di arenarsi – in particolare al Senato, dove è rimasta in prima lettura per circa un anno – più di una volta.

Inquinamento ambientale
Viene prevista una pena
da 2 a 6 anni di carcere con un multa da 10mila a 100mila euro per chiunque abusivamente provoca “una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna”. Previste aggravanti in caso di lesioni o morte a una o più persone: da 2 anni e 6 mesi fino a 7 anni per lesioni che comportino più di 20 giorni di malattia; da 3 a 8 anni per lesioni gravi; da 4 a 9 per lesioni gravissime; da 5 a 10 in caso di morte.

Disastro ambientale
Chiunque abusivamente provoca un disastro ambientale è punito con la 
reclusione da 5 a 15 anni. Costituiscono disastro ambientale “alternativamente: l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo”.

Pene aumentate se reati in aree protette 
Sia per il reato di inquinamento ambientale che di disastro ambientale la 
pena viene aumentata nel caso in cui i reati vengono commessi in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, o nel caso in cui vengano danneggiate specie animali o vegetali protette.

Delitti colposi
Nel caso in cui i reati di inquinamento e di disastro ambientale vengano commessi per colpa – anziché per dolo – le 
pene previste vengono ridotte da un terzo a due terzi.
Punizione del pericolo per l’ambiente
La messa in pericolo colposa dell’ambiente viene punita con le
stesse pene previste dalle fattispecie di inquinamento e di disastro ambientale – a seconda dei casi – ridotte di un terzo.


Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività
Da 2 a 6 anni di carcere e multa da 10mila a 50mila euro per “chiunque, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività”. Le pene vengono aumentate “se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento: delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna”. Pene aumentate fino alla metà anche “se dal fatto deriva pericolo per la vita o per l’incolumità delle persone”.

Impedimento del controllo
Reclusione da 6 mesi a 3 anni per “chiunque, negando l’accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti”.

Aggravanti
Sono previste aggravanti in caso di 
associazione a delinquere di stampo mafioso. Pene aumentate da un terzo alla metà se dell’associazione ‘fanno parte pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio che esercitano funzioni o svolgono servizi in materia ambientalè.

Aggravante ambientale
Prevista una aggravante ambientale nel caso in cui uno dei reati del codice penale venga commesso allo 
scopo di danneggiare l’ambiente. Le pene – a seconda dei casi – possono essere aumentate fino alla metà.

Ravvedimento operoso
Riduzione da un terzo alla metà delle pene previste per chi si adopera per il ripristino dello stato dei luoghi e di un terzo per chi collabora con l’autorità giudiziaria. Nel caso in cui il giudice disponga la sospensione del procedimento per permettere l’attuazione del cosiddetto ravvedimento operoso, il corso della prescrizione viene sospesa. La sospensione del procedimento dovrà avvenire prima “della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado” e dovrà essere disposta “per un tempo congruo” a consentire il ripristino dello stato dei luoghi, che non potrà superare il limite di due anni prorogabile al massimo di un anno.

Confisca
Nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti è sempre ordinata la 
confisca “delle cose che costituiscono il prodotto o il profitto del reato o che servirono a commettere il reato”, salvo che i beni appartengano a persona estranea al reato. I beni confiscati o i loro eventuali proventi sono messi nelladisponibilità della pubblica amministrazione competente e vincolati all’uso per la bonifica dei luoghi. Niente confisca per l’imputato che “abbia efficacemente provveduto alla messa in sicurezza e, ove necessario, alle attività di bonifica e di ripristino dello stato luoghi”.

Ripristino dello stato dei luoghi
Il condannato viene sempre 
obbligato al recupero o, dove tecnicamente possibile, al ripristino dello stato dei luoghi.

Omessa bonifica
Nasce il reato di omessa bonifica – punito con la 
reclusione da 1 a 4 anni e con la multa da 20mila a 80mila euro – per “chiunque, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un’autorità pubblica, non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi”.

Raddoppio dei tempi di prescrizione
I termini dopo il quale la prescrizione estingue il reato per i nuovi delitti contro l’ambiente vengono 
raddoppiati.

Procuratore antimafia e Agenzia entrate
Quando il 
procuratore della Repubblica procede a indagini per i delitti contro l’ambiente, dovrà darne notizia anche all’Agenzia delle entrate “ai fini dei necessari accertamenti” e al procuratore nazionale antimafia.

Nuove sanzione amministrative per le imprese
Aggiornato il 
decreto legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. Dunque vengono previste a carico dell’ente le seguenti sanzioni pecuniarie per la commissione dei nuovi reati ambientali: inquinamento ambientale (da 250 a 600 quote), disastro ambientale (da 400 a 800 quote), inquinamento ambientale e disastro ambientale colposi (da 200 a 500 quote); associazione a delinquere (comune e mafiosa) aggravata (da 300 a 1.000 quote), traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (da 250 a 600 quote). Una quota – secondo la normativa attuale – varia da un minimo di 258 euro ad un massimo di 1549 euro.

Prescrizione” per rimediare a illeciti amministrativi
Il provvedimento contiene una parte relativa alle sanzioni degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale. Si tratta della parte che regola le ipotesi contravvenzionali in materia ambientale che non hanno procurato danno o pericolo concreto e attuale alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette. In particolare la norma contiene delle forme di ravvedimento – tecnicamente delle “prescrizioni” – che gli stessi organi di vigilanza (nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria) possono impartire ai contravventori e che, una volta attuate, possono portare alla estinzione della contravvenzione comminata e all’archiviazione del reato. La prescrizione imposta dagli organi di vigilanza dovrà essere “asseverata tecnicamente dall’ente specializzato competente nella materia trattata”. Nel caso in cui l’adempimento avvenga in un tempo superiore a quello indicato dalla prescrizione la contravvenzione sarà ridotta della metà.
FONTE

L’air-gun non è tra gli ecoreati
… “un brutto stop al divieto di usare le tecniche invasive geosismiche nelle prospezioni petrolifere in mare, appena mitigato dalla notizia che i delitti ambientali entrano finalmente nel codice penale”. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, all’approvazione definitiva in Senato della legge che penalizza reati e abusi contro l’ambiente. Questi non comprendono l’air-gun, in un primo tempo aggiunto con un emendamento al testo della Camera, poi stralciato su richiesta di Palazzo Chigi.FONTE

IL FUNZIONAMENTO PRATICO DELL’AIR GUN

Vietare l’utilizzo dell’air gun significa bloccare lo sviluppo delle conoscenze dell’interno della Terra, in sostanza significa impedire lo sviluppo della scienza senza un reale motivo”, scrivono otto tra i piu’ importanti enti e istituti di ricerca italiani in una lettera indirizzata al governo e ai deputati.
VEDI QUI
 

E’ una LEGGE TRUFFA o è un inizio ?


Articolo di Nogeoingegneria

fonte: http://www.nogeoingegneria.com/timeline/brevettileggi-iniziative-parlamentari-e-giudiziarie/legge-sugli-ecoreati-o-legge-truffa/

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