martedì 26 maggio 2015

LA QUINTA DIMENSIONE

uovoNon dovremmo analizzare razionalmente quei pensieri che giungono da stati di coscienza incomprensibili all’emisfero sinistro, è inutile fare ricerche etimologiche su parole che è lo spirito che suggerisce… sarebbe come voler mangiare la minestra con la forchetta… molto alchemica questa definizione… vero?
Certi pensieri scritti da persone che vivono nella loro realtà momenti di quinta dimensione fatti di intuizione, di cuore, di amore, non si possono comprendere solo con la mente. 
Alla mente sembrano invenzioni… se nel 1800 avessero scritto “sommergibile” che effetto avrebbe potuto avere sulla gente? 
Etimologia della parola
natante atto a mantenersi in immersione, seguire una direzione sott’acqua, derivato da sommergere (sec. XVIII) 
Impossibile, non esiste!!!

In me Mago Agere
Etimologicamente scorretto?
Immaginare: vedere con la mente, concepire con la fantasia. Dal latino imaginari, der. di imago
Sinonimi: ideare, creare, inventare, escogitare, pensare, credere, ritenere, supporre, intuire.
Questi sinonimi chiariscono l’idea dell’inventore di questa definizione rivoluzionaria del termine immaginare!
Platone tratta il tema dell’immaginazione in Repubblica, Teeteto, Timeo e Filebo. Il filosofo si domanda: 
“Immaginazione e fantasia sono realtà? Ma che tipo di realtà”? 
Sembra consapevole della difficoltà di rispondere con chiarezza a questo interrogativo. Nel Teeteto critica il concetto di immaginazione dei sofisti i quali sorvolavano sull’aspetto creativo di questa facoltà e sulla sua autonomia nei confronti della realtà con la quale tali filosofi tendevano a confonderla. 
Per Platone la phantasia, nel senso greco del termine, si genera dal contatto con le cose reali per poi divenire attività creativa autonoma di cui solo l’uomo è capace. Essa esplica una funzione gnoseologica ed è accomunata alla memoria. 
Tuttavia, come sottolinea Platone, non sempre l’attività gnoseologica dell’immaginazione è esatta, in quanto può indurci in errore nella costruzione della conoscenza. Nel libro IV della Repubblica, il filosofo definisce l’eikasia come una visione di ombre e di apparenze riflesse su superfici lisce e lucide. 
Allora, ci chiediamo, quale è la definizione più vera dell’immaginazione in Platone? 
Nel Timeo il filosofo, per chiarire il quesito, chiama in causa il fegato, come Aristotele aveva chiamato in causa la piccola ghiandola cerebrale. 
Il fegato rappresenterebbe l’organo di cui si serve l’anima appetitiva per trasformare i pensieri in immagini. Quando su questo organo si riflettono i pensieri, se essi sono forti e disturbanti, il fegato riceve delle figure che si trasformano in immagini che lo rendono grinzoso e bilioso. Se, invece, i pensieri che su di esso si riflettono sono riposanti, le immagini che la superficie dell’organo registra sono serene e lo rendono roseo e disteso.
Possiamo ricercare all’infinito e trovare dati all’infinito sulla parola immaginare e le sue derivazioni, ci sono trattati stilati da pensatori di tutte le epoche.
Il discernimento e l’attenzione sono obbligatori di questi tempi, ma non è analizzando quei pensieri che possono elevarci rispetto alla realtà 3D che raggiungeremo una dimensione elevata dell’Essere. 
Il discernimento dovrebbe essere utilizzato in modo più semplice:
Questo pensiero mi da gioia, speranza, benessere, contiene un messaggio che mi fa male? Sento sofferenza dentro di me? Oppure è un pensiero che mi fa sorridere nonostante mi sembri assurdo, è un pensiero in cui percepisco sottilmente l’intento di ampliare la mia visione? 
Il discernimento è questo oggi, si basa sulla percezione delle proprie sensazioni a livello intuitivo, emisfero destro, sentirsi, sentire dentro di se cosa provoca una certa frase e per sentirci dovremmo essere nel cuore non nella testa, non nella mente. 
Nel cuore, in uno stato di presenza… nel qui e ora!
Mentre scrivo sono anche a colloquio via chat con una cara amica, ci stiamo specchiando a distanza parlando dei progressi fatti in questi ultimi mesi, è un po’ che non ci “sentiamo”, ci stiamo trasmettendo le sensazioni che proviamo, siamo in un momento di quinta dimensione dove c’è sintonia e accoglienza reciproca. 
Percepirsi a distanza è bellissimo, scriviamo nello stesso modo amorevole, riconoscendoci reciprocamente per quanto siamo meravigliose in questo cammino, gli specchi sono attivi e sinceri. Ci sono difficoltà ma anche meraviglie e miracoli che costellano le nostre giornate ma non c’è lamentela, solo gratitudine e visione espansa, cercare di andare oltre i limiti che abbiamo, almeno nella percezione… potremmo anche farlo telepaticamente questo scambio… beh ci arriveremo!!!
I momenti di quinta dimensione si vivono sempre nell’Amore e non solo per me e Alessandra ma conosco molte altre persone con cui ci si scambia Amore riconoscendo nell’altro la sua divinità, senza giudizio, chiedendo anche consigli, ognuno può essere più avanti dell’altro in alcuni livelli e la percezione ci porta a riconoscerlo e a chiedere aiuto se serve oppure a darne se viene chiesto!
Questo cambiamento in atto lo si evince anche da questi segnali, sembrano piccoli ma non lo sono, chi si aspetta di essere in una dimensione superiore con tutti i problemi risolti all’istante è un immaginatore che magari riuscirà nel suo intento ma in qualsiasi modo uno immagini il proprio futuro è sempre e comunque un percorso, ognuno ha il suo e lo vivrà per come lo pensa e immagina.
 
Non cerchiamo il pelo nel/sull’uovo perdendo di vista l’uovo…
Patrizia di Visione Alchemica
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