"Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?" (Mt 6,25-34)
Oggi ho cominciato volutamente il mio consueto articolo settimanale
prendendo spunto da un passo del Vangelo secondo Matteo. Esso è molto
significativo ed indica che allora, come oggi, la gente tendeva a
preoccuparsi fin troppo per il proprio futuro.
Con ciò non intendo essere frainteso. Non vi sto invitando a stare tutto
il giorno in giro fregandovene per il vostro futuro non programmando
più la vostra vita. Voglio solo farvi capire come, a volte, le cose non
vadano programmate eccessivamente, specie se si tratta di accadimenti
che possono sfuggire al nostro controllo, come nel caso in cui cerchiamo
di prevedere se saremo vivi domani o se il nostro partner ci sarà
fedele o se, ancora, conserveremo il nostro posto di lavoro.
Bisogna centrarsi nel QUI E ORA, SEMPRE! Altrimenti si corre il rischio,
come potete leggere dal titolo emblematico, di perdersi nel futuro. Se
la gente, oggi più che mai, sembra essere inseguita dal tempo e sempre
più ansiosa, lo si deve al fatto che è sempre meno presente a se stessa.
La maggior parte delle persone, infatti, tende a perdersi o nel
passato, sentendosi in colpa per ciò che non è riuscita a fare o ad
ottenere, o nel futuro, creando un divario di ansia nella propria vita.