lunedì 27 giugno 2016

Opzioni americane in Ucraina: scatenare una guerra di religione?


Ascoltando i media imperiali si potrebbe quasi essere giustificati nel pensare che in Ucraina non stia succedendo nulla di drammatico e che la crisi si sia in qualche modo praticamente stabilizzata. Beh, perché no? Ci sono state recentemente delle elezioni e, apparentemente, sono andata bene, la Russia continua con il suo solito atteggiamento malevolo e minaccioso nei confronti dell’Europa, ma almeno Putin è stato costretto a rilasciare la Giovanna d’Arco ucraina (alias Nadezdha Savchenko) e c’è la speranza che il fronte unito di UE e NATO possa obbligare alla fine Putin a cessare la sua aggressione all’Ucraina e ad osservare gli Accordi di Minsk. E la Banca Nazionale Ucraina ha annunciato, e non sto scherzando, che l’economia è nuovamente in crescita (+ 0,1%) nel primo trimestre dell’anno.

Ahimè, lo scollamento fra questo genere di assurdità e la realtà è totale. Certo, le elezioni ci sono state, ma sono state tutt’altro che libere, i Neonazisti sono ora più influenti che mai e il fatto che Putin abbia acconsentito a scambiare la Savchenko per due cittadini Russi accusati di essere, e lo dico sul serio, due agenti dello Spetsnaz GRU, è stato solo un modo molto furbo per far si che la Savchenko cessasse di essere un suo problema e lo diventasse per Poroshenko (ed anche per la Timoshenko). Per quanto riguarda poi gli Accordi di Minsk, la Russia non è parte in causa, è solo un garante, insieme a Germania e Francia. Ma certo, Poroshenko è ancora al governo, le gente trova ancora  roba nei negozi e non c’è stato nessun nuovo “Maidan”. Per cui, da fuori, le cose non vanno troppo male.

Il problema di questo quadretto roseo è che nessuno a Langley ci crede veramente.

Quelli di Langley sanno che l’economia ucraina è praticamente morta e sta andando per inerzia verso un collasso inevitabile. Sanno che i servizi essenziali dello stato riescono a sopravvivere alla meglio grazie agli aiuti occidentali, e che anche questo non è sufficiente per mantenere l’autorità del governo centrale, che diventa sempre più marginale ed è sostituita dalle “autorità” locali (oligarchi e malavita). Cosa assai più importante, hanno ormai perso la speranza di trascinare la Russia in questo conflitto e ci sono chiari segnali di come il “fronte europeo” si stia frantumando: Francia, Italia ed altri fanno già capire di non essere contenti della situazione attuale, come ha già fatto la Germania (tutte queste nazioni hanno le loro “Langley” che fanno le stesse, crude, previsioni). Così, la vera domanda per gli Stati Uniti è: che cosa fare dopo?

Il piano iniziale era quello di rendere l’Ucraina una sorta di “buco nero”, che avrebbe risucchiato tutte la risorse economiche, politiche e militari della Russia, possibilmente dopo l’occupazione russa del Donbass. Ma, visto che la Russia non ha accettato l’invito a farsi risucchiare, è ora l’Europa ad essere minacciata dal buco nero ucraino.

Gli Americani ora avranno già capito che è troppo tardi per rimettere insieme i pezzi di Humpty Dumpty [1], ed hanno ragione. Anche se, in teoria, con uno sforzo congiunto di UE, USA e Russia si potrebbe, con costi enormi, tentare una ricostruzione dell’Ucraina, la realtà politica rende impossibile questa azione comunitaria, almeno per il prossimo futuro. Sanno anche che, grazie alle sincere parole della Signora Nuland, la colpa del disastroso risultato ucraino verrà data agli Stati Uniti (il che non è completamente esatto, anche gli Europei sono colpevoli come l’inferno, ma così è la vita). E, se “perdere la Siria” è stato abbastanza brutto,“perdere l’Ucraina” danneggerà irreparabilmente gli Stati Uniti, demolendo semplicemente il mito dell’onnipotenza americana. Questo è molto grave, specialmente per un Impero che ha praticamente rinunciato ai negoziati e alla diplomazia e che si limita solo a dettare ultimatum.

E allora, quali sono qui le opzioni americane?

A questo punto, è difficile prevedere che cosa potrebbero tentare  gli Stati Uniti. Il comportamento normale degli Americani in una situazione del genere sarebbe semplicemente quello di proclamare la vittoria e andarsene. Questo potrebbe funzionare in Africa o in Asia, ma, proprio nel bel mezzo del continente europeo, questa non è certo un’opzione, dal momento che porterebbe ad un disastro nelle pubbliche relazioni (con gli alleati).

La seconda opzione potrebbe in pratica essere quella di incolpare di ogni cosa gli stessi Ucraini e cercare di proteggere Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldova dalle inevitabili conseguenze del caos dilagante. Il rischio qui, almeno dal punto di vista degli Stati Uniti, è che la Russia e i suoi alleati novorussi sarebbero più o meno liberi di muoversi nel vuoto che si verrebbe a creare, e questo è qualcosa che gli Stati Uniti non possono assolutamente accettare. Il pensiero di Zakharchenko a Kiev o di manifestazioni filorusse ad Odessa è per gli Americani qualcosa che va oltre ogni concetto di accettazione.

Il che lascia solo l’opzione n° 3: far saltare deliberatamente l’Ucraina.

Rostislav Ishchenko, secondo me il miglior specialista di affari ucraini di tutto il pianeta, ha di recente avvertito come un tale meccanismo sia già in movimento: trasformare la guerra civile in una guerra di religione, non mettendo i Latini (“Cattolici Romani”) contro gli Ortodossi, ma i diversi gruppi ortodossi gli uni contro gli altri. Lasciate che mi spieghi.

Come ogni cosa in Ucraina, la storia delle varie giurisdizioni ortodosse ucraine è molto complessa e risale ai secoli passati. Non posso addentrarmi ora in una discussione dettagliata di questo argomento assai interessante, ma voglio indicare alcuni punti chiave.

Ci sono tre gruppi principali che si autodefiniscono come la “vera” o “canonica” Chiesa Ortodossa Ucraina; quello più numeroso è la Chiesa Ortodossa Autonoma Ucraina del Patriarcato di Mosca (AUOC-MP), seguito dalla Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Kiev (UOC-KP) e, infine, la Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina (UAOC). Naturalmente, tutte e tre queste Chiese affermano di essere i veri depositari della legittima ortodossia ucraina.
[Ad essere sincero, non considero nessuna di queste come legittima o veramente ortodossa, per cui non ho un interesse personale in questa trattazione].

Esse sono:
La AUOC-MP è la più grande delle tre. E’ auto-gestita, ma non è completamente indipendente. E’ probabilmente la più rappresentativa delle tre chiese ed è in completo accordo con le altre Chiese Ortodosse locali “ufficiali” (cioè “approvate dallo stato”). La AUOC-MP è considerata dai nazionalisti come la “mano del Cremlino”.

La UOC-KP è stata fondata dall’ex vescovo del Patriarcato di Mosca Filaret Denisenko, che ha operato uno “scisma” (una separazione unilaterale in contraddizione ai Canoni della Chiesa) dal Patriarcato di Mosca (il che è ironico, dal momento che Filaret era un ex “vice” (locum tenens) del Patriarca Pimen I del Patriarcato di Mosca ed era considerato il favorito destinato alla successione). 

Anche per gli standard sovietici, Filaret era conosciuto per essere un uomo eccezionalmente immorale, corrotto e sregolato, ma il Patriarcato di Mosca lo aveva scomunicato solo dopo che se era andato dal MP per creare la sua “Chiesa” personale.

L’UAOC è una creazione, risalente al 1921, della Repubblica Nazionale Ucraina del 1917 (così come il Patriarcato di Mosca è una creazione del 1937 dello stato bolscevico del 1917) e rappresenta la versione “non-sovietica” della cristianità ucraina e molti dei suoi preti sono stati perseguitati dallo stato sovietico.

Ciò che rende la situazione veramente unica sono due fattori:
  • Dal punto di vista storico, il territorio conosciuto oggi come Ucraina faceva quasi completamente parte, fra il 10° e il 17° secolo, del Patriarcato di Costantinopoli (questa è una semplificazione grossolana, ma, tutto sommato, corretta).
  • Il moderno Patriarcato di Costantinopoli è alla disperata ricerca di notorietà (è di per sé stesso molto piccolo e soggetto all’autorità turca) ed è in pessimi rapporti con Mosca.
C’è perciò il rischio molto serio che le autorità di Kiev decidano di dichiarare l’AUOC-MP “Chiesa di uno stato aggressore” e che ordinino il trasferimento forzoso delle parrocchie, dei monasteri e di tutti gli edifici attualmente posseduti dal clero della AUOC-MP all’UOC-KP o all’UAOC. C’è anche la possibilità che il Patriarca di Costantinopoli possa decidere di “ascoltare le lamentazioni dei credenti” e riconoscere sia la UOC-KP che la UAOC come parti autonome del Patriarcato di Costantinopoli, prendendo praticamente tutta l’Ucraina sotto il suo controllo. E, anche se le autorità di Kiev non dichiarassero ufficialmente l’AUOC-MP selvaggina da Pogrom e saccheggio, potrebbero anche solo guardare dall’altra parte e lasciare che gli squadroni della morte neonazisti (come l’infame “Aidar”) facciano il lavoro sporco per loro.

Quanto è grande il rischio?

Direi che è alto. Creare disordini civili è il modo ideale per il regime di Kiev di dare la colpa alla “mano di Mosca” per tutti i problemi. Gli Europei smidollati sarebbero costretti a seguire il copione (americano) e accusare Putin di “fomentare l’etnia russa in Ucraina” e di “usare la minoranza russa favorevole a Mosca per iniziare una nuova fase nella guerra ibrida contro lo stato sovrano dell’Ucraina”. Uno scontro del genere consentirebbe anche di avvicinare le varie fazioni politiche controllate dagli oligarchi ai neonazisti, che attualmente sono in modalità “opposizione moderata”. Per gli oligarchi questa sarebbe l’occasione perfetta per liberarsi dell’opposizione neonazista (la Savchenko, per esempio) ed incolpare di questo gli “agenti di Mosca”. Ultimo, ma non meno importante, l’insorgere di scontri intra-ortodossi sarebbe la scusa perfetta per scatenare lo SBU (il KGB ucraino) contro tutti i partiti di opposizione.

Proprio come nella guerra del Donbass, Putin andrebbe incontro in Russia ad una grande pressione “affinché faccia qualcosa” e alcuni arriverebbero anche al punto di chiedere di mandare i carri armati russi fino a Kiev. Naturalmente Putin non acconsentirebbe mai ad una simile follia, ma il rifiuto lo indebolirebbe agli occhi dell’opinione pubblica russa, un altro buon risultato di un tale conflitto intra-ortodosso in Ucraina.

Per adesso, l’Impero sta limitando la sua guerra di informazione contro la Russia ad azioni insignificanti, come bandire gli atleti russi dai Giochi Olimpici in Brasile, concentrarsi solo sugli hooligans russi in Francia, e premiare a Eurovision una cantante politicizzata, contro tutte le regole di Eurovision. Sono cose fastidiose, certamente, ma molto limitate negli effetti: certo, fanno apparire la Russia come “l’incivile cattivo” agli occhi dei tele-idioti occidentali, ma molta gente non si fa infinocchiare e guarda oltre, e tutto questo non fa altro che rafforzare il sostegno popolare per Vladimir Putin. Alla fine della fiera, cercare di mettere l’opinione pubblica occidentale contro Putin è inutile. Quello che l’Impero vuole veramente è rivoltare l’opinione pubblica russa contro Putin, questo è il vero premio, almeno per quelli di Langley.

E allora, qual’è modo migliore per infiammare (ulteriormente) l’Ucraina, dando ai Russi l’impressione che “Putin ha tradito il popolo ortodosso”, se non scatenando una guerra di religione?

Conosciamo tutti le famose parole di un ufficiale americano in Vietnam: “E’ stato necessario distruggere la città per salvarla”. Ora c’è il rischio reale che gli Stati Uniti possano decidere di distruggere l’Ucraina allo scopo di “salvarla”, specialmente se i Neoconservatori riprenderanno il pieno controllo dell’Esecutivo con Hillary.
The Saker

[1] Spesso il personaggio di Humpty Dumpty viene accostato al libro Alice nel Paese delle Meraviglie, visto che l’uovo dalle sembianze umane si chiama proprio cosi’, e di conseguenza viene usato per indicare una persona particolarmente tondeggiante, con qualche chilo di troppo.

In realtà Humpty Dumpty era un cannone di artiglieria usato ai tempi la guerra civile inglese, durante l’assedio della città di Colchester. La filastrocca si riferisce ad un episodio del 1648: l’arma era stata posizionata al di sopra di un muro, che a sua volta era stato colpito da una cannonata ed era crollato. Humpty Dumpty era talmente pesante che non era stato più possibile rialzarlo e rimetterlo in funzione e la battaglia era stata persa con conseguenze disastrose per l’esercito del Re. [NdT]


*****
 
Pubblicato da Thesaker.is il 25 Giugno 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it

Nessun commento:

Posta un commento