martedì 21 giugno 2016

Sulla Tessitura degli Eventi


L’ennesimo falso evento, quello della cosiddetta ‘strage di Orlando’, ci costringe a fare alcune riflessioni.

La scansione del tempo è ormai una tessitura artificiale di eventi. Tali eventi non hanno un’origine spontanea o casuale ma sono il frutto di ponderata progettazione. In un crescendo di comicità e pressapochismo, questi episodi terroristico/mediatici si espandono in un parossismo surreale e grottesco, definendo uno scenario collettivo di dissoluzione quasi demenziale. 

Presunti terroristi bislacchi operano in modo schizofrenico e masochistico in vista di un risultato controproducente ed indifferente dal punto di vista strategico.

Queste operazioni artificiose sono generate ad uso e consumo dei mass-media. I media di regime sono parte integrante della cupola progettuale. L’evento posticcio quindi si alimenta esclusivamente all’interno della cornice mediatica. Se fosse ignorato dai media, semplicemente non esisterebbe.


Lo scopo di queste carnevalate è quello di produrre una reazione psicologica di massa. Non si tratta di condizionare la storia o le decisioni geopolitiche ma di insistere in un solco già ben evidente all’interno della psiche collettiva dell’umanità, quella già raggiunta dai mille tentacoli dei media.

La reazione psicologica desiderata non è lo sdegno o l’empatia (emozioni quasi scomparse) ma la conferma interiore di categorizzazioni imposte, indispensabili a mantenere attivo un controllo mentale di massa.
Possiamo quindi affermare che lo scopo di tanto lavorio sia il controllo delle menti?

Dopo l’11 Settembre 2001, lo scenario imposto richiede la partecipazione dell’immancabile terrorista integralista (sostituibile alla bisogna con un pazzo ossessivo), di alcune vittime innocenti ed ignare, di tetri funzionari statali impacciati ma risoluti ed una pletora di pecore belanti, i giornalisti di regime che, forse, sarebbe meglio definire araldi.

Il pacchetto confezionato è sempre lo stesso, a cambiare sono solo i suoi contenuti apparenti.
La sensazione lasciata nelle menti dei popoli è quella dell’impotenza, della necessità di un controllo capillare, dell’imprevedibilità della tragedia, in poche parole: insicurezza, paura, desolazione.


Che un essere umano, per follia o ideologia, possa compiere atti disumani è il messaggio di fondo. Spunta quindi la trappola della diffidenza universale. Diffidenza verso i ‘diversi’ perché spiritualmente impegnati, perché eticamente distanti dagli stereotipi oppure perché disarmonici con il costrutto artificiale della moderna vita associata: un insieme di nevrosi, auto inquisizione, diritti negati, morale azzerata, profitto e diseguaglianze.

Il terrorismo artificiale vuole quindi promuovere lo status quo materialista? E’ solo una manovra terminale per tentare di mantenere in vita il sistema socio-finanziario occidentale? Quel castello di pseudo valori che è in procinto di crollare? Probabilmente si e questo è il motivo principale per ritenerlo frutto del sistema di potere che dovrebbe invece essere l'obiettivo da distruggere. 
Il problema adesso è: con quale logoro canovaccio vorranno sostituirlo?
 
 

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