lunedì 20 giugno 2016

Gli USA intensificano (ancora) la guerra in Afghanistan


Quando entrò in carica, Obama promise di finire la guerra senza speranza in Afghanistan. Il Pentagono gli tese subito un’imboscata richiedendo una “impennata” di altri circa 40.000 soldati. Sotto pressione, Obama trovò un accordo su un minor numero ed un limite temporale di 18 mesi nel loro schieramento. 

Quelle truppe occuparono alcune aree senza valore in Afghanistan e, quando furono ritirate, quelle aree tornarono sotto il controllo dei Talebani. Gli Stati Uniti hanno attualmente in Afghanistan circa 10.000 soldati, e più di 20.000 contractors [mercenari, NdR]. Ci sono altre truppe degli alleati NATO. Dal 2014 queste truppe hanno ristretto i loro compiti a combattere Al Qaeda e, si suppone, non devono sostenere le truppe del governo afgano.

Ma è fallita l’idea di scaricare il peso della guerra sulle spalle delle truppe locali senza essere sconfitti dai Talebani. Le truppe afgane stanno cedendo territorio, specie al sud, ed hanno un alto tasso di abbandono. È evidente che, rimanendo così, l’intero sud cadrà sotto il controllo dei Talebani entro la fine dell’anno. Questo difficilmente importa a qualcuno, neanche alle persone che abitano là, molte delle quali non hanno alcun problema con i loro fratelli talebani.

Numerosi passi intrapresi dagli Stati Uniti hanno reso più improbabile l’avvicinarsi della fine del conflitto. La richiesta primaria fatta dai Talebani per partecipare a qualsivoglia colloquio di pace è l’allontanamento dal paese di tutte le truppe straniere. Gli Stati Uniti ed il governo fantoccio da loro installato hanno rifiutato tale richiesta. Invece di rinunciare  [NdT: in inglese] finalmente, i militari statunitensi vogliono continuare ad occupare l’Afghanistan. 

Recentemente, gli Stati Uniti hanno ucciso, mediante attacco di un drone militare,  un innocente tassista nel sud del Pakistan ed il suo passeggero, il comandante talebano Mansour. Tutta la scienza disponibile sull’argomento dice che uccidere il leader di un movimento di resistenza non pone fine a tale movimento, ma lo porta ad intensificare il conflitto causando ancor più vittime civili. Le operazioni dei Talebani non si sono arrestate per un attimo. È stato eletto un nuovo leader ancor più duro, e sono state lanciate operazioni ancor più grandi contro le truppe afgane.

In un recente cambio di direzione politico, gli Stati Uniti stanno facendo i carini con l’India per usarla come pedina nella competizione contro la Cina. Allo stesso tempo hanno interrotto i finanziamenti ai militari pakistani. La Cina ha fatto la contromossa di intensificare la sua cooperazione ed i suoi investimenti in Pakistan. I Talebani hanno in Pakistan i loro campi di addestramento, l’organizzazione dirigente ed il sostegno. Il servizio segreto del Pakistan li sta alimentando con denaro saudita. 

Mettere da parte il Pakistan e fare gli occhi dolci all’India aumenterà la paranoia pakistana di ritrovarsi in una guerra su due fronti contro il loro arci-nemico India, sostenuto dagli Stati Uniti in Afghanistan. È perciò probabile che il Pakistan aumenterà ulteriormente il suo sostegno ai Talebani. 

Essi hanno un interminabile flusso di nuove reclute dai campi profughi afgani in Pakistan, ed hanno abbastanza sostegno materiale da combattere per decenni. Nel frattempo, le truppe del governo afgano sono restie a versare sangue per il loro governo di corrotti, sono operativamente incapaci e disorganizzate nonostante gli anni di addestramento fornito dagli USA.

Il solo modo per terminare la guerra in Afghanistan è attraverso colloqui di pace. Alcune condizioni principali poste dai Talebani devono essere accettate affinché tali colloqui possano essere intavolati. Le truppe straniere dovranno lasciare il paese. Altrimenti il conflitto andrà avanti per altri decenni e diffonderà le sue metastasi nelle nazioni vicine.

L’amministrazione Obama sembra incapace di riconoscere tutto ciò. Invece di ridurre le truppe sta valutando ancora una volta di aumentarle. Invece di diminuire la guerra la intensifica [NdT: in inglese]. E questo nonostante gli anni di fallimenti nel raggiungere alcunché di positivo con tali mosse.
“Dopo mesi di dibattito, gli Stati Uniti sono vicini a prendere la decisione di espandere l’autorità dei militari nel condurre raid aerei contro i Talebani, poiché la violenza in Afghanistan si sta intensificando” ha detto giovedì un funzionario superiore della Difesa USA.
C’è il desiderio, diffuso in tutta l’amministrazione Obama, di dare ai militari una maggiore libertà nell’aiutare gli Afgani a combattere e vincere la guerra. Il funzionario ha detto che probabilmente gli Stati Uniti estenderanno l’autorità dei loro comandanti nel colpire i Talebani e fare, con le forze che hanno, tutto ciò che è necessario per sostenere le operazioni afgane.

L’addetto stampa del Pentagono, Peter Cook, a cui giovedì è stato chiesto se l’amministrazione stesse cercando di espandere la autorità dei militari statunitensi nel colpire più ampiamente i Talebani, ha detto “In ogni passo della nostra revisione sull’Afghanistan, ci poniamo costantemente la questione su come usare al meglio le nostre forze. È nello stesso senso che noi guardiamo al numero delle truppe. Guardiamo anche le questioni sulla autorità e sul miglior uso delle nostre truppe”.
Questa “nuova” linea politica è incoerente [NdT: in inglese]:
Il funzionario ha detto che le forze statunitensi saranno in grado di provvedere anche al supporto aereo ravvicinato alle forze terrestri afgane, e ad accompagnarle e consigliarle sul campo.
Il piano non coinvolge truppe terrestri degli Stati Uniti.
Ancor più bombardamenti non faranno indietreggiare i Talebani, che sono stati bombardati dagli Stati Uniti per tutti gli scorsi 15 anni. Ancor più truppe statunitensi non cambieranno l’equazione strategica per la Cina, il Pakistan ed i Talebani.

Gli Stati Uniti, in particolar modo i militari statunitensi, hanno perso in Afghanistan. Quanti altri decenni saranno necessari per riconoscere ed ammettere questo semplice fatto?

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Articolo di Bernhard apparso su MoonOfAlabama il 10 giugno 2016
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia.it

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