Avete mai osservato la pioggia
quando cade? Forse pochi lo hanno fatto, in quanto la maggior parte delle
persone è troppo impegnata con i suoi conflitti interiori derivanti dagli
schemi mentali. Io amo osservare la pioggia quando cade, il suo battere
regolare quando si posa sugli oggetti, l’odore di terra bagnata che lascia, specie
quando cade dopo una giornata afosa. Trovo tutto ciò molto suggestivo.
Ma c’è una caratteristica, in
particolare, che mi colpisce ed affascina al contempo della pioggia e possiede
un significato analogico che voglio adesso, in questo capitolo, condividere con
voi. Ho deciso di scrivere questo capitolo una mattina quando, appena alzato,
ho udito la pioggia battente scrosciare sui tetti delle case ed ho avuto un
lampo d’illuminazione su quello che può essere il suo significato per tutti noi
se applicato alla vita di tutti i giorni.
La pioggia, quando cade, ha una
caratteristica peculiare che la contraddistingue ad es. dal
fulmine. Essa, a differenza del fulmine
che cade in un determinato punto, scende indistintamente ed omogeneamente su
tutti gli oggetti e le persone, senza operare in ciò una selezione né una discriminazione e, quindi, nessun
giudizio. La pioggia, infatti, cade ugualmente
sul criminale
come sul magistrato, sulla
Porsche come sulla Panda.
In generale
cade omogenea e regolare su tutto
ciò che sta sotto di essa, senza distinzioni né giudizi: cade e basta. A
differenza dell’acqua
piovana, il fulmine,
invece, cade e centra qualcosa (albero, parafulmine
o persona) con una precisione millimetrica, quasi selezionando
il suo bersaglio
dopo aver operato una scelta che
sembrerebbe essere basata sul
giudizio. Voi in cosa trovate maggiore affinità quando, tutti i giorni, vi
trovate ad interagire con cose e persone? A voi la
scelta obiettiva: Fulmine o pioggia?
Il mio consiglio è che possiate
passare dallo stato selettivo e pieno di giudizio, tipico peraltro del fulmine,
a quello imparziale e che tutto compenetra, che è caratteristico, invece, della
pioggia. Infatti, solo smettendo di operare un giudizio ed essendo imparziali
potremo vedere cambiare il mondo, raggiungendo così una condizione di armonia
assoluta con tutto ciò che ci circonda.
Da oggi, quindi, cadiamo come la pioggia su tutto, senza frenarci
(dubbio) ma fluendo (accettazione) e permeando ogni cosa. Solo dopo aver
conosciuto a fondo una persona, per
esempio, si potrà stabilire di che
pasta è fatta e non esprimendo giudizi sommari e superficiali che,
spesso, ci portano a non accettare niente e
nessuno. Lasciamo cadere ogni pregiudizio o barriera, facendolo scorrere
come la
pioggia battente e permettiamo che, attraverso questo temporale, la
nostra coscienza possa purificarsi e ritrovare quell’equilibrio
che esula dagli
schemi mentali preimpostati
attraverso i condizionamenti subiti, quando abbiamo ricevuto la nostra
“educazione” dagli
altri.
Da oggi, quindi, applichiamo
quanto appreso attraverso questa analogia per poter tornare alle nostre origini
rappresentate dall’Unità con la natura e la connessione con il Tutto. Solo
imitando la natura potremo trovare pace, libertà e guarigione e non inseguendo,
invece, il progresso tecnologico, il quale, lungi dal donarci equilibrio e
armonia, porterà solo stress, sofferenza e divisione nella nostra vita perché,
come afferma il cantautore Franco Battiato nella famosa canzone intitolata
“Bandiera Bianca”: “SIAMO FIGLI DELLE STELLE E PRONIPOTI DI SUA MAESTA’ IL
DENARO”.
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