lunedì 27 giugno 2016

Brexit wars: l’Impero colpisce ancora…

 
Una decisione storica per il mondo intero. 

Le fondamenta della gigantesca piramide del potere stanno scricchiolando…

Con il termine Brexit (Britain exit) s’intende l’uscita (exit) della Britannia (Br) dall’Unione europea.

I grossi centri dei Poteri Forti europei (finanziario, commerciale, monetario, ecc.), le varie componenti di destra e di sinistra hanno fatto di tutto per convincere i sudditi di Sua Maestà a non uscire dall’Europa. Le correnti partitiche di ogni genere continuano tramite i media a martellare con una propaganda becera sui pericoli e i rischi per tutto il popolo europeo. 

In tivù si susseguono a ritmo battente trasmissioni e approfondimenti dove vergognosi giornalisti (ben oliati e ben pagati) invece di difendere libertà, sovranità e autodeterminazione dei popoli, difendono a spada sguainata il Sistema. Attaccano e criticano le persone che hanno sfruttato l’ultimo baluardo della cosiddetta democrazia: il referendum popolare.

Squallidi personaggi privi di coscienza (tengono famiglia), i giornalisti embedded (termine anglosassone suona come in bed, cioè a letto col nemico) invece di ergersi come cani da guardia della politica e dei poteri in generale, si sono trasformati in teneri cucciolotti bravissimi a leccare le mani di chi porta loro da mangiare.

Il giornalismo attuale è un copiare e ripetere le veline che arrivano dall’alto, dai corridoi che contano. Guai a mettersi di traverso e rispondere alla propria coscienza. Ecco perché questi individui l’hanno spenta…

In questa delicatissima fase si sono scomodati addirittura loschi individui come il filantropo-speculatore, l’ebreo ungaro-statunitense George Soros, il quale per voce del giornale di regime Wall Street Journal avverte che il “Brexit sarà peggio della crisi del ‘92”. Detto dall’ “uomo che distrusse la Bank of England” speculando sulla sterlina e guadagnandone 1 miliardo in un attimo dovrebbe farci riflettere…

Sono intervenuti anche potentissimi sinarchisti come il IV barone Jacob Rothschild, il quale dal suo microfono cartaceo The Times ammonisce che “Brexit sarebbe un disastro”. Per non parlare del suo cuginetto sir Evelyn de Rothschild che dalle colonne de Il Telegraph ha attaccato il sindaco di Londra Boris Johnson, uno dei più attivi sostenitori del Brexit.

Se personaggi così altolocati, abituati a muoversi - ad eccezione del distruttore di economie Soros - in punta di piedi e nell’ombra più oscura escono allo scoperto significa solo una cosa: la situazione (per loro) è altamente drammatica. Il terreno sotto i loro piedi sta vacillando e la cosa è molto interessante per noi.

Anche perché stiamo parlando dell’ex Impero britannico, che per secoli ha fatto il bello e cattivo tempo a livello planetario. Stiamo parlando di quell’Impero che ha letteralmente costruito il Nuovo Mondo, cioè gli Stati Uniti d’America che oggi si ergono a paladini universali. E infine stiamo parlando della nazione nella cui City di Londra (il miglio quadrato più ricco del mondo) hanno sede le più importanti banche e corporation del Sistema globalista.

Come mai l’Inghilterra, la migliore interprete della politica americana in Europa, ha deciso di punto in bianco di uscire da quella gabbia che essa stessa ha aiutato a costruire? Una gabbia politica, economica, monetaria, mercantile, storica, sociale e umana che serviva proprio per bloccare e disintegrare i popoli europei… 

Sappiamo che quando i popoli si svegliano e avvertono il pericolo, rimanendo uniti però, cioè senza farsi dividere da campagne mediatiche terroristiche, il Potere ne viene fuori sbattuto e ammaccato.

Ecco perché questa decisione è storica.

L’uscita dall’Europa, come spiega Giulietto Chiesa in un video su Pandora Tv, “riduce di molto il peso dell’America, sgretola il macigno anglosassone sui destini dell’Europa”. Ecco perché Obama, il burattino portavoce dei poteri d’Oltreoceano è volato subito in Europa per ammonire i colleghi.

Ma la sua visita non ha sortito nessun effetto: i sudditi, per fortuna nostra, hanno votato no!
 
Oggi il Vecchio Continente è in piena crisi. Una crisi sana che presuppone grossi cambiamenti.
 
Se infatti venisse riproposto il referendum appena conclusosi in UK, molto probabilmente ci sarebbero altri Paesi che farebbero la stessa scelta. Un effetto domino deleterio e pericolosissimo per tutto il Sistema mondialista. Ecco perché a Bruxelles stanno già cercando un modo per impedire, con ogni mezzo, che si ripeta la tragedia britannica.

A questo punto, ben conoscendo come lavora la sinarchia, ci auguriamo che le forze occulte non decidano di utilizzare psyops (psychological operations) o false flag (isis, attentati, epidemie, ecc.) per distrarre l’attenzione e deviare l’opinione pubblica dalla profonda crisi che il referendum britannico ha portato in luce.

E in Italia qual è la situazione? Pessima ovviamente. Da ombelico del mondo all’epoca Romana oggi il Belpaese è gestito da golpisti filoatlantisti. Un governo non votato da nessuno, come gli ultimi tre, ci sta lentamente trascinando verso il baratro più oscuro. 

A Palazzo Chigi siede un attorucolo da filmetti nostrani anni Settanta che fa diventare Pierino di Alvaro Vitali un attore da Premio Oscar. 

Un premier totalmente privo di dignità che fa da sponsor alle potenti lobbies e multinazionali, che funge da simpatico portavoce con tanto di cadenza toscana dei poteri forti (vedi TTIP per citarne uno) e riesce a svergognare l’intero popolo italiano ogni volta che esce in veste ufficiale.
 
Ecco come siamo messi.

E il popolo italiano dove si trova? 

L’italiota è addormentato nel sofà, inebriato, anestetizzato e coccolato dalla televisione. 

Scende in piazza rompendo tutto per una squadra di calcio o per manifestare le libertà e i diritti di omosessuali, lesbiche, transessuali e transgender al gaypride, ma non muove un dito per impedire il pericolosissimo Trattato Transatlantico (TTIP). 

Ma che importa all’italiota di mangiare alimenti geneticamente modificati, carni clonate e riprodotte in laboratorio, pregne di ormoni e sostanze varie che distruggono l’apparato endocrino (Endocrine Distruptors). Tanto sono ormai decenni che sta già mangiando la spazzatura industriale della grande distribuzione o dei discount.

Ma che importa se le multinazionali riversano indisturbate nell’ambiente ogni anno centinaia di milioni di tonnellate di composti chimici cancerogeni che finiscono nell’aria, nell’acqua e nei cibi.
 
Tanto l’italiota, che per sicurezza fa ogni anno tutti gli esami (gratuiti) e gli screening consigliati, se gli viene il cancro corre all’IEO da Veronesi o ad Aviano…

Che importa se i diritti sacrosanti e inviolabili (sanità, pensioni, educazione, cultura, informazione, ecc.) finiranno dentro il cesso con il didietro pulito dalla carta igienica euro (stampati in Malesia da una banca privata che indebita i paesi membri).

Tanto per l’italiota quello che conta è godersi in santa pace il calcio, la formula 1, il motoGp, l’europeo, il mondiale, ecc. con in mano una fresca e dissetante birra, per poi il sabato sera uscire a mangiare una pizzetta…

Il calcio (circenses) e il cibo (panem) non si toccano e il Sistema lo sa molto bene da millenni.
 
Ecco il termine latino panem et circenses (pane e giochi) usato nell’antica Roma per tutti i plebei. La Roma imperiale controllava le masse fornendo cibo e giochi che occupavano gli stomaci e le menti…

Oggi cos’è cambiato? Nulla, almeno fino all’altro ieri.

In questo momento l’Impero sta vacillando e scricchiolando sotto il suo stesso peso e i segnali ci sono tutti. Segnali importanti.

Per cui se non vogliamo finire sotto le macerie della Piramide con in mano un panino e una birra cerchiamo di scollarci quanto prima dal divano, perché i tempi lo richiedono. 

E’ arrivato il momento di buttare via la tivù (non pagando più il canone ovviamente), non comperare nessun giornale nazionale (tutti nelle mani del Sistema) ma iniziare a partecipare attivamente a tutte quelle iniziative sociali, culturali e politiche il cui intento è migliorare l’attuale situazione e salvare il salvabile. 

Siamo ancora in tempo…. se non intervengono prima!


Marcello Pamio – 25 giugno 2016

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